Movida casalinga invernale – Prima parte

tacco12-quotidiano-piemontese

Perchè d’inverno tutto è concesso, anche la movida dalla cucina al divano.

Miei cari appassionati di movida con i tacchi, oggi farò un outing.
No, non si tratta di smentire l’amore per il tacco che dà il titolo a questo blog (anzi, sono addirittura reduce da una folle corsa sotto la pioggia in una stazioncina sperduta della Capitale,  con il tacco addosso, non proprio 12, ma sempre tacco era) qui si tratta di parlare della movida e dell’inverno. Perchè quella che viene chiamata ‘movida’ si pensa – erroneamente – sia da esercitarsi solo fuori di casa e dopo il calar delle tenebre. Sì: ci si immagina la movida sempre ambientata in locali straripanti di gente, stroboscopiche luci, roboante musica, il gelo appena ci si sposta dall’area dei funghi riscaldanti, folli danze da baccanti fino a tardi eccetera. Stare fuori, insomma.
A me piace stare fuori, ma, ammetto, trovo che anche viversi la casa abbia il suo aspetto glamour.
E’ movida anch’essa.

Cosa mi piace delle serate invernali della movida casalinga? Mmmmmh, la lista è davvero lunga. A cominciare dal mettersi un plaidino addosso e acciambellarsi come fanno le mie gatte sul divano, riempirsi tutto intorno di libri acquistati nel tempo – e non ancora letti – avendo la sensazione che potrò saltare qua e là tra le pagine e scegliere in che vita/luogo/tempo  posso perdermi sotto la luce della mia abat-jour, in compagnia di un the caldo o – ancor meglio – un bicchiere di vino corposo del Piemonte.

E poi…volete più movimento? Inenarrabilmente bello dedicarsi all’antico rito della sperimentazione culinaria, quando fuori fa freddo. Il tavolo della mia cucina è grande, tiro fuori l’asse di legno e comincio ad impastare. Gran delizia sono i biscotti, le pizze, le torte. L’armamentario comprato all’Ikea di forme e formine di ogni genere (integrate, lo ammetto, dalle stramberie kitsch dell’outlet del Kasalingo) sono una vera manna dal cielo. Si dice: ‘Chi fa i dolci il ciel l’aiuta‘ e, se non altro, fa sentire bene è un esercizio zen: dona la sensazione di essere molto Gwyneth Paltrow mentre fa le sue cucinerie light e chic per Goop.
Mentre ritagli cuori e fiorellini dalla pastafrolla puoi inoltre sfruttare l’aromaterapia fornita dalla vanillina del Lievito Bertolini… Non vi sentirete Nonna Papera o peggio, Antonella Clerici, ve lo assicuro!
…Anche qualora siate in ciabatte – e dico ciabatte-ciabatte, non pantofoline sexy da pin up con tacco e marabu sul davanti! – voi entrerete nel mood Gwyneth: vi sentirete Gwyneth e per la famosa Legge dell’attrazione, sarete molto Gwyneth.)
A bella posta, ecco inserisco a questo punto la mia ricettina dei biscotti relax, che poi ogni volta modifico un po’, ma l’effetto sortito è sempre il medesimo: nirvana o, quantomeno, samadhi. Per te e chi ti sta accanto, come scrivono sui pacchetti di sigarette; addirittura, sottolineo, ho un’amica che viene apposta a casa mia per guardarmi fare i biscotti e poi se ne va felice, meglio che dopo una seduta di massaggio thailandese!

Dosi per i miei biscotti Karma Zen:
Burro 250 g
Farina 500 g
Uova 2 tuorli + 1 intero
Vanillina – solo la punta di un cucchiaino
Lievito – un pizzico
Zucchero 200 g
1 Limone bio o non trattato – scorza –

(A volontà: noci, cacao, spezie, uvette….quel che viene e che trovate in dispensa!)

Impastate, fate una palla ed avvolgetela con della pellicola trasparente. Mettete il tutto a riposare il frigo per almeno mezz’ora. Poi stendete la pasta sul ripiano con il mattarello della nonna di Gwyneth, senza troppa violenza nè enfasi, ma neppure con la mano morta da signorina dell’Ottocento); infine prendete le formine Ikea-Kasalingo ed ecco la sorpresa… istantaneamente si torna indietro di ventanni (risultato immediato della funzione liftage del fare i dolci) mentre si fanno tanti biscottini prelibati per voi ed i vostri amici. Ah, ancora un consiglio: se mai la vostra frolla impazzisse (cosa che può succedere alle persone apparentemente più sane, figuriamoci ad un pezzo di pasta innocente che avete lavorato dopo una giornata in ufficio) ovvero durante la lavorazione comincia a sbriciolarsi, no panic, basterà aggiungere all’impasto un po’ di acqua fredda o mezzo albume per recuperarla e farla tornare elastica come la pelle di un bébé.

E questa è solo la prima parte. Nei prossimi giorni I Consigli di Natale.
Avanti, brandite il vostro mattarello e quant’altro e… buona serata!

 

Erika, or your LolaKunst