Vittorio Pasteris su Lastampa.it
Fra le 48 aziende o raggruppamenti di aziende che hanno presentato e una proposta di interesse per la partecipazione alla gara dell’assegnazione delle frequenze WI-MAX italiane, una ha vinto di certo il premio per il nome più lungo. Si tratta della compagine tutta piemontese che dal nome denota la sua composizione: “Ribes Informatica, Lan Sevice, Informatica System, Hal Service, Tex97, B.B.Bell”.
Un nome da film della Wertmuller per un gruppo di aziende che cercheranno di aggiudicarsi una licenza regionale in Piemonte e Valle d’Aosta tentando di contrastare lo strapotere di operatori nazionali come Telecom Italia, Wind, Fastweb, Eutelia o di altri grandi aziende non del settore TLC.
Il WI-MAX dovrebbe essere LA tecnologia del futuro che consente l’accesso a reti di telecomunicazioni a banda larga e senza fili, con prestazioni nettamente superiori al Wi-Fi che potrebbe risolvere molti dei problemi digitali dell’Italia del futuro. Una killer application o una bufalona ? molto dipenderà da come verranno assegnate le frequenze dopo il bando. Le scelte politiche ed economiche potranno alimentare o attutire gli effetti innovati o conservativi della nuova tecnologia.
Le aziende “made in Piedmont” fanno parte dei nuovi operatori di telecomunicazioni emergenti, ai quale il bando WI-MAX dedica una priorità che si pare perdersi nelle parole dell’incipit del bando stesso, che però si presentano scattanti ed agguerriti, pronte ad occupare nicchiette e nicchione territoriali lasciate scoperte dai collossi delle telecomunicazioni italiane. E lo dicono senza paura delle loro intenzioni: “Assieme, noi abbiamo quello che conta, il vantaggio di oltre 10.000 clienti larga banda e il presidio tecnico-commerciale di tutto il territorio regionale”.
D’accordo ma 10.000 clienti a banda larga non sono troppo pochi per contrastare i big ? “Niente affatto, se sono concentrati in un mercato interessante come il Piemonte e la Valle d’Aosta, e soprattutto se sono tra i più soddisfatti e affrancati dalla dipendenza dall’operatore dominante Telecom”. Una specie di “Fastweb senza i fili ” ? “Si, ormai anche i bambini si sono accorti che cablare i clienti finali in fibra ottica non era e non sarà per parecchio tempo più un buon affare, e che invece le tecnologie di questo nuovo decennio permettono agli investimenti di rientrare subito”.
Come contrastare i rilanci milionari degli altri concorrenti al bando WI-MAX? “Non ci ha ordinato il medico di dissanguarci per portare a casa la licenza WI-MAX: se perderemo continueremo a dare filo da torcere ai big come stiamo facendo oggi, inclusi i nuovi che utilizzeranno la nuova tecnologia”. Le società della compagine producono già utili e anche senza WI-MAX il loro tasso di crescita li ha portati nel corso del 2007 a raddoppiare il numero di clienti erosi ai più blasonati concorrenti.
La strategia delle aziende della Torino Valley sarà anche quella di approfittare della vetrina WI-MAX per farsi notare da qualche potenziale partner finanziario che possa supportarli con “soldi freschi” per poter mettere il turbo e trasformare la loro crescita in esponenziale: “Questo sì sarebbe un vero affare per tutti, incluse le Regioni dove operiamo e, di riflesso, l’Italia intera”.
Vedremo ora che succede.