Via a 12 poli di innovazione in Piemonte

Oltre 650 imprese coinvolte tra cui grandi imprese come Pirelli Ambiente, Ferrero, Olivetti, Telecom Italia, Bracco Imaging, Mossi & Ghisolfi, Loro Piana, Zegna, atenei piemontesi e numerosi centri di ricerca del territorio, tra cui l’INRIM , l’Istituto Superiore Mario Boella e il Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura.

Oltre 50mila addetti coinvolti, 60 milioni di finanziamento regionale. Sono partiti in Piemonte i poli d’innovazione, i nuovi strumenti della politica regionale che favoriranno la condivisione della conoscenza tra imprese e la convergenza degli investimenti su traiettorie di sviluppo di prodotti o servizi innovativi. Oggi sono stati presentati i soggetti gestori: Fondazione Torino Wireless per il polo dell’ICT ; Tecnogranda Spa per il polo dell’agroalimentare ; Virtual Reality e Multimedia Park per la creativita’ digitale e la multimedialita’; Consorzio Friendchem per la chimica sostenbile ; P.S.T Spa per il polo delle energie rinnovabili e biocombustibili ; Environment Park per l’architettura sostenibile e idrogeno ; Tecnoparco del Lago Maggiore per l’impiantistica, sistemi e componentistica per le energie rinnovabili ; Centro Servizi Industrie per il polo della meccatronica e sistemi avanzati di produzione; Gesin Srl per le energie rinnovabili e mini hydro; Citta’ Studi Spa per il polo del tessile ; Bioindustry Park per le biotecnologie e il biomedicale e Consorzio Proplast per i nuovi materiali .

Il numero totale delle imprese aggregate ai poli e’ di oltre 650, con una forte variabilita’ numerica: da un minimo di 21 del polo della chimica sostenibile a un massimo di oltre 200 per il polo agroalimentare. La percentuale media di piccole e medie imprese e’ del 61%, mentre le grandi rappresentano circa il 16%.

Un blog sul digitale terrestre

Via Agora Torino Valley

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Vista la crescente richiesta di informazioni sulla televisione digitale terrestre legata anche aigli imminenti switchoff e switchover di alcune regioni italiane tra cui il Piemonte, Agora Torino Valley si arricchisce di un nuovo blog dal titolo Digitale Terrestre istruzioni per l’uso

Conferenza Nazionale sul Software Libero a Bologna il 12 e 13 giugno

La Terza Conferenza Nazionale Italiana sul Software Libero si terrà a Bologna il 12 e il 13 giugno presso i Dipartimenti di Matematica e Scienze dell’Informazione dell’Università, dove confluiranno le diverse anime del movimento: individui – utenti, ricercatori e sviluppatori – e organizzazioni – associazioni, enti pubblici e aziende. L’evento è patrocinato dal Master in Scienze e Tecnologie del Software Libero, dal Dipartimento di Scienze dell’Informazione e dal Dipartimento di Matematica, tutti dell’Università di Bologna.
Durante i giorni della conferenza sono previsti seminari e workshop a carattere sia accademico che divulgativo, con un unico denominatore comune: la volontà di contribuire alla crescita del software libero in Italia, discutendone sia gli aspetti economici, giuridici e tecnici che quelli etici, sociali e filosofici. Una particolare attenzione verrà riservata alle valutazioni di ordine pratico ed economico sull’uso del software libero nella Pubblica Amministrazione, e alle riflessioni sull’attuale legislazione nazionale in merito alle licenze d’uso del software.

Techfab, un centro di eccellenza in microsistemi e nanotecnologie

Sorge allʼuscita di Chivasso Centro, sullʼautostrada Milano-Torino, utilizza parte dellʼinsediamento dellʼex cantiere per lʼalta velocità Milano-Torino e si estende su circa 6mila mq, di cui 1.800 dedicati agli uffici, ai laboratori, alla produzione e alla logistica industriale. Eʼ un ulteriore esempio di come in provincia di Torino si possano coniugare politiche infrastrutturali, nuove tecnologie, sostegno alle imprese di eccellenza.

Techfab è uno dei pochi centri di eccellenza dello scenario high tech italiano nato dalla convergenza di esperienze di ricerca accademica e di produzione industriale; dispone di strutture e sistemi produttivi di elevato livello, come i sistemi di Siemens, ed è nato con lʼobiettivo di operare come centro di competenza e fabrication facility in affiancamento e a supporto delle imprese e dei centri di ricerca impegnati in processi industriali di innovazione e trasferimento tecnologico nel campo della microelettronica, dei microsistemi e delle nano tecnologie.

Techfab è stato inaugurato il 20 aprille dal Presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta, dal Presidente di Techfab Marco Maria Camoletto, dal Rettore del Politecnico di Torino Francesco Profumo e dal Sindaco di Chivasso Bruno Matola. Lʼesperienza di Techfab è uno dei risultati più significativi scaturiti dal piano strategico del Canavese della Provincia di Torino: Techfab è nata dalla collaborazione pluriennale tra il Consorzio per il Distretto Tecnologico del Canavese e il Politecnico di Torino con lʼobiettivo di tramutare, attraverso servizi mirati alle imprese, un promettente ma costoso progetto tecnologico in realtà produttiva. Determinante inoltre per la realizzazione lʼapporto del Comune di Chivasso, che ha permesso lʼutilizzo la localizzazione a condizioni favorevoli, in continuità con lʼesperienza che negli anni passati aveva già portato a insediare a Chivasso il laboratorio Chilab del Politecnico.

Cercasi innovatori

Via Luca De Biase

In questa epoca confusa e difficile, gli innovatori non mancano. Ma dove sono? Chi sono? Perché innovano?  Le persone che innovano, a ogni livello, sono la risposta a molti problemi. Perché invece di scannarsi con gli altri per la spartizione delle risorse, tendono a cercare di creare nuove risorse, nuove opportunità per generarne.

Cerco storie di innovatori che rispondano a qualche domanda, volutamente generale:
1. Che cosa vedono davanti a sé. Qual è la cultura del futuro degli innovatori?
2. Che interpretazione dell’innovazione si danno. Distruzione creatrice? Progresso tecnico? Rottura radicale?
3. Chi sono. Quali storie esemplari si possono raccontare?

Sappiamo delle difficoltà italiane a innovare. E sappiamo che nonostante tutto ci sono molti innovatori che riescono nonostante tutto a realizzare la loro idea. Dove si trovano? Con quale metodo vanno cercati e valutati?

Nion si può vivere soltanto di un insieme di dilemmi paralizzanti. Non si può vivere di polemiche e di timori. Gli innovatori che ci sono e fanno strada sono possibili nuovi modelli per una società che ne sta cercando.  Anche perché, magari, sono persone che cercano di innovare nella qualità, nella intelligenza, forse addirittura nella ricerca della felicità.

SocialUp da Topix e Sun per gli sviluppatori

socialupMartedì 21 aprile parte SocialUP una iniziativa di TOP-IX in partnership con il Social Application Program di Sun Microsystems. Gli sviluppatori che aderiranno all’iniziativa, avranno a disposizione per un anno supporto infrastrutturale e accesso ad un sistema virtualizzato sul quale potranno testare le proprie applicazioni usufruendo di tutti i tool necessari allo sviluppo in PHP, Rails e Python.

Il programma SocialUP offre agli sviluppatori l’opportunità di azzerare i costi inizali di accesso e di avere allo stesso tempo la garanzia di operare nell’ambito di un’infrastruttura tecnologica di eccellenza, aperta e scalabile e realizzata secondo il paradigma del Cloud Computing. TOP-IX e  Sun vogliono favorire l’iniziativa imprenditoriale nel campo del social network e permettere la sperimentazione di idee nuove offrendo web hosting gratuito per 12 mesi su una macchina virtuale.

Chiunque sviluppi applicazioni social per Facebook, Bebo e Open Social può iscriversi al programma. Le infrastrutture tecnologiche necessarie verranno messe a disposizione dei primi 250 sviluppatori che aderiranno all’iniziativa: questi avranno la garanzia di avere per un anno supporto infrastrutturale e accesso ad un sistema virtualizzato sul quale potranno essere realizzate e testate le applicazioni social.

Nasce il polo della meccatronica e dei sistemi avanzati di produzion

Nasce a Torino il Polo di  Innovazione della meccatronica e dei sistemi avanzati di  produzione. Ne fanno parte sessanta imprese, fra le quali Comau,  Skf e Prima Industrie, con un totale di 9.000 addetti, ma anche  Università, Politecnico, Inrim, Istituto Superiore Mario  Boella, Csp e Environment Park.
I Poli di Innovazione sono voluti dall’Unione Europea e sono  stati applicati in modo sistematico in Francia. Quella  piemontese rappresenta la prima esperienza italiana che  coinvolge un intero territorio regionale.

Il polo è promosso dall’Unione Industriale di Torino e ha un  programma in grado di attivare risorse pari a 10 milioni di euro  (5 milioni sono stati messi in dotazione dalla Regione). Sono  già stati messi a punto 15 progetti alla cui elaborazione sta  collaborando circa la metà delle aziende del polo, nei settori  automotive, aeronautica, ferroviario, biomedicale e chimico. Fra  le iniziative in cantiere c’è anche la realizzazione di un  progetto per la promozione della meccatronica sui mercati internazionali.

E' morto uno dei padri dell'internet torinese

Via Vittorio Pasteris

Avevo conosciuto Fabio nella prima metà degli anni ‘90 quando faceva parte della direzione atenei del CSI Piemonte con Dario De Iaco, Massimo Delcorso ed Eleonora Pantò. Questo dream team seppe portare con passione e intelligenza internet all’interno delle università torinesi e non solo. Era l’internet dei modem gracchianti, del telnet, della mail se andava bene. Dopo un po’ arrivò gopher, poi il www, poi sappiamo come è andata. Fabio iniziò una sua attività da divulgatore e giornalista che riuscì da subito a dargli visibilità al di fuori della realtà locale.

A quel punto verso la fine degli anni ‘90 si trovò davanti a un bivio. Scegliere di rimanere nel suo posto di lavoro e rischiare di essere comandato da un rampante burocrate politicizzato, peggio se paraculato, che conosceva la tecnologia e la rete 100 volte meno di lui. Oppure fare un salto e diventare un uomo libero. Ovviamente Metitieri scelse la seconda soluzione abbandonando Torino per trasferirsi a Milano dove iniziò a collaborare con molte testate, importanti o meno, di informatica e dintorni, e a scrivere diversi libri dedicati alla rete, al suo uso nel contesto bibliografico, alle comunità virtuali e dintorni.

A questo punto i nostri destini si incrociarono di nuovo perchè ci trovammo compagni di scaffale con due dei primi titoli di Connessioni, una collana voluta sempre alla fine degli anni ‘90 dall’allora amministratore delegato di Apogeo Massimo Esposti, per fare uscire la rete dall’angolo dei tecnici e farla capire al grande pubblico.

Fabio Metitieri era conosciuto in rete oltre che per il suo grande lavoro, per essere considerato il troll per antonomasia della rete italiana. Prima ai tempi delle mailing list, dei newsgroup e dei forum, poi nei tempi di blog, social netowrk e consimili. Aveva la capacità esplosiva, e non parliamo in metafora, di riuscire ad attaccar briga in rete con tutti e su quasi ogni argomento. Salvo quando esagerava, e spesso capitava, era però quasi diventato una istituzione. Sapeva di rete e di tecnologie, le aveva scandagliate da tanto tempo. Amava la discussione, cercava per quanto possibile di uscire dalle definizioni banali e dai luoghi comuni, di arrivare al succo delle cose. Era comunque coerente con le sue scelte.

Molti si chiedevano perchè non si fosse aperto un suo blog e Fabio gli rispondeva direttamente sulla sua pagina in rete.

no, non bloggo. Come ha detto Marc Andreessen: “I don’t have the time or ego need”. Lui ha cambiato idea, io no. Non saprei cosa aggiungere a quello che già scrivo per lavoro, non con dei post ogni giorno. Ma voi fate pure, io vi verrò a trovare.

Fabio aveva una carattere difficile: scontroso, spigoloso, polemico. A volte esagerava, volutamente o meno, creando discreti putiferi. Era sempre molto diretto, forse troppo. Era sempre pronto alla polemica, forse troppo. Se avesse amato le pubbliche relazioni, gli aperitivi preserali, il lavoro sporco dello sgomitare per salire sul podio, oggi avremmo a incensarlo i grossi media che lui spesso criticava. E avrebbe fatto molta meno fatica a sbarcare il lunario in questi anni se non fosse stato coerente con le sue scelte di vita e a volte, lasciatecelo dire, un po’ rompiscatole. Avrebbe potuto più facilmente monetizzare tutta la sua competenza e la sua conoscenza che però non è andata sprecata. Ma Fabio Metitieri era così, nel bene e nel male.

Negli ultimi anni si era innamorato come altri di Second Life.

Fabio Metitieri aveva quasi 51 anni. Sarà seppellito a Torino sabato prossimo al Cimitero monumentale presso il tempio crematorio a partire dalle ore 11.45.

Crescita e innovazione a Torino

Via Bitcity

“Crescita e innovazione: le sfide per le imprese italiane. Nuove competenze, percorsi e tecnologie per superare il digital divide”: questo il titolo del tour itinerante organizzato da Aria in collaborazione con Il Sole 24 ore.
Il convegno ha come obiettivo principale quello di sensibilizzare e informare riguardo l’utilizzo di tecnologie alternative e innovative; destinatari del messaggio le imprese locali, situate in aree non coperte dall’adsl tradizionale e interessate a sviluppare il proprio business.

Imprenditoria, rilancio del mercato industriale italiano, soprattutto in un momento caratterizzato da sfiducia e crisi economica, attivazione di possibili sinergie a livello territoriale: saranno questi i temi analizzati durante il dibattito, nel quale verranno coinvolte le società il cui modus agendi è passato attraverso l’impiego di queste soluzioni tecnologiche. Un’occasione per approfondire tematiche sempre più presenti nell’agenda setting economica.

L’appuntamento con l’evento, patrocinato dalla Regione Piemonte, dalla Provincia di Torino, dall’Unione Industriale Torino e dalla Camera di Commercio Industria e Artigianato di Torino, è per il 16 aprile, a Torino, presso il Centro Congressi Torino Incontra, in via Nino Costa 8.

L'acqua sapiens del distretto dei rubinetti

Via Corriere di Novara

Si chiama “Aqua Sapiens” il progetto finalizzato a sviluppare una “nuova concezione integrata di rubinetti e valvole per un utilizzo intelligente dell’acqua per il consumo umano”, presentato alla Regione Piemonte, nell’ambito del Programma pluriennale per le attività produttive, da un’associazione temporanea di scopo (Ats) formata da Associazione Industriali di Novara, Confindustria Vercelli-Valsesia, Unione Industriale del Verbano Cusio Ossola, Camera di Commercio di Novara, Provincia di Novara e otto aziende del distretto della rubinetteria e del valvolame del lago d’Orta, il maggior polo mondiale di trasformazione dell’ottone.

«Il progetto – spiega il direttore dell’Associazione Industriali di Novara, Aureliano Curini – prevede contributi complessivi per circa un milione di euro, che verranno destinati alle aziende facenti parte dell’Ats. All’Ain, che come gli altri partner istituzionali non beneficerà di alcun contributo, ma nemmeno investirà del denaro, spetta il ruolo di ente promotore e sostenitore, con il relativo coordinamento complessivo dell’iter procedurale». «Alla base del progetto – spiega Mariella Enoc, presidente dell’Ain – c’è lo studio della possibilità di sviluppare un sistema economico e innovativo che consenta la distribuzione dell’acqua potabile in maniera sana e controllata. Dalla scelta dei materiali di base fino al sistema della distribuzione, tutto il processo produttivo viene controllato attraverso una rete di sensori interfacciati con un sistema di visualizzazione.