L’Archivio Superottimisti di Torino da sempre lavora sulla valorizzazione artistica e riqualificazione dei film di famiglia che raccoglie, digitalizza e archivia da quasi 15 anni. Il fattore culturalmente dinamico che rende unico e originale questo prezioso lavoro è il rapporto umano con i cineamatori: il legame con loro infatti non si esaurisce con la conservazione dei ricordi privati in pellicola, ma si mantiene costante nel tempo; ogni volta infatti che artisti, registi, studenti o studiosi ricollocano gli “home movies” all’interno delle loro opere, l’Archivio coinvolge le famiglie che li hanno creati e donati, consentendo loro di potersi sorprendere ed emozionare alla luce di proiezioni di ciò che era semplicemente nato per scopi personali.
Quest’anno alla 80a Mostra Internazionale D’Arte Cinematografica, La Biennale di Venezia 2023, saranno presentati ben due documentari che, in maniera creativa, riutilizzano materiali dell’Archivio Superottimisti: AMOR di Virginia Eleuteri Serpieri, una produzione STEFILM, ERA FILM con RAI CINEMA, opera prima dell’artista romana che cerca di ricomporre una ferita privata a partire da una narrazione non convenzionale sulla Capitale – proiettato fuori concorso il 7/9 – e ACROSS, di Irene Dorigotti, storia di una visione personale e poetica prodotta da START in collaborazione con RAI CINEMA – presentata durante le Giornate degli Autori nella sezione “Notti Veneziane” il 3/9.
In entrambi i film sono diversi i fondi di Superottimisti coinvolti, ma è in particolare quello Lovera-Fenoil, una delle prime collezioni di film di famiglia digitalizzati dall’Archivio, che è stato selezionato dalle rispettive registe. Ezio Lovera era un chimico e dirigente della Cogne (Acciai speciali di Aosta) oltre che appassionato fotografo, tanto da vincere premi regionali e tenere corsi di fotografia per i dipendenti dell’acciaieria; da metà anni ’50 fino alla fine dei ’60 si divertiva a realizzare filmini in 8mm a sfondo famigliare. E’ motivo quindi di grande orgoglio per l’Archivio e la famiglia Lovera-Fenoil sapere che i propri ricordi personali ora saranno proiettati sul grande schermo, all’interno di una delle manifestazioni cinematografiche più prestigiose al mondo.
“Non so come avrebbe reagito il nonno all’idea che i suoi filmini venissero utilizzati da documentaristi e registi, ma penso come una certificazione della qualità delle sue riprese e sicuramente avrebbe sorriso divertito di fronte a questa seconda vita delle sue immagini” afferma Simone Fenoil, nipote del cineamatore.
Una nuova veste per pellicole che, senza il lavoro dell’Archivio, sarebbero forse rimaste inscatolate per sempre in cantine polverose e invece così diventano frutto creativo di una rielaborazione originale del passato che si presta all’arte.
“Superottimisti fonda il proprio lavoro su un rapporto di fiducia, quello tra Archivio e cineamatori: per conservare e riqualificare le loro memorie su pellicola non è sufficiente infatti la professionalità e la cura archivistica, ma è di fondamentale importanza la costruzione di un rapporto costante, perché le famiglie ci affidano filmini di ricordi personali e restano sempre stupiti e felici di sapere che aggiungano valore a documentari, installazioni, mostre, ricerche e molto altro” dichiara Giulio Pedretti, Presidente dell’Associazione Archivio Superottimisti.
“Su questo legame si basa anche il ruolo di Superottimisti nel rapporto con le case di produzione cinematografiche e con gli autori che richiedono all’Archivio immagini da inserire nelle proprie opere: il nostro lavoro, infatti, non si ferma a una semplice ricerca di immagini da condividere, ma procede a un’attenta valutazione dei progetti selezionando i fondi filmici che meglio possano essere valorizzati con l’obiettivo di garantirne un utilizzo stilisticamente adeguato nel rispetto della storia delle famiglie e dei cineamatori” aggiunge Giulia Carbonero, Vicepresidente di Superottimisti e responsabile dei rapporti con le produzioni.
Così ne parla la regista Virginia Eleuteri Serpieri: “Per il film AMOR cercavo delle immagini ponte tra il racconto fantastico e quello documentario: l’8mm per il suo formato ridotto e la sua particolare grana si prestava molto bene perché ha la capacità di evocare mondi lontani e allo stesso tempo familiari; ho avuto il piacere di trovare il connubio tra il fiabesco e il domestico nell’Archivio Superottimisti, portandomi a disegnare una Roma in bianco e nero sbiadita nei suoi contorni grazie a uno dei filmati che ho scelto per il film, per presentarci la città che tutti conosciamo, ma vista da un altro pianeta.”
I ricordi personali a volte si intersecano quasi per magia anche con le storie dei registi. Così racconta infatti Irene Dorigotti: “mio nonno catturò momenti indelebili con polaroid negli anni ’80 e quando ci lasciò rimasero silenziosa memoria di straordinarie avventure: parlando con i Superottimisti, decidemmo di trasformare questa necessità in una virtù, cercando tracce di vite simili tra cineamatori che avessero impresso esperienze su pellicola in quegli anni: così abbiamo ravvivato quei ricordi, dando inizio al nostro film; preservarli e condividerli è un modo per arricchire il nostro presente e apprezzare il passato creando connessioni significative tra generazioni”.
E’ perciò con profonda soddisfazione che l’Archivio Superottimisti ed Ezio Lovera, cineamatore amatoriale tra gli anni ‘50 e ‘60, saranno presenti con le proprie immagini all’interno di due film presentati al Festival di Venezia 2023.