Grattacieli, si’ in periferia e riuniti

A Torino stanno sorgendo come funghi i progetti di grattacielo, Intesa , Regione Piemonte, Finmeccanica ed altri.
Ai progetti dovrebbero poi seguire le torri.
Cio’ che brilla maggiormente e` l’assenza di un piano.
Uno qui, uno li’, un po’ dove capita.

I grattacieli se costruiti in periferia, come ad esempio quello Finmeccanica in corso Marche, possono rappresentare un valore aggiunto. Se sono costruiti non lontano dal centro della citta’, come nel caso Intesa, invece no, sono delle passivita’.

C’e` di piu’. Bisogna puntare a costruire un gruppo di grattaceli. Essi vengono a costituire non isolate entita`, ma un pezzo di citta` costruito in altezza. Un centro direzionale, potenzialmente in grado di attrarre altro business, come la storia di Canary Warf insegna. Evidentemente bisogna pensare ad un posto dove ci sia spazio e che sia ben servito da metropolitana e ferrovia.

L’attuale progetto cittadino  e` un po’ qua ed un po’ la’.Metti un grattacielo dove capita.

Ultima nota. L`efficienza energetica. Oggi si puo’ costruire edifici che non richiedono energia da fonti non rinnovabili. Questi grattaceli siano edifici a zero consumo di energia non rinnovabile.

Torino puo’ farcela

Torino puo’ farcela ad essere un posto che attrae invece di cacciare molti giovani capaci.

Torino puo’ farcela a divenire un luogo dove non c’e` troppa gente che guadagna salari bassi, perche’ la produttivita’ e’ bassa.

Torino puo’ farcela a divenire un posto dove c’e’ vera ed equa concorrenza e competizione, con la dovuta protezione dei piu’ deboli.

Torino puo’ farcela a divenire un posto dove davvero vengono date alle persone le opportunita` che si meritano, indipendentemente dal fatto che i loro genitori siano qualcuno o nessuno.

Torino puo’ farcela a dare meno importanza a settori decotti e ad aprirsi ai settori in crescita.

Torino puo’ farcela a divenire un posto dove i bambini nascono e crescono davvero e non solo nelle pubblicita’.

Torino puo’ farcela a  far si’ che l’immigrazione non sia una bomba ad orologeria, ma uno strumento di crescita.

Torino puo’ farcela ad avere un’aria che non sia fuori legge e causa di morte per troppe persone.

Torino puo’ farcela a rinunciare all’ assurda religione del parcheggio, iniziando a capire che affidare la circolazione urbana  principalmente all’ auto e` tipico delle metropoli del terzo mondo.

Torino puo’ farcela ad essere una destinazione turistica di prim’ordine dove anche ad agosto i baristi, i tassisti, gli albergatori  e le guide turistiche possano lavorare a pieno regime.

Torino puo’ farcela ad attirare non solo quelli che non hanno un altro posto in cui andare e sono disperati, ma anche quelli che possono scegliere tra molti posti diversi.

Torino puo’ farcela a diventare un posto dove si faccia piu’ sport e se ne parli di meno.

Torino puo’ farcela ad essere un luogo dove si produce ricerca avanzata come ai tempi di Lagrange e di Avogadro.

Torino puo’ farcela a diventare un posto dove tutti desiderano farsi curare.

Torino puo’ farcela ad essere un posto dove le case sono costruite con le tecnologie del terzo millennio e non con quelle di terz’ordine.

Torino puo’ farcela a contribuire ad un’Italia  dove la pubblica amministrazione e` una ricchezza e non un problema.

Torino puo’ farcela a divenire un posto che fa trend.

Torino puo’ farcela a contribuire ad un Europa pacifica ed in grado di difendere se’ ed i propri alleati.

Torino puo’ farcela` a divenire un esempio positivo da seguire in Italia ed all’estero.

I tre moschettieri

Cosa hanno in comune Carlo Donat Cattin, Antonio Bassolino e Silvio Berlusconi ?

Nulla si direbbe. E invece no.

Tutti e tre hanno avuuto grandi responsabilità legate alla salute (Ministro della sanità, Presidente del Consiglio e Presidente di Regione) e tutti e tre, quando hanno avuto qualche serio problema di salute, sono andati all’estero a farsi curare, dimostrando quanto poco credessero nella loro capacità di lavorare per la salute dei loro concittadini.
Finché non porremo una regola che chi cerca incarichi politici rinuncia a farsi curare all’estero, la farsa continuerà: i politici diranno agli elettori di lavorare per la loro salute e  alla prima necessità andranno a farsi curare altrove (Monte Carlo, Cleveland, Germania, ecc.).

Ma non è una cosa seria.

P.S.
Merita  una menzione anche Fausto Bertinotti, da sempre sostenitore, a parole, della sanita’ pubblica: appena ne ha avuto bisogno si e` fatto curare in una clinica privata.

Casa Gramsci

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La buona  notizia
: Casa Gramsci in Piazza Carlina diverra` un hotel a 4 o 5 stelle. Un buon passo nella diversificazione produttiva di Torino

La cattiva notizia: un palazzo dal valore catastale di 11 milioni e` stato venduto a 7.150.000  euro

La pessima notizia: la gara e` stata vinta con un cavillo. I concorrenti del gruppo svedese Radisson hanno presentato un assegno bancario invece di uno circolare.

E` strano pensare che quelli di Radisson siano degli sprovveduti. Noi non mettiamo in dubbio la buona fede dei vincitori della gara, i fratelli De Giuli, ma mettiamo in dubbio il loro amore per un mercato corretto e trasparente. Avrebbero probabilmente potuto disertare la gara piuttosto di accettare di vincerne una dove gara  vera e propria non c’e’ stata.

 

Donne e Potere

Forbes ha
recentemente pubblicato la lista delle donne piu’ potenti del mondo.

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Nella lista di Forbes non so se c’e`, ma io  segnalo   Josephine Premla Sivaretnam. Dopo
alcuni studi in legge in Malesia ha preso un master alla London School of
Economics ed oggi e` la presidente di International  Commercial  Bank LTD. Una banca di proprieta` malese che opera nell’Europa centrale ed  in Africa. La Malesia e` un paese mussulmano.

Spesso si sente
parlare della cattiva condizione della donna nei paesi mussulmani.
In molti casi e`
vero, ma in alcuni no. La stampa italiana riporta piu’ volentieri gli esempi
cattivi di quelli buoni. Questo e` frutto di pregiudizi e provincialismo. Una
vecchia scusa dei colonialisti di tutti i tempi e` stata che si colonizzava gli
altri popoli per alleviare le loro sofferenze e condurli verso la civilta`,
per coltivare le foreste e per far fiorire il deserto. Sono scuse  usate ancora oggi.

 Quante donne sono
presidenti di banca in Italia? E nella laica  Francia? Certamente poche.

Lo scalino del treno

 Piattaforme_troppo_basse                                                                                                                                             
Spesso le persone
anziane, le persone con bambini piccoli e quelle con bagagli pesanti decidono
di scegliere l’auto piuttosto che il treno per non dover salire su alti
gradini. Non parliamo delle persone in carrozzella.
La distanza tra
le piattaforme dei binari ed i treni in Italia e` troppo grande. Non e` alla
portata di chi non e` un po’ giovane e atletico.

Bisogna al piu`
presto alzare le piattaforme dei binari in modo che il treno sia davvero alla
portata di tutti.

Doppia ipocrisia

Palma

La vicenda del
Libano e` contraddistinta da due ipocrisie.

Una e` l’ipocrisia
libanese di avere una forza armata all’interno del paese che non risponde al governo libanese ed all’esercito libanese.
Il governo
libanese come ogni altro governo dovrebbe avere il monopolio della violenza derivante dai  suoi confine o dovrebbe non accettare ed attaccare chiunque crei delle
forze armate indipendenti all’interno del suo territorio.
Questo e` il caso di Hezbollah. Poiche` il governo libanese tollera la presenza di Hezbollah, dovrebbe
accettare la responsabilita` per le azioni di quella organizzazione, mentre
normalmente si dichiara non colpevole ed ignaro di esse.

L’altra ipocrisia
e` quella di coloro che vogliono che il governo libanese disarmi Hezbollah, ma
non hanno intenzione di fornirgli una forza militare comparabile con quella dei
suoi vicini
, Siria ed Israele, che in piu’ occasioni hanno dimostrato di volere
e potere invadere il suo territorio.

Se non si
affrontano entrambi i problemi non si risolve nulla.
Il Libano deve assumersi la piena
responsabilita` delle azioni di Hezbollah, averne il pieno controllo e pagare
il prezzo per le loro eventuali azioni non rispettose dei diritti dei vicini,
Israele in particolare, ma nella stessa misura bisogna pensare a dotare il
Libano di mezzi militari di tutt`altro ordine di grandezza. Se invece si vuole che il Libano disarmi Hezbollah e
nulla piu’, allora si vuole uno stato libanese debole ed imbelle dove eventi come I massacri
di Sabra and Shatila si possano ripetere.

Cash Back

Ignazio si avvicina alla cassa del supermercato con due bottiglie di latte ed il bancomat. La cassiera gli chiede "desidera del contante?" e lui risponde "trenta euro per favore". Pochi secondi dopo gli viene chiesto di digitare il suo codice segreto e riceve uno scontrino da € 32.80 e trenta euro in contanti.
Praticamente al conto in banca di Ignazio verra`addebitato il costo del latte ed i trenta euro che Ignazio si porta via. Nulla piu’
In Italia questa non mi sembra una scena usuale, mentre in Inghilterra lo e`.  I supermercati hanno capito che possono offrire un servizio gratuito in piu’, il prelievo di contanti, risolvendo al contempo il loro problema di gestire il contante ricevuto dai clienti.

I supermercati ricevono grosse quantita` di contanti e poi devono spendere grosse somme per far trasportare e scortare questo contante in banca o in altro luogo sicuro. Se riescono a liberarsi del contante,  dandolo ai clienti, possono risparmiare parecchio. Per i clienti puo’ essere comodo uscire dal supermercato con qualche soldo in tasca senza dover passare dal bancomat. Chi ci perde sono le agenzie di trasporto valori ed i rapinatori.