Crisi ? ma che crisi !

Via TurinIN

Crisi? …ma che crisi! Non lasciamo che politici e organi di stampa riempiano le pagine di dichiarazioni pessimistiche e diamoci da fare per dare una sferzata alla  nostra attività.

Noi di TurinIN vogliamo raccontarvi come possiamo essere “il miglior additivo per il vostro business”. Parleremo del “Progetto TurinIN“, di come è nato il Club, si è evoluto in associazione e a breve entrerà a far parte del circuito nazionale dei ClubIN.

Vi racconteremo della determinazione, dell’impegno, dell’interesse e della voglia di fare business networking perché… “INsieme è meglio”. Vi illustreremo progetti ed obiettivi in cantiere, vi spiegheremo come entrare a far parte dell’associazione, come partecipare attivamente ai “Presenta te stesso” e come accedere alle nostre convenzioni. Ma, soprattutto, vi dimostreremo che questo “nuovo” modo di fare business attraverso i social network apre nuovi canali e nuove possibilità di sviluppo aziendale.

E allora, se vi abbiamo incuriosito solo un po’, vi aspettiamo al “Golf Club Stupinigi” in C.so Unione Sovietica 506/a – Torino alle h. 20.00 di Mercoledì 11 Febbraio 2009.

Parte la StartCup 2009

startcup-2009Entra nel vivo la Start Cup Torino Piemonte la competizione per progetti imprenditoriali innovativi, che ha l’obiettivo di diffondere la cultura d’impresa, promuovere i settori hi-tech e dare un suo contributo all’esigenza di crescita e di rinnovamento del sistema economico.

Da cinque anni la Start Cup Torino Piemonte è un’occasione offerta a studenti e ricercatori per trasformare i risultati della ricerca in progetti imprenditoriali. L’iniziativa non è però solamente rivolta al mondo della ricerca, in quanto è aperta a tutti gli aspiranti imprenditori, e anche alle imprese che intendano avviare spinoff, avvalendosi del supporto offerto dai promotori: I3P, l’Incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino, lo Staff Cultura d’Impresa e del Lavoro dell’Università di Torino, e
l’Ufficio Ricerca Scientifica e Relazioni Internazionali dell’Università del Piemonte Orientale. In questi anni la Start Cup Torino Piemonte ha fatto emergere 519 idee imprenditoriali da cui sono originate una novantina di imprese.

La prima scadenza è il 16 aprile, per la presentazione di una descrizione sintetica dell’idea / progetto. Per la consegna dei business plan c’è invece tempo fino al 16 luglio 2009. Chi presenta un’idea potrà ricevere assistenza per la fase successiva mentre per i migliori business plan, selezionati grazie a un comitato che include imprenditori e investitori, sono previsti premi in denaro: 20.000 euro per il primo classificato, 15.000 per il secondo e 10.000 per il terzo. I primi 5 finalisti parteciperanno poi al Premio Nazionale per l’Innovazione, la “Coppa dei Campioni” dei progetti di impresa.

Grazie al sostegno di autorevoli sponsor, sono previsti premi speciali da  7.500 euro:  il Premio ICT, offerto dall’Istituto Superiore Mario Boella, il Premio Turismo & Innovazione, offerto dall’Assessorato al Turismo della Regione Piemonte, il Premio Donna Innovazione, offerto dalle Consigliere di Pari Opportunità di Torino e Novara. Sono inoltre previsti due contributi, sempre da 7.500 euro, offerti dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo per i due migliori progetti di impresa che intendano insediarsi nella Provincia di Cuneo, e altri due offerti dal Consorzio UN.I.VER., per chi si insedierà presso l’Incubatore di Imprese Innovative di Vercelli.

Consegnato il premio Odisseo 2008

Il Premio Odisseo 2008 – la cui giuria è composta da imprenditori, giornalisti, docenti ed è ideato dal Club Dirigenti Vendite e Marketing e dal Club Comunicazione dell’Unione Industriale – ha assegnato il Superpremio per l’innovazione a Danilo Ragona. Ha inventato e realizzato una innovativa sedia a rotelle per disabili.

Altri premiati sono Fabrizio Capello, dell’Iveco, Alberto Rava della Varian, Barbara Genesi di Vodafone Omnitel, Giovanni Stramandinoli della omonima azienda, Francesco Ardito della Vieweb.it, Bruno Ferrero della Memc electronic materials, Antonio Cacciatori della Ubibanca Private Investment, Omar Gavinelli della Sait, Emilio Gallocchio della Alstom Ferroviaria.

Il Premio Odisseo valorizza il connubio stretto tra creatività artistica e creatività manageriale, come due facce della stessa vocazione all’intraprendenza e alla innovazione.

Reply prende Motorola con l'aiutino

Raphael Zanotti su La Stampa

L’intesa sulla cifra è raggiunta. Reply vorrebbe acquistare il centro ricerche Motorola e i suoi 327 ingegneri per circa 20 milioni di euro. L’accordo tra la società piemontese e la multinazionale americana, però, non è stato siglato. Ieri le trattative si sono arenate su una serie di questioni legali e procedurali che non sembrano di facile soluzione.

Gli americani, che hanno già accantonato denaro per incentivare l’esodo del personale, non hanno nulla da perdere e ragionano per ultimatum. Il loro obiettivo è avere una data certa per la loro uscita, togliere la bandierina «Torino» dal planisfero delle loro sedi. Ora come ora, però, nessuno è in grado di garantire quella data. Tanto meno Reply.

Il tavolo balla ancora sulla definizione dell’intervento pubblico. Reply (ma lo stesso ha fatto l’altra azienda interessata all’acquisto, la triestina Telit) ha chiesto garanzie agli enti locali.

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CriticalCity vince i Kublay Awards

Via Vittorio Pasteris

CriticalCity ha vinto i Kublai Awards 2009

CriticalCity è una piattaforma di riqualificazione urbana ludica e partecipata. E’ un progetto innovativo per mettere al centro i cittadini e trasformarli in motore attivo della trasformazione sociale, culturale e fisica del territorio urbano. Molti cittadini non sono soddisfatti della condizione della propria città, molti la vivono a fatica, la subiscono ma non sanno da dove cominciare, non hanno a disposizione uno strumento semplice per poter agire direttamente sulla propria città e fare qualcosa – anche di piccolo – per cambiarla, per renderla più vivibile, migliore. CriticalCity risponde al bisogno di potersi impegnare per la propria città e pensa che il modo più efficace per riuscire in questo sia di trasformare questa attività in un gioco.

Il piano di E-government 2012 del Governo

Via Vittorio Pasteris

Berlusconi e Brunetta, hanno presentato oggi il Piano E-Government 2012.

La sintesi del piano.

Per leggere la versione estesa del progetto: parte primaparte seconda

Firmato accordo Fiat-Chrysler

Via Corriere.it

È stato firmato il preliminare d’accordo fra la Fiat e la Chrysler. Fiat, Chrysler e Cerberus capital management (che detiene l’80,1% del capitale di Chrysler) hanno annunciato infatti la firma di un accordo preliminare non vincolante per stabilire un’alleanza strategica globale. L’alleanza prevede anche, tra l’altro, che i due gruppi sfruttino le rispettive reti di distribuzione.
Fiat riceverà una quota iniziale in Chrysler del 35% in base all’alleanza con la casa americana, che non contempla per Torino alcun investimento in contante in Chrysler nè un impegno a finanziare Detroit in futuro. Lo si legge sempre nella nota congiunta delle due società. Il vicepresidente della Fiat John Elkann ha poi chiarito che Fiat potrebbe però salire successivamente oltre la quota del 35%. L’accordo con Chrysler «è buono, ci sono tante cose in divenire e possiamo salire» ha detto Elkann.
L’amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne ha invece dichiarato: «L’iniziativa rappresenta una pietra miliare nello scenario in rapido cambiamento del settore e conferma l’impegno e la determinazione di Fiat e Chrysler nel continuare a giocare un ruolo significativo nel processo globale»
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La cultura torinese ha bisogno di idee e coordinamento non solo denari

L’Assessore Alfieri accresce la dimensione dei tagli alla cultura

“Il taglio non è di 8 milioni ma di 12,5 milioni”. Parola di Fiorenzo Alfieri, assessore alla Cultura del Comune, che ieri in commissione cultura, ragionando sugli eventi in programma nel 2009 e sulla situazione finanziaria delle fondazioni culturali, Musei, Stabile e Regio, ha spiegato che la sforbiciata “è più amplia di 8 milioni, anche perchè quello preventivato all’inizio del 2008 era di 35 milioni, mentre alla fine si è deliberato di dare 12,5 milioni, con l’impegno che la differenza si recupererà nei prossimi tre anni, spalmando i quattrini e facendo una programmazione insieme alle fondazioni culturali”

Mentre Sergio Scamuzzi propone i guadagni della cultura

Attrezzare professionalmente un marketing internazionale per la cultura diventa un passaggio decisivo in tempo di crisi, creando un’agenzia in collaborazione tra privato e pubblico. I bilanci pubblici e delle fondazioni possono garantire al più alcune spese e investimenti strutturali, forse qualche evento più consolidato. E’ tempo di mostrare di aver imparato la lezione delle Olimpiadi e anche del World Design Capital e saper offrire quello che la cultura della città e della regione ha di interessante e utile per il resto del mondo e non solo per sé. Ed è molto.

Questa è la morale del marketing, che non nega ipocritamente, anzi cerca, di trarre da ciò anche un ritorno grazie al finanziamento di sponsorizzazione o meglio ancora di patnership proveniente da imprese estere interessate a realizzare progetti culturali (ed economici) qui.

E’ quasi una necessità in un paese schiacciato dai debiti pregressi e con una struttura di imprese in severa crisi che faticherà più degli altri a riprendersi. Sarebbe però triste che così si costituisse un alibi per i privati locali, al di là delle loro evidenti difficoltà contingenti. I privati italiani investono da sempre assai poco in cultura a confronto coi loro omologhi stranieri.

E’ vero che la cultura può essere bene o servizio commerciale solo in alcuni casi. Per ragioni strettamente economiche e gestionali i grandi beni culturali non si reggono sul mercato. Anche i grandi musei privati statunitensi si basano sugli investimenti di mecenati e non certo solo sui biglietti venduti a turisti e residenti, neanche a New York. Sui loro siti troviamo lunghe liste di grandi imprese multinazionali, lunghe liste di donatori anche individuali. Più orientata al pubblico in generale è la cultura europea, ma solo in Italia è così forte e scontata la delega della cultura da parte delle imprese.

Per Mercedes Bresso la cultura crea lavoro e costa poco.

Sta confermando che l´occupazione in ambito culturale crea lavoro indotto poco solido che rischia di crollare al primo refolo di vento, ma che entra da subito nel coro generale delle proteste?
«Faccio un esempio che credo possa spiegare. In inverno Venaria non ha lavorato come d´estate, ovvio. Chi gestisce il bar ovviamente si lamenta, ma bisogna riflettere che quel bar due anni fa non esisteva e adesso sì».

Quanta occupazione crea in Piemonte la cultura?
«Diciamo circa 40-45 mila persone a tempo pieno, ma il raggio di riferimento è molto più ampio, diciamo 100 mila persone. C´è poi il lavoro indotto sul commercio, sui trasporti, sul sistema alberghiero e della ristorazione. Non deve essere sottovalutato ed è per tutto questo che noi siamo convinti che la cultura sia un settore centrale sul quale si debba investire, crea occupazione e migliora la vita dei cittadini. E mi lasci anche aggiungere un dettaglio che credo importante».

Prego?
«In proporzione costa poco. Con un bilancio di 50 milioni promuovo un circuito ricchissimo di offerta culturale. Con la stessa cifra faccio una circonvallazione. Vogliamo riflettere sulla ricaduta degli investimenti anche tenendo conto di questi confronti?»

Giovani di talento per far crescere Torino

Via Repubblica

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La strada di un proficuo ricambio generazionale della classe dirigente cittadina passa per la capacità di reinventarsi che Torino ha dimostrato negli ultimi anni, e che non deve restare un´opera incompiuta. E´ lo sguardo che Elisa Rosso, direttrice di Torino Internazionale e studiosa di sociologia urbana, lancia sul recente passato della città e sulle sue difficili e appassionanti prospettive future. Rosso, 33enne torinese, è tra i fondatori di NewTo e parteciperà al dibattito “L´Italia da sbloccare. E Torino?”, che si terrà domani all´Auditorium della Fondazione Sandretto.
Rosso, secondo lei c´è un problema di blocco del ricambio generazionale a Torino?
«C´è una difficoltà oggettiva in Italia a dare corso al ricambio generazionale, tutti i dati lo indicano. Credo però che Torino rappresenti, pur in un contesto generale difficile, una città che sta provando a sbloccare queste dinamiche».
A cosa è dovuta questa capacità?
«Negli ultimi dieci anni Torino ha dovuto reinventarsi come città non più solo industriale, e questo ha favorito l´accesso di figure ed energie nuove in posizioni dirigenziali. Ma da qui a un meccanismo che funziona e ad un ricambio generazionale facile c´è tanta strada. E´ importante continuare. Credo che ci sia stato un elemento di discontinuità che è necessario coltivare, soprattutto in un momento di crisi in cui è ancora più necessario fare squadra, oltre la contrapposizione tra giovani e vecchi».
Al bando, quindi, il conflitto tra attuale classe dirigente e giovani leve?
«E´ vero quello che dice il sindaco, che il ricambio generazionale non avviene senza conflitto, ma secondo me siamo ancora allo stadio precedente: creare, spinte, possibilità, forze propulsive. L´idea del ricambio generazionale è per crescere le nuove leve, per favorire la creazione di spinte innovative».
Come si mantiene la rotta del percorso di reinvenzione seguito dalla città negli ultimi anni?
«Credo che a Torino ci siano le potenzialità ma manchino le possibilità. Mancano occasioni d´incontro e di scambio reciproco, soprattutto nelle professioni e nell´industria. I meccanismi non sono sufficientemente oliati. NewTo vuole proprio fare questo, creare nuove reti per stimolare la crescita in un clima di confronto reciproco».