Ue offre contratti a tempo indeterminato per giuristi italiani

download (5)Il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Unione europea offrono contratti di lavoro a tempo indeterminato per laureati in materie giuridiche che abbiano la cittadinanza in uno dei Paesi europei, siano madrelingua Italiani, Greci, Spagnoli, Lituani, Maltesi o Svedesi; abbiano consolidata conoscenza di inglese, francese o tedesco e consolidata conoscenza di inglese, francese, tedesco, italiano, polacco o spagnolo. La terza lingua deve essere differente dalla prima e dalla seconda lingua. Una competenza linguistica deve essere necessariamente l’inglese.

Lo stipendio mensile è di 5.612 €, il luogo di lavoro è Bruxelles è c’è tempo fino al 10 novembre 2015 per candidarsi. A breve si aprirà la possibilità di candidarsi, per cui conviene andare a visitare spesso la pagina di Epso dedicata a questo concorso che potete trovare a questo link:

http://europa.eu/epso/apply/jobs/perm/2015/lawyer_linguists_ep_c/index_en.htm

 

Stop alle discriminazioni linguistiche nei concorsi Ue

europaaa La Corte dell’Unione europea ha sentenziato che i bandi  pubblicati dall’Ufficio europeo di selezione del personale (Epso) che obbligano i candidati a scegliere come seconda lingua il francese, l’inglese o il tedesco e non una qualsiasi delle lingue ufficiali dei Paesi membri siano discriminatori. Per questo motivo sono stati annullati tre concorsi.  I bandi, pubblicati tra dicembre 2012 e gennaio 2013 nella Gazzetta Ufficiale dell’UE, servivano a costituire elenchi di riserva a scopo di assunzioni.

La causa era stata avanzata dall’Italia e dalla Spagna. Nelle motivazioni avanzate dal nostro Paese è stato dichiarato che  i cittadini europei hanno il diritto di rivolgersi alle istituzioni dell’Unione utilizzando una qualunque delle 23 lingue ufficiali e che essi hanno il diritto di ricevere le risposte delle istituzioni nella medesima lingua. Il Tribunale comunitario per annullare le discriminazioni linguistiche ha richiamato lo storico Regolamento n.1 dell’Ue, che stabilisce il regime linguistico della comunità europea garantendo pari dignità e trattamento a tutte le 23 lingue ufficiali dei 28 Paesi membri. A giudizio del Tribunale, l’affermazione secondo cui il francese, l’inglese e il tedesco restano le lingue maggiormente utilizzate, tenuto conto in particolare della prassi consolidata delle istituzioni dell’Unione per quanto riguarda le lingue di comunicazione interna, è un’affermazione vaga che non è supportata da alcun elemento concreto.

In questo modo si è annullato il vantaggio di partenza che avevano alcuni candidati rispetto ad altri