#TFF32 Stella cadente, un quadro in movimento

La colpa è mia che mi metto a guardare un film in costume pur sapendo che mi annoiano a morte. Eppure Stella cadente è un film curioso, molto particolare. Luis Miñarro racconta una storia conosciuta con una tecnica decisamente fresca e senza preoccuparsi di osare troppo.

stella-cadente
Amedeo di Savoia diventa Re di Spagna nel 1870 e si trova di fronte ad un paese che non lo vuole e ad una corte in parte ostile.
Si ritrova praticamente rinchiuso nella sua dorata dimora (per la sua sicurezza) e tutti i suoi tentativi di innovare lo stato finiscono nel nulla.
Il quotidiano si srotola tra pranzi vegetariani, lunghe attese, incomprensioni ed un assistente che darebbe la vita per lui (forse).

Il film è pieno zeppo di curiosità stilistiche, illogicità visive ed esagerazioni evidentemente cercate e volute.
Abbiamo conigli al guinzaglio, tartarighe piene di diamanti, gente che si masturba a colpi di melone, donne che si spogliano, uomini che si baciano, servitori che non capiscono, cardinali che non ne vogliono sapere.

Ed è anche pieno di citazioni artistiche, con alcune inquadrature che riproducono quadri famosi (su tutti i genitali scoperti che ribaltano Coubert).

Su tutto però spicca il castello spagnolo di Amedeo di Savoia, che è in realtà Castel Del Monte in Puglia, con la sua isolata purezza. Isolato nel nulla, telmente spoglio e riconoscibile da risultare fuori posto… ma anche questo è evidentemente un effetto cercato (e riuscito) da parte di Miñarro.

Detto tutto ciò… mi sono annoiato lo stesso.

Autore: Gabriele Farina

Blogger, scrittore, regista, poeta, in fondo narratore di storie. Nel 2005 nasce il suo storico blog Vita di un IO