Red family, delude Kim Ki-Duk #TFF31

Red family è diretto da Ju-Hyoung Lee ma è prodotto e scritto da Kim Ki-duk e per questo mi riferisco a lui parlando di delusione, nel senso che mi sarei aspettato qualcosa di più massiccio ed invece…

red-family
Quattro agenti segreti della Nord Korea sono infiltrati in Sud Korea, sotto la copertura di essere una famiglia tradizionale (padre, madre, figlia e nonno) spiano e compiono azioni paramilitari su indicazioni che arrivano dal Sud.

Fuori sono una famiglia modello, in casa tornaro ai loro ruoli ufficiali ed i toni cambiano completamente.
Fanno amicizia con i vicini e intanto portano avanti le loro operazioni.
Poi però commettono un errore e cominciano a cedere all’ideologia sudcoreana ed allora devono essere eliminati. E qui cominciano i pasticci.

Nel film c’è un sacco di roba.
C’è naturalmente l’ideologia comunista nordcoreana, le operazioni paramilitari, una vita passata in incognito lonatno dalle famiglie d’origine che sono in patria sempre a rischio di ripercussioni.

Poi c’è il raffronto con il liberismo del sud, con il capitalismo. E ci sono anche cose più profonde, come il parallelo tra le due famiglie. Perfetta in ogni dettaglio quella finta, scombinata, sempre litigiosa e sull’orlo dello sfaldamento la famiglia del sud, che però è quella vera, che vive una vita vera e non di copertura (meglio litigare ed essere veri? questo il senso).

E ancora i dubbi che nascono negli agenti, la violenza, la vendetta meschina del regime sulle famiglia, gli ordini eseguiti senza pensare. Significativo che i più lucidi di tutti siano i due ragazzini, una speranza per il futuro dei due paesi.

Insomma roba seria, giusta, rifelssioni importanti.
Solo che è tutto buttato lì in maniera talmente banale, talmente scontata, senza un’invenzione, che sia filmica o narrativa, capace di rivitalizzare il tutto. Tutto talmente ovvio che le riflessioni pur buone si perdono nella mediocrità del film.

Kim, perchè l’hai fatto (così)?

Autore: Gabriele Farina

Blogger, scrittore, regista, poeta, in fondo narratore di storie. Nel 2005 nasce il suo storico blog Vita di un IO