#TFF Eau Zoo, l’isola dei ragazzi segregati dai genitori

E’ un film molto curioso e decisamente complicato questo Eau Zoo che Emilie Verhamme realizza con uno stile estremamente personale e raccontando una vicenda sul filo dell’illogico.

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Siamo su un’isola e l’intera comunità è terrorizzata da un evento misterioso ormai imminente. L’arrivo di qualcuno? Per proteggere i propri figli da questo pericolo assoluto i genitori li hanno praticamente segregati.

I ragazzi dormono tutti insieme in un capannone, si allenano alla fuga, non hanno alcuna libertà di movimento. A loro volta però i giovani hanno organizzato una loro vita parallela. Una vita notturna in cui vivono come adulti, in case abbozzate sulla spiaggia.

La vicenda si contorce, il rischio aumenta, i genitori decidono per strette ulteriori, fino a decidere che le ragazze non possono lasciare l’isola e si devono sposare solo con gli abitanti del posto.

Non abbiamo risposte chiare. Esiste davvero questo pericolo? Chi l’ha creato? E’ solo un gioco sfuggito di mano agli stessi ragazzi?

Tra tutte le storie seguiamo quella di Lou e Martin, il cui rappporto è messo in crisi dalla situazione generale.

Macchina da presa molto nervosa, ambienti e scenografie estremamente affascinanti.
Molto molto bravi tutti i ragazzi protagonisti.

Si va verso un finale che deve molto a Romeo e Giulietta.
Eau zoo, pur estremamente difficile e pieno di sottotesti, è un film da vedere.

Autore: Gabriele Farina

Blogger, scrittore, regista, poeta, in fondo narratore di storie. Nel 2005 nasce il suo storico blog Vita di un IO