“Anche i comunisti piangono”

Secondo Luca Cordero di Montezemolo le urne hanno sancito «la pesantissima sconfitta politica di quelle forze che negli ultimi due anni, dentro il governo, sono state portatrici di una cultura anti-impresa e anti-mercato, che ha consapevolmente costituito un freno alla crescita economica e alla modernizzazione".

Il recente intervento di Montezemolo non contribuisce alle necessita` di un mercato del lavoro piu’ efficiente, meno centralizzato, capace di rispecchiare le differenze di produttivita` in diverse aziende e le differenze del costo della vita in diverse regioni.

Questo intervento non contribuisce ad un cambiamento dei contratti di lavoro per andare verso un modello in cui i lavoratori  non siano piu’ divisi tra un gruppo che gode di numerosi diritti  ed una casta di figli di nessuno, paria senza nessuna tutela. Mi riferisco allo sviluppo di un contratto di lavoro unificato, dove lavoratori con le stesse qualifiche ed esperienze che svolgono lo stesso lavoro, possano godere degli stessi diritti.

Questo intervento non aiuta a rinforzare il nostro sistema pensionistico, rendendolo capace di garantire un po’ di pensione anche a chi andra` in pensione tra venti o quaranta anni.

Questo intervento ha il solo effetto di umiliare l’avversario in un momento in cui quello gia` si sente debole, perche` espulso dal parlamento dal voto popolare .

Si tratta  di un modo efficace per gettare benzina sul fuoco.

L’ intervento in questione ricorda per molti aspetti quei cartelli fatti affiggere da Rifondazione Comunista con sopra scritto "Anche i ricchi piangono". In quel caso  si trattava di un inutile affondo contro la classe media da parte di un partito di sinistra al potere. Quell’intervento non contribuiva in nessun modo alla sacrosanta causa dell’equita` fiscale e della lotta all’evasione, ma semplicemente, con vero e proprio spirito da stadio, faceva uno sberleffo ad una parte della societa`che in quel momento era richiesta di contribuire maggiormente alle spese comuni e si sentiva tartassata.

Non credo che Montezemolo abbia  reso un servizio a Emma Marcegaglia, garantendole nel prossimo futuro un piu’ elevato livello di conflittualita` sociale .

Con questo spirito da stadio non si va da nessuna parte. Per fare le riforme, di cui questo paese ha bisogno, bisogna costruire consenso, non cercare vendetta.

Proprio quando si e` piu’ forti e sostenuti da un voto popolare, che ci e` favorevole, bisogna andare incontro all’altra parte, offrendole un accordo dignitoso che risolva almeno parte dei molti problemi che affliggono questo paese malandato.

Gustavo Rinaldi

Autore: Gustavo Rinaldi

Nato a Torino nel 1967, la sua prima maestra e` stata una vittima delle repressioni bolsceviche, Maria Bruch. Ha frequentato sia la scuola pubblica che quella dei Gesuiti. Come volontario ha promosso prima una raccolta carta e poi la riorganizzazione del gentro di formazione agricola di Andriamboasary in Madagascar. Ha fondato l'associazione Enthusiasmus che per piu' di dieci anni si e` occupata di formazione politico-sociale dei giovani, permettendo a molti giovani di conoscere il mondo esterno ed a qualcuno/a di trovare moglie o marito. Nel 1991 e` stato testimone oculare dei moti di piazza che a Leningrado si opponevano al tentato golpe anti-riformatore. Nel 1994 si e` laureato in economia con Sergio Ricossa ed ha prestato servizio presso l'Istituto Penale Minorile "Ferrante Aporti", occupandosi dei denari e delle spese dei detenuti. Dal 1995 ha iniziato a lavorare per diversi progetti di valutazione e formazione promossi dall'Unione Europea e da altri enti nell'ex Unione Sovietica. Nel 2000-2001 e` stato consigliere economico del governo della Georgia. Nel 2006 ha conseguito il Ph.D. in economics all'Imperial College dell'University of London. Ha lavorato come economista per l'Institute of Alcohol Studies di Londra. Dal 2008 lavora per l'universita' di Torino dove oggi insegna public economics; insegna inoltre fundamentals in mathematics ed economics for managers ad ESCP-Europe.