UE: lo spreco dov’e`?

Di tanto in tanto si sente parlare di eurosprechi. In particolare negli ultimi anni ha fatto un certo scalpore vedere che la Corte dei Conti dell’UE ha consigliato al Parlamento Europeo di non approvare il bilancio consuntivo presentato dalla Commissione. In certa stampa ed in certi commenti  questa e’ divenuta "Dimostrazione bella e buona dell’inaffidabilita’ dei conti UE", "prova provata dell’avidata’ degli eurocrati".
In particolare gli strali della Corte dei Conti UE andavano contro come erano spesi gli aiuti agricoli (42.6% della spesa totale dell’UE), quelli regionali (36.4%) e parte di quelli riguardanti le cosi’ dette "azioni esterne" (4.5%).
La Commissione era il chiaro imputato. Essa ha fatto presente che aiuti agricoli e spesa regionale sono amministrati dagli stati membri e non dalla Commissione ed essi rappresentano il 95% dell`area di potenziale confusione contabile. La Commissione ha quindi richiesto agli stati membri di certificare che i soldi che loro hanno speso come politica agricola e regionale sono stati spesi secondo procedure contabilmente corrette. Gli stati membri hanno rifiutato di dichiarare cio’, non essendo in grado di dare questa garanzia.
Morale: gli eurosprechi probabilmente esistono, ma sono in larga parte da addebitare proprio a coloro che si dichiarano vittime, gli stati nazionali. La Commissione puo’ certo migliorare la sua correttezza contabile, ma la gran parte dei problemi contabili denunciati dalla Corte dei Conti dell’UE sono al di fuori del controllo dell’imputato, la Commissione. Gli stati membri, invece di gridare tanto allo scandalo, farebbero bene a guardare come spendono i soldi che ricevono. Tanta stampa euroscettica farebbe bene a documentarsi e a guardare la mano che scaglia la pietra.

Per alcuni dati sulla struttura delle spese dell’UE si veda la tabella pubblicata da Le Monde
http://www.lemonde.fr/web/vi/0,47-0@2-3214,54-636617@51-725023,0.html

Autore: Gustavo Rinaldi

Nato a Torino nel 1967, la sua prima maestra e` stata una vittima delle repressioni bolsceviche, Maria Bruch. Ha frequentato sia la scuola pubblica che quella dei Gesuiti. Come volontario ha promosso prima una raccolta carta e poi la riorganizzazione del gentro di formazione agricola di Andriamboasary in Madagascar. Ha fondato l'associazione Enthusiasmus che per piu' di dieci anni si e` occupata di formazione politico-sociale dei giovani, permettendo a molti giovani di conoscere il mondo esterno ed a qualcuno/a di trovare moglie o marito. Nel 1991 e` stato testimone oculare dei moti di piazza che a Leningrado si opponevano al tentato golpe anti-riformatore. Nel 1994 si e` laureato in economia con Sergio Ricossa ed ha prestato servizio presso l'Istituto Penale Minorile "Ferrante Aporti", occupandosi dei denari e delle spese dei detenuti. Dal 1995 ha iniziato a lavorare per diversi progetti di valutazione e formazione promossi dall'Unione Europea e da altri enti nell'ex Unione Sovietica. Nel 2000-2001 e` stato consigliere economico del governo della Georgia. Nel 2006 ha conseguito il Ph.D. in economics all'Imperial College dell'University of London. Ha lavorato come economista per l'Institute of Alcohol Studies di Londra. Dal 2008 lavora per l'universita' di Torino dove oggi insegna public economics; insegna inoltre fundamentals in mathematics ed economics for managers ad ESCP-Europe.