Fermate Fassino prima che sia troppo tardi

Un modesto contributo sul Fatto Quotidiano per evitare ai torinesi il peggio dopo il male.

Il Comune di Torino entro il 31 dicembre 2012 vuole portare a termine la cessione delle sue  quote di Gtt (trasporto pubblico), di Amiat e Trm (rifiuti e inceneritore del Gerbido) e Sagat (Aeroporto di Caselle). Il Comune guidato da Piero Fassino vorrebbe ottenere dai 280 ai 300 milioni di euro dalle cessioni per poter chiudere il bilancio in pareggio ed evitare di sforare una seconda volta il patto di stabilità. Sforando il patto di stabilità il Comune incorrerebbe in sanzioni che renderebbero la situazione della città insostenibile e vicinissima al default tecnico dato che già ora il debito del Comune è di circa 3.5 miliardi di euro. Leggi tutto “Fermate Fassino prima che sia troppo tardi”

Fabrizio Salmoni denunciato da Salvatore Sanna per diffamazione aggravata

L’ex vicequestore Salvatore Sanna ha denunciato Fabrizio Salmoni, giornalista No Tav cofondatore del TG Maddalena e titolare del blog Maverick,, per diffamazione aggravata, un reato che prevede da sei mesi a tre anni di reclusione. L’oggetto della denuncia è l’articolo 8 Dicembre. La violenza come unica risorsa in cui si citava l’episodio dello sgombero di Venaus che vide il Sanna protagonista sulla ruspa e un episodio minore avvenuto in Clarea proprio l’8 Dicembre 2011. L’articolo denunciava il ruolo dell’ex vicequestore nelle violenze di quel giorno in cui dirigeva le FdO e in particolare chiedeva conto della devastazione della baita e del lancio di lacrimogeni ad altezza d’uomo. Quel giorno anche un operatore Rai venne colpito dai poliziotti che tiravano pietre. In coda all’articolo, venivano formulate cinque domande per il Questore a cui non è mai stata data risposta.

Mercoledì 5 dicembre si presenta a Torino Giornalismo Digitale di Davide Mazzocco

Mercoledì 5 dicembre, alle 16, a PiemonteLibri, via San Tommaso 18  Torino, ci sarà la presentazione del libro di Davide Mazzocco “Giornalismo digitale, Come capire dove va la stampa e creare un’informazione online autorevole, utile ed efficace”.  Il volume affronta in modo chiaro e pragmatico le problematiche di una startup giornalistica, l’autore affronta tre punti nodali:   Leggi tutto “Mercoledì 5 dicembre si presenta a Torino Giornalismo Digitale di Davide Mazzocco”

100 morte che non contano: contro la violenza alle donne

In occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne 2012, Genova Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura invita a contare lentamente da 1 a 100. Sono oltre cento le donne uccise quest’anno da maschi-killer. Stiamo assistendo a un’inaudita escalation di violenza. Si chiama femminicidio. Violenza per lo più domestica: i killer sono ex-compagni, mariti, partner, padri. Killer che odiano, killer che non amano, killer che violentano la parola “amore”. Leggi tutto “100 morte che non contano: contro la violenza alle donne”

Saitta: prima di congelare le scuole e realizzare il sogno di Lucignolo, tagli ancora i costi della politica

Un articolo del Fatto Quotidiano se la prende giustamente con le intenzioni di Antonio Saitta

Saitta, già esponente della Democrazia cristiana, poi del Partito popolare, quindi della Margherita e oggi del Partito democratico, ha identificato come ragionevole luogo nel quale ridurre i costi il riscaldamento delle aule scolastiche, indicando che la ristrettezza economica a cui sarebbero costrette le province si ripercuoterà innanzitutto lì.

A parecchi questa sembrerà un’idea pazzesca formulata in un momento di temporaneo appannamento e si dirà: “Ma come, con i rivoli, torrenti, fiumi di inefficienze e di spese delle Province, della natura delle quali si stanno occupando spesso anche i magistrati, vogliamo iniziare a risparmiare non pagando i conti del metano delle strutture scolastiche e programmando vacanze che neppure Pinocchio e Lucignolo osavano sognarsi? Siamo diventati matti?” Leggi tutto “Saitta: prima di congelare le scuole e realizzare il sogno di Lucignolo, tagli ancora i costi della politica”

Luigi Sturzo e il fallimento della Fiat

Luigi Sturzo scriveva questo articolo

Prima e dopo il fascismo, in Italia e all’estero, ho sempre ammesso e, occorrendo, sostenuto apertamente, un equilibrato intervento statale a fini politici e sociali ben chiari e determinati.

Non c’è dubbio che l’azione statale, anche se volutamente limitata al solo regime fiscale, interferisca nel ritmo dell’economia privatista. Lo stesso effetto ha qualsiasi regime doganale, tanto a scopo fiscale che a scopo politico (nei rapporti con altri Stati). Quando poi sopraggiungono esigenze eccezionali per epidemie, terremoti, guerre, i provvedimenti statali incidono naturalmente in parte o anche in tutta la struttura economica del Paese; sta al governo e agli organi dello Stato temperare, regolare, correggere il corso degli affari, per dare ai cittadini il minore disturbo possibile.

Il liberismo puro è una concezione irrealistica, come è irrealistico il dirigismo puro, il comunismo puro e tutto quel che l’uomo idealizza al di fuori della realtà concreta. Leggi tutto “Luigi Sturzo e il fallimento della Fiat”

Fare chiaro sulle spese di comunicazione degli enti pubblici piemontesi su radio e televisioni, ma anche su carta stampata e siti internet

Si incomincia a parlare anche in Piemonte delle spese degli enti pubblici per comprare spazi nelle televisioni e radio private piemontesi. Ci sono televisioni e radio che casualmente ospitano molti “speciali” realizzati da e per gli enti come Regione, province e comuni. E’ facile pensare come l’accedere a questi denari renda meno autonomi i giornalisti nel giudizio dell’operato degli amministratori soprattutto in questo periodo in cui molte emittenti sono alla canna del gas per la crisi economica e il calo della pubblicità. Grazie al dio alcune emittenti riescono a mantenere la loro indipendenza giornalistica.

Quello di cui nessuno parla, e cominciamo qui a farlo, è come gli enti allochino le loro risorse di comunicazione e pubblicità sui media cartacei e sui siti internet concentrando in maniera evidentemente chiara gli stessi su due o al massimo tre testate e un paio di siti internet in un evidente tentativo di “creare legami amichevoli” .

Forse questi amministratori pubblici non hanno mai avuto il piacere e il buon gusto di verificare davvero come si sta evolvendo il mondo dei media nella nostra regione . Glielo spiegheremo al più presto

Caro Marchionne, la Fiat può benissimo andare in America, prima però passi alla cassa

Se la Fiat se ne andrà da Torino e dall’Italia non piangeremo, purchè Fiat si porti via anche tutti i personaggi che ha sistemato nei centri nevralgici di Torino per influenzarne la vita. Però prima di andarsene può cortesemente passare alla cassa a restituire al Governo Italiano i soldi che in varie soluzioni l’Italia le ha gentilmente donato in passato.

Serviranno per far ripartire con grande forza l’economia piemontese e italiana e i conti oramai in fallimento del Comune di Torino. Nel caso il Governo Monti voglia continuare a comportarsi da maggiordomo di Marchionne gli italiani troveranno una soluzione per convincere Fiat a mollare il maltolto.