Da Kabul a Torino… nello specifico San Salvario

Interessante iniziativa dell’associazione i313 che unisce cinema e cultura moderna, diciamo conoscenza della storia attuale.

Si chiama Da Kabul a Torino ed è un progetto legato al Festival CINEMAinSTRADA.
L’appuntamento è dal 1 al 4 giugno nella location splendida della Casa del Quartiere (che ha ospitato QP in occasione della diretta delle elezioni 2011) e nella Libreria Trebisonda.

Questa la spiegazione del progetto

“Da Kabul a Torino” nasce da una riflessione maturata nell’estate 2009 con i registi e attori afghani Soheila Javaheri e Razi Mohebi in seguito al successo della serata sul cinema afghano organizzata nell’ambito della VI edizione del Festival CinemaINstrada.
La curiosità e la sensibilità del numeroso pubblico presente hanno ispirato i due registi sul fatto che le piazze di CinemaINstrada potessero essere il luogo adatto per tentare un percorso più approfondito, volto a colmare il vuoto di informazione “corretta”, verso il delicato tema della guerra in Afghanistan.
Per affrontare queste difficili tematiche l’Associazione i313 ed i due registi afghani hanno scelto di intraprendere un viaggio artistico e culturale che coinvolge non solo l’Afghanistan, ma anche l’Iran e l’Iraq, paesi vicini che vivono una situazione di grave conflitto e spesso alla ribalta delle cronache mondiali.

Gli obiettivi di questo progetto speciale consistono nel contribuire a diffondere una cultura di pace e di protezione dei diritti umani, nel promuovere la diffusione di un’informazione non filtrata sui paesi in guerra attraverso artisti provenienti dagli stessi paesi, nel creare nuovi spunti di dibattito e incontro intorno a questi temi in luoghi e con linguaggio accessibili a tutti e promuovere una “conoscenza emozionale” di altre culture avulsa da pregiudizi.

Per il programma, in particolar modo per i 4 film proiettati vi rimando al sito ufficiale.

Tanti auguri Alba International Film Festival

Compie dieci anni l’Alba International Film Festival ed il programma che si srotolerà dal 1 al 5 giugno pare essere molto interessante.

Ovviamente vi invito a spulciarlo sul sito ma vi segnalo alcune cose che mi sembrano interessanti.

La serata inaugurale è dedicata ai 150 anni dell’unità d’Italia ed ha il suo centro nella proiezione dell’onnipresente Noi credevamo di Mario Martone, che ormai è senza dubbio il film simbolo di questo centocinquantenario.

Interessante è anche la retrospettiva su Heddy Honigmann, documentarista di cui il festival proietterà cinque tra i suoi lavori più complessi.

E mi incuriosisce anche il lavoro di Andrea Fenoglio e Diego Mometti dedicato a Nuto Revelli e alla sua produzione. Si chiama Il popolo che manca ed è previsto nella giornata conclusiva.

Per tutto il resto vi consiglio di sbirciare il programma (si… c’è anche Pippo Baudo) e fare un salto ad Alba.

Le gru di carta del CinemAmbiente per il Giappone

Parte la prossima settimana la 14° edizione del Festival CinemAmbiente.

Un centinaio di film in programmazione, alcuni dei quali molti interessanti, un presidente di giuria dello spessore di Michael Cimino e come sempre l’ingresso gratuito a tutti gli spettacoli.

L’appuntamento è dal 31 maggio al 5 giugno (che guarda caso è la giornata mondiale per l’ambiente) al Cinema Massimo, e naturalmente vi invito a sfogliare con attenzione il programma per capire cosa vi interessa di più e cosa non perdere assolutamente.

Quello che però voglio segnalarvi è questa edizione del festival è dedicata al Giappone e al disastro nucleare di Fukushima.
Per questo il simbolo di quest’anno è una gru di carta, un origami.
Dice infatti la leggenda che chi riuscirà a costruire mille gru di carta potrà esaudire un desiderio.
Così il festival invita tutti a costruire la propria gru origami (con tanto di istruzioni) e a consegnarla al cinema Massimo, sperando tutti insieme di dare una mano psicologica al Giappone.

Si parla di Tax Credit

Mercoledì 25 giornata intera dedicata al Tax Credit.
Il tema è di grande interesse e se potete vi invito ad andarlo al seguire (l’appuntamento è al Cineporto, via Cagliari 42).

Organizzano Antenna MEDIA Torino e APRODOC in collaborazione con Film Commission Torino Piemonte.
L’obiettivo è cercare di saperne di più sul TAX CREDIT INTERNO, dalla legge alla compilazione della richiesta per poter usufruire del credito d’imposta. Sarà inoltre illustrato ai produttori presenti, il meccanismo del TAX CREDIT ESTERNO di cui possono beneficiare gli investitori esterni non appartenenti al settore cineaudiovisivo.

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Festa per i dieci anni della Film Commission

E così sono passati dieci anni da quando un manipolo di volenterosi ebbe l’ide di mettere insieme (e far funzionare) la Film Commission Torino Piemonte.

La Film Commission torinese è senza dubbio quella che meglio funziona nel panorama italiano ed è continuamente presa ad esempio dal resto della penisola.
Ed è anche innegabile che sia il motivo principale perchè a Torino si girano (ormai da qualche anno) un numero di produzioni (lunghi, corti, fiction, serie, pubblicità) superiore per numero anche a quelle che si girano a Roma.
Insomma la Film Commission è uno degli artefici principali che hanno (ri)portato Torino ad essere città del cinema.

Attenzione perchè il titolo non è solo onorifico, se è vero che la ricaduta sul territorio in questi dieci anni si aggira sui 290 milioni di euro… no, non avete letto male!
Nelle 383 produzioni realizzate sono stati utilizzati 5.826 tecnici (spesso romani), 2.099 attori (raramente torinesi, ma non vuol dire) e 101.371 comparse (queste tutte locali).
Insomma, quando si riuscirà a convincere le produzioni ad utilizzare anche i tecnici locali avremo fatto bingo!

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Tomboy dal GLBT Film Festival alla distribuzione

Avrete probabilmente sentito che Tomboy, lo splendido film di Celine Sciamma che ha trionfato al Torino GLBT Film Festival, verrà distribuito in Italia.

La notizia mi rende doppiamente felice per una serie di motivi.

Prima di tutto ed inevitabilmente perchè Tomboy è un film splendido, delicato, una storia (quasi) qualunque raccontata con tenerezza e delicatezza estrema, insomma un bel film da andare a vedere.

In secondo luogo perchè in Italia c’è bisogno di film del genere, che non strizzano l’occhio nemmeno lontanamente al successo commerciale ma hanno una storia da raccontare.

Infine perchè io credo che lo scopo principale di un festival (e qui il merito va al GLBT FF torinese) sia quello di far conoscere i film che meritano attenzione e se qualche casa di distribuzione ne rimane convinta e affascinata al punto di decidere di investirci dei soldi per distribuirlo nel proprio paese vuol dire che il festival in questione ha raggiunto il suo obiettivo (succede sempre più spesso col Torino Film Festival – a proposito a giorni uscirà Four Lions).

Grazie e complimenti per il coraggio quindi a Teodora Film e Spazio Cinema in attesa di conoscere la data di distribuzione

 

Un giardino portatile per CinemAmbiente

Della 14° edizione di CinemAmbiente torneremo a parlare nelle prossime settimane per entrare nel vivo delle proiezioni.
E sarà un’edizione la cui giuria sarà presieduta da Michael Cimino… per dire.

Per il momento però voglio segnalarvi un simpatico concorso completamente dedicato all’ambiente
Tutti possono partecipare e si vincono premi assolutamente a tema.
Si chiama Un giardino portatile e c’è anche un evento su Facebook.

Qui di seguito il bando del concorso, organizzato dalla Aiapp. Leggi tutto “Un giardino portatile per CinemAmbiente”

Laura Chiatti e Valerio Mastrandrea per Romanzo di una strage

Dopo conferme e smentite continue sul cast (Kim Rossi Stuart si, Kim Rossi Stuart no) è arrivato il momento di andare sul set e scendere per le strade di Torino.

Le riprese di Romanzo di una strage di Marco Tullio Giordana partiranno il 13 maggio.
Intorno al film si sta creando una comprensibile attesa sia per la firma che per il tema, che tocca uno dei misteri più drammatici della storia del nostro paese: la strage di Piazza Fontana.

E sul set, ormai è certo troveremo Laura Chiatti e Valerio Mastrandrea, ma anche Pierfrancesco Favino, del quale abbiamo completamente perso il conto sul numero di film girati negli ultimi due-tre anni.

Cosa dobbiamo aspettarci da questa pellicola?
Le polemiche sono pronte ad esplodere come da tradizione.

Il Torino GLBT Film Festival in trasferta

Parte con una doppia serata di appuntamenti in Veneto la serie di trasferte del Torino GLBT Film Festival.

Da questa sera infatti il festival torinese (chiusosi con un successo di critica e pubblico davvero importante) porta in giro per l’Italia il meglio di quello che si è visto sotto la Mole.

Il primo appuntamento sono le Giornate di Cinema e Cultura Omosessuale di Padova che dedicano le serate di oggi e domani ad alcuni dei film passati a Torino.
Trovate qui il programma dettagliato.

Il viaggio del nostro GLBT non finisce però qui.
Prossime tappe rpeviste Macerata e Roma.

Torino GLBT Film Festival – le foto della serata conclusiva

Da sempre (caso a parte l’ultimo Torino Film Festival) ho la capacità di scegliere a qualunque festival una serie di film da vedere senza mai centrare i film che poi vengono premiati.

E questo è capitato anche per la 26° edizione del Torino GLBT Film Festival.
Edizione splendida e seguitissima per pubblico (cresciuto del 10% nonostante una giornata di programmazione in meno) e critica, ma soprattutto (questo è l’importante) capace di mostrarci film di grande qualità.

Ha trionfato Tomboy di Celine Sciamma, premiato sia dalla giuria che dal pubblico.
Una delicata  storia su una bambina che si presenta come un maschietto ai suoi nuovi amici. Film (che non ho visto) splendido e premiato anche a Berlino.

Nella gallery trovate tutte le foto scattate dal sottoscritto (che non è assolutamente un fotografo) durante la snella serata di chiusura con protagonista assoluta una Veruschka straordinaria per eleganza e portamento.
Serata in cui erano presenti anche i responsabili di Ikea Italia e Eataly dopo le recenti campagne pubblicitarie seguite da allucinanti polemiche.

Ma lasciatemi dire due parole sui film che invece ho visto.
A partire dall’ottimo Il richiamo di Stefano Pasetto con una doppia notevole prova interpretativa per Francesca Inaudi e Sandra Ceccarelli.
Consiglio invece Stonewall Uprising per capire cosa successe a New York nel 1969 e da cosa nasce il Gay Pride.
E molto ben fatto è anche The world unseen di Shamin Sarif che ci mostra un Sudafrica che conosciamo poco, dal punto di vista della comunità indiana.
E ancora la folgorante commedia di chiusura, You should meet my son di Keith Hartman, divertente e autoironica.

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