Ristorante Il Moro Creatività Siciliana

Il Moro propone una cucina di tradizione ispirata dal mare, e sempre con una punta di innovazione, tutti sapori che valgono un viaggio, tra cui spicca il gusto delle materie prime.


Quando si tratta della famiglia Butticè rimaniamo sempre soddisfatti perché la loro cucina fonde elementi Siciliani e influssi creativi, tutto caratterizzato da una filosofia elegante, molto ben equilibrata, frutto di una precisa ricerca.


Salvatore Butticè

Il Moro propone una cucina di tradizione ispirata dal mare, e sempre con una punta di innovazione, tutti sapori che valgono un viaggio, tra cui spicca il gusto delle materie prime.

L’ambiente trasmette una sensazione di intimità, favorita dall’accoglienza di Antonella Butticè, responsabile di sala e attenta tutrice nella scelta delle etichette in cantina. Non sfugge la preferenza di costruire una lista dei vini mirata alle biodiversità italiane, con una forte vocazione ai vini della terra natia, la Sicilia. E come tale ci accompagna a degustarne alcune etichette.


 

Zuppetta di conchiglie e granita
Zuppetta di conchiglie e granita

 

Salvatore e Vincenzo Butticè gli chef si fanno apprezzare, hanno pensato ad un menu di trasporto con tante raffinate creazioni. Le sarde beccafico, cipolla bruciata, finocchietto e arancia, l’uovo di gallina allevata a terra, calamaro spillo Sicilia e tartufo uncinato, i paccheri dei Monti Sibillini con pistacchio di Raffadali e gamberi. Tra il secondo e il pesce crudo; zuppetta di conchiglie e granita, polpo, zucca piacentina e i suoi semi, indivia e amaretto.

La grande degustazione di crudo, ostriche, fasolari, cannelli, tartufi di mare, gamberi e scampi di Mazara del Vallo e carpacci (€60,00)

 

 

 Ma un buon pasto deve accompagnarsi ad un buon vino


 

Note Positive

Profumi e sapori autentici, con delle proposte a mano libera dei “Butticè”. Si possono sperimentare tre diverse combinazioni elaborate così: 3 portate €55,00. 4 portate €65,00. 5 portate €70,00. Una buona soluzione che unisce il giusto connubio tra “gusto, qualità, prezzo”. Per la pausa pranzo hanno creato un Menu Business Lunch, un piatto unico a €18,00.


 

 

 

 

 

Mano al Portafogli

Prezzo medio p.p. bevande incluse: 55€

Così aggiungo alle parole un pizzico di sale, personalmente i piatti dei fratelli Butticè mi hanno dato golose soddisfazioni, ho ritrovato i sapori della mia terra, la “Sicilia”, una terra che una volta scoperta e assaporata vi si aprirà un mondo, in questi piatti ritroverete il gusto di meravigliarvi.


 

 


 

 

 

 

Contatti 

Ristorante Il Moro

via Parravicini 44 – 20900

Monza (MB)

+39 039 327899

[email protected]

Il Trio Juvarra in concerto alla Villa Tesoriera di Torino

Trio JuvarraGiovedì 01 febbraio 2018 ore 17.00 il  TRIO JUVARRA, composto da  Andrea Maffolini al violino,  Martino Maina al violoncello, al Mirko Bertolino al pianoforte si esibiranno alla  Villa della Tesoriera Biblioteca Civica Musicale A. Della Corte in Corso Francia 186/192  con Musiche di: F. Martin, G. Fauré, R. Schumann
L’Ingresso è Libero ma a sostegno del concerto è gradita una offerta.

Torino Chamber Music Festival è alla sua IV Edizione ed offre al pubblico 23 concerti prevalentemente composti da repertorio cameristico. Il calendario propone un alternarsi di musicisti già affermati, giovani professionisti e le eccellenze segnalate dal Conservatorio di Torino. Gli incontri saranno svolti a Torino presso la Cappella dei Mercanti, la Chiesa di San Rocco e presso la Biblioteca Civica A. Della Corte all’interno della Vila Tesoriera

La villa è chiamata La Tesoriera poiché fu costruita per il consigliere di Stato e tesoriere generale dello Stato sabaudo di qua dai Monti, Aymo Ferrero di Cocconato che aveva acquistato nel 1713 i terreni sui quali sorge la costruzione. L’architetto cui venne affidato l’incarico dell’edificazione fu Jacopo Maggi, che s’ispirò allo stile di Guarino Guarini. Il Ferrero, già possessore di modesti diritti di giurisdizionali (ad esempio nel feudo di Cavoretto) aveva acquistato parte del feudo di Cocconato dai fratelli Carlo e Francesco Boetti nel 1697. L’inaugurazione della villa avvenne nel 1715 alla presenza di Vittorio Amedeo II e della corte. Purtroppo gli avvenimenti storici segnarono il lento decadimento artistico della Villa che solo nel 1844, sotto la guida del Marchese Ferdinando di Breme e di Sartirana, subì sostanziali mutamenti e conobbe, per un breve periodo, fasto e splendore. Allora la villa chiamata “Sartirana”
vantava una biblioteca di oltre 1.500 volumi di storia naturale e botanica, oltre ad una collezione ornitologica con rarissimi esemplari di uccelli esotici e arredi.

A metà Ottocento, la Tesoriera era un delizioso giardino botanico, con camelie, rododendri, azalee, melograni,  viburni, e parecchie nuove specie di conifere e querce. La ricchezza botanica viene compromessa durante la seconda guerra mondiale e con la vendita dell’area nel 1962 all’Istituto Sociale dei Gesuiti, che abbatterono molti alberi secolari. Nel 1976 varie manifestazioni di protesta e raccolte di firme dei Cittadini portano il Comune di Torino ad espropriare il Parco ed in seguito ad acquistare la Villa. Oggi, dopo importanti restauri realizzati negli anni 2009 2011, che hanno restituito all’edificio il suo antico splendore, è la sede della Biblioteca Musicale “Andrea Della Corte” e appartiene al Sistema bibliotecario urbano della Città di Torino.

La Biblioteca è intitolata al musicologo e critico musicale Andrea Della Corte, del quale conserva la biblioteca e l’archivio personale. Studiosi, studenti e appassionati di musica, in particolare di musica classica, trovano in questa biblioteca ricche collezioni di libretti d’opera, di saggistica musicale, dischi e CD e un’interessante sezione di manoscritti e documenti iconografici. La Biblioteca accoglie inoltre un’ampia documentazione sulla danza e le arti coreutiche, grazie anche alle raccolte già facenti parte del Centro per la danza (documentazione e ricerca) e successivamente integrate nelle sue collezioni. Villa della Tesoriera è anche sede di eventi musicali strettamente legati alla musica classica organizzati da enti e associazioni musicali del territorio.


TRIO JUVARRA

Trio JuvarraIl Trio Juvarra nasce nel 2013 in seno al Conservatorio G.Verdi di Torino nella classe di Musica da Camera del M. Antonio Valentino, che da sempre è stato fonte di ispirazione e grande riferimento musicale per i componenti. Da due anni frequenta il corso di Musica da Camera presso l’Accademia di Musica di Pinerolo con il Trio Debussy, approfondendo lo studio del repertorio per questa
formazione. Attualmente studia anche presso la Scuola di Musica di Fiesole con il Trio di Parma. Grazie al sostegno del Conservatorio il trio ha preso parte a numerose iniziative quali la masterclass con il M. Bruno Giuranna (al termine della quale ha eseguito il quartetto con pianoforte op. 26 di Brahms con il maestro stesso), la masterclass con la prof.ssa Christa Butzberger e con il M. Amiram Ganz. Si è esibito inoltre in concerto presso la reggia di Venaria, Palazzo Barolo, Palazzo Carignano, Musei Vaticani e per le stagioni interne all’istituzione torinese. Ha tenuto un concerto nella stagione concertistica estiva dell’Accademia di Pinerolo a Bardonecchia. Nel 2016 e 2017 si è aggiudicato una borsa di studio per merito della fondazione CRT nel progetto “Talenti Musicali”. Inoltre ha conseguito il primo premio al Concorso Internazionale di Musica da camera “Marco Fiorindo” della città di Nichelino. Nell’aprile 2017 ha conseguito il primo premio al Concorso Internazionale “Grand Prize Virtuoso Competition” esibendosi presso la Royal Albert Hall di Londra per il concerto di premiazione. Ha ottenuto inoltre il secondo premio al Concorso Gasparo da Saloʼ di Brescia. I membri del trio si sono inoltre esibiti per l’Unione Musicale in altre formazioni, affiancati dal Trio Dubussy per il progetto Atelier Giovani e Atelier Parigi da loro curati. Andrea Maffolini e Martino Maina sono da anni accomunati dalla collaborazione cameristica, non solo in trio, ma anche in quartetto d’archi. Con tale ensemble hanno ricevuto il Premio Abbiati “Piero Farulli” della Critica Italiana per l’anno 2016. Nel maggio 2017 ha avuto occasione di cimentarsi con il triplo concer to di Beethoven con l’orchestra del Conservatorio.

Io Bevo Così 2018

Io bevo così ci insegna a conoscere ed apprezzare una categoria di vini non convenzionali, dove il risultato ci consegna un vino con profumi, colori e sapori ampiamente diversi, stuzzicando i nostri sensi ad apprezzare  elementi di carattere più complessi.

La Quinta Edizione di “Io Bevo Così” si è svolta oggi lunedì 22 gennaio 2018, presso l’Hotel Excelsior Gallia nella cosmopolita Milano


Il focus è sempre il vino e i suoi produttori. Una rassegna che ci ha permesso di assaggiare e degustare più di 600 vini naturali, biologici e biodinamici provenienti da tutta Italia e da alcune regioni della Francia, Spagna e Grecia così da confrontandosi con diversi produttori.

 

Ca Del Vent Memoria e Sogno (Io Bevo Così
Ca Del Vent Memoria e Sogno (Io Bevo Così)

Un appuntamento dedicato ai vini naturali e il territorio.

Biologico, biodinamico, naturale, quali differenze possiedono? non si può infatti dire che biologico e il naturale siano la stessa cosa, ecco una breve sintesi che vi riferisce le diversità degli attributi.

L’entrata in vigore della legislazione europea sul vino Biologico è stata varata nel (2012) è necessario sapere che i prodotti coltivati secondo le norme ‘bio’ vantano l’eliminazione di sostanze chimiche per il trattamento delle piante., quindi seguono precisi standard qualitativi.


  • Non è consentito l’uso di acido sorbico e la desolforazione
  • Viene stabilito un tetto per i solfiti pari a 30-50 mg/litro in meno rispetto al vino convenzionale.
  • La derivazione del prodotto da uve biologiche sarà controllata e certificata.

  Vino naturale

Con la dicitura “vino naturale” si fa cenno alla categoria di vini che adottano le tecniche dell’agricoltura biologica, ma non aggiungono nessuna sostanza al mosto, quindi nessun correttore di acidità, anidride solforosa o coadiuvanti vari. Non essendo controllati da nessuna normativa e spesso i solfiti vengono comunque aggiunti per prevenire ossidazioni o deviazioni batteriche.

Vino Biodinamico

Con la dicitura “vino biodinamico” si fa riferimento ad un vino ottenuto da uve da agricoltura biodinamica, dove vengono fissano limiti ancor più severi dal bio, soprattutto nella fase della lavorazione in cantina.

Nell’agricoltura biodinamica non vengono utilizzati prodotti di sintesi chimica (concimi, fitofarmaci, diserbanti). Si somministrano in dosi omeopatiche dei preparati naturali ottenuti da processi fermentativi, decotti e minerali, come polvere di quarzo, sempre tenendo conto delle fasi della luna e del sole. Il terreno si lavora con metodi tradizionali come arare (con il cavallo, non con il trattore).

Viene seguito un calendario lunare sia in cantina che per i travasi e l’imbottigliamento. L’uva sana e maturata bene e non ricorre ad interventi fisici o chimici, il mosto fermenta sui propri lieviti originari.

  • I vini ottenuti da uve di agricoltura biodinamica sono caratterizzati da una grande vivacità e da un colore intenso.

Di seguito riportiamo la nostra personale lista degli assaggi per regione:

Merita la mia preferenza: la Lombardia con  “Stefanago Ancestrale Rosé” e “Stefanago Cruasé” DOCG dell’Oltrepò Pavese. Con la stessa tecnica anche lo Spumante Metodo Classico da uve Müller Thurgau.

LA TORRETTA (Piemonte)

ALDO VIOLA (Sicilia)

I MANDORLI (Toscana)

VITTORIO STILLO (Calabria)

CASEBIANCHE (Campania)

IL GELSOMORO (Marche)

ORESTE TOMBOLINI (Puglia)

MONTISCI (Sardegna)

BODEGA SCHATZ (Spagna)

VIN DES POTES (Francia)

JORG BRETZ (Austria)

MARVLA TINDO (Slovacchia)

KTIMA LIGAS (Macedonia)


 

I Mandorli vino Bio e biodinamico della costa Toscana. (Io Bevo Così)
I Mandorli vino Bio e biodinamico della costa Toscana. (Io Bevo Così)

Io bevo così ci insegna a conoscere ed apprezzare una categoria di vini non convenzionali, dove il risultato ci consegna un vino con profumi, colori e sapori ampiamente diversi, stuzzicando i nostri sensi ad apprezzare  elementi di carattere più complessi.

 

 

 


(Io Bevo così è realizzato da; da Andrea Pesce e Andrea Sala)

 http://Io Bevo Così 2018

 

[email protected]

LUXURY BUREAU – Via Torino, 2 – 20123 (MI)

Nicola Di Maso – [email protected]

Kisen Restaurant Jappon Fusion

Oggi vi parlo di Kisen restaurant, già dal nome si capice che si tratta di un ristorante giapponese, fa parte di una catena di ristoranti in grado di soddisfare pienamente ogni necessità, la sperimentazione e la scelta delle materie prime rendono il un menù prelibato e unico.

 Kisen Restaurant


Oggi vi parlo di Kisen restaurant, già dal nome si capisce che si tratta di un ristorante giapponese, fa parte di una catena di ristoranti in grado di soddisfare pienamente ogni necessità, la sperimentazione e la scelta delle materie prime rendono il  menù prelibato e unico.


Flower_nero_double_Kinsen
Flower_nero_double_Kinsen

Uno spazio ampio che richiama la natura giapponese, la pietra solida e caratteristica, il legno caldo che richiama semplicità, le canne di bambu fonte d’ispirazione culturale estetica.

La cucina giapponese è amatissima e viene a sua volta rielaborata e spiegata in maniera più alternativa, i giapponesi sono liberi di scegliere tra una varietà di abbinamenti incredibili visto che la cultura gastronomica giapponese si basa sulla mescolanza di cucine diverse e ingredienti ereditati dalle varie incursioni straniere.


Kisen Restaurant è un’evoluzione di combinazioni che valorizzano fin da subito ogni proposta assaggiata, sfogliando il menù si apprende la creatività e nel contempo la semplicità della loro filosofia, assaggiamo ciò che viene pensato per noi per essere gustato.

Piatti tipici senz’altro il sushi cardine primario la varietà tris di tartare preparate con armonia di forme e colori (Salmone,avocado, tobiko, mandorle, chicchi di melograno con salsa maio sbagliata.Tonno, avocado, tobiko, mela verde, philadelphia, kisen souce. Ricciola, avocado, pomodorini, olive taggiasche e salsa al sesamo).



Bellezza e soddisfazione ci donano queste proposte;

Bignè di patate croccanti avvolte da salmone scottato alla piastra. kani cream korokke (crocchette in crema di granchi al latte con salsa dello chef) Ebi flower (tempura di gambero e fiore di zucca avvolto da salmone scottato alla piastra) dim sum (alla barbietola al the verde, nero di seppia e zafferano).


Degustazione mista di gunkan

degustazione mista di dragon ball (salmone, tonno, gambero) Temaki (Sake furai: salmone impanato, tartare di salmone, insalata e tobiko; Amaebi: gambero crudo avocado e tobiko; Yellow: riso allo zafferano, tartare di ricciola, mango, gambero rosso e chips di fiori di loto)

Tra gli special roll (Yellow roll con riso giallo, tartare di ricciola, gambero rosso e chips di fiori di loto; Fritto Maki Special; Barbabietola con riso rosso, salmone teriyaki, avocado, gambero crudo e chips di barbabietola)

 

 


Per tutti gli appassionati di conoscere una nuova apertura giapponese il Kisen vi coinvolgerà deliziandovi sulle più gustose specialità nipponiche.

 

Kisen

Via Moscova 10

Tel 3333911343

Mail [email protected]

www.kisensushi.it

 

19.26 Bistrò: Tradizione Sapori e atmosfere Retrò

19,26 Bistrò: rispecchia una vocazione “simply food” l’ideale per stare qualche ora rilassati ad assaggiare i piatti più buoni della tradizione casalinga, caratterizzata dai piatti regionali della tradizione di “Mammà”, sapori unici, piatti e ricette che sono stati creati dalle nonne più che dagli chef, qui assaggerete la cucina casereccia con una nota originale.

Così cercate un posto dalla cucina tradizionale ma con l’attenzione alla qualità; 19.26 la data di nascita di Livia, mamma dei proprietari. Questo delizioso Bistrò nel cuore di Milano in zona Brera è quello che fa per voi.


Il locale rispecchia una vocazione “simply food” l’ideale per stare qualche ora rilassati ad assaggiare i piatti più buoni della tradizione casalinga, la filosofia di questo luogo è proprio caratterizzata dai piatti regionali della tradizione di “Mammà”, sapori unici, piatti e ricette che sono stati creati dalle nonne più che dagli chef, qui assaggerete la cucina casereccia con una nota originale. I proprietari Aldo Franco e Anita, vogliono darci il meglio.

Dopo aver dato un’occhiata al locale nato negli spazi di uno storico ristorante milanese (il Giallo), il concept si rivoluziona lasciando spazio al gusto retrò con sfumature moderne, anni ’50 con arredamenti alternativi dei tempi contemporanei, colori calmi dalle panche in ecopelle, ai tavoli in legno, fino al tocco stravagante delle lampade in cristallo molato e l’elegante tavolo conviviale tirato a lucido, di personalità ce n’e tanta la carta da parati presente è un dettaglio che non passa inosservato, tutto risalta la scelta dei colori beige e grigio antracite.

E’ lo chef Domenico di Capua a curare le proposte del Bistrò 19,26, piatti dalla struttura forte, dai sapori della terra.

Assaggiamo alcuni must da decantare senza falsa modesta; tortino di riso Venere con verdure croccanti gamberoni argentini al curry sono una delizia. Tra gli antipasti un’inedita parmigiana di zucchine con mozzarella di bufala, un’eccellente variante del tipico piatto conosciuto, pietanza diffusa nella tradizione culinaria napoletana, si continua col tortino di patate e porcini con fonduta allo Zola dolce novarese, un antipasto perfetto se e amate i sapori delicati ma irresistibili, allora questo piatto è quello che fa per voi!

 


 

I primi favolosi. Paccheri 19.26 al ragù bianco di vitella ti apre l’appetito, tutti in silenzio, una ricetta tradizionale campana che ha un solo segreto: un ragù prelibato. Passiamo alle Chicche di patate verdi con fonduta di Zola, guanciale di amatrice e gherigli di noci, sono uno di quei primi piatti che gli amanti del gorgonzola non possono lasciarsi scappare, e non solo perché hanno messo tutti d’accordo.

 


 

 

 

E trai secondi assaggiamo il filetto di manzo ai carciofi con salsa allo zafferano, un delizioso piatto dei mesi invernali indubbiamente la salsa è avvolgente delicata e dolce. l’Ossobuco accompagnato da un profumato risotto giallo è un piatto unico ricco di gusto.


 

 

Mano al portafogli

Si parla di rapporto qualità/ prezzo. Spenderete per gli antipasti da €10/15 la selezione di antipasti è ottima e senz’altro conveniente, per i primi piatti i prezzi si aggirano intorno a €12/18 , secondi di carne e pesce €18/24, i dolci da €5/8. Il rapporto qualità prezzo è un punto di forza per questo delizioso Bistrò, difficile da trovare a certi standard.

Note positive

Dal punto di vista dell’accoglienza tutto è coordinato per far si che il cliente si senta davvero il benvenuto. Le porzioni sono generose che in effetti non guasta mai. A pranzo propongono il menù alla carta o un piatto unico del giorno. La cucina chiude oltre le 23 per i nottambuli milanesi affamati. E’ possibile fermarsi per bere un interessante aperitivo, dalle 19 alle 21, con formula di tre assaggi degli antipasti in menu, serviti con un calice di vino, o una birra o un cocktail a 10

 

La cena dei sapori si è conclusa, ovvero siamo sazi e appagati, la genuinità e la tradizione dei piatti del bistrò 19,26 ci ha reso ghiotti di voler presto ritornare, del resto non c’è piacere più grande di quello del cibo, e se poi è tradizionale ci piace di più.

 

19.26 bistrò

Via Milazzo 6

20123 – Milano

Tel. 02.91576779/349.7800436

Sempre aperto tranne sabato e domenica a pranzo

Orari cucina: 12 – 15, 17 – 01 (giov/ven/sab alle 2)

Le Nvove Mvsiche: i Polifonici delle Alpi alla Villa della Regina

La Villa della Regina, in strada comunale Santa Margherita 79, è tornata ad essere luogo di meraviglie: è teatro di spettacoli, in particolare di musica.  Presenta una rassegna di concerti,  fino a marzo, studiati in modo da abbinare il piacere a un raffinato progetto culturale. Lo dice bene il titolo, «Nvove Mvsiche Festival», scritto all’antica con la V al posto della U.

Una citazione, questa, che vuol omaggiare Giulio Caccini, che nel 1600 scrisse un trattato di canto innovatore. Le sei tappe, tutte di domenica alle 11, illustriano i mutamenti di stile che si sono registrati nell’antica storia della musica.

Villa della Regina  domenica 14 gennaio un doppio appuntamento: alle ore 11.00 il concerto Passaggio al futuro a cura de I Polifonici delle Alpi, coro polifonico maschile, nell’ambito del festival Le Nuove Musiche, organizzato dall’associazione musicale culturale Musicaviva.

Il programma prevede musiche di J. Desprez, S. Filippo Neri, B. De Marzi, G. Donati.

Le Nvove Mvsiche I Polifonici delle Alpi Passaggio al futuroPotrete inoltre ascoltare in Prima Esecuzione Assoluta una fiaba scritta dal Maestro  A. Bottelli musicata dal maestro Guido Donati

Voce narrante F. Cavalli

L’ingresso alla Villa, compresa la visita, costa 5 euro.
Per il concerto è gradita un’offerta minima di 5 euro per il sostegno dell’iniziativa. Posti riservati in sala su prenotazione solo per gli associati a Musicaviva.

 

Nella cucina del Ristorante Tre Cristi

La cucina di Dario Pisani si traduce nella creatività obbiettiva, i suoi piatti parlano di energia ed emozioni, vanitosi e diretti al palato.

I Tre Cristi Restaurant può diventare il vostro punto di riferimento a tavola, a dare sprint alla cucina troviamo il giovane chef Dario Pisani, napoletano di provenienza e nuova punta gourmet del quartiere futurista di Porta Nuova Varesine a Milano.

 


Con Dario Pisani in cucina il gusto ampio della tradizione è sempre a portata di forchetta, ovviamente tutte le portate hanno l’innovazione e la sapienza di uno chef che ha appreso la sua arte dai migliori; 3 anni da Enrico Crippa al Piazza Duomo di Alba, gli ha tramandato la rilevanza del bello in un piatto, Carlo Cracco a Milano, dove ha forgiato la disciplina che comporta lavorare in cucina in sinergia con il resto della brigata, allievo di Gualtiero Marchesi al Teatro alla Scala, ha appreso il sentimento e il rispetto per la materia prima che si riassume in un   piatto.

Materie prime di qualità che si uniscono all’anima dei profumi mediterranei, non passa inosservata l’abilità di rendere i suoi piatti seducenti, l’equilibrio dei sapori si fonde all’estro estetico dando così il risultato caratteristico da portata gourmet.

Non solo piatti creativi nulla è trascurato la pasta fresca e il pane sono rigorosamente fatti in casa non si rinuncia all’animo familiare.

Siamo stati ospiti da Dario Pisani che ha presentato il suo menu stagionale partendo da un amuse-bouche di ottima fattura, Canapè di semola con baccalà mantecato e polvere d’alloro, un sapore delicato e per niente scontato.

Qui vi elenco le varie proposte degustate

Il Risotto affumicato con gamberi e limone candito è uno dei piatti signature di Pisani un omaggio alla sua terra, un piatto dove i sapori del luogo si legano esprimendo in bocca il mare, si sentono i forti legami con la terra, si godono i profumi del limone e dell’affumicatura, il risultato è sincero.


Risotto affumicato con gamberi di Mazara del Vallo e limone candito

La Location è intima ed elegante, l’ambiente confortevole, studiato per valorizzare al meglio i 35 coperti.

Un team ha una singolare peculiarità sono tutti giovanissimi non superando la soglia dei 27 anni, in cucina troviamo; Davide Pisani chef, Simone Rocca sous-chef, Federica Russo restaurant manager e Monica Angeli esperta di vini.


Nella cucina del Ristorante Tre Cristi si lavora moltissimo e Pisani fin da subito ha dimostrato di avere grandi capacità e soprattutto una buona tecnica. Attento, premuroso, i suoi piatti sono in sintonia con determinazione e gusto.

Bravo Pisani.



Via Galileo Galilei, 5, Angolo Via Marco Polo, 20124 Milano MI

Gialle&Co La Tipica Baked Potato Inglese In versione Originale Made In Italy

GIALLE_CO_HERO

Gialle&Co la cucina che trasforma la tipica baked potato inglese nella versione più originale made in Italy.

Le portate sono guidate sul principio delle patate cotte al forno quindici proposte e tanti mini assaggi, per una pausa gustosa e leggera che non appesantisce, ma anzi allo stesso tempo è di sostanza per reggere bene tutto il ritmo della giornata. Via libera dunque alle proposte signature e stagionali ideate dallo chef Andrea Vigna.

 


Qualunque sia la vostra scelta il gusto è servito; Fishytariane per gli amanti del pesce, in Meatariane, per chi non può fare a meno della carne, in Veggytariane e Vegane per il popolo green.

In un’inedita reinterpretazione ve ne elenchiamo alcune: Dr. Salmon & Mr. Butter Salmone, burro alle erbe, crème fraîche, semi di zucca. Italian Rhapsody Costine di maiale sfilacciate, concentrato di pomodoro, verza. Vegane Cime di rapa in crema e al vapore, peperoncino, olio EVO pugliese. VEGGYTARIANE Assai Good Taleggio Ganassa, radicchio cotto e crudo, noci.


Il design è costruito con uno stile rustico, la scelta dei materiali grezzi lavorati in maniera stilosa rendono il concept originale e particolarmente vintage ma in chiave moderna, l’innovazione della serra all’interno del locale custodisce la cucina in un singolare mosaico di vetrate, studiato in maniera ingegnosa consentendo al locale di aprirsi completamente nelle giornate miti e soleggiate cosi da concedere nuovi preziosi posti a sedere.

L’idea in più? L’aperitivo con le gialle dove il profumo delle patate si mescola all’happy hour meneghino, dei sfiziossisimi finger food di degustazione in accompagnamento a dell’ottimo vino e ricercata birra artigianale.


 

GIALLE_CO_RUBAHEARTS
GIALLE_CO_RUBAHEARTS_

Gialle&Co è aperto 7 giorni su 7 dalle 12 alle 23 2con consegna a domicilio

Dove: Gialle&Co Via A. Volta, 12 www.gialleandco.com

Torino Chamber Music Festival con Marco Prevosto al pianoforte alla Cappella dei Mercanti

Torino Chamber Music Festival è alla sua IV Edizione ed offre al pubblico n. 23 concerti prevalentemente composti da repertorio cameristico. Il calendario propone un alternarsi di musicisti già affermati, giovani professionisti e le eccellenze segnalate dal Conservatorio di Torino. Gli incontri saranno svolti a Torino presso la Cappella dei Mercanti,  la Chiesa di San Rocco e presso la Biblioteca Civica A. Della Corte all’interno della  Vila Tesoriera

.

Cappella dei Mercanti
Via Giuseppe Garibaldi, 25
Sabato 13 gennaio 2018 ORE 17.00

Marco Prevosto, pianoforte

Marco Prevosto
Marco Prevosto

PROGRAMMA

Ludwig van Beethoven

Sonata op. 27 n. 1 “Quasi una fantasia” in mi bemolle maggiore

I. Andante – Allegro – Tempo I
II. Allegro molto e vivace
III. Adagio con espressione
IV. Allegro vivace

Sonata op. 27 n. 2 “Quasi una fantasia” in do diesis minore

I. Adagio sostenuto
II. Allegretto
III. Presto agitato

Frederic Chopin

Ballata op. 38 in fa maggiore
Ballata op. 47 in la bemolle maggiore

Franz Liszt

Ballata n. 2 in si minore

 

Marco PREVOSTO, pianoforte

Nato a Sanremo, inizia giovanissimo lo studio del pianoforte nella sua città natale e prosegue gli studi con Lidia Baldecchi Arcuri, sotto la guida della quale si diploma nel 2010 presso il Conservatorio “N. Paganini” di Genova. Nel 2016 consegue, con il massimo dei voti, il diploma accademico di secondo livello ad indirizzo cameristico presso il Conservatorio “G. Verdi” di Torino sotto la guida di Claudio Voghera. Fin da giovane partecipa a diversi concorsi nazionali e internazionali, sia come solista sia in formazioni cameristiche, ottenendo ottimi risultati. Fra questi si ricordano: Concorso Internazionale “Giovani talenti” di S. Bartolomeo al Mare (IM), Concorso Pianistico Nazionale “Luigi Paduano” di Cercola (NA), Concorso Internazionale “Città di Piove di Sacco” (PD), Concorso Internazionale “Alpi Marittime” di Busca (CN), 16° Concorso Internazionale “Luigi Nono” di Venaria Reale (nel quale ottiene il premio speciale per il miglior pianista accompagnatore). Si è esibito, sia come solista che in svariate formazioni cameristiche, in importanti sale e teatri italiani (fra gli altri, Teatro dell’Opera del Casinò di Sanremo, Salone del Conservatorio “G. Verdi” di Torino, Sala dei Giganti presso Palazzo Liviano a Padova, Sala “Patrizia Cerutti Bresso” di Pinerolo, Teatro Malatesta di Montefiore Conca (RN), Palazzo Albrizzi a Venezia) e all’estero (Weill Recital Hall, Carnegie Hall a New York; Wiener Saal del Mozarteum di Salisburgo) Insieme al soprano Elisa Balbo, si è esibito in occasione della presentazione del libro “La musica e oltre. Colloqui con Ennio Morricone”, in presenza di Morricone stesso, presso la Sala Puccini del Conservatorio “G. Verdi” di Milano. Ha svolto sin da giovanissimo intensa attività cameristica (esibendosi anche al fianco di importanti personalità, fra cui Giacinto Caramia e Grigori Zhislin), e di pianista accompagnatore, collaborando, fra gli altri istituti, con l’Accademia della Voce di Torino. Attualmente ricopre l’incarico di tutor accompagnatore al pianoforte presso il Conservatorio “G. Verdi” di Torino. Si è perfezionato con Daniel Rivera, Massimiliano Damerini, Benedetto Lupo, Aleksandar Madzar, Gianluca Cascioli, Christa Bützberger, Pavel Gililov, Andrea Lucchesini, Peter Lang. Attualmente studia presso l’Accademia di Musica di Pinerolo sotto la guida di Enrico Pace e Giovanni Doria-Miglietta. Nel 2013, parallelamente agli studi musicali, consegue a pieni voti la Laurea Magistrale in Giurisprudenza, presso l’Università degli Studi di Padova.

Formazione e Stage in Francia nel settore Pasticceria e Gelateria

Ti interessa fare uno stage in Francia nel settore della Pasticceria e Gelateria?

PARTECIPA AL PROGETTO VALE: invia la tua candidatua entro il 9 febbraio 2018 
scaricando il bando dal sito www.vale-interreg.net

IL PROGETTO
 

V.A.L.E. – Valore all’esperienza è un progetto transfrontaliero che coinvolge i territori di Torino e di Nizza, storicamente riconosciuti per la loro eccellenza nell’arte della pasticceria e gelateria.L’obiettivo di V.A.L.E. è formare professionisti dell’arte dolciaria capaci di valorizzare il territorio e di avviare attività di impresa, utilizzando i prodotti tipici locali e trasformandoli in prodotti artigianali di qualità.

L’originalità di V.A.L.E. risiede nella definizione di un profilo professionale transfrontaliero e nelle caratteristiche del percorso formativo, che coniuga artigianalità e innovazione imprenditoriale, valorizza l’esperienza personale e si integra con servizi specifici di supporto al lavoro e all’autoimprenditorialità.

L’approccio transfrontaliero agevola la contaminazione positiva tra le eccellenze dei territori, amplia le prospettive occupazionali e favorisce la modernizzazione delle produzioni locali, con ricadute proficue su tutta la filiera e sullo sviluppo delle aree coinvolte.

I partner del progetto sono esperti di formazione e di ricerca e innovazione nel settore agroalimentare, di creazione di impresa, di orientamento e servizi al lavoro.

 

OBIETTIVI SPECIFICI 

Costruire un profilo professionale transfrontaliero incentrato sulla valorizzazione di prodotti agricoli locali di qualità per progettare un percorso formativo professionalizzante nei settori di produzione dolciaria italo-francese di eccellenza, con il rilascio  di un’attestazione, riconosciuta sui due versanti;

Sviluppare un percorso formativo caratterizzato dall’uso delle nuove tecnologie, dall’apprendimento fondato sull’esperienza, dall’alternanza scuola-lavoro  e da una didattica laboratoriale e sperimentale per la formazione professionalizzante;

Supportare i partecipanti nell’identificare opportunità lavorative, sviluppare competenze di ricerca attiva del lavoro, favorire l’autoimprenditorialità attraverso servizi di informazione e sostegno alla creazione d’impresa

I RISULTATI ATTESI 

  • Messa in rete delle esperienze e promozione delle buone pratiche transnazionali;
  • Organizzazione di attività mirate di comunicazione;
  • Diffusione del progetto, attraverso il coinvolgimento sia di target group specifici, sia di un’ampia rappresentanza di destinatari (es: operatori di aziende, enti pubblici e privati);
  • Creazione di cataloghi delle diverse tipologie di attività produttive e di prodotto sui versanti italiano e francese (filiere della gelateria e della pasticceria);
  • Creazione di un inventario varietale locale della frutta, delle verdure e dei cereali utilizzati/utilizzabili in gelateria e pasticceria;
  • Promozione di strumenti e conoscenze a sostegno del reddito e per valorizzare agricoltori e piccoli artigiani locali; potenziamento delle competenze nell’ambito dell’organizzazione e cooperazione;
  • Creazione di un referenziale di mestiere e di un referenziale di formazione unici;
  • Articolazione di un servizio di individuazione, validazione e certificazione delle competenze del settore;
  • Realizzazione di 6 percorsi formativi innovativi destinati a 90 giovani e adulti, suddivisi tra il versante italiano e il versante francese;
  • Redazione di un documento, riconosciuto sui due versanti, che certifichi le competenze acquisite dai partecipanti;
  • Organizzazione di un servizio di Jobplacement, al fine di offrire ai partecipanti azioni per il rinforzo dell’occupabilità e per l’inserimento lavorativo;
  • Supporto alla creazione di nuove imprese, solide e consapevoli