Torino Film Festival 25

nannimoretti.jpgParte il 25 novembre per continuare fino al primo dicembre la venticinquesima edizione del Torino Film Festival, la prima della gestione di Nanni Moretti.

Il prestigioso festival internazionale dedicato ai nuovi linguaggi cinematografici, alle cinematografie emergenti e ai giovani cineasti, è diretto nella sua venticinquesima edizione dal regista Nanni Moretti. Oltre ai film in concorso, vengono proposte le retrospettive di due registi icona del cinema indipendente: John Cassavetes e Wim Wenders.

I biglietti potranno essere acquistati anche in prevendita, sino a 24 ore prima dell´inizio della proiezione, su www.torinofilmfest.org. Gli spettatori potranno acquistare abbonamenti, pass e biglietti per ogni singola proiezione presso una qualsiasi cassa dei cinema.

Ecco i concorsi previsti:

TORINO 25
Il Concorso Internazionale Lungometraggi è la sezione principale del Festival, dedicata alla ricerca e alla scoperta dei nuovi autori del cinema contemporaneo. Quest’anno vede 15 lavori al momento confermati, di cui 9 opere prime, concorrere al Premio per il Miglior Film (euro 25.000) e al Premio per la migliore attrice e il migliore attore. Il cinema europeo è presente con 6 titoli provenienti rispettivamente da Francia (2), Germania, Irlanda, Lettonia e Norvegia; il cinema asiatico con 3 titoli da Corea del Sud, Filippine e Malesia; 3 titoli dagli Stati Uniti, 1 dal Canada e 2 dall’Australia.

ANTEPRIME
è la sezione in cui saranno proposti – in anteprima italiana – 7 film che, dopo la presentazione al Festival, si avvarranno di una distribuzione italiana.

PANORAMA ITALIANO
5 titoli, di cui 4 in anteprima mondiale, per una sezione non competitiva dedicata solo al cinema italiano, tra finzione e documentario.

FUORI CONCORSO
in equilibrio tra ricerca e spettacolo, tra autorialità e tendenza, la sezione si propone come sintesi degli spunti cinematografici più significativi dell’anno. Nel FUORI CONCORSO saranno presentati in anteprima 12 film privi di distribuzione italiana.

LO STATO DELLE COSE
nuova sezione che proporrà annualmente un focus specifico; il tema emerso quest’anno è “il cinema” come universo immaginario al quale tornare per cercare di capire la realtà frantumata nella quale viviamo. 16 i titoli proposti.

LA ZONA
la sezione si propone di esplorare le punte più avanzate e sperimentali della produzione contemporanea che non trovano generalmente spazio nella normale diffusione cinematografica in sala o nella programmazione televisiva. 41 i titoli presentati, di vario formato e metraggio (11 i lungometraggi e 30 fra corti e mediometraggi).

ITALIANA.DOC
11 i titoli di medio e lungometraggio per il concorso dedicato al documentario italiano in pellicola o in video, una delle sezioni centrali del Festival. I lavori concorrono al Premio per il Miglior Documentario Italiano (euro 10.000). Al suo interno il FUORI CONCORSO DOC con 2 titoli.

ITALIANA.CORTI
il cortometraggio ha una lingua, tempi e ritmi assolutamente autonomi, per questo il Festival gli riserva uno spazio competitivo specifico. 15 titoli, fra i più significativi della recente produzione italiana, che concorrono per il Primo Premio (euro 10.000).

L’AMORE DEGLI INIZI
con l’attenzione rivolta agli esordi italiani fine anni Cinquanta e inizio Sessanta, la sezione propone i primi film di Tinto Brass, Gianfranco De Bosio, Francesco Rosi, Paolo e Vittorio Taviani, Florestano Vancini; al termine di ciascuna proiezione avrà luogo un incontro tra i registi e Nanni Moretti.

Le RETROSPETTIVE di TORINO FILM FESTIVAL 2007 sono dedicate a due autori fondamentali nel panorama del cinema indipendente:
JOHN CASSAVETES: la retrospettiva proporrà 18 regie di Cassavetes fra cinema e televisione, cui si aggiungono 11 film da lui interpretati;
WIM WENDERS: la retrospettiva comprende 50 regie di Wenders e 2 lavori dedicati al suo cinema.

SPAZIO TORINO
sezione competitiva dedicata ai migliori cortometraggi realizzati da filmmakers e videomakers nati o residenti in Piemonte. I 9 film selezionati concorrono a un Premio in servizi tecnici per la realizzazione di un nuovo cortometraggio.

EVENTI SPECIALI
saranno le versioni restaurate di Dillinger è morto (1969) di Marco Ferreri e di Maciste nella gabbia dei leoni (1926) di Guido Brignone con l’accompagnamento dal vivo in sala del gruppo dei Marlene Kuntz.

Marketing Camp tre: video e presentazioni

Sono stati messi in rete le presentazioni e i contributi video degli interventi del MarketingCamp 3 che si è svolto il 10 ottobre al Palazzo Affari ai Giureconsulti di Milano all’interno dell’Innovative Day, nella settimana dell’Innovation Circus .

Tra questi i tre interventi targati Torino Valley da parte di Vittorio Pasteris, Daniele Alberti e Giulio Montevecchi

Vittorio Pasteris

Daniele Alberti

Giulio Montevecchi

La Conferenza 2007 di Topix

La frammentazione della rete: target di nicchia per mercati globali, è il tema della conferenza annuale 2007 di Topix che si svolge presso il centro Incontri della Regione Piemonte il 10 dicembre 2007

La crescente attenzione che si stanno conquistando i volumi generati dai contenuti ritenuti “di nicchia”, da sempre esclusi dal grande business, è forse il più inaspettato tra gli effetti che Internet ha avuto sulla società e sul mercato.

L’accesso potenzialmente illimitato ad informazioni e conoscenze ha generato un’evoluzione nella struttura dei mercati e nelle dinamiche sociali, rendendo disponibile quello che una volta era inaccessibile ed antieconomico. Di conseguenza, le preferenze del mercato e della società civile si formano sempre di più in comunità on-line e sempre di meno sui media tradizionali di impostazione generalista.

Diventa dunque necessario comprendere le dinamiche di nascita e sviluppo di comunità virtuali, per proporre nuove ed efficaci strategie di gestione del cambiamento in atto.

Dall’esperienza di promozione e sviluppo di progetti innovativi del Development Program di ToP-IX nasce la conferenza di quest’anno che ha l’obiettivo di analizzare gli aspetti salienti legati alla diffusione di Internet, con particolare attenzione a progetti ed imprese innovativi, nati in questo ecosistema.

Il programma della Conferenza

Torino diventa Surfin Torino sul grande schermo

via Korazym.org

Torino, cosa è Torino? La città elegante ma trendy dei Giochi Olimpici che due miliardi di persone hanno visto in tv oppure la città grigia e industriale che ancora molti ricordano? A provare a raccontare, più che a rispondere, il dilemma ci sta provando un insospettabile: Boosta, il mitico tastierista nonché molto altro dei Susbonica, al secolo Davide Dileo. Con un film a metà tra il clip e il documentario, “Surfin’ Torino”, diretto insieme a Chiara Pacilli e prodotto da Raicinema. Un progetto importante, su cui Giancarlo Leone in persona ha puntato 100.000 euro, inaugurando così la produzione di documentari da parte della Rai (in questo caso in collaborazione con la Film Commission del Piemonte). Se il progetto-pilota su Torino avrà successo, infatti, l’idea è quella di dar vita ad una vera e propria serie di documentari sul cambiamento delle città italiane.

Il film, di cui in questi giorni si stanno terminando le riprese, parte con grandi ambizioni. Girato in alta definizione, anche se è pensato per essere distribuito soprattutto in home video, sarà pronto per fine estate: i festival di Venezia, Roma e Torino potrebbero vederlo proiettato su grande schermo, per poi probabilmente uscire in sala nelle principali città italiane. “Non sarà il classico documentario palloso”, scherza Boosta. E difatti ha tutta l’aria di non esserlo, perché una delle sue componenti principali sarà la musica: la storia, che vede come protagonista-conduttore lo stesso Boosta, dj nottambulo, si svolge nell’arco di una notte, dal tramonto all’alba, e tocca tutti quei luoghi che hanno fatto la storia di Torino e ne sono il simbolo.

Il trailer di Surfin Torino

La memoria va all’indietro, e riannoda i fili a partire dal 1977 per arrivare ad oggi: trent’anni di storia non solo torinese ma italiana che, come sottolineano Boosta e Chiara Pacilli, “affonda le sue radici nel terrorismo degli anni di piombo, nei grandi scioperi, nelle manifestazioni”, di cui ci saranno molte immagini d’archivio. Piazza San Carlo, per esempio, teatro delle più importanti manifestazioni e lotte degli anni Settanta e Ottanta, “oggi è diventato il salotto buono della città, dove prendere un caffè costa di più che in piazza San Marco a Venezia”, spiega Boosta. Ma era proprio in quella città che, pur svegliandosi e andando a dormire con la Fiat, dove prima e dopo una certa ora per strada non si trovava anima viva e che negli anni Ottanta divenne una capitali dell’eroina, già c’erano i germi per una rinascita.

“Già allora c’erano luoghi comuni e luoghi che stupiscono. Noi vogliamo raccontare questi ultimi, non dare un’immagine da cartolina della città. C’erano luci e ombre prima e ci sono anche oggi: la città dell’arte, della musica, del design, del nightclubbing è la stessa dei problemi di immigrazione e integrazione di San Salvario o dello spaccio del Tossic Park”. Continua Boosta: “Gli stessi Murazzi del Po sono l’emblema della città, il suo paradosso e la sua forza vitale: negli anni Ottanta erano solo grate dove la gente andava a comprarsi una birra o droga, eppure ci sono state persone che hanno deciso di fare apparentemente una cosa assurda, ossia aprire dei veri e propri locali lungo le sponde del fiume. Oggi non esiste un posto al mondo così: nell’arco di cinquecento metri hai i locali fighetti, i centri sociali, gli immigrati che spacciano, e i club dove si fa e si crea musica, arte”.

Le mille sfaccettature del cambiamento e della nuova identità della città sabauda vengono raccontate soprattutto da personaggi più o meno noti di Torino, che dj Boosta incontra nel suo girovagare nottambulo. Oltre a figure come operai dalla doppia vita, di giorno al tornio la sera pr nei club, ci sono tra gli altri Luciana Littizzetto, John Elkann, Davide Ferrario, gli Africa Unite, i Mau Mau, Ugo Nespolo, Cristina T. “Spesso le loro opinioni, i loro racconti, contrastano tra di loro, tratteggiando un ritratto della città in chiaro scuro – precisa la Pacilli – Alcuni criticano la scelta imposta dall’alto di riconvertire la città alla produzione culturale solo perché la cultura va di moda. Non ci sono però politici o figure istituzionali direttamente coinvolte nel documentario, ma emergono dalle riflessioni degli intervistati, perché abbiamo voluto ‘partire dal basso’, vedere come la gente percepisce la città e le possibilità che questa le offre come fruitori qualunque”. A tirare le somme sarà un “grande vecchio”, profondo conoscitore dell’animo torinese: lo scrittore Carlo Fruttero. “Gli sottoporremo questo nostro documentare la città cambiata alla fine delle riprese, e vedremo cosa dirà. Sarà il mio contralto, un filo rosso durante tutto il film”, aggiunge Boosta.

Altro fil rouge fortemente caratterizzante il documentario, che sarà di circa un’ora, è, immancabilmente, la musica: le trasmissioni di Radio Flash, una delle “storiche” radio libere, e le canzoni di tutti i gruppi a partire dal 1977 che hanno segnato la scena torinese sino ai giorni nostri, con inediti dello stesso Boosta e pezzi di giovani emergenti prodotti da Casa Sonica. Lo stile visivo e il montaggio, serrato, vitale, come una scossa elettrica o la presa di corrente che accende una chitarra, ne seguiranno i ritmi e le suggestioni.

1generation: l'evoluzione della specie inprenditoriale

ritratto di 1GN

First Generation Network e’ una Associazione senza fini di lucro, composta da imprenditori italiani di prima generazione e da altre figure professionali interessate a sviluppare la cultura e l’ecosistema imprenditoriale.Tramite questo sito, l’Associazione intende raccontare le esperienze e i percorsi professionali dei “Soci Imprenditori”, con la speranza che possano operare da esempio, aiuto e ispirazione per una nuova leva di imprenditori italiani.

Allo stesso tempo, l’Associazione intende stimolare la creazione di una estesa rete di “Soci affiliati“. Professionisti che, in qualità di “Amici del Network”, siano disponibili a fornire esperienza e supporto per la creazione di nuove iniziative e la crescita di quelle esistenti.

First Generation Network nasce nei primi mesi del 2007 su iniziativa di Marco Palombi e Michele Appendino, e si rivolge al pubblico, agli studenti e a tutti coloro che sono interessati alla diffusione di una nuova cultura imprenditoriale.

Il sito dell’associazione

Premio Nazionale Innovazione 2007

logopni.gifSaranno 38 i progetti in lizza per la vittoria del Premio Nazionale per l’ Innovazione, la competizione che premia, a livello italiano, le migliori e più innovative idee imprenditoriali, selezionate da 33 Atenei in tutta Italia, che vedrà il suo atto conclusivo a Napoli il prossimo 4 dicembre.

In palio 60mila euro per il primo progetto classificato offerti da Vodafone Italia, partner strategico di questa edizione, 30mila euro per il secondo e 20mila per il terzo.

Alla presentazione della quinta edizione Premio Nazionale Innovazione sono intervenuti, fra gli altri, Luciano Modica Sottosegretario al ministero dell’ Universitàe della ricerca, Bianca Maria Martinelli Direttore Affari pubblici e legali di Vodafone Italia, Francesco Delzio Direttore Giovani imprenditori di Confindustria, Guido Trombetti Presidente Crui (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane), Vincenzo Pozzolo presidente associazione Pni Cube, Mario Raffa direttore scientifico Pni 2007.

Il Pni è l’evento di sintesi finale in cui le 33 Università italiane partecipanti, confrontano i migliori progetti dd’impresa, espressi in forma di business plan e quindi pronti per affrontare il mercato. I tre vincitori di ciascuna Start Cup locale – che quest’ anno – accedono alla selezione nazionale e vengono sottoposti a un ulteriore valutazione effettuato dalla giuria.

Tre le novità di questa edizione, la composizione della giuria, quasi interamente rappresentata da venture capitalist cioè soggetti che potranno finanziare l’avvio di attività economiche e la partnership strategica con Vodafone Italia che, oltre a mettere in palio i 60mila euro destinati al vincitore assoluto, contribuirà al progetto mettendo a disposizione le proprie competenze e studi sulla individuazione di scenari e prospettive.

Il Presidente del Crui, Trombetti ha sottolineato il ruolo dell’Università che proprio per tener fede a questa sua missione, deve rinforzare sempre di più il suo rapporto con il territorio, infatti lo sforzo profuso dagli atenei del Mezzogiorno, ha favorito sia la nascita di nuove imprese basate spesso su nuove tecnologie sia la valorizzazione della proprietà intellettuale con i brevetti che provengono dalle attività di ricerca».

Alla finale nazionale che si terrà a Napoli il 4 dicembre prossimo, parteciperanno il Ministro dell’Università e della Ricerca Fabio Mussi, Pietro Guindani, Amministratore delegato di Vodafone Italia, Matteo Colaninno, Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria.

Il sito del Premio