La mia azienda è nelle condizioni di esportare? Incontro all’API Torino


Se ne parlerà lunedì 17 ottobre 2016 alle ore 15.00 presso la sede della Associazione Piccole e Medie Imprese di Torino e Provincia nella sua sede di Via Pianezza 123 a Torino 
Una giornata di formazione non teorica ma pratica, basata su esperienze d’impresa. Relatore: Francesco D’Antonio, Consulente Internazionalizzazione
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LA MIA AZIENDA È NELLE CONDIZIONI DI ESPORTARE? 

 

10 domande e 10 risposte per capire
1) In Italia esportano solo due imprese su dieci. Che cosa si può fare per invertire queste cifre?
Occorre dare alle imprese più informazioni e un metodo per valutare se per loro il percorso di esportazione sia fattibile.
2) Quali informazioni e quale metodo occorre avere?
Informazioni e metodo sono conoscenze che hanno a che fare con clienti, mercato, prezzi, promozione e vendite.
3) L’esportazione è un privilegio delle medie e grandi imprese?
No, le grandi e medie imprese possono essere in generale più orientate ad agire sui mercati esteri, ma ve ne sono molte che non sono ancora esportatrici.

4) Perché non si esporta?
Possono esserci ragioni oggettive, ma molte imprese decidono il “no export” semplicemente sulla base di considerazioni generiche, che magari non portano alla giusta valutazione

5) Cosa si può fare?
Fornire alle imprese una precisa e semplice procedura per capire se hanno le caratteristiche per esportare oppure no.

6) E se queste caratteristiche sono assenti?
Se le imprese sono prive di caratteristiche giuste per l’export ‐ e se questa situazione è determinata dalla loro struttura e modalità di produzione ‐, è possibile verificare se con un minimo di sforzo si possa arrivare alle condizioni giuste per esportare.

7) A cosa serve la giornata di autovalutazione?
Permette alle imprese di valutare in maniera semplice quali concreti aspetti debbano avere sotto controllo per poter esportare

8) Che cosa fornisce la giornata di autovalutazione?
Indica semplici metodi per capire che cosa tenere sotto controllo. Si tratta di criteri pratici per valutare se ciò che c’è in azienda è sufficiente ad iniziare un percorso di esportazione.

9) Cosa viene preso in considerazione?
Sono esaminati diversi elementi:
– il prodotto oppure la lavorazione, valutando se sono adeguati al mercato in cui si vuole esportare, * l’impostazione di un prezzo di vendita destinato ai mercati esteri,
–  la modalità di vendita (diretta o indiretta),
– il percorso che l’azienda deve compiere.

10) Cosa ci si deve aspettare dalla giornata di autovalutazione?
Un elenco ragionato di temi da valutare rispetto all’impresa e un metodo di lavoro corretto, ma anche l’indicazione chiara dei livelli minimi di organizzazione che occorre avere per vendere all’estero.

Appuntamento il 17 ottobre 2016 alle ore 15.00 presso la sede della Associazione Piccole e Medie Imprese di Torino e Provincia nella sua sede di Via Pianezza 123 a Torino 


La partecipazione all’evento è gratuita.Confermare la partecipazione al Servizio Relazioni Internazionali tel. 011 4513.276/209 – [email protected]

Le imprese tornano a investire in Piemonte: le previsioni di Api Torino del 2° semestre 2016

Sul territorio serve ripartire dalla competitività: è quanto emerge dallo studio Api Torino pubblicato nel mese di agosto in cui si fa il punto sul primo semestre e si tracciano le previsioni per i prossimi sei mesi dell’anno in corso.

QUI I RISULTATI DELL’INDAGINE

Pesano ovviamente le incertezze sui mercati internazionali oltre che la Brexit, ma sembra risollevarsi il mercato nazionale. Si tratta  di un cambio di passo rispetto ai primi sei mesi dell’anno che hanno fatto segnare buoni risultati in termini di ordini, produzione e fatturato.

Lo rivela la sintesi della consueta Indagine congiunturale di metà anno condotta dall’Ufficio Studi di API Torino che misura l’incertezza del sistema delle piccole e medie imprese di fronte alla congiuntura.

“I numeri ci dicono che le PMI guardano con grande attenzione alla situazione nazionale e internazionale – commenta il Presidente di API, Corrado Alberto – ma non rimangono ferme e basta. I risultati dei primi sei mesi del 2016 indicano quanto la nostra capacità produttiva sia forte. Le previsioni, e in particolare l’aumento del pessimismo, sono invece il segnale di quanto ancora viviamo in un clima tale da comprimere i programmi di sviluppo. Gli imprenditori sono persone concrete. Non abbiamo bisogno di sostegni ma di una quadro sufficientemente chiaro e stabile nel quale inserire i nostri investimenti. E’ ciò che manca oggi”.

Alberto poi aggiunge: “Guardando a livello più locale, Torino e il Piemonte vivono una stagione di cambiamento istituzionale che può dare buoni risultati. Gli esiti delle elezioni Amministrative hanno dato uno scossone. C’è la necessità di lavorare tutti insieme per accrescere la competitività del Torinese e della nostra regione. Alcuni punti fermi di questo lavoro possono essere la revisione dell’imposizione fiscale locale, il miglioramento della sicurezza, l’attenzione maggiore al sistema viario e infrastrutturale, l’abbattimento degli oneri burocratici e la necessità di prevedere investimenti dedicati allo sviluppo. Abbiamo già verificato alcune importanti aperture. Ci aspettiamo molto e siamo pronti a dare molto in termini di progettualità e di impegno”.

LE PREVISIONI PER LA SECONDA PARTE DEL 2016

Più Europa, meno Mondo. Pur attendendosi un peggioramento rispetto alla prima parte dell’anno, secondo le attese formulate dagli imprenditori torinesi, nei prossimi sei mesi il mercato europeo sarà ancora decisivo per limitare gli effetti di una fase congiunturale prevista in rallentamento. Diminuisce l’occupazione. Nel mercato del lavoro è prevista una nuova contrazione: secondo le previsioni raccolte tra le PMI torinesi l’8,3% degli imprenditori avvierà nuove assunzioni, mentre per il 10,8% i livelli occupazionali saranno in calo. Il saldo previsionale è negativo pari a -2,5% (contro il precedente saldo previsionale pari a -7,1%).

Rallenta l’uso degli ammortizzatori sociali. Si conferma la fase di rallentamento del ricorso agli ammortizzatori sociali. Tuttavia, il picco più basso potrebbe già essere stato raggiunto (9,3% delle imprese, consuntivato a giugno 2016) e nella seconda parte dell’anno si potrebbe assistere a un lieve aumento del loro impiego (11,5%).

Ma si è pronti ad investire. Migliorano le intenzioni di nuovi investimenti: il 45,7% delle imprese ha dichiarato di voler effettuare investimenti; ma il 34,2% di chi non vuole investire ritiene il livello di incertezza ancora troppo elevato. Crescono anche le previsioni di ricorso al debito bancario di medio-lungo periodo, anche se il 55,2% delle aziende ricorrerà all’autofinanziamento.

L’ANDAMENTO NELLA PRIMA PARTE DEL 2016

Il 2016 è iniziato in controtendenza registrando, rispetto alla seconda parte dell’anno scorso, un incremento dei livelli di produzione, ordini e fatturato. Rimangono tuttavia alcuni elementi di incertezza anche per il primo semestre dell’anno.
Quasi quattro anni di instabilità. Gli imprenditori segnalano elementi di preoccupazione per il contesto di assoluta incertezza in cui si trovano ad agire. Dalla metà del 2013, infatti, nell’area torinese si assiste a periodiche e rilevanti fluttuazioni congiunturali, che restituiscono un quadro economico complessivo ancora molto instabile.

Soffrono di più le piccole aziende. Ancora un’azienda su quattro continua a segnare performance negative; ciò riguarda, in particolare, le imprese con meno di 20 dipendenti e un raggio di azione limitato al mercato domestico.
Portafoglio ordini limitato. La composizione degli ordini risulta ancora concentrata su una durata molto ridotta. Il 53% degli ordini raccolti dalle imprese torinesi si esaurisce entro un mese.

Bene la manifattura. Il settore manifatturiero segna un aumento del saldo di produzione che, dal precedente +9,2%, a metà 2016 balza fino al +35,9%. Ma la situazione positiva non vale per le imprese più piccole e nemmeno per quelle che operano limitatamente al mercato nazionale. Il livello di saturazione degli impianti si ferma al 71,5%.

Ancora troppi ritardi nei pagamenti. Quello dei ritardi di pagamento rimane un fenomeno ancora molto diffuso, che nella prima parte dell’anno ha colpito il 75% delle imprese torinesi. Il ritardo medio osservato a metà 2016 è pari a 193 giorni, pressoché invariato rispetto ai 197 giorni di fine 2015.

Gli investimenti sono cresciuti. Nei primi sei mesi del 2016 il 70,5% delle imprese ha dichiarato di aver avviato nuovi investimenti. In aumenti gli investimenti “materiali”, stabili quelli “immateriali”.

La Regione Piemonte ospita gli editori piemontesi gratuitamente alla Frankfurt Buchmesse

La Regione Piemonte, nell’ambito delle iniziative previste dalla legge regionale n. 18/2008 a sostegno dell’editoria piemontese, è intenzionata ad essere presente all’interno dello stand collettivo italiano alla Leggi tutto “La Regione Piemonte ospita gli editori piemontesi gratuitamente alla Frankfurt Buchmesse”

I bilanci delle banche sotto la lente delle imprese piemontesi

È on line la prima edizione del Rapporto API Torino  su “Solidità e rischio di credito nei bilanci degli istituti bancari”. Si tratta dei risultati di una analisi sui bilanci degli istituti più presenti sul nostro territorio condotta dal Servizio Credito e Finanza di API Torino per comprendere a fondo la reale situazione delle banche alle quali le imprese possono rivolgersi.
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Sono quindi presi in considerazione la solidità patrimoniale, il portafoglio rischi, il grado di coperture dei rischi di ogni singolo istituto.
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Scritto in linguaggio semplice e corredato di una serie di tabelle e grafici con i numeri principali di cui tenere conto, il Rapporto verrà aggiornato ed integrato periodicamente e inviato a tutti gli associati.
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Europa e euro, opportunità o schiavitù ?

Lunedì 4 novembre alle ore 16, presso la Nuova Aula del Palazzo dei Gruppi parlamentari, in Via di Campo Marzio 74, si svolgerà il Convegno “Europa e euro, opportunità o schiavitù?”. Interverranno Gustavo Piga, Gustavo Rinaldi, Sergio Cesaratto, Riccardo Bellofiore, Guido Iodice.

La diretta dell’evento

Il pasticciaccio di Italialavoro

Riceviamo e pubblichiamo

Caro direttore, ricorda Italialavoro? Essa è l’agenzia tecnica del Ministero del Lavoro. Questa, seppur del Ministero del Lavoro, si regge quasi esclusivamente sui “collaboratori”. Sui precari, insomma. Quelli che a parole si dice di voler disincentivare e, uno dei tanti paradossi di questa azienda, quelli per i quali Italialavoro attua uno dei suoi progetti più grossi e importanti, Welfare to Work, e finalizzato proprio alla stabilizzazione dei lavoratori. Ecco, io vengo proprio da quel progetto. Lavoravo per cercare di stabilizzare lavoratori, mentre altri pensavano a come lasciarmi a terra. Si, perché a dicembre, grazie a Monti e Fornero, in centinaia se non di più l’azienda ci ha abbandonato. Fino a quel momento, di contratto in contratto, si riusciva a lavorare. Scusi,“collaborare”. Da dicembre non più, e collaboratori anche storici sono rimasti fuori, senza alcuna prospettiva. Leggi tutto “Il pasticciaccio di Italialavoro”

E’ nata Build It Up per supportare lo spirito imprenditoriale delle nuove generazioni.

E’ nata Build It Up, un’associazione no profit che ha lo scopo di supportare lo spirito imprenditoriale delle nuove generazioni in Italia L’associazione si propone di raccogliere idee brillanti e di selezionare, tra queste, le più innovative, analizzarle e proporle a futuri investitori per realizzarle. L’imprenditore verrà affiancato da un team di studenti che lo aiuteranno, grazie ai contatti e all’expertise dell’associazione, nella redazione di un business plan strategico. “La nostra idea è nata mentre frequentavamo a Torino il primo anno del Master in Management della ESCP Europe, una business school in cui ci si mette continuamente alla prova, dove si impara a confrontarsi con il mondo esterno, del lavoro. Leggi tutto “E’ nata Build It Up per supportare lo spirito imprenditoriale delle nuove generazioni.”

Il 19 e 20 giugno a Torino la conferenza degli editori di quotidiani cartacei

Il 19 e 20 giugno 2012, a Torino, presso l’Auditorium del Museo dell’Automobile, si svolgerà la XV edizione di WAN-IFRA Italia, la Conferenza internazionale per l’industria dell’editoria e della stampa quotidiana, promossa da WAN-IFRA, l’Associazione Mondiale degli Editori e della Stampa quotidiana, da FIEG, Federazione Italiana Editori Giornali, e da ASIG, Associazione Stampatori Italiana Giornali. Leggi tutto “Il 19 e 20 giugno a Torino la conferenza degli editori di quotidiani cartacei”

Chiude l’edizione milanese di Torino Cronaca

Affari Italiani da la notizia della chiusura del quotidiano low cost Cronaca Qui Milano, costola milanese del torinese Torino Cronaca.

Chiude l’edizione milanese del quotidiano Cronaca Qui. Con un’email inviata a redattori e collaboratori, il direttore Beppe Fossati ha comunicato lunedì la decisione di sospendere le pubblicazioni nel capoluogo lombardo, lasciando a casa una decina di giornalisti e numerosi collaboratori esterni.

A dare il colpo di grazia a Cronaca Qui Milano è stato soprattutto il taglio dei contributi pubblici all’editoria, oltre a una raccolta pubblicitaria decisamente insufficiente. Lanciato qualche anno fa come “costola” di Torino Cronaca (poi diventato Cronaca Qui Torino) sotto la guida del caporedattore Andrea Miola proveniente direttamente dal capoluogo piemontese, il quotidiano era distribuito in edicola con formula “low cost” (inizialmente 20 centesimi, lievitati ultimamente fino a 50) ed era caratterizzato da un taglio fortemente orientato sulla cronaca e sullo spettacolo/tempo libero.

Alla Deriva

Mercoledì 18 aprile alle ore 20.30, Quartarete trasmetterà in diretta la puntata di “Balon” dal titolo “Alla Deriva”, condotta da Patrizia Corgnati. Lo spread sale, la borsa scende, le imprese falliscono e gli imprenditori, a volte, si ammazzano. Il ministro Fornero avverte: la riforma del lavoro o ce ne andiamo tutti a casa. Exit strategy? Tra politica e antipolitica un Paese alla deriva. Saranno presenti: Samuele Broglio, pres. naz. Confartigianato legno;  Vittorio Bertola, capogruppo Movimento 5 Stelle Comune di Torino
Giuseppe Castaldi, direttore generale Akka Italia;  Giovanni Carpinelli, doc. Storia contemporanea Università di Torino;  Aldo Corgiat, sindaco di Settimo T.se (Pd)