Il 27 novembre il premio nazionale per l'innovazione

Il Premio Nazionale per l’Innovazione è la competizione che ogni anno riunisce i vincitori delle Start Cup italiane, le Business Plan Competition organizzate dalle 42 università che aderiscono all’associazione PNICube. Si tratta di una sorta di coppa dei campioni che vede in gara i primi tre classificati dei 17 concorsi locali per le migliori idee imprenditoriali ad alto contenuto tecnologico.

Il Premio Nazionale per l’Innovazione è una manifestazione itinerante. La prima edizione è stata realizzata nel 2003 a Bologna, mentre le tappe successive sono state Torino, Padova, Udine e lo scorso anno Napoli.

Il 2008 è la volta di Milano. L’evento si terrà giovedì 27 novembre presso il Campus Bovisa del Politecnico di Milano, area destinata a diventare la sede dell’innovazione milanese, grazie alla nascita del futuro Science Park.

Qui si svolgeranno i primi due momenti chiave dell’iniziativa. La presentazione delle idee progettuali dei finalisti nell’area espositiva progettata ed allestita dal Dipartimento di Industrial Design, Arti, Comunicazione e Moda (INDACO) del Politecnico di Milano. I convegni, che daranno la parola agli esperti del settore, investitori, imprenditori e ai rappresentanti delle istituzioni, che, nel corso della mattinata, si confronteranno sul tema dell’imprenditoria di nuova generazione e sugli strumenti di sostegno finanziario. Seguirà nel pomeriggio un dibattito internazionale che metterà a confronto diversi modelli di incubazione, grazie alle esperienze degli ospiti stranieri.

Sarà invece il Piccolo Teatro Studio di Milano, uno dei simboli più noti della cultura ambrosiana, ad ospitare la premiazione, che vedrà schierati i dieci finalisti assoluti, scelti dalla giuria nell’arco della giornata. Nel corso della serata verranno assegnati due premi speciali: alla migliore idea imprenditoriale di donna, novità di questa edizione, e all’ateneo più innovativo, coppa assegnata dai Giovani Imprenditori di Confindustria. Il primo premio, di 60.000 euro è offerto da Vodafone Italia, partner strategico dell’iniziativa.

Ibm e Politecnico di Torino: accordo per il futuro

Luca Castelli su Lastampa.it

Andare avanti assieme, anche per combattere la crisi economica internazionale. Il Politecnico di Torino e IBM firmano stamattina al Castello del Valentino di Torino una convenzione quadro per il triennio 2008-2011, che viene a rinsaldare e rilanciare una collaborazione oramai lunga sette anni. Le voci dell’accordo sono molteplici e riguardano sia la ricerca che la formazione, sia iniziative già consolidate che possibili nuove aperture, sia investimenti materiali (circa cinquecentomila euro, tra finanziamenti per progetti di ricerca e donazioni di hardware) che contributi immateriali (licenze software, collaborazione con gli scienziati dei laboratori IBM, tesi negli Stati Uniti per gli studenti).

“Il Politecnico di Torino è una delle migliori università italiane”, spiega Luciano Martucci, presidente e amministratore delegato di IBM Italia, protagonista oggi al Valentino con il Rettore dell’ateneo Francesco Profumo. “Ci piacciono il suo dinamismo, i rapporti diretti con l’industria, la ricerca mirata. Un approccio che coincide con la nostra idea di università, da cui escono ragazzi che devono avere una formazione che li aiuti a inserirsi professionalmente nel processo produttivo del Paese”.

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Il salvagente di Reply su Motorola

Raphael Zanottti su Lastampa

La Reply è interessata ad assorbire almeno una parte degli esuberi della Motorola. Arriva da un’azienda piemontese la prima risposta alla crisi del centro ricerche della multinazionale americana dei telefonini. La società specializzata in sistemi informatici ha intenzione di espandersi. Per questo ha chiesto la disponibilità di una grossa area (si parla di una superficie compresa tra i 5 e gli 8000 metri quadri) in una delle due maniche delle ex Ogr, proprio accanto al Politecnico di Torino. Una richiesta vagliata in un recente incontro tra Politecnico, Comune di Torino, Regione Piemonte e rappresentanti della banca San Paolo-Intesa.

«Una buona notizia – ha commentato il presidente della Regione Mercedes Bresso – perché se è vero che la crisi c’è, è pur vero che il sistema industriale piemontese sembra rispondere bene. Il Politecnico di Torino si mostra un polo attrattivo per le imprese, e questo potrebbe aiutare il nostro tessuto economico a superare meglio il momento difficile».

L’espandersi di Reply prelude a nuove assunzioni. La professionalità ricercata è la stessa dei 370 ingegneri del centro ricerche Motorola. Reply, dunque, potrebbe rappresentare un paracadute importante. Anche perché per adesso non sembra profilarsi all’orizzonte un cavaliere bianco che possa acquistare in blocco il centro ricerche e rilevare i suoi dipendenti. «Continuiamo a lavorare all’ipotesi – spiega la Bresso – ma due mesi sono quelli che sono. Per ora dagli Stati Uniti non è ancora arrivata risposta rispetto alla lettera che abbiamo inviato come Comune e Regione».
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E' ufficiale: Motorola chiude il Centro Ricerche di Torino, a casa in 370

Via Lastampa.it

Il piano di tagli di 3mila posti annunciato da Motorola la scorsa settimana riguarda anche l’Italia, con una riduzione di organico totale di 400 persone, derivante dalla dismissione delle attività del Centro Ricerche di Torino (tutti i 370 addetti) e dal ridimensionamento delle sedi di Milano e Roma (30 addetti in meno). Lo ha comunicato oggi ufficialmente il management italiano alle organizzazioni sindacali e ai dipendenti, in un incontro che si è svolto questa mattina presso il centro di Torino.

La nuova strategia della Motorola, in linea con quanto annunciato dal board internazionale del colosso delle tlc, ha spiegato l’azienda, si focalizzerà sulla semplificazione strategica del software e di prodotto per ridurre i costi e velocizzare l’offerta di mercato.

La Motorola aprirà una procedura per i licenziamenti collettivi che dura 75 giorni. «Avrei voluto partecipare all’assemblea – ha spiegato Fabio Carletti della Fiom – ma non mi è stato permesso di entrare in azienda. Valuteremo come avvalerci dello statuto dei lavoratori per formalizzare una richiesta di assemblea che ci permetta di aprire un confronto con i lavoratori».

C-lab 2.0: la nuova community web

C-Lab, la community della Fondazione CRT presenta il nuovo sito che cambia volto e si arricchisce di nuove funzionalità. Prima fra tutte la possibilità per i C-Labbers di inserire contenuti di interesse per la community, segnalare eventi o condividere le proprie opinioni.

Il C-Lab è la community laboratorio dedicata ai giovani talenti della Fondazione CRT:  tutti coloro che hanno vinto una borsa di studio, un assegno di ricerca o un premio a titolo personale nell’ambito dei progetti della Fondazione (Alfieri, Lagrange, Master dei Talenti, Mestieri per l’Arte, Mestieri Reali).

Nasce nel 2005 al fine di rafforzare i legami di collaborazione fra i vincitori dei progetti propri della Fondazione: un insieme di persone dal profilo “eccellente” in grado di costituire una preziosa fonte di sviluppo per il territorio.

Gli obiettivi della community sono:

  • creare una rete di contatti e sinergie fra persone giovani, motivate ed operanti in campi molto eterogenei;
  • offrire occasioni di presentazione e di condivisione del proprio lavoro sia all’interno sia all’esterno del gruppo;
  • realizzare una piazza virtuale dove i  C-Labber possano confrontarsi al fine di far emergere idee condivise in una prospettiva di scambio e arricchimento reciproco.

Le attività della community si sviluppano

  • online in uno spazio web dedicato che permette ai C-Labbers di restare in contatto, scambiarsi informazioni e proporre contenuti interessanti all’intera community.
  • negli incontri periodici, in particolare “I giovedì del C-Lab”, dedicati a tematiche di interesse generale, occasioni per presentare e condividere “pensieri emergenti”, ovvero idee ed interpretazioni adattive che plasmano il contesto in cui viviamo.

Da Torino via Parigi l'auto elettrica del futuro

È stata presentata al Motor Show di Parigi B0, l’auto elettrica di Pininfarina e Bolloré

B0 (che si pronuncia Bi-zero) è una monovolume elettrica progettata da Pininfarina in collaborazione con l’azienda francese Bolloré e verrà prodotta in serie negli stabilimenti torinesi per essere lanciata sul mercato entro la fine del 2009.

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L’auto elettrica è alimentata dalle batterie elettriche LMP (Lythium Metal Polymere), alle quali è stato abbinato un dispositivo per lo il recupero dell’energia detto Supercap. Il dispositivo Supercap permette di recuperare l’energia, per esempio della frenata e riutilizzarla.
Le sue batterie sono alloggiate in uno spazio appositamente predisposto, sotto al pianale e fra i due assali. La soluzione grazie al baricentro basso, permette una tenuta di strada fuori dal comune.

Si tratta di un auto totalmente elettrica che garantisce zero emissioni di anidride carbonica. Le batterie si possono ricaricare tramite qualsiasi presa per la corrente. Sebbene servano ben 8 ore per caricarle completamente i costruttori assicurano che con una carica minima di 5 minuti sia possibile percorrere oltre 25 km.

Anche i pannelli fotovoltaici che ricoprono il tetto dell’auto contribuiscono a far funzionare le apparecchiature interne. Tutti i materiali che compongono B0, dalle batterie agli interni, sono riciclabili o riutilizzabili.

Smau 2008 percorsi per l'innovazione

Parte Smau 2008 che promuove i “Percorsi dell’Innovazione per far incontrare e confrontare chi innova, chi vuole innovare, potenziali finanziatori e partner di sviluppo

Circa 300 imprese avviate, ben 1.500 posti di lavoro creati e un fatturato di 60 milioni di euro. Queste cifre rappresentano il risultato concreto del Premio Nazionale per l’Innovazione che lancia ogni anno, dal 2003, le migliori idee imprenditoriali tra quelle uscite dalle 42 università che aderiscono all’associazione PNICube. Tra queste il Politecnico di Milano. Se i ricercatori inizino i loro progetti per gioco o per sfida poco importa. Lo scopo è vincere ed essere d’esempio.

Ma nel panorama nazionale non ci sono tutte rose e fiori. Tutt’altro. Una recente ricerca (Istituto Bruno Leoni) sottolinea come l’Italia sia al 53° posto nella classifica mondiale nel “creare nuove attività” e purtroppo in alto invece – 27° posto – nel “chiudere attività” (fallimenti). Per fare affari la posizione è la 65a. Un evidente segnale di come creare start-up nel nostro Paese sia non solo molto difficile, ma anche ancora troppo poco supportato dallo Stato nonostante le ultime novità a livello di esenzioni.

L’anno nero per le start-up non rappresenta il passato, ma il presente: nel 2006 sono nate in Italia 284.000 nuove imprese (Fonte: Istat), 24.000 in meno dell’anno precedente (-7,8%). Quadro ancora più complicato dall’innovazione tecnologica che stenta a decollare, soprattutto nelle PMI (Il 16% di PMI possiede infrastrutture ICT “evolute”, il 55% si trova in una fase di transizione e il 29% utilizza infrastrutture “embrionali”. Fonte: Politecnico di Milano).

Smau 2008, con i “Percorsi dell’Innovazione. Dall’idea al business” sarà un’occasione per l’incontro e il confronto tra chi innova, tra chi innova e tra chi vuole innovare e, non ultimo, tra queste due categorie e tanti potenziali finanziatori e partner di sviluppo.

I protagonisti saranno start-up e spin-off, centri di ricerca e università, parchi scientifici e distretti tecnologici in campi d’applicazione che vanno dall’informatica alle telecomunicazioni, dalla robotica all’aerospazio, dalle biotecnologie alle nanotecnologie.

Smau 2008 si rivolge anche ai manager di tutte le funzioni aziendali parlando di ICT e innovazione attraverso i migliori casi pratici  Ritardi ed eccellenze. Troppi i primi, troppo poche le seconde. È il panorama delle imprese italiane rispetto all’innovazione tecnologica. Se nelle PMI soltanto il 16% ha infrastrutture ICT che possono essere definite “evolute”, il 55% vive un’alterna fase di transizione e il 29% utilizza infrastrutture “embrionali” (fonte: Poltecnico di Milano), il panorama è migliore nelle grandi imprese: oltre i ¾ dei manager italiani considera che l’IT abbia avuto un ruolo determinante nello sviluppo aziendale e quasi il 100% ritiene che lo avrà ancora di più nei prossimi anni.

Ma se tra PMI e grandi imprese cresce l’interesse per l’IT e l’effettiva applicazione vi si accoda seppur con le dovute proporzioni (minore nelle PMI e maggiore nelle grandi imprese), sul fronte qualitativo l’Italia non è seconda a nessuno sul panorama internazionale. Indifferentemente in ognuna delle varie funzioni aziendali: Acquisti; Amministrazione, Finanza e Controllo di Gestione; Marketing e Commerciale; Operations, Logistica e Supply Chain; Gestione delle Risorse Umane; senza dimenticare la Pubblica Amministrazione.

Techgarage in Smau

Via TechgaragePercorsi dellInnovazione

Come vi avevamo anticipato, TechGarage avrà la sua terza seconda edizione presso SMAU, all’interno della manifestazione “Percorsi dell’Innovazione“. Abbiamo invitato investitori da tutta Europa, per dare un’occasione di visibilità alle start-up che presenteranno durante la manifestazione, dal 15 al 18 ottobre, presso la FieraMilanoCity. Il culmine della manifestazione sarà il 17 ottobre, con il TechGarageDay, giornata nella quale le migliori startup verranno premiate dalla nostra giuria di esperti.

Sono disponibili un numero limitato di inviti per chi fosse interessato: lasciate il vostro indirizzo e-mail nei commenti, e faremo in modo di farvi recapitare un codice, fino ad esaurimento.

Salone del Gusto digitale

L’edizione 2008 del Salone del Gusto e di Terra Madre sarà raccontata, con quattro giorni di dirette, da Wi-Pie  che per l’occasione si avvarrà della collaborazione di Quartarete  e della conduzione di Mao, Dario Castelletti e Luca Indemini.

Per la prima volta, accanto allo streaming video sui siti www.wi-pie.org e www.salonedelgusto.it, lo stesso segnale sarà trasmesso sul canale digitale di Quartarete, attualmente occupato da Videolina. “Tele-Salone del Gusto” sarà attiva esclusivamente durante i quattro giorni del salone e sarà necessario risintonizzare il proprio decoder per trovare il canale.

Partner tecnici dell’operazione saranno Topix, Csp e Glomera.

Sei capitali per l’Italia dei brevetti

Alessandra Carini su Repubblica.it

Quando si parla di innovazione l’economia italiana è vista fatalmente come uno dei fanalini di coda fra quelle europee: nelle statistiche arriva,con i suoi punteggi, al ventitreesimo posto su 37 paesi considerati, ben dietro i “grandi”. Ma davvero siamo così arretrati nella tecnologia? E se è così come si spiegano le performance delle nostre esportazioni in settori come quelli della meccanica dove se la battono con paesi come la Germania? Fino a poco tempo fa si era attribuito alla fantasia, alla capacità inventiva dei nostri imprenditori, in una parola ai loro “animal spirit” la loro resistenza ad un mondo assediato dalla concorrenza e sempre più difficile nei settori manifatturieri. Ma adesso una ricerca condotta sul numero dei brevetti in Italia, sulla loro “geografia” presenta un mappa tutt’affatto diversa del nostro Paese e della nostra economia.
Cinque città Milano, Torino, Bologna Roma e Firenze assommano il 41% dei brevetti italiani ottenuti dall’ Ufficio dei brevetti europeo, che, a dispetto delle statistiche internazionali sono una cifra di tutto rispetto: 28 mila a fine 2004. Ma l’ innovazione non è solo concentrata nelle grandi città: è diffusa sul territorio e nelle città medie. Tanto che quanto a occupati nell’alta tecnologia la Lombardia non ha nulla da invidiare alla Baviera o all’Ile de France, Veneto e Emilia Romagna superano la regione di Dusseldorf.

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