Startupper, il blog per il professionista della creazione d'impresa

Sull’onda di una potenziale ripresa, dopo la crisi internazionale che ha caratterizzato il mercato negli ultimi due anni, l’attenzione è oggi sempre più rivolta al fenomeno delle startup, ovvero le imprese innovative in fase di gestazione, ed alle figure che ruotano attorno ad esse, quali il business angel, il venture capital, ed ovviamente, lo startupper.

“Allo startupper  – spiega Cutuli – soprattutto nella primissima fase di avvio della nuova Impresa, caratterizzata da un controllo diretto dell’intero progetto, è infatti richiesto un mix di doti imprenditoriali e manageriali oltre che un’altissimo know-how tecnico specifico nel campo di attività della startup, a questo deve aggiungersi anche una solida attitudine comunicazionale e carismatica poiché dovrà relazionarsi direttamente con gli stakeholder, in special modo con i potenziali finanziatori che faranno crescere la sua startup oltre che ovviamente con i media per promuovere la propria idea imprenditoriale”.

“Per promuovere la figura dello startupper, ho costruito il Blog www.startupper.biz –  prosegue Cutuli – che si propone di costituire uno spazio di aggregazione e condivisione per i professionisti dello startup d’Impresa”.

Startup Cloud

Una raccolta delle startup made in Italy
startupcloud2

Nasce Startup Cloud, un progetto con cui Elastic intende contribuire all’ecosistema delle startup italiane nel settore dei social media e del web 2.0 creando un punto di incontro tra gli imprenditori, trasferendo loro know how utile alla trasformazione di un progetto in un’impresa, esportando all’estero le migliori esperienze maturate in Italia.

La prima iniziativa di Startup Cloud è un wiki con il quale stiamo censendo i progetti imprenditoriali: ognuno di essi ha una scheda, che viene redatta con il contributo dell’imprenditore, che riassume le caratteristiche dei servizi, i modelli di business su cui sono basati, le biografie dei responsabili, i risultati raggiunti, gli obiettivi dell’azienda e molte altre informazioni.

In questo momento abbiamo censito 80 iniziative imprenditoriali, individuato varie iniziative di sostegno alle startup (a partire da Working Capital di Telecom Italia e gli incubatori che ospitano imprese nell’area del web 2.0 e dei social media.

Record di erogazioni per la Fondazione CRT

Via Repubblica Torino

Nell’anno nero delle banche, la Fondazione Crt – uno dei primi azionisti di Unicredit – “paga” al territorio un dividendo da record. Le erogazioni per la cultura, il sociale, la ricerca e i giovani toccheranno i 175 milioni: mai accaduto prima. E il presidente Andrea Comba replica a chi, come Enrico Salza, numero tre di Intesa Sanpaolo, aveva definito atipica la scelta di Crt di fondare una nuova banca: “La nostra prima missione è valorizzare il territorio”

«Il livello di erogazioni in assoluto più elevato mai raggiunto dalla Fondazione». Andrea Comba, presidente, guarda i risultati dell´esercizio 2009 della Crt e non nasconde la soddisfazione. E c´è un numero che lo rende felice in modo particolare: è quel 4,5% che misura l´incidenza dei costi di funzionamento sui proventi ordinari. Significa che la Crt per fa funzionare la macchina organizzativa della fondazione spende meno della metà rispetto alla media delle fondazioni bancarie (9,9%) e con risparmi sostanziosi rispetto anche alle fondazioni di grandi dimensioni (7,5%). Comba indica nel segretario generale il fautore di questo risultato, ma Angelo Miglietta quasi si schermisce: «Nessuna ricetta miracolosa: semplicemente ci comportiamo come una qualsiasi azienda che debba competere sui mercati, siamo attenti ai costi e puntiamo sempre a coniugare efficacia e efficienza».

Professore, com´è possibile che nell´anno orribile della finanza la fondazione Crt abbia ottenuto numeri così lusinghieri?
«Ci siamo riusciti grazie a due strade: la diversificazione e il trading. Abbiamo sfruttato molto la volatilità che ha contrassegnato i mercati finanziari per tutto l´anno passato, per mettere a segno operazioni di vendita e acquisto sul breve periodo su titoli che già abbiamo in portafoglio. Abbiamo anche utilizzato i derivati, ma mai in posizione di scoperto perché il nostro obiettivo è valorizzare al massimo il patrimonio evitando speculazioni. Le nostre operazioni put e call sono sempre coperte». Leggi tutto “Record di erogazioni per la Fondazione CRT”

The Breach, due giorni con startup, fondi di investimenti, accelleratori, incubatori e venture capital

La Fondazione CRT con il supporto organizzativo di Jstone Innovation organizzano  il 10 e 20 marzo THE BREACH, una due giorni di incontri con 18 startup finanziate da fondi di investimenti, accelleratori,  incubatori e con 3 fondi di venture capital.

L’evento si svolgerà presso la sede della Fondazione CRT in Via XX Settembre, 31 a Torino.

Per informazioni scrivete a [email protected]

Nasce Banca Carito

Una nuova banca piemontese

Nasce un progetto di nuova banca a Torino. Si tratta di Banca Carito, anche se il nome è ancora provvisorio, che potrà contare su trenta sportelli di banca Carige in Piemonte e Val d’Aosta di cui 25 in provincia di Torino, 4 in quella di Cuneo ed uno ad Aosta.

Il 60% del capitale della nuova banca sarà in mano a Carige ed il 40% della Fondazione CRT, che acquisterà obbligazioni convertibili per 60 milioni di euro del prossimo prestito lanciato dalla banca genovese.

Gli organi di governo della Fondazione CRT hanno approvato all’unanimità il progetto, che consente a banca Carige di creare un polo di sviluppo economico piemontese.  L’intesa  che ipotizza che Carige possa portare a Banca Carito trenta sportelli nelle province di Alessandria, Vercelli e Asti, sarà  definita nei dettagli entro mese di marzo

Giovani cervelli che tornano

Luigi La Spina su Lastampa.it

Vengono presentati oggi i risultati di una interessante ricerca su una meritoria iniziativa della Fondazione Crt. Si tratta di una indagine sui vincitori delle borse di studio fornite, tra il 2004 e il 2009, ai neolaureati piemontesi per poter compiere esperienze lavorative all’estero, nell’ambito del progetto denominato “Master dei talenti”.
Pur nei limiti statistici della campionatura ridotta, circa 190 giovani, la ricerca sfata almeno un luogo comune e incoraggia un indirizzo prezioso per affrontare, con molta serietà e concretezza, una delle principali incognite del nostro futuro.
Tra i dati significativi sulla sorte di questi stagisti, quasi tutti, ora, ben occupati e ben retribuiti, ne spicca uno che sorprende: pur ottenendo, nella totalità dei casi, l’offerta, da parte delle aziende straniere in cui hanno lavorato, di restare all’estero, oltre il 70 per cento dei giovani ha preferito tornare in Italia.

Viene smentito, così, l’alibi che tenta di giustificare la resistenza a fornire ai nostri neolaureati l’occasione di un’esperienza lavorativa fuori dai confini nazionali. Non è vero, infatti, che l’esportazione dei cervelli italiani finisca per arricchire il capitale umano dei Paesi stranieri e depauperi l’Italia dell’investimento in formazione sui nostri ragazzi.
E’ vero il contrario: l’allargamento delle capacità professionali che si ottiene con frequenze lavorative all’estero permette non solo una maggiore competitività dei nostri giovani sul mercato domestico, ma produce un innalzamento qualitativo del patrimonio culturale complessivo del nostro sistema economico. E se questo effetto è un risultato importante per tutta l’Italia, diventa fondamentale per il Piemonte.
Come dimostrano i colloqui che hanno affiancato l’indagine sui questionari distribuiti agli ex borsisti Crt, molto difficilmente le aziende straniere avrebbero offerto, senza questa iniziativa, l’occasione di lavoro a neolaureati della nostra regione. Ad eccezione, forse, degli allievi del Politecnico di Torino, gli studenti di Roma e di Milano, per intuibili ragioni, sono in questo campo fortemente avvantaggiati.
Ecco la particolare necessità, in Piemonte, di insistere in questa direzione di apertura dei nostri giovani verso il mercato internazionale del lavoro. Istituzioni politiche, universitarie, economiche e sociali dovrebbero concentrare sforzi finanziari e attenzioni culturali in questo senso. Meno battute sulle pigrizie dei «bamboccioni» e meno proposte spot di Brunetta, ma più impegni concreti per contribuire affinché non siano solo «i figli di papà», ma anche i più meritevoli, a poter mettere il naso nelle aziende oltrefrontiera.

I contratti di innovazione tecnologica

Il ministero dello Sviluppo Economico ha lanciato i contratti di innovazione tecnologica. La nuova formula, attivando investimenti per circa 2 miliardi di euro, favorirà la ricerca applicata e stimolerà nuove opportunita’ di lavoro per oltre 30 mila ricercatori.

Il Ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, ha firmato il decreto ministeriale che dà via libera ai nuovi “contratti di innovazione tecnologica”, arricchendo ulteriormente la gamma di opportunità messe a disposizione dal dicastero a favore dell’innovazione.

“Siamo convinti che questo nuovo strumento aggiunga un altro elemento importante al quadro della rinnovata alleanza strategica tra imprese, sistema bancario e Stato per il rafforzamento della competitività del Paese” ha aggiunto il ministro ricordando che “i progetti finanziati potranno avere una durata massima di 3 anni”.

Si tratta, spiega una nota del Ministero, di progetti innovativi “fuoriserie”, di importo superiore a 10 milioni di euro, che si realizzeranno attraverso le partnership tra pubblico e privato grazie ad un processo di negoziazione. Le risorse disponibili per il finanziamento di questo nuovo strumento, in grado di consentire alle imprese un volume d’investimenti pari a circa 2 miliardi di euro, permetteranno ad oltre 30 mila ricercatori di lavorare per agganciare le sfide tecnologiche del prossimo futuro.

Il decreto del Ministro dello Sviluppo Economico fissa un iter dettagliato e tempi molto stretti per l’attivazione di un “contratto di innovazione”. In sostanza le imprese e gli enti di ricerca sottoscrivono un accordo con la controparte pubblica; lo stanziamento avverrà attraverso una combinazione di prestito agevolato e contributo diretto alla spesa; passeranno solo 4 mesi dalla presentazione del progetto di massima all’approvazione del piano definitivo.

Uno sguardo sul futuro torinese con Chiamparino

Il sindaco parla del futuro economico di Torino

Un Natale tra crisi e ripresa, all´insegna del piano Fiat, che per il sindaco Sergio Chiamparino «su Torino, tra Mirafiori e Bertone, apre prospettive interessanti. Non si investono cifre ingenti per ristrutturare gli impianti e poi chiudere dopo un anno. La scelta del Lingotto dimostra che esiste un sistema Torino, fatto di infrastrutture, ricerca e formazione. Un sistema che compete a livello globale».

Sindaco, scampato il rischio di vedere i cancelli di Mirafiori chiusi?
«Quello dell´auto è il settore più difficile, ma rispetto al 2003-2004 c´è stata una svolta vera. Mirafiori da fanalino di coda della Fiat è diventata la testa. Per questo non dobbiamo mollare negli investimenti che hanno permesso al sistema Torino di far la differenza».

Su quale altro fronte non si deve mollare?
«Non possiamo ridurre la spesa sociale. Il 2010 sarà ancora un anno di sofferenza per le famiglie coinvolte nella crisi. Si vedono i segnali della ripresa, ma gli effetti sul mercato del lavoro, sul rientro di chi è in cassa, non sono immediati. Ci sono operai che hanno intaccato i loro piccoli patrimoni per andare avanti e devono avere il tempo di tirare il fiato».

I conti del Comune permetteranno di mantenere gli impegni?
«Si è sempre fatto molto allarmismo, ma il 2009 si chiuderà senza difficoltà. Il non essere allarmisti non vuol dire non vedere i problemi. Da qualsiasi parte la si giri molto dipende dai mancati impegni nei trasferimenti, Ici in testa, da parte del governo, e dalle manovre di taglio che si concentrano sui Comuni. Dobbiamo però avere la capacità di garantire le politiche sociali e di sviluppo».

Si festeggiano i 10 anni dell'I3P

i3pLunedì 14 Dicembre 2009 alle ore 16.30 presso la sala Agorà dell’Incubatore del Politecnico I3P festeggia il suo decennale a 10 anni dalla sua fondazione dando la parola ai protagonisti di ieri e di oggi che hanno avuto un ruolo fondamentale nella creazione e nello sviluppo di questa struttura invidiata in tutta Europa. Attori del mondo Politico, accademico, imprenditoriale saranno moderati da Francesco Antonioli de Il Sole 24 Ore.

La giornata di celebrazione, che inizierà alle ore 17:00 con una tavola rotonda ospitante i protagonisti, di ieri e di oggi, che hanno avuto un ruolo fondamentale nella creazione e nella crescita di I3P; continuerà con la consegna dei riconoscimenti alle imprese uscenti, la premiazione della Start Up dell’Anno, per chiudersi con il brindisi di Natale.

La Tavola Rotonda, moderata da Francesco Antonioli de Il Sole 24 Ore, prevede gli interventi degli attori del mondo Politico: l’attuale Presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso e il già Presidente Enzo Ghigo*; del mondo accademico con il Magnifico Rettore Francesco Profumo e il Professore Rodolfo Zich; del mondo imprenditoriale con l’ex Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Torino Alberto Dal Poz e il nuovo Presidente Andrea Romiti; non mancheranno il fondatore e primo Presidente di I3P Vincenzo Pozzolo e l’attuale Presidente, Marco Cantamessa assieme ad Andrea Argondizza, fondatore e CEO di AMET, prima azienda nata all’interno di I3P e Filippo Chiariglione, fondatore e CEO di SmartRM, una delle ultime e più promettenti aziende incubate in I3P mentre per il mondo finanziario Elserino Piol* e Claudio Giuliano.

Leggi tutto “Si festeggiano i 10 anni dell'I3P”