Sfruttato in Italia, rispettato alle Hawaii

Riceviamo e volentieri publichiamo:

I miei piu’
sinceri complimenti alla Signora Francesca Paci
per l’articolo "Trentenni
di genio …" apparso su LASTAMPA
Venerdi’ 9 Dicembre. Finalmente qualcuno
inizia timidamente
ad accorgersi del problema! In Italia non esiste
"vivaio
generazionale" per la classe manageriale che deve guidare
il
paese verso il futuro. Io sono un "compagno di disavventura"
di
Francesco. Il ricercatore espatriato negli Stati Uniti
per cercare opportunita’
di carriera e sviluppo professionale.
Sono architetto ed a 44 anni compiuti
sono emigrato negli
Stati Uniti per cercare quello che in Italia non sono
riuscito
ad ottenere in 18 anni di carriera professionale.
Sfruttato, mal
pagato, a volte non pagato, sottovalutato.
Non sono mai stato politicamente
coinvolto, quindi molte
porte non si sono aperte ed alcune si sono chiuse.
Ho
capito che in Italia non c’era spazio per sviluppare
professionalita’ ed
avanzare con la mia carriera.
Anch’io, con la mia "non giovane" eta’
ho
iniziato ad inondare di lettere e
curriculum gli
indirizzi di posta elettronica dei piu’ grossi studi
di
architettura degli Stati Uniti.
Un giorno ho
ricevuta una risposta. Da Honolulu.
Sono salito su un aereo pieno di speranze e
con
lo spirito di ventenne.
Inaspettatamente
mi sono trovato ad affrontare
un serio colloquio di lavoro. Cercavano un
Project
Manager con esperienza per seguire la costruzione
di un grattacielo in
Waikiki. Io non ho mai costruito
grattacieli, ma posso imparare. Cosi’ ho
terminato
il mio colloquio con il Principal della company.
Pochi gioni dopo ho
ricevuto una telefonata sul mio cellulare:
Welcome aboard Sergio! Mi sono
traferito con tutta
la famiglia ad Honolulu. Nessun dubbio,
nessuna remora:
ho lasciato l’incerto per un salto nel buio. 
Ora, lavoro come
Project Manager in uno studio di architettura
di 200 persone su due
interi piani di un grattacielo
in pieno centro di  Honolulu. Mi
occupo di grossi progetti
architettonici gestiti in outsourcing nel Sud-Est
asiatico
ed amministro in prima persona progetti  di edifici
commerciali per importanti aziende di grossa distribuzione
alimentare in ambito
nazionale americano.
Dopo un solo anno di lavoro, ho ottenuto soddisfazioni e
riconoscimenti che in Italia non ho ottenuto in 18 anni
di professione.
Devo dire grazie.
Sinceramente grazie all’Italia, che con la sua
situazione mi ha
dato la spinta per saltare sull’altra sponda.
Ora sono felice.

 
Lettera firmata

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Il male non e` solo che ricercatori e professionisti
se ne vadano, ma anche che quasi nessun
professionista o ricercatore straniero voglia
venire da noi.


Autore: Gustavo Rinaldi

Nato a Torino nel 1967, la sua prima maestra e` stata una vittima delle repressioni bolsceviche, Maria Bruch. Ha frequentato sia la scuola pubblica che quella dei Gesuiti. Come volontario ha promosso prima una raccolta carta e poi la riorganizzazione del gentro di formazione agricola di Andriamboasary in Madagascar. Ha fondato l'associazione Enthusiasmus che per piu' di dieci anni si e` occupata di formazione politico-sociale dei giovani, permettendo a molti giovani di conoscere il mondo esterno ed a qualcuno/a di trovare moglie o marito. Nel 1991 e` stato testimone oculare dei moti di piazza che a Leningrado si opponevano al tentato golpe anti-riformatore. Nel 1994 si e` laureato in economia con Sergio Ricossa ed ha prestato servizio presso l'Istituto Penale Minorile "Ferrante Aporti", occupandosi dei denari e delle spese dei detenuti. Dal 1995 ha iniziato a lavorare per diversi progetti di valutazione e formazione promossi dall'Unione Europea e da altri enti nell'ex Unione Sovietica. Nel 2000-2001 e` stato consigliere economico del governo della Georgia. Nel 2006 ha conseguito il Ph.D. in economics all'Imperial College dell'University of London. Ha lavorato come economista per l'Institute of Alcohol Studies di Londra. Dal 2008 lavora per l'universita' di Torino dove oggi insegna public economics; insegna inoltre fundamentals in mathematics ed economics for managers ad ESCP-Europe.