L’erba del vicino e’ sempre ….

Tante volte i
confronti internazionali ci deprimono. In molti casi non mancano le ragioni. *

Pensiamo ad
esempio ai livelli di istruzione e di servizi sociali ottenuti in paesi come
Olanda, Norvegia e Canada. Alla prodigiosa crescita del prodotto USA.

Perfino il Regno
Unito ha suscitato piu’ di un’ invidia per la sua bassissima disoccupazione,
per quello che era un bilancio dello stato in attivo ed un’economia in
crescita.

Finche’ esistera’
questo spazio, non cesseremo di sottolineare quanto ci sia da imparare dagli
altri paesi, pero’ ,proprio per il fatto che vogliamo imparare ed applicare a
casa nostra quanto di buono fatto all`estero, non dobbiamo ingannarci su certi
aspetti del successo altrui.

L’Olanda e` stato
per molti anni uno dei maggiori produttori di gas naturale del mondo con una
popolazione simile a quella del nord Italia, la Norvegia ha estratto e tuttora
estrae enormi quantita’ di petrolio ed ha una popolazione poco piu’ grande del
Piemonte, il Canada ha prodotto petrolio per molti anni ed ora, grazie agli
alti prezzi del petrolio, sta riuscendo a sfruttare perfino il petrolio mischiato a sabbie, nello stato
dell’Alberta (vedi www.energy.gov.ab.ca/docs/oilsands/pdfs/osgenbrf.pdf ,
http://www.eenews.net/specialreports/tarsands/sr_tarsands1.htm).

Chi fosse
interessato sappia che pare stiano cercando gente che vada a lavorare la’.

Gli USA sono il
terzo produttore al mondo di petrolio, producendo a casa loro 1/3 del petrolio
di cui hanno bisogno e, se avessero introdotto un po’ di efficienza nel consumo
di energia, potrebbero fare molto meglio. Hanno piu’ carbone loro di quanto
petrolio abbia l’Arabia Saudita.

Il Regno Unito e’
in stato di panico perche’ si sta rendendo conto che, crudelta’ del destino,
sta iniziandio a importare energia dall’estero, perche’ non e’ piu’
autosufficiente e non e` piu` un esportatore netto di petrolio, come e’ stato per gli ultimi
venticinque anni.

Non dobbiamo
essere compiacenti con noi stessi e con le tante nostre cattive abitudini, che
rendono la nostra vita peggiore, i nostri servizi pubblici meno buoni di quello
che potrebbero essere, i nostri conti pubblici squilibrati, tante persone male
occupate, disoccupate o poco retribuite.

Non dobbiamo
neanche ignorare che altri paesi non hanno le nostre risorse, ma ne hanno
altre. Cio’ non e` un motivo per diminuire lo sforzo per cambiare, e’ solo una
ragione per non demoralizzarci e fare di piu` e meglio.

 

Principali produttori di petrolio


Paese    Totale Produzione  (milioni di barili al giorno)

1) Saudi Arabia  10.37
2)  Russia 9.27
3) United States 8.69
4) Iran 4.09
5) Mexico 3.83
6) China 3.62
7) Norway 3.18
8)Canada 3.14

=====================

Fonte :Energy
Information Agency

 * Stefano ci
segnala il seguente articolo:
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Economia/2006/01_Gennaio/26/gaggi.shtml

Autore: Gustavo Rinaldi

Nato a Torino nel 1967, la sua prima maestra e` stata una vittima delle repressioni bolsceviche, Maria Bruch. Ha frequentato sia la scuola pubblica che quella dei Gesuiti. Come volontario ha promosso prima una raccolta carta e poi la riorganizzazione del gentro di formazione agricola di Andriamboasary in Madagascar. Ha fondato l'associazione Enthusiasmus che per piu' di dieci anni si e` occupata di formazione politico-sociale dei giovani, permettendo a molti giovani di conoscere il mondo esterno ed a qualcuno/a di trovare moglie o marito. Nel 1991 e` stato testimone oculare dei moti di piazza che a Leningrado si opponevano al tentato golpe anti-riformatore. Nel 1994 si e` laureato in economia con Sergio Ricossa ed ha prestato servizio presso l'Istituto Penale Minorile "Ferrante Aporti", occupandosi dei denari e delle spese dei detenuti. Dal 1995 ha iniziato a lavorare per diversi progetti di valutazione e formazione promossi dall'Unione Europea e da altri enti nell'ex Unione Sovietica. Nel 2000-2001 e` stato consigliere economico del governo della Georgia. Nel 2006 ha conseguito il Ph.D. in economics all'Imperial College dell'University of London. Ha lavorato come economista per l'Institute of Alcohol Studies di Londra. Dal 2008 lavora per l'universita' di Torino dove oggi insegna public economics; insegna inoltre fundamentals in mathematics ed economics for managers ad ESCP-Europe.