Chiuso il sipario sul primo giorno di scuola, messe da parte le foto in posa con lo zainetto nuovo, cala il silenzio sulla vita scolastica dei nostri bambini. Al massimo leggo ancora qua e là qualche mamma che si lamenta di esser finita nel girone dantesco dei gruppi whatsapp dell’asilo. Eppure superato il primo emozionante ingresso dei pargoli nel meraviglioso mondo dell’istruzione, ci sarebbero ancora tante cose da raccontare, a partire dal famigerato inserimento. Si tratta di un periodo più o meno lungo e variamente organizzato da ogni scuola per permettere ai bambini appunto di inserirsi nel contesto scolastico in maniera graduale e serena, accompagnati almeno all’inizio da un familiare. Tutta la mia solidarietà va alle mamme che hanno dovuto affrontare crisi di pianto e disperazione dei propri figli, dover lasciare un bambino a scuola in lacrime farebbe venire il magone a chiunque.
Vorrei però soffermarmi su un’altra tipologia di madre che solitamente viene poco considerata, una categoria forse meno numerosa però alla quale appartengo io e che perciò mi sento di portare alla vostra attenzione: la madre BS. La madre BS è in genere una donna amorevole e attenta che cerca di dedicare il proprio tempo al figlio dispensando parole e gesti affettuosi. La madre BS, consapevole del ruolo importante dell’istruzione nella vita del proprio erede, vede l’ingresso a scuola come uno dei momenti fondamentali della vita di un individuo. La madre BS prepara allora con cura il figlio in modo che arrivi ad affrontare il primo giorno in maniera serena e gioiosa. Diverso tempo prima inizia a parlare con il pargolo della scuola, delle maestre, delle strabilianti attività che si potranno fare in classe. La madre BS acquista tutto il corredino scolastico, ricama il nome sulla sacca, sul bavaglino e sull’asciugamano. Fa scegliere al bambino la cartellina, lo zainetto e il quadernone del personaggio preferito. La sera prima del grande giorno si perde in lunghi discorsi motivazionali volti a convincere il pupo che l’indomani si andrà in un luogo meraviglioso ed eccezionale. La madre BS la mattina del primo giorno di scuola prepara nella sua borsa scorte di fazzoletti e caramelle, nel caso servisse dover consolare l’amato cucciolo di casa. La madre e il pargolo varcano la soglia dell’aula ed è lì che si compie il misfatto, lì che da madre semplice conquista il grado di BS. Il pupo si volta senza nemmeno guardarla, la molla lì come un salame e corre ad afferrare il primo gioco disponibile. Non la saluta, non si volta a cercarla. La madre diviene così Brutalmente Snobbata.
La maestra vista la scena suggerisce che il bambino forse è già pronto e non serve restare oltre: madre vada pure e torni fra un’ora. La madre BS cerca di catturare l’attenzione per un ultimo saluto ma il pupo è troppo preso, e lei viene sospinta dalle maestre verso l’uscita. Ed ecco che la madre si trova sola per la prima volta e vive il suo conflitto interiore. Da una parte è felice e orgogliosa di avere un figlio così autonomo e intraprendente, un bel sollievo non dover gestire crisi e rifiuti per la scuola. Dall’altra…
<<Brutto disgraziato mi hai tampinato come uno stalker per i primi tre anni della tua vita. Ho dormito in piedi con te in braccio perché non potevo metterti giù che partivi a urlare come un’aquila. Ho passato giorni sul divano, tetta al vento senza potermi muovere perché stavi tranquillo solo lì attaccato a me. Ho dovuto portarti al cesso e averti come spettatore di ogni mia produzione corporea perché tu no, tre minuti fuori dalla porta senza la mamma non ci potevi stare, e ora così su due piedi mi mollì e via pedalare???>>.
La madre BS riesce comunque a godersi l’ora d’aria senza figlio al seguito, perché una mamma il tempo libero lo brama come un assetato nel deserto brama una fonte d’acqua sorgiva, e torna sorridente e speranzosa all’asilo. Pensa che comunque dopo i primi minuti il bimbo l’avrà cercata, o comunque sarà felice di rivederla dopo tanta separazione. Ma al suo arrivo diventa madre doppiamente BS, perché non solo il bambino non l’ha cercata, ma ora non se ne vuole nemmeno andare! Così, oltre il danno la beffa, le tocca trascinarselo via in lacrime perché a casa non ci vuol tornare.
<<Figlio! Che ne è stato dei bei momenti insieme? Del legame magico fra me e te? Pensavo sarebbe durato almeno fino all’avvento della prima fidanzata, o per lo meno fino alle scuole elementari quando poi all’uscita avresti iniziato a vergognarti di farti dare un bacio da me. E invece, a tre anni, siamo già a questo punto! Ingrato!>>
La madre Brutalmente Snobbata fortunatamente è dotata di normale Q.I. perciò si riprende in fretta dalla delusione, apprezza la fortuna avuta a non dover lottare con capricci e crisi del treenne e si avvia serenamente ad affrontare il percorso scolastico che, come per tutte e altre madri, sarà corredato da innumerevoli “Com’è andata oggi?”. “Bene”. “Che avete fatto?”. “Niente”. A quel punto le strade di quasi tutte le madri si unificano. La maggior parte di noi si limiterà a vivere di indizi. La felpa che era stata riposta con cura nell’armadietto è tutta appallottolata= gliel’avranno messa perché saranno usciti in cortile. Macchia di rosso sulla maglietta= potrebbe aver dipinto o esser stato coinvolto in una rissa fra baby gang nel cortile della scuola per il possesso dello scivolo e sono volate botte. Odor di “fresco profumo” dalle mutande= avrà fatto cacca a scuola. E via, la fantasia delle mamme vola alta e da qui alla laurea vivremo di briciole di vita dei nostri amori, ad esclusione delle poche “fortunate” con figli logorroici, le quali diventeranno invece per tutte le altre, spacciatrici di informazioni sugli avvenimenti scolastici.
Questo articolo è tratto dalla pagina Facebook La filosofia di Lucy di Lucia Falbo