Memento Tori, forse a volte è meglio ribadire certe banalità.

Ieri siamo crollati malamente.
Brutta partita, risultato bruciante quanto uno schiaffo a mano aperta e terza sconfitta consecutiva fuori casa.

Ma non vorrei parlare di questo, oggi.

Nell’era dei social network il baretto sotto casa si è allargato a dismisura e le opinioni si moltiplicano di ora in ora come le teste di un’idra.
Amare il calcio, seguire la propria squadra è un impegno che non può esaurirsi nell’ora e mezza di gioco settimanale.
Vuoi definirti tifoso? Preparati ad avere un parere.
E di suddetti pareri il bar più grande del mondo chiamato Internet trabocca; Facebook, Twitter, siti specializzati e via dicendo.

Se mai dal web dovesse giungere un ringraziamento per l’enorme quantità di opinioni espresse, mi aspetterei quantomeno una menzione speciale per noi del Toro.
Noi tifosi granata abbiamo una peculiare abilità nel costruire enormi castelli di cristallo e difenderli con ardore finchè, scesa la sera, con altrettanta tenacia, giungano fieri demolitori desiderosi di ergere il loro fortino di pietra.
Ogni singola squadra può annoverare tifoserie che si comportano allo stesso modo. Ma noi granata abbiamo un innegabile quid pluris in questi atteggiamenti.

L’habitat virtuale del tifoso del Toro è caratterizzato da pagine social e siti specializzati nel granata.
Qualche sporadico esemplare può essere talvolta avvistato in ambienti più generici, dedicati ad argomenti di più larga scala come la Serie A o il calcio europeo.
Con la giusta dose di osservazione, è possibile individuare quei soggetti dotati di una maggiore dose di coraggio (o più semplicemente voglia) i quali, condividendo con il web la loro idea con una certa costanza, finiranno inevitabilmente per marchiare a fuoco sulla loro fronte i blasoni del “team castello di cristallo” o del “team fortino di pietra”, a seconda del loro inguaribile ottimismo o del cupo disfattismo.
Le due armate alternano la loro egemonia, distruggendo la magione altrui ed edificando la propria, al ritmo scandito in campo dai risultati.

Come sempre, però, la fazione “svizzera” esiste anche tra le nostre fila, più silenziosa e moderata. Osserva, soppesa le opinioni più condivise e talvolta si schiera.

Per il Toro del web è più probabile che la discussione verta sull’alternativa tra piazzamento nei primi cinque posti e meritata retrocessione piuttosto che su un più civile e stimolante scambio in merito alla formazione e lo schema più adatto.

Credo di non avere torto nel dire che sarebbe importante accorgersi dei mezzi che internet ha dato in mano ad ognuno di noi.
Una volta si parlava di serenità dello spogliatoio, oggi questo non basta.
Nello spogliatoio non entrano più solo i giocatori e gli allenatori, ma anche i loro telefoni.
Abbiamo un enorme megafono in mano, i cellulari dei nostri ragazzi ne rappresentano gli amplificatori.

Abbiate l’opinione che più vi aggrada, ma comunicatela con intelligenza.
Voi del castello, non gridate allo scudetto non appena il Toro incassa i tre punti, rischiate di infondere lassismo o troppa responsabilità.
Voi del fortino, siate più moderati. Non screditate il lavoro dei seri professionisti che possiamo vantare, date tempo al tempo.
Abbiamo buona parte della formazione che, in prospettiva, ci invidiano decine di squadre.
Spronateli a migliorarsi per domani, non dateli per spacciati oggi.
Anche volendo essere egoisti, entrambe le compagini considerino questo: un clima più disteso e moderato non giova solo alla squadra, ma allo spettacolo che voi, noi, pagheremo per vedere allo stadio o in televisione.

Ricordiamo questi banali, ma purtroppo raramente espressi, consigli e vi assicuro che ci divertiremo da morire prima di quanto possiate immaginare.

Forza Toro.