Per crescere

Per Essere Competitivi,  tornare  a lavorare, a guadagnare, a crescere ed a sperare abbiamo bisogno di :

1)      Concorrenza nell’accesso alle professioni (farmacisti, notai, ecc.) e nei mestieri (ambulanti, tassisti, ecc): accesso libero o su basi davvero competitive.

Diamo a tutti la possibilita di far vedere cosa san fare.

2)      Regolamentazione di telecomunicazioni, ferrovie, poste, autostrade e monopoli naturali in genere: piu’ poteri e mezzi alle autorita`.

Non lasciamo questi giganti liberi di fare cio’ che vogliono e di dominare il paese.

3)      Sostegno alla la crescita d’impresa cercando di avere una legislazione unica per grandi e piccole imprese e sostenendo le fusioni tra piccole e medie imprese.

 Solo imprese piu’ grandi potranno fare ricerca e sviluppo e darci piu’ innovazione ed occupazione di qualita’.

4)      Misurazione della produttivita` delle varie unita` dei vari comparti della pubblica amministrazione (Giustizia, Ordine Pubblico, Istruzione, Sanita`, Difesa, ecc.), premiando i migliori e punendo i peggiori.

 Abbiamo bisogno di una pubblica amministrazione efficiente, non di meno pubblica amministrazione.

5)      Unificazione del mercato del lavoro: un po’ di diritti per tutti i lavoratori.

I diritti se sono tali devono valere per tutti sempre, non essere limitati ad alcuni.

6)      Detassazione dei redditi guadagnati al sud: tutti i  profitti ed i salari fino a 15.000 euro guadagnati al sud devono essere esentasse.

Produrre al sud e` un impresa miracolosa ed eroica, non e` giusto tassarla.

7)      Completa impostazione del sistema pensionistico su base contributiva (tanto hai pagato, tanto riceverai). Restano naturalmente salve l’integrazione al minimo, le pensioni sociali e di invalidita`.

Sopra un minimo vitale, dare a cualcuno cio’ per cui non ha pagato, vuol dire imporre dei costi ingiusti sui giovani e su chi cerca lavoro.

8)      Incentivazione del lavoro femminile, in particolare delle donne con bambini piccoli: i primi 15000 euro che le donne con bimbi fino a cinque anni guadagnano devono essere esentasse.

Dobbiamo smetterla di rinunciare alle competenze ed al capitale umano delle donne, cio’ ci rende tutti piu’ poveri.

9)      Progressiva abolizione del contante. Cominciamo  dicendo che in banca non puoi prelevare piu’ di 100 euro ed al bancomat piu’ di 50.

Finche’ i lavoratori dipendenti potranno pagare in nero l’idraulico, continueranno a farlo: impediamoglielo.

10)  Spostamento degli investimenti dalla ruspa e dal  cemento verso il sapere.

  La produttivita` del secondo e` molto piu’ elevata di quella dei primi.

 

Autore: Gustavo Rinaldi

Nato a Torino nel 1967, la sua prima maestra e` stata una vittima delle repressioni bolsceviche, Maria Bruch. Ha frequentato sia la scuola pubblica che quella dei Gesuiti. Come volontario ha promosso prima una raccolta carta e poi la riorganizzazione del gentro di formazione agricola di Andriamboasary in Madagascar. Ha fondato l'associazione Enthusiasmus che per piu' di dieci anni si e` occupata di formazione politico-sociale dei giovani, permettendo a molti giovani di conoscere il mondo esterno ed a qualcuno/a di trovare moglie o marito. Nel 1991 e` stato testimone oculare dei moti di piazza che a Leningrado si opponevano al tentato golpe anti-riformatore. Nel 1994 si e` laureato in economia con Sergio Ricossa ed ha prestato servizio presso l'Istituto Penale Minorile "Ferrante Aporti", occupandosi dei denari e delle spese dei detenuti. Dal 1995 ha iniziato a lavorare per diversi progetti di valutazione e formazione promossi dall'Unione Europea e da altri enti nell'ex Unione Sovietica. Nel 2000-2001 e` stato consigliere economico del governo della Georgia. Nel 2006 ha conseguito il Ph.D. in economics all'Imperial College dell'University of London. Ha lavorato come economista per l'Institute of Alcohol Studies di Londra. Dal 2008 lavora per l'universita' di Torino dove oggi insegna public economics; insegna inoltre fundamentals in mathematics ed economics for managers ad ESCP-Europe.