Il Congresso Annuale 2016 del Forum for European Journalism Students, (FEJS international ) si terrà a Torino dal 14 al 19 Aprile 2016. Il tema di quest’anno sarà Making Media and Innovative Journalism. Leggi tutto “A Torino dal 14 al 19 Aprile 2016 il Forum for European Journalism Students,”
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TeleStudio licenzia i suoi dipendenti
Un nuovo tracollo del mondo dei media tradizionali in Piemonte: TeleStudio licenzia i suoi dipendenti. Dal sito dell’associazione Stampa Subalpina
Non è stato un buon inizio d’anno per i lavoratori di TeleStudio, storica emittente torinese. Proprio alla vigilia di Natale 10 dipendenti tra tecnici e giornalisti hanno ricevuto la lettera di licenziamento, un provvedimento che purtroppo era nell’aria, annunciato da pesanti ritardi nei pagamenti nel corso degli ultimi tre anni. E’ l’ennesimo anello che si aggiunge alla catena degli stati di crisi nell’emittenza radiotelevisiva privata, che continua a colpire centinaia di lavoratori in tutto il Piemonte. Leggi tutto “TeleStudio licenzia i suoi dipendenti”
Le presunte fonti dell’articolo della Stampa sui ciclisti indisciplinati torinesi prontamente smentite
Dopo le molte reazioni di sdegno seguenti all’articolo de La Stampa di lunedì 23 settembre su presunti ciclisti indisciplinati di Torino, l’autrice dell’articolo aveva citato delle fonti che si sono velocemente dimostrate inesistenti e inconsistenti
Secondo il quotidiano, un ciclista su tre che pedala all’ombra della Mole non rispetterebbe il codice della strada. Pura fantasia rispondono gli utenti delle due ruote, che si chiedono da dove provenga questo dato, visto che nell’articolo a firma Emanuela Minucci non viene citata alcuna fonte. Mentre il dibattito sul web prosegue, arriva un elemento nuovo che potrebbe mettere fine alla querelle. Il consigliere comunale Marco Grimaldi, che siede nella commissione viabilità e trasporti del Comune di Torino sostiene, infatti, che non esiste alcun tipo di studio che documenti le infrazioni al codice della strada effettuate dai ciclisti. La stessa commissione che Emanuela Minucci, nella serata di lunedì, citava attraverso il suo account twitter @emanuelaminucci quale fonte del proprio articolo. (“Le statistiche che abbiamo pubblicato arrivano dalla commissione viabilità del comune”; “mi sono limitata a riportare i dati raccontati in commissione viabilità in comune”).
L’authority per i trasporti a Torino: qualcuno ci spiega perchè è cosa buona e giusta ?
In questi giorni molto si parla di tutto questo adoperarsi dei politici e dei media piemontesi per riuscire ad ottenere a Torino l’authority per i trasporti. In tutto questo sfolgorio di parole, comunicati e difese a spada tratta non ho visto interpretazioni che spieghino in termini economici, politici e sociali perchè sia cosa buona e giusta per Torino, per il Piemonte e per l’Italia che l’authority si collochi sotto alla Mole ?
Si accettano contributi intellettuali …
Torino è la mia città: una petizione
E ‘partita una petizione per discutere dei progetti di Torino, e pensare ad una propria idea di città, ad una visione del suo futuro dopo di anni di troppe idee confuse
La qualità di una città, dei suoi parchi, delle strade, delle piazze e dei suoi edifici si costruisce attraverso un graduale processo di condivisione pubblica delle decisioni. Torino ha bisogno di discutere dei suoi progetti, pensare ad una propria idea di città, ad una visione del suo futuro. Per questo occorre ripensare i luoghi istituzionali in cui esercitare delle procedure nuove ed aperte alla partecipazione. Chiediamo il tuo appoggio per aprire questo dibattito e provare a cambiare la politica di sviluppo urbano della città.
La fine del Regno della Mole
Nel 2005 gli Statuto dopo essersi autoesiliati da Torino, stufi dei suoi poteri forti scrissero Il Regno della Mole.
Forse non pensavano e speravano che 8-10 anni dopo il Regno si starebbe dissolvendo. Leggi tutto “La fine del Regno della Mole”
Fermate Fassino prima che sia troppo tardi
Un modesto contributo sul Fatto Quotidiano per evitare ai torinesi il peggio dopo il male.
Il Comune di Torino entro il 31 dicembre 2012 vuole portare a termine la cessione delle sue quote di Gtt (trasporto pubblico), di Amiat e Trm (rifiuti e inceneritore del Gerbido) e Sagat (Aeroporto di Caselle). Il Comune guidato da Piero Fassino vorrebbe ottenere dai 280 ai 300 milioni di euro dalle cessioni per poter chiudere il bilancio in pareggio ed evitare di sforare una seconda volta il patto di stabilità. Sforando il patto di stabilità il Comune incorrerebbe in sanzioni che renderebbero la situazione della città insostenibile e vicinissima al default tecnico dato che già ora il debito del Comune è di circa 3.5 miliardi di euro. Leggi tutto “Fermate Fassino prima che sia troppo tardi”
Per Fassino Torino non è in decadenza, ma è indubbiamente fra le città messe peggio in una crisi generale devastante
I giochi lessicali di Piero Fassino sono acrobatici: Torino non è una città in declino, ma è nel range di una crisi internazionale che non risparmia nessuno.
“NON siamo una città in declino”. Piero Fassino respinge questo giudizio senza mai citare la paternità che, come molti sanno, appartiene all’arcivescovo, Cesare Nosiglia il quale nell’omelia dell’Assunta, quattro giorni fa, ha invitato a pregare, appunto per il lavoro e contro il declino di Torino. “Se fossimo solo noi in difficoltà, nel contesto più generale di un paese e di un’Europa in buona salute, allora si potrebbe parlare di declino. E invece mi pare che Torino stia nel range di una crisi internazionale che non risparmia nessuno. Ecco perché dico che non siamo un’isola infelice in mezzo a tante isole felici, ma siamo uno dei moltissimi territori alle prese con gli effetti di una crisi senza precedenti”.
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C’e voluta la morte di Gianmatteo Gerlando perchè si parli della sicurezza dei ciclisti a Torino
E’ stata necessario arrivare all’ennesima morte di un ciclista, quella forse più tragica, quella di Gianmatteo Gerlando investito da un automobilista omicida e codardo. perchè finalmente qualcuno si occupi della sicurezza in Torino di chi ogni giorno va al lavoro, a scuola, a farsi gli affari suoi cavalcando invece della canonica e inquinante automobile o dei sempre meno pubblici mezzi pubblici , una semplice bicicletta spinta dal motore più ecologico che ci sia: le gambe di un uomo.
Torino ha per troppo tempo considerato i ciclisti cittadini figli di un dio minore. Ora a viaggiare in bici siamo talmente tanti da oramai essere una minoranza che potrebbe ragionare da maggioranza. Se i politici ci ascoltassero e la piantassero di essere servi del dio automobile.
Ma più delle mie parole valgono quelle degli altri in rete. Leggi tutto “C’e voluta la morte di Gianmatteo Gerlando perchè si parli della sicurezza dei ciclisti a Torino”
Il libro di Sergio Chiamparino travestito da Anonimo PD
Lo Spiffero presenta il libro scritto da Sergio Chiamparino sotto mentite spoglie insieme a Peppino Caldarola.
Ma nonostante il mascheramento – operato dopo che “il nostro Anonimo, sempre più isolato, aveva deciso di accettare un incarico esterno alla politica” – non è difficile attribuire la paternità dell’opera a Sergio Chiamparino, non foss’altro dalla sagoma stampata in quarta di copertina. E in questa sorta di bilancio di una vita (politica), l’ex sindaco di Torino se la prende anzitutto con la sua famiglia, la sinistra. «Sono stato per una vita intera a sinistra, nella buona come nella cattiva sorte – esordisce nel racconto l’Anonimo Chiamparino -. Ho avuto ruoli di primo piano e vissuto periodi lunghi in un cono d’ombra. La partita fra me e la sinistra è pari e patta. Ho avuto e ho dato». In quella che è la parte più interessante del libro – le proposte di governo risentono di un eccessivo sincretismo del “buon senso” che, francamente, sconfina spesso nella banalità – il Chiampa mostra di voler operare una cesura netta con il suo passato di dirigente politico e sindacale, chiudendo la personale parabola che partita da sponde “operaiste” e ingraiane l’ha portato prima sui lidi del “grande centro” berlingueriano e poi sulle rive miglioriste. «La malattia originaria della sinistra è stata il massimalismo, che solo in parte il Partico Comunista Italiano, il partito in cui ho trascorso gran parte della mia vita, ha combattuto ma anche – scrivo anch’io ma anche – il più delle volte sollecitato».