Ancora sui ‘falsi falsi invalidi’

Sabato scorso il quotidiano La Stampa è uscito con una pagina dedicata alla “piaga dei falsi invalidi”, con tanto di titolone a quattro colonne: “un conto da 90 milioni”. Il giornale descrive il campionario dei furbastri pizzicati dall’Inps negli ultimi mesi, storie all’italiana da fare invidia ai film di Totò: c’è la signora cieca che in realtà lavora come parrucchiera, c’è il pensionato sordo che suona nella banda del paese, c’è la famiglia napoletana con ben 16 invalidi, tutti fasulli. Storie vere, purtroppo. Situazioni di spreco che vanno assolutamente perseguite, nell’interesse di tutti. Però, al di là di questo, ci permettiamo qualche piccolo commento. Leggi tutto “Ancora sui ‘falsi falsi invalidi’”

Inps: “Un invalido su quattro è falso”. Ma i dati smentiscono clamorosamente

Lunga vita alle Pecore Nere.

“In Italia un invalido su quattro è falso”. Così ha dichiarato qualche mese fa il presidente dell’Inps Antonio Mastrapasqua, parlando della campagna di verifiche condotte sulle pensioni di invalidità. Naturalmente la frase ha suscitato un coro di commenti, anche in Parlamento, con variazioni sul tema “il solito ‘magna magna’, tanto paga Pantalone. Ma ora basta sprechi”.   Alcuni politici, come il capogruppo della Lega Nord alla Camera Marco Reguzzoni, sono arrivati a ipotizzare un risparmio annuo di un miliardo di euro per le casse dello Stato, una volta smascherata la truffa dei falsi invalidi. Anche i media non hanno perso tempo. Il settimanale Panorama è uscito con un dossier intitolato “Scrocconi!”. Peccato che, dati alla mano, la realtà sia un po’ diversa. Leggi tutto “Inps: “Un invalido su quattro è falso”. Ma i dati smentiscono clamorosamente”

Pensioni di invalidità: il Piemonte è tra le regioni virtuose

In tempi di intenso dibattito sulle pensioni di invalidità, a pochi mesi dall’inizio della campagna Brunetta (lancia in resta contro i falsi invalidi) non può che far discutere l’analisi relativa alla distribuzione delle pensioni sul territorio nazionale.

Da uno studio realizzato dalla  fondazione Hume su dati Istat del 2005, emerge, tanto per cambiare, un’Italia spaccata. In alcune province del sud si registra un’assoluta sproporzione tra le pensioni erogate e il numero di abitanti, cosa che fa presumere abusi e irregolarità (secondo la statistica, a Lecce 178 abitanti su mille percepirebbero una pensione. Quindi, quasi 2 pensioni ogni 10 abitanti). All’altro capo della lista stanno le province “formichine”, quelle che erogano con più parsimonia. Molte città del Piemonte si piazzano bene: tra le più virtuose ci sono Verbania e Novara. Torino è al decimo posto (con 65 pensioni ogni 1000 abitanti).

Uno squilibrio nord-sud è innegabile. “La maggiore incidenza nel Mezzogiorno degli infortuni sul lavoro – fa notare sulla Stampa Luca Ricolfi – non c’entra, perché il grosso è rappresentato da assegni di invalidità civile”. Se in tutte le regioni italiane si adottassero le buone pratiche delle realtà più virtuose, prosegue la Stampa, si potrebbero recuperare quasi 5 miliardi di Euro l’anno, su un totale di 15 erogati.  

Attenzione però all’uso strumentale e politico dei dati: il pericolo di generalizzare (sud tutto “magna-magna”, nord tutto virtuoso) è sempre in agguato. E soprattutto attenzione perché quando si decide di tagliare bisogna farlo con intelligenza. Ben vengano i controlli se portano a reprimere gli abusi, ma bisogna evitare che in questo modo a rimetterci siano i disabili veri.