Energia dal Sahara

Vi segnalo questo articolo che mi sembra molto importante:
http://www.guardian.co.uk/business/2009/nov/01/solar-power-sahara-europe-desertec#

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Un lettore scrive:

carissimo, 
Ho letto con interesse ed ho avuto impressione dalla cartina che puntualizza il progetto.
Osservo l'ulteriore dipendenza da Paesi instabili e conflittuali;  ancorchè si tratti del solo 15% ( che al 15% si possa arrivare con il risparmio intelligente non centra nulla).
io resto dell'idea che l'energia più pulita sia la nucleare;   se solo si fossero investiti nella ricerca avanzata tutte le risorse che si sono destinate alle guerre che il bisogno di energia ha già bruciato e continuerà a distruggere;  considerando a valore zero il sottoprodotto delle guerre: le tragedie umane e ambientali  – ci siamo dimenticati dei prozzi incendiati in Arabia?
Ma queste sono le mie idee che esprimo a Te perchè ti so aperto al pensiero altrui.
cari saluti a tutti.

Lettera Firmata

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Risposta:

Carissimo,

Io credo che la parte piu' interessante di quel progetto riguarda la riva nord del mediterraneo, sud Italia, Isole e Andalusia in testa. Certo anche la riva sud va considerata, con intelligenza.
Hai paura dello speciale comportamento di Geddafi?
Come fa a comportarsi male se un bel pezzetto del suo patrimonio e` in azioni Unicredit?
Ci blocca la linea elettrica dal deserto alla Sicilia? Gli congeliamo le azioni Unicredit.
Meccanismi del genere vanno moltiplicati con tutti i paesi coinvolti.
Non vanno pagati in denaro ma con mix che includano opere pubbliche,  titoli azionari e titoli di stato.
La teoria economica ci insegna che quando il rischio e` ben distribuito nessuno ha interesse a sgarrare. Bisogna evitare le asimmetrie, tutto li'.
Anch'io sono convinto che il nucleare sia una fonte di energia interessante, perche' non produce CO2. 
Come tu sai oggi nelle economie avanzate esso copre quote importanti del fabbisogno (14% del fabbisogno elettrico mondiale, 19% negli USA e 78% in Francia,  e 2.1% del totale energetico mondiale). Questo rispecchia scelte prese 50, 30 talvolta 20 anni fa. Se invece studiamo la tendenza dobbiamo osservare che oggi in Europa e negli USA si sta investendo assai poco.   Vedi questa immagine per farti un'idea dei tassi di crescita negli ultimi anni. La curva di crescita sta diventando piatta.
"The World Nuclear Industry Status Report 2009 states that "even if Finland and France each builds a reactor or two, China goes for an additional 20 plants and Japan, Korea or Eastern Europe add a few units, the overall worldwide trend will most likely be downwards over the next two decades".[42" Nel giro di vent'anni la produzione totale dovrebbe diminuire, se si guarda ai progetti al telaio.

Sono diventati tutti ostaggi dei figli dei fiori o peggio dei produttori di petrolio, gas e carbone?
Forse. Io pero' propenderei per un'altra spiegazione. Quando si fanno tutti i dovuti calcoli `sti impianti sono cari.
I francesi, per parlare di qualcosa di vicino, vendono il Kw a buon prezzo a famiglie ed imprese, ma tale prezzo non include le spese smaltimento di impianti e scorie che presto diverranno sostanziosi.
 Chi paghera'?  Jacques Bonhomme?

Con tutta l'ammirazione ed invidia che io ho per la Francia devo pero' ammettere che loro hanno un debito nascosto: i soldi necessari per pagare questa grossa opera di pulizia che non hanno nemmeno iniziato, ma che presto diverra' necessaria.
Noi dobbiamo trovare delle imprese che vogliano produrre energia dal nucleare dandoci un prezzo che includa tutto il processo dalla A alla Z (smaltimento scorte incluse). Chi ci offre prezzi bassi, ma poi ci lascia con il cerino in mano delle scorie mi sembra un po' birbone.

Certo si dovrebbe fare piu' ricerca, ma purtroppo la ricerca paga in 5-15 anni, almeno in Italia, la politica ha scadenze al massimo annuali e quindi non puo' occuparsi di cose futili come la ricerca.

Sarebbe gia' molto se riuscissimo a fare 2 semplici riforme:

a) Tutte le elezioni raggruppate ogni 2 anni e mezzo
 Si vota in occasione delle Europee e a 2,5 anni da queste e basta.
Se si deve votare per qualcosa, si vota in queste 2 occasioni.Se no, non si vota.

b) Finanziaria Blindata
La finanziaria deve diventare blindata con legge costituzionale. 
Il parlamento la puo' approvare o automaticamente deve proporre un altro governo, un'altra maggioranza ed un'altra finanziaria
Non credo siano riforme ne` di destra ne` di sinistra, credo che ridurrebbero il potere delle lobby e favorirebbero gli investimenti che pagano nel tempo.
Cordialmente,
Gustavo



Autore: Gustavo Rinaldi

Nato a Torino nel 1967, la sua prima maestra e` stata una vittima delle repressioni bolsceviche, Maria Bruch. Ha frequentato sia la scuola pubblica che quella dei Gesuiti. Come volontario ha promosso prima una raccolta carta e poi la riorganizzazione del gentro di formazione agricola di Andriamboasary in Madagascar. Ha fondato l'associazione Enthusiasmus che per piu' di dieci anni si e` occupata di formazione politico-sociale dei giovani, permettendo a molti giovani di conoscere il mondo esterno ed a qualcuno/a di trovare moglie o marito. Nel 1991 e` stato testimone oculare dei moti di piazza che a Leningrado si opponevano al tentato golpe anti-riformatore. Nel 1994 si e` laureato in economia con Sergio Ricossa ed ha prestato servizio presso l'Istituto Penale Minorile "Ferrante Aporti", occupandosi dei denari e delle spese dei detenuti. Dal 1995 ha iniziato a lavorare per diversi progetti di valutazione e formazione promossi dall'Unione Europea e da altri enti nell'ex Unione Sovietica. Nel 2000-2001 e` stato consigliere economico del governo della Georgia. Nel 2006 ha conseguito il Ph.D. in economics all'Imperial College dell'University of London. Ha lavorato come economista per l'Institute of Alcohol Studies di Londra. Dal 2008 lavora per l'universita' di Torino dove oggi insegna public economics; insegna inoltre fundamentals in mathematics ed economics for managers ad ESCP-Europe.