Il pacchetto Grandi opere del Piemonte

Paolo Griseri su Repubblica

Il pacchetto è consistente: una specie di piatto di accompagnamento alla linea Torino-Lione che eviti di realizzare un´opera faraonica senza risolvere i problemi di trasporto locale del territorio attraversato. Così ieri mattina a Palazzo Chigi Mercedes Bresso e Silvio Berlusconi hanno solennemente sottoscritto un documento di impegno che prevede di spendere 300 milioni in tre anni per una serie di opere strategiche nell´area regionale. «Nei momenti di difficoltà economica – ha detto Berlusconi – la decisione di finanziare grandi opere fa bene al sistema. Pensate, ad esempio, in quale situazione crisi versano, in questi mesi, i cementifici». Più semplicemente Bresso ha ricordato che «si tratta di un pacchetto di opere molto importante per migliorare il sistema delle infrastrutture in Piemonte».

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Regione e Governo si sono impegnati a reperire i fondi necessari entro 60 giorni, dunque entro il 23 marzo. Palazzo Chigi dovrà trovare 200 milioni mentre piazza Castello dovrà reperirne 100. Con i 300 milioni si potrà innanzitutto partire con la progettazione della linea 2 della metropolitana di Torino. Una linea strategica che collegherà velocemente l´area di Torino Nord con il centro utilizzando la vecchia trincea ferroviaria di corso Sempione e la stazione abbandonata di Vanchiglia.

Oltre il centro la linea dovrà poi raggiungere Largo Orbassano e da qui la zona di Mirafiori. Una seconda importante opera finanziata con il protocollo siglato ieri è quella del sistema ferroviario metropolitano. Che prevede il prolungamento di una ferrovia metropolitana dalla zona di Collegno (e della futura città della salute) fino a Orbassano e la realizzazione, lungo il passante, delle due stazioni di Zappata e Dora. In quest´ultima stazione verrà anche realizzato il collegamento tra l´attuale sede dei binari delle Fs e quella di Gtt che gestisce la ferrovia per Caselle. La connessione tra la Torino-Ceres e il passante ferroviario a Rebaudengo sarà un´altra delle opere finanziate con il protocollo.

Un´altra infrastruttura che potrà partire dopo la firma del governo sarà la tangenziale est di Torino. «Il documento – ha detto l´assessore regionale ai trasporti, Daniele Borioli – ci consente di lavorare alla progettazione di un´autostrada che sarà completamente autofinanziata», grazie al sistema della concessione ai privati che la realizzeranno. La seconda novità del testo approvato a Roma è il cosiddetto «bruco», il sistema automatico di trasporto dei container dal porto di Genova all´entroterra alessandrino messo a punto negli anni scorsi dal Politecnico di Torino. Opera decisiva per far partire la logistica sull´asse nord-sud, la direttrice che prevede anche la realizzazione del terzo valico sotto l´appennino ligure-piemontese.

C´è di più: il documento ha recepito le opere già indicate nel protocollo tra Anas e Regione: corso Marche, il raccordo autostradale Strevi-Predosa e i due tratti della Pedemontana piemontese, quello tra Biella e Santhià e quello tra Biella e Ghemme. Nel pacchetto sono compresi anche i nuovi treni che circoleranno nei prossimi anni sulla rete del trasporto pubblico locale e sulle tratte delle ferrovie metropolitane torinesi che potranno essere utilizzate quando sarà terminato il passante ferroviario.