Lo diceva mia nonna, i metodi tradizionali sono i migliori. Anche contro le zanzare. E non mi riferisco a misteriosi intrugli untuosi e puzzolenti, che oltre ai fastidiosi ditteri, di sicuro tengono lontano anche i fidanzati. Parlo di un sistema ancora più tradizionale: la catena alimentare.
Ce lo insegnavano anche a scuola: in una catena alimentare che si rispetti, ogni insetto ha il suo predatore. E le zanzare, in un ecosistema non modificato dall’uomo, dovrebbero vedersela con ben 500 specie di organismi antagonisti, dalle cimici acquatiche che si nutrono delle larve fino alle rane, agli uccelli e ai pipistrelli.
Il problema insorge quando la catena si rompe, come nelle città o in aree agricole a monocoltura (risaie in particolare). In ambienti trasformati dall’intervento umano, pipistrelli e altri predatori fanno fatica ad adattarsi, mentre le zanzare proliferano incontrollatamente. A quel punto, la lotta chimica sembra l’unica soluzione possibile, con spargimento di pesticidi e affini nelle zone più infestate, e largo uso domestico di spray, zampironi, piastrine e altri arnesi che, per quanto a bassa tossicità, di certo salutari non sono.
E se invece provassimo a ripristinare la catena alimentare interrotta? È appunto questo il principio della lotta biologica agli insetti nocivi. Principio su cui si basa il progetto Bat Box – Un pipistrello per amico, ideato da Coop con il Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze.
Da qualche anno, ogni estate, compaiono nei punti vendita Coop delle curiose scatole di legno. Sono rifugi artificiali per pipistrelli. Costano una ventina di euro, ma se siete bravi con chiodi e martello, potete anche costruirli da soli (qui le istruzioni). Vanno appesi a grondaie e sottotetti, preferibilmente nei posti più tranquilli e riparati, così da convincere gli utili predatori a tornare in città per le loro battute di caccia notturne. L’inquinamento e la scarsità di ripari sicuri hanno infatti reso i chirotteri (questo il loro nome scientifico) animali a rischio e per questo, oltre che per combattere l’irrazionale antipatia “cinematografica” per queste creature, le nazioni Unite hanno proclamato il 2012 Anno Internazionale del Pipistrello.
Se poi proprio non riuscite a farvi risultare simpatici i piccoli mammiferi alati, provate a pensare che uno solo può divorare fino a 3000 zanzare per notte. Allora, meglio un pipistrello o lo zampirone?