Dal 2007 ad oggi la produzione industriale italiana e` diminuita del 28.08%
Anche se la produzione dell’ industria gia` diminui’ del 21.36% nel 2008 e 2009 poi nel 2010 si riprese un po’. Oggi la produzione dell’industria e` del 12,20 % inferiore a quella del 2010 ed e` perfino inferiore del 6,72% inferiore a quella del 2009, vero e proprio anno orribile.
Fonte: Elaborazione dell’autore di dati ISTAT
Per capire la dimensione i questa catastrofe bisogna pensare che durante la seconda guerra mondiale dal 1940 al 1945 la produzione diminui’ del 73,64%, ma gia` nel 1946, con il paese distrutto, la produzione industriale era del 35,45% inferiore a sei anni prima.
Fonte: Elaborazione dell’autore di dati Banca d’Italia
Oggi siamo ad un -28,08% nel 1946 erano ad un -35,45%.
In termini di produzione industriale le cose andavano un po’ peggio di oggi, ma non di tanto.
Gli Italiani continuano a chiedersi cosa potrebbe succedere loro di brutto ed hanno gia` subito, in termini di produzione industriale, quasi gli effetti di una guerra.
Che oggi l’Italia sia in deflazione, che i prezzi scendano, lo sanno anche i muri. I prezzi scendono, il PIL scende e i debiti restano dove sono. Il rapporto debito/PIL cresce.
Non e` stato sempre cosi’. Mi spiegano che l’Italia non ha saputo beneficiare dell’euro perche` a causa della troppa inflazione ha perso competitivita`. Dal 99 ad oggi i prezzi italiani sono cresciuti di un 15% piu’ di quelli tedeschi. Cerco di capire. Chiedo ad amici sindacalisti e mi spiegano che sono stati i commercianti, gli artigiani e le imprese in genere ad approfittare dell’euro, a speculare ed a metterci in questo guaio. Chiedo ad amici imprenditori e mi spiegano che il sindacato ha difeso una rigidita` del lavoro senza senso e per questo i nostri prezzi sono saliti troppo. Sono molto confuso. Sembrano avere ragione entrambi. Qualcuno poi mi spiega che la nostra bassa competitivita` deriva dal fatto che i nostri beni incorporano il costo della politica corrotta, di una burocrazia eccessiva e della mafia. Ma come e` possibile?
Non mi resta che tornare ai numeri. Ma e` vero che siamo un paese dove l’inflazione e corsa? E` vero’ che i prezzi qui da noi sono cresciuti in maniera anormale?
Tra il 1999 ed il 2014 i prezzi da noi non sono cresciuti in modo anormale. Sono cresciuti non solo meno che in Grecia ed in Spagna, ma anche meno che in Norvegia, Australia, Lussemburgo, Canada… meno che negli USA… meno che nel Regno Unito. L’Italia ha avuto l’inflazione mediana. E allora da dove derivano i nostri problemi? Essi derivano dal fatto che abbiamo accettato come modello di inflazione la Germania. Statisticamente, direi oggettivamente, la Germania e` un paese non normale. Con il Giappone e la piccola Svizzera fa parte dei paesi con inflazione anormalmente bassa.
Prendere la Germania come riferimento e` un po’ come prendere come modello di alimentazione un vegano. Se uno sottoscrive un impegno a diventare vegano e poi talvolta beve un bicchiere di latte o mangia un uovo fritto, non e` un criminale. E` solo uno che ha sottoscritto un impegno un po’ stupido, perche` non adatto a lui. La cosa sensata e` recedere da quell’impegno e tornare serenamente a mangiar uova e formaggi e bere latte. Non cercare delle spiegazioni astruse per spiegare come mai si e` dei vegani falliti.
L’Italia e` un paese normalissimo, con inflazione tendenzialmente bassa. Ne’ i commercianti, ne` i sindacati, ne’ le imprese, ne’ la burocrazia, ne’ la corruzione, ne` i sindacati ne han fatto un paese ad alta inflazione. E` solo il paragone che ci siamo imposti che non ha fondamento alcuno.
Guardiamo ai numeri, non ai pregiudizi. Smettiamola di parlar male dell’Italia. L’Italia e` grande paese normale.