In Piemonte si vota contro la caccia: domenica 3 giugno. Le ragioni del SI spiegate da Margherita Hack

Ebbene si, i piemontesi sono chiamati alle urne domenica 3 giugno per esprimere la loro opinione in merito alla caccia. Non si tratta di un referendum abrogativo. La Regione, infatti, non intende abolire del tutto la pratica venatoria ma modificarla. Non è possibile, attraverso un referednum regionale, domandare l’abolizione di una pratica prevista e istituita da una legge regionale, però si possono ridimensionare un po’ le cose. Vediamo come…Il vecchio quesito referendario del 1987 mirava a proteggere tutte le specie selvatiche con l’eccezione del cinghiale, della lepre, del fagiano e del colino della Virginia che sarebbero rimaste cacciabili.
In questi 25 anni il colino della Virginia è stato depennato dalle specie cacciabili poiché protetto dalla Comunità europea. La minilepre, invece, è stata aggiunta nel 1996 tra le specie cacciabili. Ora, in caso si raggiunga il quorum di cui dubitano in molti vista anche la poca visibilità offerta all’argomento, e vincano i “Si”, preferenza con cui si intende accettare la modifica alla legge sulla caccia, in Piemonte rimarrebbero 4 specie cacciabili: cinghiale, lepre, fagiano, minilepre.

Fatte salve, però tutte quelle opportunità di intervenire sulla fauna selvatica con abbattimenti di controllo onde evitare danni alle attività agricole.

Inoltre, si stabilisce il divieto di caccia la domenica. Scelta legata soprattutto alla necessità di evitare situazioni di pericolo ai danni di escursionisti, famiglie in gita, camminatori, amanti della natura disarmati, cercatori di funghi, etc.
Divieto di cacciare su terreno coperto da neve esteso anche a volpi, ungulati e fauna alpina.
Limitazione ai privilegi concessi alle aziende faunistico-venatorie.

 

Ricapitolando, il referendum, se i “Si” vincessero avrebbe queste conseguenze:

– Divieto di caccia per 25 specie selvatiche
– Divieto di caccia la domenica
– Divieto di cacciare su terreno coperto da neve
– Limitazione ai privilegi concessi alle aziende faunistico-venatorie

 

Il comitato promotore, composto da PRO-NATURA, LAC, LAV, LIPU, LEGAMBIENTE, ITALIA NOSTRA, RADICALI ITALIANI, WWF e altre associazioni animaliste e non (qui l’elenco di tutti gli aderenti: http://www.referendumcaccia.it/adesioni/), sta organizzando nelle piazze piemontesi banchetti informativi in vista delle votazioni e, per l’occasione, “sfoggia” anche una delle più famose ambientaliste Margherita Hack che, in un breve video, invita i piemontesi a votare contro la caccia spiegando quelle che lei ritiene essere ragioni valide per scrivere, sulla scheda, SI.

Il video di Margherita Hack: http://www.youtube.com/watch?v=QEkdqUoCHfs