Bin Laden, senza un cadavere non c’e` un morto

La morte di Bin Laden potrebbe anche essere una buona notizia, se fosse vera. Su questo ultimo punto e` legittimo avere piu’ di un dubbio. Se io domani scompaio, mia moglie non e` autorizzata a dire che io sia morto e che lei sia vedova; sono scomparso. Diventero’ un morto presunto, parecchio tempo dopo, ed un morto allorquando il mio cadavere venga rinvenuto. Fintantoche` non si trovi il mio cadavere, continuero’ ad essere uno scomparso o un morto presunto.

Gli esperti di diritto islamico ci assicurano che la sepoltura di un individuo che sia  morto sulla terra ferma deve essere l’inumazione, sepoltura in terra. La sepoltura in mare e` un eccezione riservata a chi muore in navigazione. Citare la legge islamica per giustificare la sepoltura in mare e` segno di grave ignoranza. Gli USA potevano benissimo inumare Bin Laden, magari a Guantanamo.

Una volta gli USA facevano le cose con molta piu’ chiarezza: Che Guevara morto e` stato mostrato ad uno o piu’ autorevoli giornalisti indipendenti. I figli di Saddam Hussein ce li han mostrati ampiamente. Ora catturano il ricercato numero uno della terra per farlo sparire subito dopo. Questa ricerca e` iniziata prima dell’11 settembre 2001, e` costata miliardi di dollari e migliaia di vite umane ed il suo risultato e` stato fatto sparire in men che non si dica. Ha poco senso.  Non avevano un piano pronto per un’eventuale sepoltura di Bin Laden? Ma cosa fanno, improvvisano? Hanno paura di un cadavere?

Tutta  questa operazione, rischia di diventare un boomerang. Speriamo che non sia vero che lo han sepolto in mare e che presto tirino fuori il cadavere.

Autore: Gustavo Rinaldi

Nato a Torino nel 1967, la sua prima maestra e` stata una vittima delle repressioni bolsceviche, Maria Bruch. Ha frequentato sia la scuola pubblica che quella dei Gesuiti. Come volontario ha promosso prima una raccolta carta e poi la riorganizzazione del gentro di formazione agricola di Andriamboasary in Madagascar. Ha fondato l'associazione Enthusiasmus che per piu' di dieci anni si e` occupata di formazione politico-sociale dei giovani, permettendo a molti giovani di conoscere il mondo esterno ed a qualcuno/a di trovare moglie o marito. Nel 1991 e` stato testimone oculare dei moti di piazza che a Leningrado si opponevano al tentato golpe anti-riformatore. Nel 1994 si e` laureato in economia con Sergio Ricossa ed ha prestato servizio presso l'Istituto Penale Minorile "Ferrante Aporti", occupandosi dei denari e delle spese dei detenuti. Dal 1995 ha iniziato a lavorare per diversi progetti di valutazione e formazione promossi dall'Unione Europea e da altri enti nell'ex Unione Sovietica. Nel 2000-2001 e` stato consigliere economico del governo della Georgia. Nel 2006 ha conseguito il Ph.D. in economics all'Imperial College dell'University of London. Ha lavorato come economista per l'Institute of Alcohol Studies di Londra. Dal 2008 lavora per l'universita' di Torino dove oggi insegna public economics; insegna inoltre fundamentals in mathematics ed economics for managers ad ESCP-Europe.