Le imprese chiamate a collaborare con l’Università

Le Piccole e Medie Imprese hanno a disposizione una nuova possibilità di partecipare direttamente alla alta formazione universitaria grazie alla collaborazione che API Torino ha avviato con il Dipartimento di Management dell’Università di Torino. Si tratta anche di un modo per usufruire delle migliori competenze formate dalla nostra Università.

L’iniziativa consiste in un Master universitario – Master in Business and Management (Master BAM) – progettato appositamente per permettere agli studenti del Dipartimento di Management di indirizzare il proprio percorso universitario verso la realtà delle Piccole e Medie Imprese.
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Il Master, infatti, è teso a formare giovani da destinare a ruoli manageriali e imprenditoriali, in particolare nelle PMI, e a supporto della direzione nelle altre imprese.
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Grazie alla collaborazione di API Torino, le imprese associate – interessate a ospitare gli studenti del Master per un tirocinio di 6 mesi – verranno coinvolte già nelle fasi preliminari di selezione degli studenti per l’inserimento in azienda.
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Per un primo approfondimento sono a disposizione l’articolo pubblicato sul sito dell’Associazione API Impresa dello scorso luglio oltre che il sito dedicato al Master www.masterbam.it
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Inoltre, le imprese interessate a ospitare per il periodo di stage (6 mesi) gli studenti del Master possono richiedere maggiori informazioni a Maria Luisa Cavallo (SAA – School of Management
email: [email protected]; tel. 011 6399211), oppure all’Ufficio Studi di API Torino ([email protected]; 011 4513337).
Il termine ultimo indicato dall’Università per aderire all’iniziativa è venerdì 30 settembre.
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Università di Torino ed Esercito progettano la formazione del futuro

“La formazione e-learning avanzata per gli ufficiali dell’Esercito attraverso ambienti virtuali di apprendimento” è il titolo dell’ambizioso programma educativo illustrato nell’ambito del convegno “EMEMitalia 2016 – Design the future!” promosso dalle più importanti società italiane di e-learning.

A esporre le peculiarità del progetto docenti dell’ateneo torinese e dell’istituto di studi militari: utilizzo di metodologie digitali altamente innovative e aderenza agli obiettivi formativi sono le principali caratteristiche di uno strumento didattico all’avanguardia, che consente una formazione flessibile, specialistica, multidisciplinare e fortemente internazionale.

Il progetto, partito nella sua fase esecutiva nel 2013, è stato sviluppato in tre fasi distinte. In primo luogo le predisposizioni infrastrutturali all’interno della Scuola di Applicazione necessarie ad erogare la rete universitaria; successivamente la connessione delle piattaforme informatiche “Moodle” delle due istituzioni per consentire ai docenti e agli studenti una didattica più efficace. Infine la realizzazione di corsi con ampi contenuti interattivi, quali ad esempio test e verifiche con valutazione automatica, utili a stimolare lo studio individuale e agevolare la verifica dei progressi degli allievi.

Fra gli obiettivi del progetto l’ampliamento della collaborazione con istituti di formazione esteri e la crescita culturale nei settori a maggior connotazione tecnica e scientifica.   

Università e Politecnico di Torino aderiscono al Torino Pride 2016

Come già avvenuto per le passate edizioni, Politecnico e Università di Torino si sono coordinati in merito alla loro adesione al contrasto a ogni tipo di discriminazione e pertanto il CUG del Politecnico e il CUG dell’Università hanno concordato una partecipazione congiunta, sotto l’egida della Rete CUG.
Università e Politecnico di Torino hanno inoltre rinnovato la concessione del patrocinio alla manifestazione del Torino Pride, attivo fin dal 2014 nell’ambito del progetto Study in Torino promosso dal Comune di Torino.

Il Politecnico di Torino premia le 8 idee più brillanti nel design dell’abitare

Nell’architettura e nel design contemporaneo la sproporzione evidente che intercorre tra domanda ed offerta ha assunto dimensioni tali da farle ormai sembrare nella più parte dei casi prive di effettive connessioni. Per ristabilire il necessario equilibrio, NEST parte dalla domanda stessa, proponendosi di formare una nuova committenza consapevole, capace di considerare il design come linguaggio.

Il bando è aperto a imprese, startup, progetti di ricerca, makers e a tutti i soggetti che abbiano sviluppato un progetto, anche solo a livello prototipale, e che siano attivi sul territorio con almeno un cliente/utente all’attivo.
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Partecipazione gratuita. 

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Tutte le info su http://www.nest.city/it/

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Cerimonia di premiazione dei migliori laureati dell’Università degli Studi di Torino

I migliori laureati dell’Università di Torino? Sono donne. E la maggior parte lavorano. 
A partire dal 1993 il Senato Accademico ha deciso di premiare con un riconoscimento significativo e onorifico le migliori tesi di laurea. Un’apposita Commissione aggiudicatrice, nominata per  ciascun corso di laurea, esamina le tesi dell’anno accademico di riferimento e sceglie quella meritevole di ricevere tale riconoscimento. Il premio consiste in una pergamena e in una medaglia coniata con le stesse effigi dell’onorevole distintivo degli studenti della Regia Università di Torino, istituito nel 1791.

Venerdì 6 maggio il Rettore Prof. Gianmaria Ajani e i Direttori delle Scuole e dei Dipartimenti consegneranno le medaglie d’argento alle 84 migliori tesi di laurea 28 premi e borse di studio per l’anno accademico 2013-2014.

Il Rettore prof. Gianmaria Ajani e i Direttori delle Scuole e dei Dipartimenti hanno consegnato i le medaglie d’argento alle 84 migliori tesi di laurea e i 28 premi e borse di studio così suddivisi per genere:

Migliori laureati:  31 maschi e 53 femmine perlopiù lavoratrici

Premi di studio : 12 maschi e 16 femmine

Risonanza magnetica d’avanguardia: il Giappone sceglie l’Università di Torino

Giovedì 3 marzo, a partire dalle ore 10.00 presso l’Aula Avogadro del Dipartimento di Chimica (Via Pietro Giuria 7 a Torino), il Rettore dell’Università di Torino Gianmaria Ajani e il Direttore del Dipartimento Marco Vincenti inaugurano la strumentazione di risonanza magnetica nucleare di ultimissima generazione, fornita dall’impresa giapponese JEOL al gruppo di ricerca NMR (Risonanza Magnetica Nucleare).

L’ inaugurazione avviene all’interno del Workshop dal titolo “Nuove Frontiere nella spettroscopia NMR: dalla biochimica ai materiali” – locandina e programma completo.

Riconoscendo il ruolo nazionale ed internazionale della ricerca NMR svolta all’Università di Torino, la ditta JEOL ha incluso la nostra Università nella limitatissima lista dei centri dove istallare tale apparecchiatura in comodato d’uso gratuito.

 

Sospendere Schengen? Europa ed europei a rischio

In questi giorni in Europa si sta dibattendo sulla possibilità di sospendere il trattato di Schengen che finora aveva garantito la libera circolazione dei cittadini europei all’interno del suo spazio dando sostanza al processo di integrazione.

Le motivazioni avanzate per invocare la restrizione del trattato sono differenti tra Stato e Stato.

sospendere_schengenC’è chi lo chiede in nome della sicurezza nazionale, chi per arginare il problema dei rifugiati, chi invece per ripristinare una sovranità interna ceduta a fatica nel corso degli anni. Quale che sia la ragione, l’eventualità che venga sospeso mette a serio rischio il progetto europeo più di quanto si possa immaginare. Per gli europei, che vedono così ristretto lo spazio dei propri diritti, ma anche per i cittadini extra europei, che giungono in Europa per cercare lavoro o salvezza dalle ormai molte situazioni di rischio e che cercano in Europa la libertà e la solidarietà su cui si fonda il suo progetto.

Il Dipartimento di Culture, Politica e Società (CPS) è sensibile a questo tema e intende contribuire a elaborarlo avendo al suo interno studiosi che da punti di vista differenti stanno problematizzando la complessità dei rapporti interni ed esterni all’Europa.

Da un anno si è costituito il centro TO-EU che raccoglie intorno a sé una tradizione di studio sulle questioni europee, si sono siglate convenzioni con le istituzioni europee, si sono avviati progetti di ricerca e potenziate iniziative formative.

Con questo primo incontro il CPS intende avviare una serie di iniziative rivolte, oltre che agli studenti, a chi contribuisce a formare il dibattito pubblico – giornalisti e insegnanti in primo luogo – per restituire alla Città i prodotti della ricerca e del lavoro intellettuale, promuovendo uno spazio pubblico di confronto allargato sui temi più urgenti al centro dell’attualità.

Le 3 “T” di Papa Francesco

Di seguito presentiamo il testo dell’articolo del Prof. Franco Peretti, docente presso l’Università Popolare di Milano e referente per il Piemonte della Fondazione “Sorella Natura”.

Da Santa Cruz in Bolivia, durante il suo recente viaggio in alcuni paesi dell’America Latina, partecipando al secondo incontro mondiale dei movimenti popolari, papa Francesco ancora una volta ha fatto sentire la sua voce per proclamare i diritti sacri, così li ha definiti il pontefice, dell’uomo, evidenziando in particolare il diritto alla terra, alla casa e al lavoro. Per inciso va sottolineato che, parlando in spagnolo, ha usato “tierra”, “techo” e “trabajo” e quindi è stata coniata da Francesco l’espressione “i diritti delle tre T”. Già queste poche parole sarebbero sufficienti per dare spazio ad interessanti e significative considerazioni filosofiche e giuridiche, perché Francesco ha contribuito per alcuni aspetti ad introdurre il superamento della dottrina dei diritti naturali. L’uomo in altre parole non ha solo dei diritti, che gli competono in quanto uomo, ma addirittura quegli stessi diritti sono il dono della volontà del Creatore. Poiché questi tre diritti non sono ancora riconosciuti non solo in America Latina, ma in molte parti del mondo, per Francesco è necessario un cambiamento.

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Il processo del cambiamento 
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Anche nel richiamo al cambiamento emerge la novità del pensiero del Vescovo di Roma. Dice infatti il papa che c’è necessità di cambiamento in tutta l’ America latina, c’è necessità di cambiamento in tutto il mondo perché “ ci sono contadini senza terra, molte famiglie senza casa, molti lavoratori senza diritti” e questa è situazione non più tollerabile, che richiede una radicale azione, Se vogliamo possiamo dire che in questa presa di coscienza sta la novità di Francesco_ alle condanne di San Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI aggiunge lo spirito francescano della necessità dell’azione, di un azione di rinnovamento, che deve coinvolgere tutti, in particolare i poveri, perché a loro spetta il compito fondamentale in questo processo di cambiamento. E anche su quest’ultimo modo di dire, processo di cambiamento, c’è una sottolineatura del Pontefice. Dice infatti di apprezzare queste parole, che ha trovato in diversi documenti dei movimenti popolari, perché ritiene che parlare solo di cambiamento significa avere una visione statica e soprattutto significa fare riferimento ad un evento, che cade sull’umanità, che è chiamata a sopportarne le conseguenze, in una situazione, che la vede totalmente passiva. Parlare invece di “ processo di cambiamento” significa invece fare riferimento all’azione di una comunità, che agiusce e sceglie di essere protagonista degli eventi. Nell’ uomo d’oggi c’è un’ attesa, c’è un forte desiderio di essere protagonista del cambiamento, che diventa molto urgente. “ Non c’è più tempo per aspettare” esclama il pontefice “il tanfo del marcio è molto forte. L’intero sistema socioeconomico rovina la società, condanna l’uomo e lo fa diventare schiavo”. Particolare non secondario, ma tutto francescano: non è sufficiente denunciare e diagnosticare il malanno: “ Noi oggi soffriamo di un certo eccesso diagnostico, che a volte ci porta ad un pessimismo parolaio o a crogiolarsi nel negativo.” Urge agire.
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I Poveri protagonisti del processo di cambiamento 
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Il papa dà anche una risposta alla domanda “ Chi sono i protagonisti del cambiamento? “ I protagonisti del cambiamento sono i poveri, gli umili, coloro, che vivono nelle periferie, sopportando ogni giorno le difficoltà della vita, coloro che con il loro eroismo giornaliero affrontano i problemi della sopravvivenza. Queste persone sanno creare un rapporto con gli altri, iniziando così a realizzare concretamente quella che papa Francesco chiama “ la cultura dell’incontro”, quella cultura che crea rapporti umani, perché, dice il pontefice, “ non si amano né i concetti, ne le idee, si amano le persone!” Ai seminatori del cambiamento sono da affidare tre compiti. Il primo lavoro da fare: operare in modo da mettere l’economia al servizio dei popoli. E’ questo, tra l’altro un principio molto sentito dalla scuola degli economisti cattolici anche italiani. Meritano una citazione tutta particolare in questa sede Giuseppe Toniolo, che contribuì alla stesura della “ Rerum Novarum” di Leone XIII e Francesco Vito, economista e rettore della Università Cattolica, che nella prima metà del novecento, pubblicò un libro dal titolo molto significativo “ L’economia al servizio dell’uomo”. Papa Francesco riprende il termine “economia” per dargli un significato meno tradizionale: oggi, usando la parola economia si fa riferimento alle leggi che regolano la casa, il papa usa questo temine per indicare la buona amministrazione della casa comune, volendo ricomprendere nella buona amministrazione la possibilità per i suoi abitanti di esercitare tutti i diritti , non solo terra, casa lavoro, ma anche istruzione, salute, cultura.
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In questo contesto viene anche collocata l’equa distribuzione dei frutti della terra, equa distribuzione che, se per tutti è un diritto, per i cristiani è un comandamento. Il secondo compito dei seminatori è quello di unire i popoli nel cammino della pace e della giustizia. Dopo aver richiamato il desiderio dei popoli, che vogliono essere artefici del proprio destino e quindi vogliono essere indipendenti e, dopo aver ribadito che qualche risultato è stato ottenuto, citando i progressi dell’ America latina nella costruzione della “ Patria Grande”, evidenzia come molti fattori minano ancora lo sviluppo umano e limitano la sovranità. In modo particolare oggi un nuovo colonialismo, quello delle istituzioni finanziarie, finisce per bloccare questo processo di cambiamento, aiutato dalla concentrazione monopolista dei mezzi di comunicazione sociale. Il terzo ed ultimo compito è quello di difendere la madre Terra. “ la casa comune è saccheggiata, devastata, umiliata. Non solo commette peccato chi danneggia la casa comune,” ma anche chi per codardia non la difende. Di conseguenza una serie di interessi globali, ma non universali, devono essere bloccati.”
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Considerazione finale 
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Il discorso di papa Francesco a Santa Cruz rappresenta un momento molto interessante di insegnamento pontificio e nello stesso tempo è un’ulteriore prova della volontà di un papa che, essendo vescovo di Roma, come primus inter pares, vuole contribuire in modo forte al cambiamento del mondo.
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Il prof. Franco Peretti ha svolto incarichi di direzione presso ENAIP (Direttore provinciale per Novara e Vercelli; Direttore dei centri di formazione professionale di Novara,Vercelli, Domodossola, Borgomanero, Canobbio, Oleggio; Responsabile regionale del settore organizzazione; responsabile regionale delle aree progettazione del settore grafico e attività II livello delle arre di marketing dell’assicurazione; Presidente regionale)

Fondazione Sorella Natura: intervista al Presidente Roberto Leoni

Dalle esperienze di docenza a quella di dirigente tecnico consigliere al Gabinetto del Ministro, fino alla collaborazione con l’Università Popolare di Milano, sul tema dell’Economia Solidale e Sviluppo Sostenibile per l’Africa, ripercorriamo le tappe del professor Roberto Leoni, presidente di una delle Fondazioni italiane più legate allo sviluppo della cultura e dell’educazione ambientale.

 

La Fondazione SORELLA NATURA è nata come associazione nel 1991 e poi diventata fondazione nel 2001, con sede ad Assisi, e opera ad educare alla custodia del creato, per lo sviluppo della cultura e dell’educazione ambientale, ispirandosi al messaggio di San Francesco d’Assisi.
Abbiamo intervistato il presidente Roberto Leoni, che da Maestro elementare di ruolo ad appena 19 anni percorre una carriera di grande merito e successo fino al livello di Dirigente superiore per la funzione ispettiva a 50 anni e  poi…  capo di gabinetto delle Direzione Regionale del Lazio del MIUR, consigliere alle relazioni internazionali del MIUR, dirigente tecnico consigliere al Gabinetto del Ministro, e molto altro,  come è visibile nella scheda della Fondazione.

CHI PUÒ FAR PARTE DELLA FONDAZIONE?
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Roberto Leoni in udienza dal Papa
“La Fondazione Sorella Natura annovera ai vertici della propria struttura esponenti di spicco della vita religiosa, culturale, sociale, politica, economica e scientifica”.
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A CHI SI RIVOLGE?
 
“Una delle caratteristiche di Sorella Natura è quella di essere aperta al dialogo interculturale e interreligioso. Con noi c’era ad esempio anche Margherita Hack che si dichiarava francescana atea. Anche se la maggior parte di noi è cattolico, basta avere una intesa basata sui principi etici del cantico delle creature. Del resto l’enciclica il Papa l’ha rivolta non solo ai credenti ma a tutte le persone di buona volontà.
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QUAL È IL PRINCIPALE IMPEGNO DELLA FONDAZIONE? 
 
“A pochi giorni dalla presentazione della enciclica del Papa siamo estremamente contenti perché l’enciclica conferma un lavoro iniziato 25 anni fa in un periodo difficile; il nostro impegno fondamentale è infatti proprio quello dell’educazione ambientale. Anche perché ricordo che iniziai la mia carriera proprio cinquant’anni fa come maestro elementare, e poi ,dopo vari passaggi, mi sono ritrovato a operare come consigliere per vari ministri dell’istruzione”. 
“Da alcuni anni portiamo avanti un progetto “Ambientiamoci a scuola” per scuole del sistema pubblico (statali e paritarie) di ogni ordine e grado inviando una newsletter settimanale in cui diamo indicazioni di ordine generale soprattutto agli insegnanti di ordine metodologico e didattico sui temi dell’ambiente. Proviamo anche a fare chiarezza su quello che qualcuno definisce le “bugie dell’ambientalismo”, il catastrofismo e cioè quell’approccio ideologico emotivo che non porta in nessun posto se non far credere ai giovani che i problemi dell’ambiente si risolvano con qualche corteo, con le proteste con i concerti Rock. Tutto serve evidentemente  a livello di emotività e pubblicità giornalistica, ma poi i problemi sono altri.

E secondo noi è importante innanzitutto che ci sia una cultura libera e per questo, tra le altre cose, apprezzo molto l’Università Popolare di Milano [e il Museo dell’Università Popolare di Milano)] perché nasce da un grande movimento di cultura popolare che ha portato avanti questo impegno per molti anni e anche se (le popolari) non sono da annoverare tra le più grandi Università, svolgono comunque un ruolo fondamentale”. 
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UN FORTE IMPEGNO SOCIALE 
Roberto Leoni e il Cardinale Oscar Andrés Maradiaga
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“Quando abbiamo organizzato  un simposio nella Pontificia Accademia delle Scienze nel novembre 2013 credo siamo stati l’unica realtà che ha voluto trattare il tema dell’Economia Solidale e Sviluppo Sostenibile per l’Africa (presente il Burkina Faso) sempre tramite l’Università Popolare di Milano, che al termine conferì la Laurea Honoris Causa dell’Università del Burkina Faso ad Oscar Andrés Maradiaga, Cardinale e Pres. On. FSN.
“Tra l’altro oggi bisognerebbe dire che a  fronte dei problemi che l’Europa sta attraversando, quello dell’emigrazione, che è quello più emergente, c’è sotto soprattutto quello della formazione e istruzione del cittadino europeo. Permettiamo la contraddizione in termini di puntare sulla libera circolazione monetarista senza premettere la libera circolazione degli studenti, dei titoli accademici, dei titoli scolastici. C’è una agenzia europea sul prosciutto e non c’è una agenzia europea dei processi formativi e dell’educazione, dei programmi scolastici. Manca una unificazione e nonostante materie come la matematica siano uguali in tutti i paesi, nessuno ha pensato a realizzare un libro di testo europeo”. 
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PROSSIMI OBIETTIVI?
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Intendiamo sviluppare una formazione per guardie ecologiche volontarie anche in collaborazione con l’Università Popolare di Milano e altri atenei. Lo scopo è di procedere a una tutela del creato nei giorni in cui si parla di scandali come le più grandi discariche europee, vorremmo operare anche con il volontariato ma anche con cooperative per l’occupazione giovanile. Soprattutto in regioni come Lombardia, Umbria e in Campania e qualche altra regione test.
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Per approfondire il Sito Web è: www.sorellanatura.org

Torino inaugura l’Anno Internazionale della Luce 2015 in Italia

A Palazzo Madama, lunedì 26 gennaio, la Cerimonia d’Inaugurazione.

Palazzo Madama - Torino

Palazzo Madama – Torino

Un appuntamento importante a Torino, il 26 gennaio 2015, con la Cerimonia Inaugurale dell’IYL 2015, l’Anno Internazionale della Luce e delle Tecnologie basate sulla Luce (International Year of Light and Light-based Technologies), ufficialmente proclamato dall’Assemblea Generale dell’ONU. Si tratta di una cerimonia di carattere nazionale, che segue a ruota quella internazionale [1] di Parigi, avvenuta pochi giorni fa presso la sede dell’UNESCO.

L’inaugurazione italiana, organizzata dalla Società Italiana di Fisica (SIF) [2] sotto l’egida dell’UNESCO, insieme al Comune di Torino [3] e all’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRIM) [4], in collaborazione con la Società Europea di Fisica (EPS) [5], l’International Centre for Theoretical Physics (ICTP) [6], numerose altre Società scientifiche italiane, la Regione Piemonte [7] e l’IREN [8], avrà luogo nella Sala del Senato di Palazzo Madama, una di quelle spettacolari cornici storiche dove tutto acquista lustro e solennità.

A fare gli onori di casa il Sindaco di Torino, Piero Fassino, Presidente dell’ANCI, insieme al Presidente della SIF, Luisa Cifarelli, e al Presidente dell’INRIM, Massimo Inguscio. Presenti autorità della Regione e i Rettori dell’Università e del Politecnico. A rappresentare l’UNESCO, Joseph Niemela, Direttore dell’Ufficio Attività Esterne dell’ICTP di Trieste, nella sua veste di Coordinatore del Segretariato Internazionale dell’IYL 2015, con sede appunto presso l’ICTP.
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È inoltre annunciato l’intervento del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini.
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La cerimonia sarà interamente trasmessa in diretta streaming (connessione a partire dal sito web della SIF [9]). Per l’occasione verrà anche presentato lo speciale francobollo commemorativo dell’IYL 2015 emesso dalle Poste Italiane.
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L’idea dell’IYL 2015 è maturata qualche anno fa in Europa, all’interno dell’EPS, in un primo tempo nel campo dell’ottica, della fisica atomica e della fotonica. È stata poi accolta con entusiasmo da tutta la comunità dei fisici, propagandosi subito a macchia d’olio nel mondo intero, in tutti i settori della scienza, del sapere e della cultura: dalla fisica all’astronomia, alla chimica, alla medicina, alla tecnologia, alle comunicazioni, all’energia, all’ambiente, al clima, al cibo, allo sviluppo sociale, all’urbanistica, all’arte…
La luce è essenziale per la nostra vita e le tecnologie basate su di essa hanno un indubbio e straordinario impatto sulla nostra civiltà e la nostra economia. L’IYL 2015 sarà un’occasione unica per renderne tutti consapevoli, un potente mezzo di diffusione scientifica e culturale.
Per ribadire le origini dell’IYL 2015, la Cerimonia Inaugurale di Torino si concentrerà sulla fisica atomica, con un’avvincente relazione di apertura del Premio Nobel Wolfgang Ketterle del Massachussets Institute of Technology sull’utilizzo della luce per realizzare la “materia più fredda dell’Universo”. A seguire una relazione sulla misura della luce in campo metrologico, che tratterà anche gli aspetti legati all’innovazione tecnologica e all’efficienza energetica. E in più una relazione di carattere storico, dai fotoni all’elettrodinamica quantistica, per illustrare il raccordo tra la fisica atomica e la fisica nucleare e subnucleare.
La sera del 26 gennaio non potrà ovviamente mancare una festosa proiezione di luci sulla facciata barocca di Palazzo Madama – parte del patrimonio UNESCO dell’umanità – in una sconfinata Piazza Castello che verrà oscurata per l’occasione.
La Società Italiana di Fisica ha messo a punto un ricco programma di eventi nel corso di tutto l’anno per celebrare l’IYL 2015 in molti altri luoghi significativi, come Varenna, Milano, Firenze, Roma, Capri, Napoli, Ginevra, e non solo. Lo scopo, lo ripetiamo, è quello di “mettere in luce” agli occhi di un pubblico il più vasto possibile la magia della luce visibile e invisibile nei suoi innumerevoli aspetti. Ciò avverrà via via in collaborazione con le più prestigiose Società scientifiche e Istituzioni accademiche e di ricerca.
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Maggiori informazioni e dettagli sulla cerimonia di Torino [9] e sull’IYL 2015 [10] sono reperibili a partire dal sito web della SIF (www.sif.it).
Strada delle Cacce, 91 – 10135 Torino Tel. 011-3919523/4
Fax. 011-346384
.Alle ore 12.30 a Palazzo Madama sarà offerto un rinfresco di benvenuto durante il quale è prevista una conferenza stampa.

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La Cerimonia Inaugurale avrà inizio alle ore 14.00 (si veda il programma allegato).
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Il giorno successivo l’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRIM) proseguirà le celebrazioni dell’IYL 2015, dando l’avvio a iniziative più specifiche con un Workshop sul tema Fisica Fondamentale con Luce e Atomi” [11]. L’evento si svolgerà dalle 9 alle 18 presso la sede dell’Istituto di Strada delle Cacce 91, a Torino. Ad aprire i lavori il Nobel Wolfgang Ketterle, che illustrerà come con la luce si possano indagare nuove forme di materia fredda, seguito da altri studiosi dei più importanti centri di ricerca internazionali.
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Elisabeth Giacobino dell’Università di Parigi e del CNRS, Anton Zeilinger dell’Università di Vienna, Thomas Udem ed Immanuel Bloch del Max Planck Institute, Patrick Gill del National Physical Laboratory e Wim Ubachs dell’Università di Amsterdam tratteranno di ottica non-lineare, misure di frequenza per la realizzazione di orologi ottici, cioè la nuova frontiera nel campo degli strumenti per la misura del tempo, gas ultra-freddi, spettroscopia dell’atomo di idrogeno, meccanica quantistica, luce cosmica…
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La giornata di studio intende essere un momento di incontro e di discussione per fare il punto sullo stato dell’arte della scienza che studia la luce, la sua interazione con la materia elementare, la sua natura e le sue applicazioni. Applicazioni che vanno dall’impiego della luce per manipolare gli atomi creando materia ultra-fredda, a una più ampia comprensione delle leggi della fisica e dell’Universo, alla realizzazione dei computer quantistici, a misure del tempo sempre più accurate.
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Per maggiori informazioni sul programma del workshop si invita a visitare il sito INRIM [12].
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Tra gli altri eventi organizzati dall’INRIM per l’IYL2015, il prossimo 20 maggio è previsto un convegno in occasione della Giornata Mondiale della Metrologia, nel quale l’attenzione sarà rivolta in particolare alle tecnologie basate sull’utilizzo della Luce.
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