Windows Embedded Tour a Torino

Mercoledì 28 maggio 2008, a partire dalle ore 11 il Politecnico di Torino nella  Sala Consiglio di Facoltà ospita la tappa italiana del Microsoft Windows Embedded European Tour, iniziativa itinerante che ha debuttato il 20 aprile in Spagna e toccherà per la terza e ultima sessione anche la Svezia. 

Nell’occasione verranno discusse le ultime innovazioni ed evoluzioni nel campo della robotica e dei sistemi embedded (sistemi studiati per gestire ambienti applicativi specifici), uno dei mercati IT a maggior crescita, raccontato da esperti Microsoft e attraverso la testimonianza di realtà industriali italiane. Verranno in particolare presentati, anche grazie ad un’area espositiva, i prodotti Microsoft Windows Embedded utilizzati oggi nelle auto, nei navigatori e nei dispositivi multimediali, già al centro dell’attività di ricerca del Microsoft Innovation Center della Cittadella Politecnica.

Saranno esposte soluzioni, schede e progetti realizzati con le tecnologie embedded Microsoft fra cui il .Net Micro Framework e Windows Embedded CE.

L'AGENDA

9.00 Welcome Raffaele Menolascino, MIC Torino

9.15-10.15 Opening Keynote: Windows Embedded in the Real World
Dave Baker, Microsoft
Beppe Platania, BEPS Engineering

10.15-11.15 The Ongoing Democratization of Robotics Development
Paul Foster, Microsoft

11.15-11.30 Coffee Break
   
11.30-11:45 Le iniziative Microsoft per l’Università
Mauro Minella, Microsoft

11.45-12.4 Diving in to the Microsoft .NET Micro Framework
Dave Baker, Microsoft

12.45-13.30 Embedded is Everywhere: Innovazione e ricerca nell’industria
Interventi dei rappresentanti del mondo dell'industria

13.30 Closing
Raffaele Menolascino, MIC Torino

13.30-15.30 Pranzo e apertura area espositiva

TechGarage a Roma

Il 20 giugno si svolgerà a Roma la prima edizione di TechGarage un grande evento dedicato al venture capital e al networking. Start-up, imprenditori, sviluppatori, blogger, appassionati di tecnologia, si riuniranno a Roma il 20 giugno 2008 per presentarsi, trovare finanziamenti, sviluppare nuove idee e fare impresa, nello scenario della nuova sede della LUISS.

L’idea è nata dalla volontà di portare anche in Italia un evento che avesse il respiro internazionale di quelli a cui tutti noi siamo abituati ad andare girando per l’Europa e gli Stati Uniti, dove si potesse parlare di impresa, progettualità, fondi di investimento, internet, e di tutto quello che forma l’ambiente in cui ci muoviamo tutti i giorni. La prima edizione di TechGarage vuole rispondere a questi obiettivi, instaurando dinamiche di networking mirate a favorire l’imprenditorialità web.

L’evento è strutturato in tre principali stream: Elevator Pitch, Seed Match, e una sala dedicata ad un BarCamp. In ognuno di questi spazi si affronterà uno degli aspetti dell’imprenditorialità web: dalla necessità che hanno aziende che sono già una realtà e cercano fondi importanti nel loro “Round A” (Elevator Pitch), il tutto condito con keynote e tavole rotonde di prestigiose personalità dell’imprenditoria web italiane e internazionali; alle aziende che invece hanno cominciato da poco a sperimentare il loro business model e cercano i fondi necessari a proseguire nell’attività imprenditoriale, da business angel o fondi di venture capital che vogliano scommettere su di loro abbiamo dedicato lo spazio Seed Match; e lo spazio BarCamp, dedicato alla progettualità e l’imprenditorialità appena nata o che deve ancora nascere.

Il programma

Capitani coraggiosi low tech

Luca Tremolada sul Sole 24 Ore

Come si misura l’innovazione? Formuliamo meglio la domanda: si misura la capacità creativa di un Paese? La risposta non è banale: finora non esiste un numero, un indice che dir si voglia capace in modo univoco di spiegare perché l’Irlanda è diventata in pochissimi anni una fucina di idee. O perché le eccellenze continuano ad attecchire a Stanford (Usa) nonostante gli ingenti investimenti in Dubai o nelle università cinesi. Insomma, perché finora nessuna formula statistica è stata capace di fotografare in modo univoco la crescita di innovazione di un Paese?

La colpa naturalmente non è del dato. Il numero di brevetti, gli investimenti pubblici in ricerca e sviluppo, le tasse universitarie, il numero di laureati, la vocazione tecnologica delle industrie e delle imprese nazionali possono essere sintetizzati in coefficienti. Al dato statistico però spesso ne va aggiunto uno più qualitativo che descrive, per esempio, i vincoli della burocrazia per aprire una impresa, l’atteggiamento dello Stato verso chi fa impresa, l’attenzione del pubblico verso i nuovi prodotti. Dall’incrocio di queste informazioni, si può arrivare solo a intuire perché un Paese innovi meno di altri. Ma cosa ben diversa è capire per quale motivo fuori dal Mit di Boston all’ora di colazione gli studenti passino il loro tempo fantasticando di quando diventeranno imprenditori. Mentre, per esempio in Italia, la chiacchiera verte più spesso sull’agognata assunzione in un aziendone capace di garantire il minimo “sindacale” in termini di prestigio e gratificazione professionale.

Risulta altrettando difficile, leggendo le statistiche, capire perché negli Stati Uniti aver fallito con la propria impresa non è una notizia cattiva in sé e neppure qualche cosa di cui vergognarsi per il resto dei propri giorni. Addirittura nella Silicon Valley, la storica culla di imprenditorialità hi-tech, per gli uffici del personale un fallimento è un indicatore positivo perché mostra la propensione a credere nelle proprie capacità del candidato. Per spiegare queste diverse categorie del pensiero occorre richiamarsi a fattori culturali stratificati nel tempo, a influenze che danno forma all’immaginario collettivo di un Paese. Alla percezione che abbiamo di noi e della nostra capacità di inventare nuovi prodotti e servizi. Proprio in questa prospettiva è interessante il rapporto Gem (Global Entrepreneurship Monitor) curato da EntER, Centro di ricerca della Bocconi.

Dal 1999 questo progetto contribuisce al dibattito sulla misurazione dell’innovazione, partendo dall’imprenditore, o meglio dalla percezione che ha di sé e del proprio Paese chi intraprende questa “carriera”. In sostanza, il rapporto coordinato per l’Italia dall’Università Bocconi studia le motivazioni che ci spingono a rischiare per aprire una nuova attività, attraverso il Tea (total early-stage activity o attività early-stage/iniziale totale), un indicatore che misura la percentuale di adulti (di età 18-64 anni) che hanno dato vita a nuove attività.

Dallo studio emerge un quadro che in parte conosciamo bene. Siamo, o meglio ci percepiamo, creativi, capaci di generare business e di presentare sul mercato nuovi prodotti (si vedano la tabelle qui a fianco, ndr). Per quanto riguarda l’Italia, nel 2007 il Tea è del 5%, ovvero cinque persone su cento hanno dato vita alla creazione di un nuovo business. Il dato ci pone poco al di sotto della media Europea (5,9%).

Fin qui tutto positivo e, tra alti e bassi, anche il confronto con gli altri Paesi ci pone poco sotto la media. Purtoppo, i segnali diventano più foschi se si ragiona in termini tecnologici.
I dati mostrano che in Italia, a differenza di altri Paesi, le nuove iniziative imprenditoriali hanno un basso contenuto tecnologico. I prodotti sono low tech. Imputato principale, secondo lo studio, la difficoltà di accesso alle risorse finanziarie. Da ciò discende anche la bassa aspettativa di esportazione che hanno i nostri nuovi imprenditori sui loro prodotti. «Tuttavia – precisa Guido Corbetta, direttore di EntER – è bene tenere presente la vocazione poco manifatturiera della nostra industria. Più interessante è il fatto che i nosti imprenditori si sentono più inventori, più creativi. Sicuramente meno tecnologici e innovatori».

60 milioni per i poli innovativi

La Regione Piemonte mette a disposizione 60 milioni di euro per avviare i poli dell'innovazione. I poli saranno costituiti da raggruppamenti di imprese attive in uno specifico settore e da un soggetto gestore e avranno l'obiettivo di promuovere l'innovazione attraverso l’interazione, l’uso in comune di installazioni e lo scambio di conoscenze ed esperienze.

I poli provvederanno, inoltre, a interpretare le esigenze tecnologiche delle imprese per indirizzare le azioni regionali a sostegno della ricerca e dell’innovazione.

La delibera della Giunta regionale ha individuato gli ambiti settoriali e tecnologici di competenza e le aree territoriali di riferimento, che sono: l’agroalimentare nel Cuneese e nell’Astigiano; le biotecnologie e il biomedicale nel Canavese e nel Vercellese; la chimica sostenibile nel Novarese e nell’Alessandrino; la meccatronica, i sistemi avanzati di produzione, la creatività digitale e la multimedialità nel Torinese: le energie rinnovabili, il risparmio e la sostenibilità energetica nel Verbano-Cusio-Ossola, nel Torinese, nel Tortonese e nel Vercellese; l’Information & Communication Technology nel Torinese e nel Canavese, il tessile nel Biellese.

View Fest 2008

Tre giorni di film, cortometraggi, arte, video clip, musica, workshop, performance: VIEWFest si svolge a Torino, dal 6 all’8 giugno, presentandosi come un nuovo Festival del cinema digitale (e non solo) contrassegnato da una formula d’avanguardia che ha origine e carattere internazionale.

Evoluzione italiana di Resfest, lo storico festival del filmmaking digitale itinerante a livello mondiale, VIEWFest – organizzato da View Conference, la più importante manifestazione italiana dedicata alla computer grafica, e realizzato con il sostegno della Regione Piemonte e della Compagnia di San Paolo e diretto da María Elena Gutiérrez – non ha infatti soltanto una semplice e univoca localizzazione spaziale. Inserito in una rete globale di festival del cinema digitale in cui una serie di linee virtuali collega tra loro città di tutto il mondo e di cui Torino rappresenta il “nodo” italiano, VIEWFest concentra in sé una serie di manifestazioni connesse l’una all’altra

Contribuendo, come gli altri festival, con i propri contenuti al network, VIEWFest trova quindi nella struttura stessa i suoi punti di forza, assumendo una dimensione mondiale e, nel contempo, portando a Torino il meglio della produzione internazionale nell’ambito non solo del cinema digitale, ma anche delle diverse forme artistiche ed espressive sempre più strettamente legate all’uso e allo sviluppo delle nuove tecnologie.
Poliedrico e attento alle intersezioni tra le diverse discipline, il Festival esplora quindi a tutto campo le nuove frontiere della creatività, le tendenze più avanzate nel settore del cinema, della pubblicità, della video-arte e della multimedialità. Gli oltre 200 titoli in proiezione vanno infatti dalle più originali produzioni delle major come i cortometraggi della Pixar, presentati in una retrospettiva completa in anteprima italiana, alle grandi selezioni effettuate a livello mondiale come quella dell’Electronic Theatre proveniente dal Siggraph, alle nuove produzioni delle singole cinematografie nazionali (Italia, Olanda, Brasile, Turchia…), fino ad arrivare a sezioni speciali come quella dedicata alle visual sciences che fa da cornice all’avanguardistica mostra di nanoart “Vedere l’invisibile”.

Anche i numerosi ospiti si contraddistinguono per la loro creatività, originalità e capacità di sperimentare tecniche e linguaggi diversi: dal provocatorio e pluripremiato duo degli Happy, allo scrittore e giornalista Gianluca Nicoletti, che prosegue la sua escursione nel mondo di Second Life inventando per il Festival “la macchina per entrare e uscire dal mondo”, al graphic designer Guillaume Reymond che reinventa in modo sorprendente i vecchi videogiochi, all’eclettico ConiglioViola che si presenta non solo con uno spettacolo live, ma anche con una ricca video-retrospettiva.

Con la varietà di un’edizione che esplora a largo raggio i territori del digitale e della multimedialità, il Festival conferma il suo ruolo di promotore di talenti innovativi e di tendenze emergenti negli ambiti più vari, come dimostrano anche le presenze di Craig Foster, ospite nella duplice veste di disegnatore-“mago” della Pixar e di protest artist, e di Lorenzo Oggiano e dei suoi quasi-objects, guardati con crescente attenzione dalla critica internazionale, entrambi protagonisti dell’Opening Party (giovedì 5 giugno, alle 19.30, al King Kong Microplex) che sigla l’inaugurazione ufficiale del nuovo VIEWFest.

Tra film di animazione, cortometraggi, video musicali, spot pubblicitari, i tre giorni di proiezioni spaziano dagli autori esordienti ai più raffinati professionisti del cinema digitale, sempre privilegiando l’originalità delle opere, l’innovatività delle idee e la qualità della tecnica.

Ricco e sfaccettato, il programma si suddivide in più sezioni. Molte di esse, provenienti da manifestazioni e case di produzione note a livello mondiale, presentano opere selezionate o realizzate secondo standard qualitativi estremamente elevati e tecnologie innovative, che il pubblico di VIEWFest può apprezzare grazie al nuovo impianto di proiezione digitale HD presente nella Multisala Massimo del Museo Nazionale del Cinema, ora integrato con la dotazione del sistema Blu Ray. In concomitanza con VIEWFest, Torino entra così nel circuito – ancora molto ristretto – delle città italiane alla completa avanguardia nelle tecnologie di proiezione e diffusione cinematografica.

Il programma

Cina Excellence Match Program

Il 20 maggio alle ore 16.00 presso l'Agorà della Cittadella Politecnica di I3P, Incubatore Imprese Innovative Politecnico di Torino si sovlgerà un incontro per presentare alle imprese technology-based piemontesi Excellence Match Program 2008, il programma di sostegno all'internazionalizzazione efficace verso la Cina, studiato per imprese che puntano sull'innovazione come fattore strategico di sviluppo.

Programma

  • 15.45:  Registrazione dei partecipanti
  • 16.00: I Programmi di Internazionalizzazione della Fondazione Torino Wireless

  Marco Ramella Votta, Fondazione Torino Wireless

  • 16.15:  Fondazione Torino Wireless e Cina: accompagnamento in due step

 Piermichele Bosio, Fondazione Torino Wireless

  • 17.15: Question time e conclusioni

Modalità di partecipazione
La partecipazione è libera e gratuita. Per ragioni organizzative si prega di confermare effettuando l’iscrizione on line: www.torinowireless.it/iscrizione

Info
Per maggiori informazioni e per candidarsi al programma ExMP 2008: www.torinowireless.it/exmp

Web 2.0: un business possibile

Venerdì 9 maggio 2008, dalle 16.30 alle 18.30, nell'ambito dello “Spazio Incubatore” della Fiera del Libro, si svolgerà l'incontro “Web 2.0: un business possibile. Editoria e informazione verso i media sociali”, dedicato alle tecnologie per il web 2.0 e alla loro applicazione nel contesto del mercato editoriale.Il seminario è iniziativa del Distretto Tecnologico Piemontese dell’ICT, rappresentato in questa occasione da Torino Wireless, Istituto Superiore Mario Boella, I3P Incubatore Imprese Innovative del Politecnico di Torino e CSP, un sistema costituito da Enti di ricerca e Innovazione impegnati nell'accompagnamento d'impresa in tutte le sue fasi, dallo start up al finanziamento, dalla ricerca al trasferimento tecnologico.

Al tavolo dei relatori sono attesi: Mario Manzo, Torino Wireless; Eleonora Pantò, CSP; Daniele Alberti, Glomera; Maurizio Attisani, IntelligenceFocus; Francesco Ardito, Vieweb.it .
Coordina l'incontro Emil Abirascid, collaboratore di Nova24, Il Sole24Ore.

Love Artom all'Università

Il Progetto Love Artom ­ partecipa come case study al workshop organizzato dal Dipartimento di Psicologia dell'Università di Torino dal titolo "Immaginazione, identità, arte, territorio".  Il seminario si terrà martedì 6 maggio dalle ore 9 alle ore 18 presso la Sala Seminari del Dipartimento di Psicologia in via Verdi 10.

Il Progetto “Love Artom" interverrà dalle ore 14.30 alle ore 16 nelle persone di Massimo Rizzo, vicepresidente della Cooperativa edilizia “Giuseppe Di Vittorio”, promotrice
del progetto, e dei responsabili dei progetti con un contributo dal titolo "Love Artom, metamorfosi urbane. Storie di luoghi, volti, architetture che si trasformano".

Il Progetto “Love Artom ­ di un quartiere ci si innamora” si propone di raccontare attraverso l’organizzazione di eventi e manifestazioni culturali il percorso di trasformazione che il quartiere di via Artom ha vissuto in questi anni, dall’abbattimento degli edifici di via Fratelli Garrone 73 e via Artom 99, fino all’attuale progetto di edificazione di un complesso a uso residenziale e commerciale, laboratorio di bioarchitettura e mix socio-generazionale, con una galleria commerciale destinata a nuovi servizi per la zona

Via Artom, luogo simbolo dell'immigrazione al Nord del secondo dopoguerra, è un quartiere di cui tutti hanno sentito parlare ma che pochi conoscono davvero.

Il Progetto “Love Artom”, con l’organizzazione di concerti, performance artistiche e sportive, nella scenografia unica di un palco posto a ridosso del cantiere per la costruzione del nuovo edificio, cerca di accompagnare la rinascita urbanistica del quartiere con quella culturale, per mostrare come via Artom sia anche un luogo di musica, letteratura,
spettacolo, buona architettura, un luogo da amare.

La XXI Edizione della Fiera del Libro

La bellezza salverà il mondo? La domanda che un personaggio dell’Idiota pone al principe Myskin, protagonista del romanzo di Dostoevskij implica una sfida: misurarsi con la Bellezza, riuscire a metabolizzarla significa avviare dentro di noi una metamorfosi spirituale, il tentativo di raggiungere una sfera superiore di conoscenza e di autocostruzione.

La Bellezza, motivo conduttore dell’edizione 2008 della Fiera Internazionale del Libro 2008 in programma al Lingotto Fiere da giovedì 8 a lunedì 12 maggio, è uno sviluppo di quello del 2007, i Confini. Abbiamo più che mai bisogno di ridefinire territori, disegnare nuove mappe, di capire il confine che separa il bello dal brutto, il buono dal cattivo, perché l’estetica è strettamente connessa all’etica.

La Bellezza sfugge alla definizioni (Picasso respingeva con fastidio la sola domanda), ma quando ci sorprende la riconosciamo immediatamente, con emozione e gratitudine. Perché gli uomini hanno sempre sentito la necessità di dare un senso alla loro esistenza attraverso qualcosa che li superi, quel «più» che solo la letteratura, l’arte, la musica, la filosofia possono esprimere. Che cosa può rispondere oggi ai canoni della Bellezza, in letteratura come nelle arti, nella musica, nelle scienze? Che cosa si richiede a un’opera? Dove passano i confini del bello e del brutto? Come sono cambiati nei secoli i criteri estetici, e quali sono i loro rapporti con l’etica? E quali i rapporti della bellezza con gli oggetti industriali prodotti su larga scala?

La bellezza è lo splendore del vero, diceva Platone: è un anelito alla speciale «verità» umana e poetica dell’arte, che può risultare anche scomoda e difficile, perché implica sempre la tensione insoddisfatta della ricerca. Ma se vedere è un atto creativo, come è stato detto, che cosa siamo capaci di «vedere», oggi? A queste domande risponde una fitta serie di «lezioni magistrali», di conversazioni

Visioni Digitali a Milano

A Milano, dal 5 al 7 maggio 2008, ritorna Visioni Digitali, l’evento milanese che, arrivato alla sua terza edizione, offre un appuntamento internazionale sui temi della creatività nel mondo delle immagini digitali.

Sulla scorta del successo delle edizioni precedenti, Visioni Digitali propone un vero e proprio cantiere creativo internazionale, per conoscere lo stato dell’arte degli scenari digitali, diffondere la presenza delle opere made in Italy nella rete dei nuovi media, portare alla ribalta i nuovi talenti, fare il punto sui processi di formazione nel campo delle nuove tecnologie.

Lunedì 5 maggio, dalle 19.30, aperitivo Spritz by Aperol e Sound Live by Korinami accoglieranno il pubblico.
Dalle ore 20, un vero e proprio spettacolo di intrattenimento animerà il palcoscenico del Teatro Ciak (partecipazione gratuita su iscrizione).

In apertura, MatchMaking: una selezione di giovani creativi, provenienti dalle scuole che collaborano con il Festival, si esibirà in maniera “performativa” al pubblico in sala, che a fine serata, voterà la migliore forma comunicativa.

Al vincitore Mediaset, partner del Festival, offre uno stage finalizzato alla realizzazione di un video in animazione per una campagna sociale