Verso il copyright 2.0

Il Forum Innovazione del PD Piemontese organizza un dibattito sulle prospettive del diritto d’autore nell’era delle reti e della digitalizzazione dei contenuti multimediali: “Verso il copyright 2.0: reti e nuove forme di condivisione dei sapere”. Un confronto tra la politica e i maggiori esperti del settore che spazierà dalle nuove licenze per musica, immagini e testi, al software libero, dalla tutela dei diritti digitali di ciascuno all’esplodere di nuove fomre di condivisione di ogni sorta di contenuto autoprodotto.
L’incontro fa parte della Festa Democratica presso lo Sporting Dora di Corso Umbria, 83 e si svolgerà il
13 settembre alle ore 15.00
Introduce: Piera Levi Montalcini Coordinatore Forum “Innovazione e Nuove Tecnologie” del PD-Piemonte
Parteciperanno

  • Andrea Bairati: Assessore università, ricerca, politiche per l’innovazione e l’internazionalizzazione, telecomunicazioni, e-government, industria ed energia della Regione Piemonte
  • Alessandra Speranza Assessore personale, patrimonio, provveditorato e sistema informativo della Provincia di Torino Vincenzo Vita Senatore PD
  • Juan Carlos De Martin Docente di ingegneria dell’informazione al Politecnico di Torino, responsabile di Creative Commons per  l’Italia, coordinatore del progetto europeo COMMUNIA sul pubblico dominio digitale, co-direttore di NEXA, il Centro di Ricerca su Internet e Societa’ del Politecnico di Torino.
  • Angelo Raffaele Meo Presidente della “Commissione per il software  a codice sorgente aperto nella Pubblica Amministrazione”
  • Marco Ricolfi Docente di diritto industriale all’Università di Torino, coordinatore giuridico del gruppo di lavoro Creative Commons Italia, direttore del Master WIPO-UNITO sulla proprietà intellettuale, co-direttore di NEXA, il Centro di Ricerca su  Internet e Società del Politecnico di Torino

Modera Antonello Ghisaura Relatore Forum “Innovazione e Nuove Tecnologie” del PD-Piemonte

In 25mila per l’Oro del design italiano

I numeri della mostra di Torino 2008 World Design Capital dedicata al Premio Compasso d’Oro, che si è appena conclusa a Venaria, testimoniano un crescente interesse per la cultura del progetto e aprono la strada ad un rapporto duraturo fra la Reggia ed il mondo del design.“Il Compasso d’Oro è stata l’occasione per promuovere e realizzare una sorprendente sinergia: quella tra due città Torino e Milano unite, nell’epoca della comunicazione globale. Il palcoscenico internazionale ha potuto comunicare i valori del design e dell’eccellenza del design italiano. La storia, attraverso la Mostra della Collezione Storica e l’attualità, attraverso la Mostra sul XXI del Compasso D’Oro ADI, hanno celebrato il quadro della ricchezza del nostro design in un luogo di straordinaria bellezza”.

Questo il commento della Presidente di ADI, Luisa Bocchietto, a pochi giorni dalla chiusura della mostra “L’Oro del Design italiano”, uno dei principali eventi del calendario di Torino 2008 World Design Capital, realizzata dal Comitato Organizzatore della manifestazione e dalla Fondazione ADI per il Design Italiano, in collaborazione con la Reggia di Venaria e con il supporto determinante di Compagnia di San Paolo.
Sono state 25.000 le presenze registrate alla Scuderia Grande della Reggia di Venaria Reale. sede dell’esposizione conclusasi. Tra i visitatori non soltanto esperti del settore, ma anche numerosi turisti e giornalisti, italiani e stranieri.

La mostra, che ha inteso promuovere il design italiano nell’anno in cui Torino è la prima World Design Capital ha proposto la Collezione storica del Compasso d’Oro, una delle più importanti raccolte di oggetti di design al mondo, di proprietà della Fondazione ADI per il Design Italiano, che ne ha promosso il riconoscimento come "patrimonio nazionale di straordinario interesse artistico e storico" (D.M. 2004 Ministero per i Beni e le Attività Culturali).

Automobili e biciclette, mobili e lampade, posate e telefoni, ma anche pubblicazioni, allestimenti, sistemi di comunicazione: un'avventura di creatività, di bellezza e innovazione che ha saputo interpretare le tendenze delle arti e dell’architettura, della tecnologia e del costume, della società e dell’economia, mettendo in evidenza le complesse interazioni che hanno determinato l’unicità del design italiano nel panorama internazionale, e la sua capacità di essere punto di riferimento a livello internazionale.

“La Reggia di Venaria si è rivelata il luogo più adatto per ospitare questo importante appuntamento, nell’anno in cui Torino è capitale mondiale del design – ha dichiarato Andrea Bairati, Vice-Presidente del Comitato Torino 2008 World Design Capital e Assessore regionale alla Ricerca e all’Innovazione. ha rappresentato infatti un ponte ideale fra il passato e il futuro del nostro territorio, nel quale sia il design, sia il patrimonio culturale pre-esistente, costituiscono due importanti leve strategiche di sviluppo.

Stiamo già lavorando perché questo evento, che ha saputo coniugare la tutela degli oggetti che hanno fatto la storia del nostro Paese con la promozione della cultura del progetto, motore da sempre di innovazione e cambiamento, non rimanga un episodio isolato. La Reggia di Venaria in questo senso ha già dato la propria disponibilità per sviluppare insieme due grandi progetti legati al mondo del design che saranno annunciati entro i prossimi due mesi”.

Gli fa eco il Direttore della Reggia, Alberto Vanelli: “l’esperienza di un connubio fra la Venaria Reale e il design non può rimanere e non rimarrà un caso isolato. Insieme al Comitato Organizzatore di Torino 2008 World Design Capital, ad ADI e Fondazione ADI stiamo già lavorando su due importanti progetti che troveranno nella Reggia e nelle strutture ad essa collegate una collocazione ideale e che costituiranno una delle eredità concrete che questo Anno del Design lascerà sul territorio”.

Un ponte fra Italia e Silicon Valley

via Corriere.it

L’unico termometro infallibile sullo stato di salute dell’economia della Silicon Valley è la 101, la strada che collega San Francisco con Palo Alto. Il traffico quotidiano funziona meglio del Nasdaq. Fra il 1998 e il 2000 per percorrere il corridoio si impiegavano due ore. Nel 2001, dopo lo scoppio della bolla della new economy, la “one-o-one” era diventata un deserto. Adesso è tornato un certo fermento. Non ai livelli isterici pre-bolla, ma nelle ore di punta, in entrata e in uscita da San Francisco, capita di stare in fila.

A tirare questo ecosistema della tecnologia sono adesso i settori dell’energia rinnovabile e della “security” (sicurezza nazionale, sistemi di controllo e di riconoscimento biometrico). Ma è soprattutto l’aria di ottimismo che si respira nelle aziende e un modello imprenditoriale improntato al coraggio che fanno veramente la differenza e rendono questa parte di mondo per molti aspetti unica. Nella Silicon Valley tanti italiani hanno raggiunto posti di primo piano. Tanto che negli ultimi anni hanno fatto nascere ben tre associazioni che, con ruoli diversi, hanno un unico obiettivo: esportare il modello imprenditoriale anche in Italia costruendo un contatto permanente tra la realtà americana e le tante eccellenze che pure ci sono nel nostro Paese, ma che spesso da noi non riescono a trovare la fortuna che meriterebbero.

Mind the Bridge è una associazione nata nel 2007 con l’obiettivo di creare per la prima volta un collegamento diretto tra business plan italiani e le start up della Silicon Valley. “La missione che ci siamo dati – spiega Marco Marinucci, responsabile Content partnership di Google e anima dell’associazione – è individuare progetti italiani nel campo delle tecnologie e aiutarli a sbarcare nella Silicon Valley dove possono trovare imprenditori pronti a scommettere e investire sulla bontà dell’idea”. Tutto ruota intorno a un evento organizzato annualmente. L’associazione attraverso il sito raccoglie progetti e idee da presentare alle start up americane. Per il 2008 la deadline per l’iscrizione, che si può fare dal sito, è il 4 settembre. I progetti inviati vengono sottoposti al comitato di selezione, formato da 12 imprenditori e venture capitalist. I venti progetti scelti verranno poi presentati al “Venture Camp”, un evento che si terrà il 10 e 11 ottobre al Parco Scientifico Tecnologico di Venezia. Da qui usciranno i 5-6 progetti da portare in aprile nella Silicon Valley per presentarli ai venture capitalist americani. “L’associazione – spiega Marinucci – vuole essere prima di tutto un canale pratico che individui nuove idee interessanti in Italia e le aiuti a sbarcare nel mercato internazionale degli investitori per accedere a partnership o investimenti. Noi li affidiamo a mentori che in 4-5 mesi li aiutino a focalizzare l’idea imprenditoriale e a scrivere un business plan che possa avere maggiori possibilità di successo. Poi, ad aprile, li portiamo qui e li facciamo incontrare con investitori e società che studiano il piano e valutano su quali investire o stringere partnership”. L’anno scorso il successo è stato incoraggiante: dei 55 progetti presentati ne sono stati selezionati 5 e tutti sono andati avanti con sviluppi che vengono regolarmente seguiti sul sito. “Ci arriva di tutto – spiega Marinucci _ dal ragazzo fresco di università con un’ottima idea ai centri di ricerca e all’aziende che hanno anche 10 anni di attività, ma che in Italia non sono riuscite a decollare”.

Jeff Capaccio, avvocato, è l’anima del Silicon Valley Italian Executive Council (Sviec), un gruppo all’interno della Niaf (National Italian American Foundation), con 300 soci orientata esclusivamente alla fascia alta dei manager che hanno il potere nelle aziende hi-tech. Sviec è un networking che riunisce italiani e americani che si scambiano idee e discutono progetti di business. “Cerchiamo di facilitare gli scambi commerciali tra gli italiani che vivono qua e l’Italia – dice Jeff Capaccio – Qui si creano gli agganci e i contatti con i più prestigiosi venture capital e le start up: da Intel a Cisco e Hp”. Nella Silicon Valley non mancano le storie esemplari di innovazione italiana: da Federico Faggin, uno dei padri del microprocessore Intel, a Roberto Crea che in America nel 1978 creò l’insulina sintetica e oggi è una delle figure di spicco della biotecnologia commerciale; da Giacomo Marini e Pierluigi Zappacosta, tra i fondatori di Logitech, a Enzo Torresi, presidente di Olivetti Advanced Technologies Center. Tutti personaggi che ruotano intorno a Sviec che ogni anno organizza incontri di studio in Silicon Valley con una 30 di laureati italiani in ingegneria e economia e commercio. In due settimane gli studenti visitano 15-20 aziende e partecipano a corsi e seminari. Alcuni finiscono per trovare stage nella zona e fanno la tesi su realtà americane. “Qui si respira un’aria imprenditoriale dove tutto è possibile, c’è una cultura di rischio per la quale anche fallire è considerata una buona esperienza che ti insegna: fallire non è una brutta cosa perché vuol dire che ci hai provato”, spiega Capaccio. “C’è tanta energia e tanta carica, per questo uno che ha una buona idea qui trova sempre il talento manageriale e il denaro per decollare”. La Silicon Valley si è caratterizzata sempre di più non solo come una realtà locale, ma come uno stato mentale, punto di riferimento per tutto quello che è tecnologico e biotecnologico. “Noi lavoriamo molto con il Politecnico di Torino, la Bocconi di Milano e il Sant’Anna di Pisa – dice Capaccio – e con Niaf stanziamo oltre un milione di dollari l’anno per le borse di studio. Il fatto è che l’Italia ha ingegneri molto preparati, tra i migliori del mondo, che qui si sono sempre distinti, ma purtroppo manca di mentalità commerciale. Per questo cerchiamo di trasferire in Italia quanto c’è di buono da questa parte del mondo”.

La Business Association Italy America è nata nel 2005 e oggi conta oltre 5000 soci tra Italia e Usa. L’associazione è aperta a tutti e copre tutti i settori del business che hanno interessi legati all’Italia. “Lo spirito dell’associazione – spiega Matteo Fabiano, executive director – è creare eventi, momenti in cui riuniamo la comunità per creare un canale di comunicazione continuativo con tra l’Italia, la California e altri Stati americani”. Baia è focalizzata sulle tecnologie, le biotecnologie, le energie rinnovabili, ma anche i settori dell’import-export, dal cibo al vino, dai materiali da costruzione, all’arte e all’artigianato. “L’anno scorso abbiamo fatto partire due poli anche a Roma e Milano – dice Fabiano – Attraverso la piattaforma di social network e il blog quotidianamente avvengono scambi di idee e di opportunità. Un modo per esportare anche in Italia la mentalità e il modello di business che si è radicato nella Silicon Valley”.

La VdA al top per Lisbona 2010

Da un'indagine pubblicata da Il Sole 24 Ore ad opera dello Studio Sintesi, emerge che la Valle d'Aosta è al primo posto tra le regioni italiane in corsa per il raggiungimento degli obiettivi di Lisbona 2010, fissati dall'Unione Europea relativamente a quattro voci principali: occupazione, innovazione, coesione sociale e sostenibilità ambientale

Alla Valle d’Aosta viene attribuito infatti solo il 22,6% di lontananza dal pieno conseguimento di tali obiettivi (indicato dal valore zero e fissati per il 2010). Seguono il Piemonte (26,7%) e la Lombardia (32,2%).
Proprio due dei parametri utilizzati nella ricerca, innovazione e sostenibilità ambientale, saranno al centro del ‘Open Your Mountains Day’, un appuntamento dedicato al connubio innovazione, creatività, ambiente e immagine di montagna, che si terrà il prossimo 20 settembre ad Aosta.

 La giornata concluderà il Mountain Photo Festival di Aosta, evento fotografico dedicato alle montagne del mondo, alle loro genti e alle loro culture (Aosta 22 agosto / 21 settembre 2008). E’ già attivo, in un’ottica di forte apertura agli User Generated Content, anche un hub (sul portale pix-yu.com) per partecipare con le proprie opere fotografiche.

Open Your Mountains Day

Open Your Mountains Day: innovazione, ambiente, immagine e creatività è un appuntamento programmato per il prossimo 20 settembre ad Aosta dedicato al connubio innovazione, creatività, ambiente e fotografia di montagna.

All’interno del Mountain Photo Festival di Aosta, evento fotografico dedicato alle montagne del mondo, alle loro genti e alle loro culture – Aosta 22 agosto/ 21 settembre 2008 – prenderà il via, il 20 settembre presso la Pépinière d’Entreprise (l’incubatore delle nuove realtà della regione), ‘Open Your Mountains Day’, una giornata completamente dedicata alla visione di frontiera, ove la parola innovazione, come dalle più recenti tendenze globali, si sposa con creatività, ambiente e comunicazione in un programma in cui la ‘contaminazione’ rappresenta la chiave di lettura più idonea.

La vicinanza di più temi centrali per l’odierno eco-sviluppo di una regione è ampiamente rappresentata nel programma ufficiale, che nella prima parte della giornata (sino alle ore 14.30) è strettamente ad inviti, per poi aprirsi alla condivisione del grande pubblico durante tutto il pomeriggio, che vede nella presentazione dei risultati del workshop ‘Desertificazione e montagna’ il suo punto centrale.

All’esterno della Pépinière d’Entreprise un’installazione denominata ‘Montagna di Rifiuti’ realizzata con imballaggi alimentari potrà essere arricchita da ‘contributi’ aperti a tutti; una mostra di imballaggi alimentari con la loro ‘storia’ illustrerà l’importanza della filiera ed identità alimentare; una postazione per il calcolo delle emissioni personali di Co2 potrà dare un contributo alla propria auto-consapevolezza ecologica. In contemporanea, all’interno della struttura, saranno proiettati in loop una serie di foto-video documenti intitolati ‘La scalata all’incontrario’. Aperto al pubblico.

Linux installation party il 9 agosto

Il 9 agosto e’ in programma un nuovo Linux Installation Party, evento durante il quale a tutti i partecipanti viene fornita assistenza diretta e supporto nella procedura di installazione di Linux sul proprio PC, all’interno dello spazio di ARCIpelago, manifestazione promossa da ARCI Torino presso Piazza d’Armi.

Trovare il LIP e’ facile: l’evento si svolge nell’angolo della piazza che sta tra corso Monte Lungo e corso Galileo Ferraris, secondo gazebo a sinistra passando dall’ingresso principale. Se vedete qualche personaggio aggirarsi con una maglietta con su stampato un pinguino, seguitelo!

Anche in questa occasione la distribuzione di riferimento sara’ Ubuntu, in versione 8.04, e le indicazioni su come fruire al meglio dell’Installation Party sono sempre le stesse: nel dubbio si rimanda a questo precedente post che fornisce qualche dritta in merito.

La partecipazione e’ libera e gratuita, e sono invitati anche coloro che pur non portando il proprio computer per l’installazione vogliono comunque saperne di piu’ sull’argomento.

Proteus si presenta a Torino

Parte dal Piemonte uno screening per la prevenzione del tumore del colon retto. Utilizzata per la prima volta al mondo un’innovativa tecnologia di diagnostica per immagini. Si tratta del progetto “Protéus” che utilizzerà la Colonscopia Virtuale e un nuovo strumento diagnostico, denominato CAD (Computer Aided Detection), all'avanguardia nel campo dell'innovazione tecnologica a livello mondiale.
La Regione Piemonte, la im3D – Medical Imaging Lab e l’Università di Torino (Centro Interdipartimentale per le Biotecnologie Molecolari e il Dipartimento di Discipline medico chirurgiche – Sezione di radiologia), organizzano la presentazione del
nuovo progetto sperimentale di screening “Protéus” (un evidente richiamo al viaggio nel corpo umano della navicella del film “Il Viaggio Fantastico” di Fleischer), primo al mondo con questa tecnologia innovativa, che si terrà martedì 29 giugno alle 12.30 presso il Centro per le Biotecnologie Molecolari (CBM) in Via Nizza, 52 a Torino

Interverranno
Andrea BAIRATI Assessore all’Innovazione, Università e Ricerca
Eleonora ARTESIO Assessore alla Tutela della Salute e Sanità
Ezio PELIZZETTI Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Torino
Daniele REGGE Direttore dell’UOA di Radiologia dell’Ircc di Candiolo e “primary investigator” del progetto di ricerca
Silvio AIME Responsabile del Centro di Imaging Molecolare dell'Università di Torino
Francesco BRIZIO Presidente del CSI-Piemonte
Davide DETTORI Fondatore e CEO di im3D – Medical Imaging Lab

Mind the Bridge 2008/09

Dal 4 luglio al 4 settembre 2008 si accettano Business Plan per l’edizione 2008/09 della Mind the Bridge Business Plan Competition.

Il programma di quest’annno prevede anche un Venture Camp a Venezia il 10 e 11 ottobre in cui i progetti semi-finalisti avranno la possibilita’ di presentare a potenziali investitori.

La scadenza per la presentazione delle domande è il prossimo 4 settembre 2008. Il regolamento per partecipare all’iniziativa, promossa con lo scopo di promuovere le relazioni economiche tra Italia e USA, prevede che la società sia già costituita, che l’idea imprenditoriale sia tecnologicamente innovativa e pronta per il mercato.

Negli Usa con il GAP

Le delelgazioni di otto aziende piemontesi sono in partenza per Los Angeles per partecipare al Global Access Program (GAP), il programma MBA dell’Università della California, premiato dal Financial Times come miglior programma imprenditoriale e considerato il miglior MBA Fully Employed americano da Business Week.

Gestito da Torino Wireless insieme a Camera di commercio di Torino, Unione Industriale di Torino, API Torino, AMMA e Centro Estero per l’Internazionalizzazione Piemontese, il GAP è uno strumento al servizio delle imprese che decidono di sviluppare una strategia di penetrazione di un mercato estero.

Il GAP prevede che il management delle aziende sia affiancato da un gruppo di professionisti per sviluppare un dettagliato piano di business volto, ad esempio, al lancio di un prodotto sul mercato americano, alla costruzione di una rete di vendita, o anche all’apertura di una sede all’estero.

Durante i sei mesi di programma le imprese piemontesi diventano il caso concreto di studio degli studenti del Fully Employed Master in Business Administration (FEMBA) dell’Anderson School of Management della University of California (UCLA). Ciascuna impresa è analizzata da un team che esegue ricerche di mercato, studi di settore, in particolare sulla competitività dei concorrenti, fino allo sviluppo del business plan vero e proprio.

Ogni impresa è seguita inoltre da un “mentor” – uno studente italiano laureato in ingegneria e con un master di secondo livello o un Ph.D. selezionato da Torino Wireless e dall’Istituto Superiore Mario Boella – che frequenta il corso di MBA con il compito di supportare il management dell’azienda e facilitare l’interazione culturale.