L’Alta Scuola Italiana di Gastronomia Luigi Veronelli


Giovedì 17 Maggio alla triennale di Milano si è presentato il progetto che vede realizzarsi  “l’Alta Scuola Italiana di Gastronomia Luigi Veronelli”.


Vino, cultura e buon cibo, Luigi Veronelli ha dedicato buona parte della sua vita a questi valori, non era un critico ma un appassionato ricercatore e divulgatore dell’alta gastronomia, in quanto opere d’eccellenza che rendono l’Italia patrimonio di produzioni e materie prime che fanno la storia, e la storia crea sapere, cultura, futuro.

L’Alta Scuola Italiana di Gastronomia Luigi Veronelli viene alla luce con il proposito di consacrare il circuito degli operatori al fine di ottimizzare ad un livello più superiore la conoscenza del nostro patrimonio vitivinicolo e alimentare. Ristoranti pregiati hanno costruito la loro filosofia di lavoro, la loro notorietà grazie ai consigli  e il supporto di Veronelli.

Concepita e condotta da Andrea Bonini, Di- rettore del Seminario Veronelli,  avrà radici profonde e  rivoluzionarie come solo Veronelli è stato capace di alimentare.


 

Alta Scuola Veronelli

I potenziali iscritti alla formazione saranno, (titolari di aziende agroalimentari italiane, addetti al marketing, titolari e personale di ristoranti, enoteche e wine bar, strutture alberghiere e ricettive, con giornalisti, blogger, PR e guide turistiche).

Ma anche studenti universitari iscritti ai corsi di laurea attinenti per far si di accrescere in maniera più profonda le conoscenze culturali della gastronomia.

Cornice principale delle iniziative dell’Alta Scuola Italiana di Gastronomia Luigi Veronelli sarà la sede di Fondazione Giorgio Cini presso l’Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia,  la scuola sarà inaugurata nel luglio 2018 con la Settimana della Cultura Gastronomica, mentre il primo corso di alta formazione dedicato al vino italiano partirà nel 2019 e avrà titolo Camminare le vigne.  



Al fianco del Seminario Veronelli e della Fondazione Giorgio Cini c’è Banca Generali Private, realtà leader in Italia nel private banking che sostiene attivamente l’Alta Scuola Veronelli.

 

Il Comitato Scientifico è presieduto da Alberto Capatti, primo rettore dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, già direttore scientifico del Comitato Decennale Luigi Veronelli, e si pregia di annoverare al proprio interno Aldo Colonetti, filosofo, storico dell’arte, del design e dell’architettura, già direttore scientifico dell’Istituto Europeo di Design, Pasquale Gagliardi, Segretario Generale di Fondazione Giorgio Cini, Alfonso Iaccarino, pluripremiato chef patron del ristorante Don Alfonso 1890, Dario Guerini, già professore dell’Università Bocconi di Mi- lano e dell’Università di Bergamo, Ilaria Bussoni, filosofa ed editor presso la casa editrice De- riveApprodi, Roberta Sassatelli, Professore Ordinario di Sociologia presso l’Università degli Studi di Milano, Pierluigi Basso, professore ordinario di scienze del linguaggio presso l’Univer- sità Lumière Lyon 2 e dal 2017 Presidente dell’Association Française de Sémiotique, Gianluigi Brozzoni, curatore della Guida Oro i Vini di Veronelli, Gian Arturo Rota, rappresentante della Famiglia Veronelli e custode dell’Archivio Veronelli, Andrea Alpi, responsabile della didattica e della formazione del Seminario Veronelli e Sensory Project Manager della Società Italiana di Scienze Sensoriali.

  

La settima di apertura toccherà il tema  sullo “stato dell’arte” della cultura gastronomica con una sequenza di seminari, degustazioni, concerti, performance artistiche e incontri pubblici condotti da figure di riferimento in ambito internazionale.

 

Ogni giorno sarà in- centrato su un tema – ad esempio la terra, l’immaginazione, la parola, i sensi – approfondendo, così, ambiti fondamentali della cultura materiale.

Il primo corso di alta formazione inizierà nel 2019 sulla base di 150 ore nell’ambito di un semestre accademico, con una didattica articolata in moduli ordinari, modulo intensivo residenziale, momenti esperienziali presso aziende e partner, momenti formativi a distanza e attività di valutazione dell’apprendimento.

Inoltre è in progettazione il corso di alta formazione dedicato alla cucina italiana, che prenderà vita nel 2020.

 

Luigi Veronelli è stato una voce che sapeva insegnare ad amare la cultura, sapeva andare oltre l’insegnamento che plasma la conoscenza, il primo vero cultore gastronomo italiano che entrava nelle case degli italiani con una spontanietà che nessuno riesce a replicare. Ci manchi moltissimo.

 

 

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www.altascuolaveronelli.it

Nasce Confindustria moda: nuova istituzione nella quale confluirà tutta la filiera italiana del settore

La nuova istituzione nella quale confluirà tutta la filiera italiana del settore, con Smi-Sistema moda Italia, Aimpes (associazione italiana manifatturieri pellettieri e succedanei) insieme a Aip (associazione italiana pellicceria), Anfao, Assocalzaturifici e Federorafi si chiamerà ‘Confindustria moda’ e rappresenterà oltre 67mila aziende del made in Italy che generano un fatturato di 88 miliardi di euro. Alla guida della nuova associazione ci sarà Claudio Marenzi, già presidente di Smi dal 2013 (ma che aggiunge la nuova carica a quella di presidente di Emi-ente moda Italia e di presidente di Pitti immagine). Cirillo Marcolin, presidente di Fiamp edi Anfao sarà il nuovo vicepresidente della federazione. La governance di Confindustria moda sarà duplice. Per mantenere in sostanza la visibilità delle due anime dell’associazione (moda e accessori), è prevista l’alternanza alla presidenza tra Smi e Fiamp con mandati biennali. Secondo quanto risulta a Pambianconews, per il secondo biennio i ruoli si invertiranno e Cirillo Marcolin assumerà la carica di presidente mentre Marenzi quella di vice. Anche i due direttori generali seguono la stessa filosofia: saranno Gianfranco Di Natale, attuale direttore generale di Smi e Astrid Galimberti che ricopre lo stesso ruolo im Anfao. Le associazioni confederate manterranno la loro autonomia operativa in alcuni ambiti come la gestione di eventi e fiere. Resteranno poi in carica i presidenti delle singole associazioni. In questo ambito è poi prevista a luglio la nomina del successore di Marenzi, in scadenza di mandato.

La federazione, presentata oggi a Milano alla presenza del presidente di Confidustria Vincenzo Boccia e al sottosegretario allo Sviluppo economico Ivan Scalfarotto, sarà operativa dal 2018, quando è previsto anche il trasferimento nella nuova maxi sede di corso Sempione. “Con questo nome, Confindustria moda – ha sottolineato il neo presidente Marenzi – vogliamo sottolineare la nostra anima industriale. Ogni associazione ha fatto un passo imdietro per dare vita a questo progetto, importante per rafforzare l’immagine del sistema moda italiano”. “Siamo riusciti a superare l’individualismo che ha contraddistitnto il sistema per molto tempo”, ha aggiunto Marcolin.

Il nucleo originario di Confindustria moda è destinato a crescere. A breve, infatti, è prevista l’adesione anche di Unic-unione nazionale industria conciaria.

Il progetto è frutto della riforma Pesenti che prevede la semplificazione delle sigle confindustirali e del tavolo della moda istituito dal ministero dello Sviluppo economico.

La sicurezza alimentare alla S. Pellegrino Young Chef 2018


La sicurezza alimentare è un tema molto sentito dall’evento internazionale dell’ultima edizione del concorso S. Pellegrino Young Chef 2018, a portare l’attenzione sull’importanza degli aspetti in materia di igiene e sicurezza alimentare ci pensa il Gruppo Gelati, che ha avuto per il terzo anno consecutivo la responsabilità del controllo.


La S. Pellegrino Young chef è una competizione molto nota accessibile ai solo partecipanti chef under 30 provenienti da ogni angolo del pianeta, edita da S. Pellegrino nel 2015, via libera dunque a mesi di competizione, migliaia di candidati, fino all’appuntamento con la grande finale internazionale che ha portato ad un numero di solo 21 chef insieme ai loro mentori.

21 aree geografiche, piatto in bella vista, ed ecco il talent search che lancia i giovani chef di tutto il mondo.

 

S. Pellegrino Young Chef 2018

La politica della qualità e della sicurezza alimentare ha un ruolo di importanza primaria all’interno della S. P Y C, l’incarico svolto dall’Ingegnere Massimo Gelati presidente del gruppo, ci rende partecipi ad avere una maggiore informazione del dietro le quinte in ogni fase della competizione, oggi un indiscutibile interesse pubblico.Il primo passo compiuto dalla direzione Gelati è stata la stesura di linee guida per i partecipanti per combinare le norme previste dalla legislazione alle esigenze degli chef.

Partendo da questi presupposti si è passati alle valutazioni delle ricette per l’aspetto della sicurezza alimentare. Sono partiti con cinquanta ricette da monitorare ed approvare, spiega l’Ing. Gelati. Ogni chef concorrente ha avuto l’obbligo di ottenere l’attestato di alimentarista Italiano, per far si che funzionasse tutto alle perfezione il Gruppo ha creato una piattaforma on-line per permettere agli chef di aderire e fare formazione senza spostarsi. E’ nostra intenzione espanderci e rappresentare la gestione di questi importanti eventi a livello internazionale.


In totale i giorni lavorativi sul campo sono stati tre, con una singolare novità legata all’esigenza di valutazione dei prodotti commestibili di nuova generazione, come per esempio, (fiori, tuberi, processi di distillazione e tecniche innovative). Monitorare e vigilare le corrette prassi alimentari è la nostra precisa responsabilità, per esercitare nei migliori dei modi l’applicazione dei processi di sicurezza.


Il Gruppo Gelati, con sede in Sorbolo (PR), è nato per volontà del fondatore, l’Ing. Massimo Gelati. Il Gruppo Gelati da 20 anni collabora con piccole, medie e grandi imprese italiane ed estere in vari settori merceologici con interventi sia a livello formativo che operativo.

Ing. Gelati e Massimo Bottura

 

S.Pellegrino Young Chef 2018; è Yasuhiro Fujio


Si è conclusa la  terza edizione di S.Pellegrino Young Chef 2018; è Yasuhiro Fujio, sous chef de La Cime di Osaka il nuovo “big talent” della competizione mondiale dell’alta ristorazione.


 

21 giovani chef provenienti da tutto il mondo hanno entusiasmato giuria e pubblico, ma solo in 7 hanno superato la prima selezione : Vusumuzi Ndlovu(Africa-Medio Oriente), John Rivera(Pacifico), Jake Kellie(Sud-Est Asiatico), Yasuhiro Fujio (Giappone), David Andrés (Spagna-Portogallo), David Wälti (Svizzera) e Marcin Popielarz (Europa dell’Est). Nell’ultima fase per rincorrere la vittoria 3 soli nomi,  Kellie,  Fujio e Popielarz, hanno dato ogni loro risorsa.


San Pellegrino Yaung chef 2018

 


(Tra gli Italiani hanno partecipato Umberto Bombana del tristellato 8 e 1/2 di Hong Kong, Luca Fantin executive chef al Ginza Tower di Tokyo e Matteo Monti ex chef del ristorante Rebelot di Milano)

La giuria è stata composta da Annie Féolde (Enoteca Pinchiorri – Firenze), Virgilio Martínez (Central – Lima), Margarita Forés (Cibo – Filippine), Brett Graham (The Ledbury – Londra), Dominique Crenn (Atelier Crenn – San Francisco), Ana Roš (Hiša Franko – Caporetto) e Paul Pairet (Ultraviolet – Shanghai).


“Across the sea”
“Across the sea”

“Across the sea”, il nome del piatto  con cui Yasuhiro Fujio ha conquistato la giuria, un piatto a base di ayu, pesce molto amato in Giappone. Yasuhiro Fujio ha convinto al 100% d garantirsi anche il riconoscimento “Acqua Panna – Taste of Authenticity Award” testimonianza di un  premio capace di  rispettare e valorizzare la natura degli ingredienti oltre che rappresentare al meglio l’identità culturale del proprio Paese di origine.

Fujio oltre l’ambito riconoscimento avrà l’opportunità di intraprendere un ambizioso percorso professionale, con il supporto di S.Pellegrino.

 

Elizabeth Puquio Landeo, chef de partie di Ambrosía a Santiago, è la vincitrice del Fine Dining Lovers People’s Choice Award , il nuovo premio attribuito dalla community di foodies – oltre 30.000 – che hanno preso parte all’evento, da tutto il mondo, votando on line.

 


 

Cercavamo qualcosa che potesse realmente fare la differenza” ha commentato Federico Sarzi Braga, CEO del gruppo Sanpellegrino.

 


Il bello di questa competizione è che i giovani talenti non si fanno la guerra fra loro, merito, testa, lavoro duro, sono le relazioni che la di S.Pellegrino Young Chef premia e supporta a fianco di ogni giovane promessa nel diventare il mentore del futuro in grado di aver saputo fare sempre la differenza.

Due concerti di Primavera per la Cororchestra Vianney a Torino

La Cororchestra Vianney nasce nel 2004, dall’unione fra la Corale Polifonica Vianney, diretta da Matteo Gentile  e l’Orchestra Ensemble Giovanile Vianney, diretta da Marco Raiteri, entrambe appartenenti al Laboratorio Musicale dell’Associazione Polisportiva Vianney di Torino.

Il primo appuntamento si terrà Venerdì 11 maggio 2018  alle ore 18,30 con un saggio della scuola musica Vianney presso il Teatro Vianney in via Giulio Gianelli 8 a Torino, proseguendo poi alle 21,15 on il Concerto di Primavea  presso la Parrocchia San Giovanni Maria Vianney in Corso Benedetto Croce, sempre a Torino. 

Protagonista alle 21,15 dunque la Cororchestra Vianney  (Direttore Marco Raiteri) al 1° Concerto di Primavera insieme al Gruppo d’Archi “Sharing” (Direttore Matteo Gentile), costituita dai giovani delle scuole torinesi ad indirizzo musicale e non solo.

Il concerto, costituirà anche l’occasione per presentare al pubblico proprio Matteo Gentile, il nuovo giovanissimo Direttore di coro (appena diciottenne), che dallo scorso settembre guida la Corale Polifonica Vianney, succedendo al Maestro Marco Ravizza che per oltre 10 anni ha diretto la formazione di voci, e che per impegni concertistici in Italia ed all’estero ha dovuto cedere la collaborazione con il Laboratorio Musicale Vianney.

Il secondo importante appuntamento  della stagione primaverile  si terrà sabato 12 maggio 2018, ore 17.00 nella splendida cornice barocca della Cappella deBanchieri, Negozianti e Mercanti di Torino. 

Anche qui una parte del concerto sarà dedicata all’orchestra d’archi “Sharing” che ci proporrà un repertorio da tutto il mondo, in classica tradizione Cororchestra Vianney,  ensemble ufficiale della Congregazione, con un programma rinnovato di canti e suggestioni musicali.

 

LaPia Congregazione dei Banchieri, Negozianti e Mercanti di Torino venne istituita nel 1662 presso la chiesa della Compagnia di Gesù della città, i Santi Martiri, e venne ufficialmente riconosciuta da papa Alessandro VII nel 1663. Inizialmente l’associazione stabilì la sua sede in un piccolo oratorio che nel 1692 fu sostituito dall’attuale ampia cappella, grazie al diretto interessamento di padre Agostino Provana (1641-1726), che riuscì a coinvolgere nell’impresa il grande pittore Andrea Pozzo (1642-1709), e alla guida dell’ingegnere civile e militare Michelangelo Garove (1648-1713). Nel 1694 padre Provana chiamò da Milano il pittore Stefano Maria Legnani (detto il Legnanino, 1661-1713) per affrescare le volte con temi incentrati sulla “Storia della Salvezza” tratti dell’Antico e del Nuovo Testamento. L’artista terminò il suo lavoro con l’aiuto del fratello Tommaso e dei quadraturisti Giovanni Battista e Girolamo Grandi, a spese dei Gesuiti, nel dicembre del 1695. Nei due decenni successivi le pareti della Cappella vennero progressivamente ornate con dodici grandi quadri ispirati al tema dell’Epifania. I primi dipinti vennero registrati nel 1694, l’ultimo nel 1712: sono opera di artisti come Guglielmo Caccia detto il Moncalvo (attribuito, ora in Sacrestia), Andrea Pozzo, Sebastiano Taricco, Luigi Vannier, Stefano Maria Legnani  Niccolò Carlone. Nel corso del Settecento i confratelli si preoccuparono di adeguare le originarie suppellettili della cappella allo splendore dell’arredo pittorico. Degni di nota a questo proposito sono i preziosi lavori di scultura di Carlo Giuseppe Plura, gli arredi lignei (i banchi, la cantoria e l’organo) e marmorei (l’altare).

 

World Chocolate Masters Aspettando La Finalissima

Ritorna World Chocolate Masters la sfida mondiale dei pasticceri più talentuosi e creativi che il gusto del dolce possa rappresentare. 21 talenti emergenti, ma con un indole da “Big pastry”, pronti nella città di Berlino per prepararsi alla grande sfida finale.

Il tema è futuristico, prospettive innovative al vaglio delle creazioni artistiche dei dolci al cioccolato; Come sarà il mondo tra 10 o 20 anni da oggi? E quale aspetto avranno le nostre creazioni al cioccolato preferite? E il gusto? Come sarà? Si esplora il futuro della pasticceria e cioccolateria.

I 3 giorni sono trascorsi da una sequela di sviluppi divisi in laboratori di design, arte, manualità e gusto. Nazioni e culture diverse che creano opportunità ai partecipanti di appoggiarsi fra loro, col fine di incentivarsi a vicenda mescolando così le prospettive per trovare nuove partenze.

Le finali del World Chocolate Masters si terranno alla fine di quest’anno. Dopo le lunghe selezioni nazionali durate dodici mesi i concorrenti che hanno conquistato il titolo nazionale hanno la possibilità di rappresentare la propria nazione. La giuria è composta da esperti di spicco che rappresentano la pasticceria e cioccolateria di tutti i paesi partecipanti; alla loro guida, alla finale internazionale 2018, ci sarà l’ex World Chocolate Master Frank Haasnoot (NL) che, dopo la sua vittoria nel 2011, ha costruito una carriera internazionale e dominato il panorama della gastronomia di alto livello in Asia.


Maurizio Frau, finalista italiano
Maurizio Frau, finalista italiano

 

3 giorni pieni zeppi di sessioni dedicate alla riflessione sul futuro del cioccolato in pasticceria “Nel 2030 sarà l’Asia a dar alla luce la maggior parte delle innovazioni.” Le 10 maggiori città non saranno Parigi o Londra, bensì si troveranno in Asia e Africa.”

Al di là delle sessioni creative incentrate sul tema del futuro, la vera anima di questi bootcamp è stato il viaggio personale che ciascuno dei finalisti sta portando avanti.

In una sessione di allenamento con Brahim Asloum, ex campione internazionale di box, i finalisti hanno appreso a massimizzare le proprie energie e mettere a fuoco la propria concentrazione, senza perdere mai di vista ciò che accade nel mondo circostante.


World Chocolate Masters

Tre giorni di full immersion

I boot camp di Berlino hanno messo a disposizione dei suoi partecipanti un ventaglio di attività vario, dalle testimonianze dei precedenti vincitori del World Chocolate Masters, come Vincent Vallée (FR) e il nuovo presidente di giuria Frank Haasnoot (NL), a discussioni interattive dedicate al processo creativo e tenute da artisti e designer come Adam Johnston (Direttore UK di Andreu Carulla studio) e Benjamin Van Oost (BE).

Non sono mancati gli ospiti d’eccezione come l’uomo delle meraviglie della pasticceria francese, Yann Couvreur (FR), e il guru degli abbinamenti di gusto François Chartier (CA). I fratelli olandesi Kamiel and Hendrik Buysse (NL) hanno deliziato i 21 finalisti con una cena a 12 portate in cui i bouquet aromatici del cacao hanno incontrato i sentori salati, speziati e dolci, superando i confini del noto; una linea di demarcazione che si è assottigliata ulteriormente con l’abbinamento delle pietanze a cocktail diversi.


Il tema della presente edizione “Futropolis” rappresenta un invito ai finalisti a riflettere sul futuro della gastronomia del cioccolato.

La giuria si troverà ad esaminare combinazioni di gusto e avanguardia, dove il cioccolato resta sempre la matrice del tutto, linee, forme e il gusto di un domani. L’attenzione cadrà inoltre alle idee dedicate a contrastare l’inquinamento ecologico, proposte sane e stile di vita equilibrato a tavola.

“I must have” del cioccolato, creare una tendenza, lanciare una moda, significa saper comprendere i bisogni esterni per poi migliorarli e personalizzarli in base ai consumatori.


La FINALE INTERNAZIONALE 2018 del World Chocolate Masters si svolgerà al: SALON DU CHOCOLAT – PARIGI – Porte de Versaille – Hall 4 31 OTT – 2 NOV 2018

L’evento sarà trasmesso in diretta streaming su: www.worldchocolatemasters.com facebook.com/worldchocolatemasters

Il canale World Chocolate Masters su youtube.com

Maggiori informazioni sul World Chocolate Masters sono disponibili su (www.worldchocolatemasters.com)

Ritorna Tutto Food; Milano Si Veste Di Gusto

Ritorna Tutto Food; Milano Si Veste Di Gusto; la kermesse dell’agroalimentare del settore fieristico di Milano, sarà prossima all’esposizione e ci presenta in anteprima una parte delle tante iniziative e cooperazioni appetitose, dal 7 al 13 maggio la settimana avrà come palcoscenico diversi punti della città.

Ritorna Tutto Food; Milano Si Veste Di Gusto

La kermesse dell’agroalimentare del settore fieristico di Milano, sarà prossima all’esposizione e ci presenta in anteprima una parte delle tante iniziative e cooperazioni appetitose, dal 7 al 13 maggio la settimana avrà come palcoscenico diversi punti della città.

Per la manifestazione fieristica aspetteremo il 2019 con oltre 500  aziende che aderiscono.

Siamo alla seconda edizione dunque, sempre ricca di novità, di cui annunciamo la partnership con la Fondazione Umberto Veronesi, forte dell’esperienza nel campo medico della disciplina di una corretta alimentazione verranno applicate sinergie aderenti, dedicando maggior attenzione ai bambini delle scuole primarie e secondarie e alle loro famiglie.

Diversi gli appuntamenti, a Palazzo Giureconsulti si svolgerà la mostra interattiva Io Vivo Sano, costituita da un itinerario guidato dai divulgatori scientifici, il tema è la spesa sana, gli alimenti che ci fanno bene e il rapporto tra cibo e Dna.

Un argomento di primaria importanza affronterà il tema della “Prima Colazione” a seguire il “Sano Aperitivo” (tavola rotonda per gli esperti in ambito di alimentazione).


Tutto Food 2019

Tavole rotonde, workshop, convegni, eventi, propositi che si rivolgono anche ai consumatori oltre che al gruppo business. Fiera Milano e TuttoFood hanno inoltre rinnovato fino al 2021 l’alleanza con Netcomm, che nel 2019 organizzerà l’eCommerce Food Lab, spazio-evento con workshop e conferenze sull’innovazione 4.0 al servizio del business agroalimentare.

The Global Food Innovation Summit, sarà in scena dal 7 al 10 maggio 2018 al MiCo con startup e innovatori internazionali. Quest’anno, keynote speaker sono John F. Kerry, Segretario di Stato Usa con Barack Obama e Howard Schulz, executive chairman di Starbucks.

Tra le novità dell’edizione 2019 in Fiera saranno presenti due nuove aree dedicate alla territorialità; “TuttoRegional e TuttoWorld”. Inoltre si affronteranno approfondimenti direttamente nell’area per settori quali TuttoDrink, TuttoSeafood, TuttoFrozen, TuttoPasta, TuttoBakery, TuttoGreen.

TuttoFood continua a proclamare la cultura alimentare sostenibile, con in aggiunta una forte focalizzazione sui mercati internazionali, con operazioni mirate in Usa, Europa Orientale, Area Mediterranea e Middle East, Iran, Sudamerica, Far East e Sudest Asia, e Sudafrica.

La settima edizione di TuttoFood è in programma a fieramilano dal 6 al 9 maggio 2019.

 

Informazioni: www.tuttofood.it, @TuttoFoodMilano.

L’uso del colore nell’Interior Design: seminario gratuito a Biella

Organizzato da UPBeduca – Università Popolare Biellese sotto il patrocinio dell’Accademia Italiana Designer e con i docenti dell’Accademia Telematica Europea, il 20 aprile 2018 alle ore 19,00-20,30 presso il Palazzo Boglietti di Biella in via Rosselli 102, la serata prevede un evento formativo gratuito rivolto ad architetti, designer, interior designer e professionisti dell’arredo per offrire  un’informazione teorico-pratica innovativa sulle  modalità percettive dei colori alla luce delle recenti scoperte tecnico-scientifiche.

Durante il seminario verranno illustrate alcune metodologie per comunicare attraverso l’uso del colore. Verrà affrontato l’argomento della  psicologia del colore, e si comprenderà il rapporto molto stretto che sussiste tra colore e luce,  tra  colore e forme  colore e materiali affrontandone l‘intercambiabilità.

Introdurrà il seminario Gabriele Maiolino, Docente di “interior design” e di “architettura d’intenti” presso UPBeduca – Università Popolare Biellese insieme ai docenti di Accademia Telematica Europea.

Tutti noi vediamo e conosciamo i colori, ma ci siamo mai chiesti che cosa è il colore?
Noi vediamo l’intensità della luce, ma non solo, in quanto la luce è composta da varie lunghezze d’onda che noi percepiremo, tramite un complesso sistema di percezione visiva, come colori differenziati, ne vediamo le sfumature e le varie intensità. Il grande privilegio di vedere i colori è riservato all’uomo e ad alcune specie di animali, come gli uccelli, i rettili, i pesci, gli insetti, ma non alla stragrande maggioranza dei mammiferi, scimmie incluse, in cui la visione cromatica è rudimentale o addirittura assente.
Partendo dalla fisiologia umana della percezione del colore si approfondiranno i concetti di quali  siano i colori, le sfumature, gli sfondi ed i contrasti meglio percepiti dal nostro sistema neurovisivo. Scopriremo come l’origine della differenza qualitativa del colore che abbiamo vada ricercata ad un livello neuro-fisiologico.
Si andrà a valutare l’importanza dei colori nella vita quotidiana, negli oggetti di uso quotidiano, nei cibi, negli ambienti interni ed esterni, nei materiali, considerando che in determinati casi i colori appropriati possono essere di aiuto nello svolgimento della vita quotidiana, domestica  e lavorativa.

Sarebbe importante poter stabilire quali colori scegliere e come accostare i colori in modo efficace evitando gli errori. La docente accennerà agli accordi equilibrati sul cerchio dei colori NCS (Natural Color System) e alla utilità di una moodboard.

Nella seconda parte del corso si illustrerà come costruire la griglia del colore in un progetto d’interni, accennando alle modalità per distribuire lo schema colore in un interno.

Prenotazione posti al seminario: 329 4592139 – [email protected]

IL PROGRAMMA (IN SINTESI) 

1. Le proprietà dei colori (fisiologia e percezione)
2. Come comunicare attraverso l’uso del colore, con accenni alla psicologia del colore, al colore e luce colore e al rapporto forme colore e materiali,  loro intercambiabilità.
3 – Come accostare i colori in maniera efficace evitando gli errori. Accordi equilibrati sul cerchio dei colori NCS e utilità di una moodboard.
4. Come costruire la griglia del colore in un progetto d’interni. Come distribuire lo schema colore in un interno.
5. Bibliografia e siti web: dove reperire le informazioni


PALAZZO BOGLIETTI, SEDE DELL’EVENTO

PALAZZO BOGLIETTI
PALAZZO BOGLIETTI
L’edificio, che solo apparentemente denuncia una modesta cubatura grazie ad una sapiente articolazione volumica, si sviluppa su una superficie di circa 1500 metri quadri, con i suoi tre livelli fuori terra, il terrazzo belvedere di copertura, e le vaste dimensioni del piano interrato che occupa pressoché tutta l’area del lotto
Ispirato da motivi che richiamano il mondo naturale Palazzo Boglietti tenta di generare ex-novo uno spazio dinamico attraverso la negazione assoluta del volume unitario.
L’imponente massa rocciosa che costituisce l’involucro della costruzione è di pietra Verde delle Alpi, e proviene dalle cave di Gressoney. Da essa, come miceti nutriti dalla quercia, si snodano prorompenti calotte sferiche sovrastate da gusci in rame, che con un movimento ascendente si proiettano verso l’alto e generano terrazze e superfici accessibili ai visitatori. Il Palazzo è il risultato della virtuosa ricerca di una complicazione spaziale e, attraverso un generoso omaggio dichiaratamente wrightiano, evoca caratteristiche tipiche dell’espressionismo.
Questa brillante intuizione, forgiata secondo un linguaggio formale capace di ottenere, per le svariate ed ingegnose invenzioni presenti, l’unità nella diversità, veicola il messaggio di rivendicazione urbana lanciato in origine.
Di notevole interesse è il vano scala a piramide triangolare rovescia disassato e orientato in maniera diversa rispetto agli assi ordinatori del sistema.
Assolutamente particolare è poi lo spazio interno al piano terreno: un vero e proprio espace indicible, in continuo movimento, e nel quale le invenzioni e il dinamismo espositivo non smettono di sorprendere il visitatore: si veda, ad esempio, il “pianerottolo/soppalco” costituito da una giocosa combinazione di semisfere collocate dissimmetricamente nel grande spazio centrale.

 

I quintetti per clarinetto e quartetto d’archi Maurizio D’Alessandro, clarinetto Quartetto TAAG

l quintetto per clarinetto e quartetto d’archi Maurizio D’Alessandro, clarinetto e il quartetto TAAG, con Tiziana Lauente e Alessandra Deut al violino, Alessandro Curtoni alla viola, Giulio Sanna al violoncello: l’appuntamento, organizzato dall’associazione musicale Musicaviva nell’ambito del Torino Chamber Music Festival, andrà in scena sabato 14 aprile ore 17.00 alla Cappella dei Mercanti, in via Garibaldi 25 a Torino.

Torino Chamber Music Festival è alla sua IV Edizione ed offre al pubblico concerti prevalentemente composti da repertorio cameristico. Il calendario propone un alternarsi di musicisti di chiara fama, giovani professionisti. La stagione gode del patrocinio della Città di Torino ed è sostenuta dalla Fondazione Piemonte dal Vivo.

L’ingresso è libero, è gradita una offerta a partire da € 5,00.

Torino Chamber Music Festival è alla sua IV Edizione ed offre al pubblico n. 23 concerti prevalentemente composti da repertorio cameristico. Il calendario propone un alternarsi di musicisti già affermati, giovani professionisti e le eccellenze segnalate dal Conservatorio di Torino. Gli incontri saranno svolti a Torino presso la Cappella dei Mercanti, la Chiesa di San Rocco e presso la Biblioteca Civica A. Della Corte all’interno della Vila Tesoriera.

LaPia Congregazione dei Banchieri, Negozianti e Mercanti di Torino venne istituita nel 1662 presso la chiesa della Compagnia di Gesù della città, i Santi Martiri, e venne ufficialmente riconosciuta da papa Alessandro VII nel 1663. Inizialmente l’associazione stabilì la sua sede in un piccolo oratorio che nel 1692 fu sostituito dall’attuale ampia cappella, grazie al diretto interessamento di padre Agostino Provana (1641-1726), che riuscì a coinvolgere nell’impresa il grande pittore Andrea Pozzo (1642-1709), e alla guida dell’ingegnere civile e militare Michelangelo Garove (1648-1713). Nel 1694 padre Provana chiamò da Milano il pittore Stefano Maria Legnani (detto il Legnanino, 1661-1713) per affrescare le volte con temi incentrati sulla “Storia della Salvezza” tratti dell’Antico e del Nuovo Testamento. L’artista terminò il suo lavoro con l’aiuto del fratello Tommaso e dei quadraturisti Giovanni Battista e Girolamo Grandi, a spese dei Gesuiti, nel dicembre del 1695. Nei due decenni successivi le pareti della Cappella vennero progressivamente ornate con dodici grandi quadri ispirati al tema dell’Epifania. I primi dipinti vennero registrati nel 1694, l’ultimo nel 1712: sono opera di artisti come Guglielmo Caccia detto il Moncalvo (attribuito, ora in Sacrestia), Andrea Pozzo, Sebastiano Taricco, Luigi Vannier, Stefano Maria Legnani  Niccolò Carlone. Nel corso del Settecento i confratelli si preoccuparono di adeguare le originarie suppellettili della cappella allo splendore dell’arredo pittorico. Degni di nota a questo proposito sono i preziosi lavori di scultura di Carlo Giuseppe Plura, gli arredi lignei (i banchi, la cantoria e l’organo) e marmorei (l’altare).

Dal 2013 la Cappella dei Mercanti è sede di concerti dedicati alla musica classica ed ospita “Piano in Primo Piano Festival” e “Torino Chamber Music Festival” organizzati dalla Associazione Musicaviva e curati da Costantini Daniela Presidente dell’Associazione e responsabile musicale della Cappella dei Mercanti.

Malbec World Day 2018 Milano


Settimo anno del Malbec World Day Milano.

Il Malbec world è senza dubbio una grande occasione per poter meglio comprendere questa varietà emblematica di vite che genera il fenomeno Malbec.


 

Malbec day 2018

Condizioni climatiche e territorio favorevole hanno trovato in Argentina il suo luogo ideale, il vitigno Malbec in particolare trova la sua miglior posizione dove il clima è generalmente fresco, dalla Patagonia fino ad estendersi nella zona di Mendoza e San Juan, e la provincia di Salta, dove la ventilazione costante, l’intensa luminosità ne favoriscono il suo corretto sviluppo, il posizionamento delle vigne che sono fra i più alti del mondo, sorgono a 1.500 metri sopra il livello del mare, ai piedi delle Ande, qui ha trovato la posizione perfetta la zona principe della produzione è Lujan de Cuyo de Mendoza, capitale del vino Argentino.


Malbec Anchaval Ferrer Finca Altamira 2014

 

Lunedi 9 Aprile siamo al Westin Palace di Milano, la location rimane sempre la medesima, “ il Malbec Argentino è sempre il protagonista”, più di  le etichette che concorrono al banco della giuria formata da esperti Sommelier, giornalisti, enologi, ristoratori, distributori, insomma non mancano i palati affini per blind tasting, per eleggere il miglior Malbec 2018.

Colore rosso rubino, aromi fruttati, prugna, cassis, more, liquirizia, cioccolato fondente e anice, queste sono le caratteristiche inconfondibile dell’uva malbec, “il vino nero”, corposi, rotondi, morbidi, e fruttati, sono dotati di una notevole eleganza. Il colore è superbo, l’olfatto è molto intenso, tutto si condensa sui frutti neri e note di catrame, il palato è rotondo i tannini sono morbidi, un vino pieno di sensazioni.



 

Vini bevuti e consigliati:

Vallisto Malbec 2011 provincia di Salta

Yacochuya Malbec 2009 provincia di Salta

Catena Zapata Malbec Argentino 2013 provincia di Mendosa

Pulenta gran Malbec 2013 provincia di Mendoza

La Giostra del vino Bacan Malbec 2014 provincia di Mendosa

Fin del Mundo Malbec 2016 Patagonia

Il Malbec word day 2018

Malbec 2009 di Bodega Yacochuya, secondo classificato Apartado Gran Malbec 2013 di Rutini Wines, terzo posto per Antes Andes Viña Canota 2015 di Matervini, di Roberto Cipresso e Santiago Achával.

Degustando questi straordinari vini si impara come ogni grande vino può essere generoso, potente, complesso, con la capacità di elevarsi nel tempo, donando al palato quel sapore ancor più armonico.