Alberghi amici della bicicletta

Parte la procedura FIAB per attestare le strutture ricettive “amiche dei ciclisti” in Italia. Si tratta di un passo in avanti rispetto al portale specializzato www.albergabici.it, promosso e gestito dalla Federazione Italiana Amici della Bicicletta, che ora rappresenta un importante riferimento per i cicloturisti italiani e provenienti dall’estero. Le strutture attualmente registrate su Albergabici sono 1.800, quelle piemontesi sono 130, delle quali 57 nella provincia di Torino, 22 in quella di Cuneo e 14 in quella di Asti – per citare le province che ne ospitano di più.

Ma ecco la novità. Dal 2012, le strutture che posseggono tutti i requisiti minimi per richiederlo, potranno ottenere da FIAB l’attestazione di struttura ricettiva “Amica della Bicicletta” e relativa targa. Inoltre, tutti gli operatori della ricettività che  risponderanno entro il prossimo dicembre, saranno inseriti in un catalogo specializzato che diventerà l’unico in Italia pensato espressamente per i viaggiatori in bicicletta. Il catalogo sarà presentato in tutte le fiere di settore a partire dalla prossima BIT di Milano e distribuito a tutte le oltre 120 associazioni FIAB che totalizzano 15.000 soci.

Ma quali sono i requisiti minimi per poter richiedere l’attestazione? Risponde Michele Mutterle, responsabile del portale Albergabici: “Possibilità di  pernottamento anche per solo una notte, escluso il mese di agosto; disponibilità gratuita di un luogo chiuso e sicuro per posteggiare le biciclette durante la notte; disponibilità di  mappe cicloturistiche della zona, da fornire  in omaggio, in prestito o in vendita; disponibilità di luoghi adatti per asciugare vestiti e attrezzatura dei ciclisti ospiti; disponibilità di attrezzatura di base per la riparazione delle bici da parte dei loro ospiti in bici;  conoscenza di negozi e riparatori di biciclette nelle vicinanze; possibilità di fornire una sostanziosa colazione con alimenti adatti ai ciclisti”.

Per ulteriori informazioni http://www.albergabici.it/albergab/index.htm

Anche il Piemonte pecca nel cicloturismo

Il cicloturismo in Italia potrebbe generare cospicui profitti. Lo racconta nella sua inchiesta di copertina BC, la nuova rivista della Fiab, la Federazione Italiana Amici della Bicicletta, di cui esce ora il terzo numero. Solo il Trentino Alto Adige, documenta il servizio, è oggi in grado di soddisfare la domanda di quel popolo di appassionati della bicicletta (sono due milioni, secondo stime Fiab) che sulle due ruote decide di passare le sue vacanze e che sempre più frequentemente si dirige verso altre realtà come l’Austria, la Germania e ora anche la Slovenia, che sul cicloturismo investono con successo. Un dato su tutti: il distretto austriaco del Salisburghese, grande come la provincia di Foggia, ogni anno può contare su un indotto di oltre 40 milioni di euro, grazie al richiamo del suo paesaggio, ma anche e soprattutto alle iniziative e alle strutture che al cicloturismo sono dedicate.

Nella sua inchiesta BC mette in evidenza come l’Italia rischi seriamente l’esclusione da questo movimento che cresce in tutta Europa: non solo mancano le piste ciclabili, ma spesso anche le strutture ricettive guardano alle due ruote come a un intralcio; e dagli enti locali arriva poco o nulla in termini di sostegno e incentivi per la promozione del cicloturismo. Un’evidente contraddizione per l’Italia, paese leader tra i produttori di biciclette (2.489.000 pezzi prodotti nel 2010, dati Ancma) e che ha nel turismo da sempre una delle principali voci d’entrata nella bilancia dei pagamenti.