È Un posto al sole, la prima soap opera Italiana ad inserire un personaggio trans

In questo post di fine settembre vi parlo di nuovo di Un posto al sole, la mia soap opera preferita. Dopo l’estate, ci sono stati vari interessanti cambiamenti.

Qualche settimana fa, il pubblico ha infatti conosciuto un nuovo personaggio. Si tratta di Carla Parisi, il padre di Alex e Mia, che ha scelto di fare la transizione per diventare donna.

Con una scelta ancora più coraggiosa, autori e regista hanno affidato la parte a Vittoria Schisano, attrice trans, che ha recentemente terminato lo stesso percorso. Sulla esperienza di cambiamento di sesso, la giovane attrice ha anche scritto il libro “La Vittoria che nessuno sa” edito da Sperling & kupfer.

La fiction partenopea è diventata così la prima soap italiana in cui è presente un personaggio trans.

Non è la prima volta che gli autori inseriscono tematiche più aderenti alla realtà. Speriamo che l’esempio di Upas venga seguito in molti altri settori dello spettacolo. Invitare l’eclettica Vladimir Luxuria come ospite in qualche  trasmissione, è davvero troppo poco!

 

 

 

 

In Un posto al sole, é comparsa una sedia a rotelle…mi raccomando non demonizzatela!

Oggi sposto l’interesse del mio occhio indagatore dalla realtà alla fiction. In particolare mi sono concessa il piacere di raccontare una storia di gambe disabili, provenienti da Un posto al sole. Questa serie tv va in onda con grande successo su Rai Tre. È stata una delle prime soap opera italiane ed è interamente ambientata a Napoli. Devo confessarlo. Amo moltissimo questa serie. Anche perché gli autori adattano le trame all’attualità e cercano di parlare spesso di tematiche sociali importanti. Nelle ultime settimane si è parlato con delicatezza e serietà di violenze domestiche ora è stato toccato il tema della disabilità, dell’uso della sedia a rotelle e della riabilitazione. 

Come potete vedere cliccando qui.Il protagonista della storia è l’invincibile Franco Boschi. La scelta è molto azzeccata perché può fare capire meglio come la disabilità possa entrare nella vita di chiunque, indipendentemente dalla sua prestanza fisica. Però cari sceneggiatori non create troppo ildramma intorno alla sedia a rotelle! Quell’ausilio, per noi disabili diventa spesso un fantastico mezzo di libertà!