Osteria ‘n Cicinin

cicininOsteria ‘n Cicinin
Via Madama Cristina, 100
Tel. 011 19454951 – 338 9027454
Chiuso domenica e lunedì sera

VOTO FINALE: 6+

ATMOSFERA [VOTO: 6]

Con tutto l’affetto, la scelta del Guardian di inserire la Cicinin nella lista dei 10 migliori ristoranti di Torino lascia basiti. Il locale è grazioso ma simile a tanti altri: pareti bianche, volta in mattoni, arredi essenziali, atmosfera tiepida.

CUCINA [VOTO: 6 ½ ]

La Cicinin è l’osteria delle occasioni sprecate. Le potenzialità ci sono, ma non vengono sfruttate a dovere. Alcuni piatti sono da promozione a pieni voti (il baccalà mantecato, la polenta croccante con uovo al tegamino), altri sono da rimandare a settembre. Se azzeccano il condimento perfetto per i primi (le polpette di agnello accostate al pesto di menta, il ragù di coniglio arricchito dal tartufo nero), poi cascano sulla cottura della pasta o sull’emulsione. Sia il risotto allo zafferano e cavolo rosso che quello con toma e nocciole hanno i sapori giusti, ma il riso andrebbe tolto dal fuoco molto prima. Un vero peccato. E dire che il menu offre ogni settimana piatti nuovi e interessanti con ingredienti di stagione (arrotolato di maiale alle mele e vaniglia, semifreddo alle castagne, crema di cachi con croccante di pistacchi…) accanto ai classici della cucina piemontese (acciughe con bagnetto verde, carne cruda all’albese, con toma o con tartufo bianco, spezzatino di coniglio). Si spera in un recupero. Buono il Barbera sfuso.

STAFF [VOTO: 5]

La prima volta siamo usciti col dubbio di essere capitati in una serata sfortunata (può succedere anche ai ristoranti stellati), la seconda ha chiarito ogni cosa. La cortesia e la volontà non mancano, ma le attese tra una portata e l’altra sono eterne, il servizio è goffo e abbonda di spiegazioni autocelebrative e dimenticanze (il vino o il pane serviti a metà cena). La ragazza addetta ai tavoli è irresistibile, non si può non volerle bene, ma certo la professionalità è un’altra cosa.

PREZZI [VOTO: 8]

Conto onesto, tutto sommato: 20 euro a testa per un antipasto, un primo, un dolce e bevande. Disponibili anche due menù: il bondos (abbondante in piemontese, e lo è davvero!) a 27 euro, e il linger (più leggero) a 22 euro.

PIATTO FORTE

Il baccalà è mantecato alla perfezione, le papille ringraziano.

PIATTO DEBOLE

Lo chef ha un problema irrisolto con i primi: le tagliatelle sono sempre scotte o slegate, se non entrambe le cose. Idem i risotti.

TOILETTE [VOTO: 6]

Bagno semplice, pulito, con un’aria tristanzuola.

CONSIGLIO NON RICHIESTO

Un timer per lo chef, un intervento urgente sull’organizzazione e un po’ di riscaldamento in più nei mesi freddi.

Osteria di Pierantonio

Osteria di Pieranpierantoniotonio
Via Bizzozero, 15
Tel. 011 674528 – 333 6652491

VOTO FINALE: 6/7

ATMOSFERA [VOTO: 6]

Come sia capitata nella Top 10 dei ristoranti torinesi stilata dal Guardian… only God knows (n.d.r. lo sa solo Iddio). Questa anonima osteria di periferia (siamo tra il Lingotto e le Molinette) ricorda i bar in cui i pensionati si attardano a giocare a briscola: bancone in formica, pavimento in graniglia di marmo, qualche stampa appesa alle pareti, nessuna concessione alle mode del momento. Unica nota di colore/calore, un pianoforte verticale. Eppure è un continuo via vai di habitué e, anche grazie al Guardian, di turisti. Non manca il dehors, se pur con vista asfalto. Inadatto a chi ha la puzza sotto il naso.

CUCINA [VOTO: 6 ½ ]

Il loro motto è “Mangiare come a casa”. E, in effetti, la gestione è familiare e la cucina casalinga, genuina, senza fronzoli. I piatti del giorno sono elencati su una lavagna: tagliatelle al ragù, risotto con famiole, spaghetti alle vongole, trippa in umido, polpettone, acciughe fritte, filettino di maiale al pepe, bocconcini di pollo al curry (ben cucinati), spada alla catalana. I dolci sono fatti in casa: torta di mele, torta nutella e mascarpone (buona!), torta ricotta e cioccolato (discreta). Tenere d’occhio la loro pagina Facebook per le serate a tema (porcini in tutti i modi, fritto misto alla piemontese, polentata, la cena della zucca, pesce fritto…).

STAFF [VOTO: 7]

Corre l’obbligo di fare la media tra il 10 che merita la figlia di Pierantonio, Chiara (perfetta padrona di casa, gentile, sorridente, in grado di conversare in inglese con i turisti stranieri, cosa rara anche tra i ristoranti più blasonati) e il 4 da assegnare alle ragazze di turno ai tavoli, sbrigative, svogliate, a malapena un saluto. Il servizio è veloce, persino troppo: siamo ancora in piedi, col giubbotto addosso, quando già si avvicinano per prendere l’ordinazione. Purtroppo non conosciamo l’oste, Pierantonio, che dicono essere persona squisita.

PREZZI [VOTO: 8]

Chi non ha tante pretese, con pochi euro può togliersi l’appetito. A pranzo, menu fisso da 10 euro, a cena da 18.

PIATTO FORTE

La torta nutella e mascarpone è goduriosa senza essere nauseante.

PIATTO DEBOLE

I cavatelli fagioli e cozze non hanno la personalità che ti aspetti, in casa ne abbiamo mangiati di più gustosi.

TOILETTE [VOTO: 4]

Bagno microscopico e disadorno.

CONSIGLIO NON RICHIESTO

Più attenzione nella scelta dei vini sfusi: quello rosso servito a noi era imbevibile.