Chemsex era uno dei film più attesi del TGLFF31 e William Fairman e Max Gogarty non hanno deluso le attese consegnandoci un documentario duro e crudo che non lascia spazio all’immaginazione.
Chemsex è la nuova terribile abitudine che si è diffusa nella comunità gay londinese negli ultimi anni. Ci si fa di una serie impressionante di droghe (di almeno metà di quelle raccontate nel film non sapevo nemmeno l’esistenza) e si fa sesso.
Ci si trova nei locali o in feste private. Si fa sesso con 5-15 persone diverse in un solo week end, sempre e solo sotto l’effetto i stupefacenti. Ci si incontra tramite app dedicate.
Gli autori intervistano e seguono nella loro giornata una decina di persone. Ne vengono fuori storie devastanti e soprattutto numeri impensabili. Un fenomeno addirittura in crescita che ha ovviamente conseguenze disastrose sui fisici (e sulle menti) dei protagonisti.
E che tra l’altro (aspetto non secondario) ha riportato in auge l’Aids tra i gay londinesi.
Il doc è duro, mostra tutto quello che c’è da mostrare, dal sesso (di solito in gruppo e sadomaso) ai momenti (anche 4-5 in una giornata) del buco.
Molto interessante la testimonianza dell’uomo che lavora in una clinica del sesso di Londra che sta cominciando ad affrontare il problema.
L’insieme del mostrato e del raccontato è devastante… non trovo un termine più adatto.