Al via la terza edizione della scuola di sicurezza alimentare 2008

La Scuola di sicurezza alimentare, promossa dalla Fondazione per le Biotecnologie di Torino, giunge nel 2008 alla sua terza edizione e si ripropone in una formula rivisitata nei programmi e nei contenuti. Lo scopo rimane quello di fornire uno strumento di informazione aggiornato sull’evoluzione che sta coinvolgendo il comparto agroalimentare, sia dal punto di vista della ricerca applicata ai diversi settori, sia nei confronti dei temi di maggiore attualità.

La Scuola, che si rivolge agli operatori del settore agricolo e agroalimentare, nonché al personale della pubblica amministrazione addetto alle attività di sorveglianza ed ispezione degli alimenti, nella nuova proposta formativa mantiene gli argomenti base delle passate edizioni, unendone altri emergenti dalle recenti normative o dalle tendenze del mercato, sempre più sensibile alla sicurezza alimentare in tutte le sue sfaccettature.

La maggior parte dei moduli è accreditata nell’ ambito del programma “Educazione Continua in Medicina” al Ministero della Salute per le figure professionali ritenute congruenti secondo gli obiettivi indicati dal Ministero della Salute. Gli eventi formativi che si terranno da marzo a dicembre 2008, si articolano in quattro aree: controllo e igiene degli alimenti, sicurezza alimentare e aspetti nutrizionali, agroalimentare e territorio, special events (convegni, workshop e seminari).

Il programma dettagliato dei primi 3 corsi si può visualizzare accedendo al sito www.scuolasicurezzaalimentare.it

Un viaggio lungo un giorno a Torino

Inizia il 2008 e sulla scena di Torino muove il suo primo passo una nuova associazione culturale: la Tribù del Badnightcafé. Lo fa con una mostra di fotografie, alla Tesoriera. Siccome è una tribù, qualcosa che ci ricorda tempi in cui noi umani eravamo ancora poco stanziali, questa mostra ci parla d’un viaggio immaginario, dentro una città, la nostra: Torino, un viaggio lungo un giorno.

La mostra sarà aperta sino al 16 Gennaio, dalle 15:00 alle 18:00. Un appuntamento da segnarsi sull’agenda è l’incontro con gli autori, che si terrà Sabato 12 Gennaio, dalle ore 15:00 Torino oltre l’apparire quotidiano, alla ricerca di angolazioni, stimoli, punti di vista, suggestioni sconosciute al forestiero e spesso trascurate da chi a Torino ci vive.

Il percorso espressivo di DieciCento, un gruppo di fotografi amatoriali torinesi, vero braccio fotografico dell’Associazione Culturale Tribù del Badnightcafè, ha inizio da questi presupposti, raccontati nella prima mostra dell’anno nuovo, che verranno ampliati con le iniziative che l’Associazione ha in programma per il 2008.

Nella mostra attuale, sono esposte opere di una parte degli autori appartenenti a questo gruppo, estremamente più ampio dei nomi attualmente rappresentati, ed altrettanto estremamente vivace nelle proprie iniziative sul territorio.

DieciCento rappresenta oggi, per quanto attiene alla fotografia, quell’area dove è difficile, se non impossibile, segnare una linea di demarcazione tra la fotografia puramente amatoriale e l’espressione artistica e professionale in senso stretto.

Questi caratteri ben si inseriscono nel tessuto culturale cittadino che ha dimostrato negli ultimi anni una quantità di fermenti e spinte innovative tali da rendere Torino, oggi, una delle piazze artistiche più importanti e vive d’Europa.

L’Associazione Culturale Tribù del Badnightcafè promuove le attività del gruppo DieciCento e di quegli artisti che, oltre che in campo fotografico, intendono esprimere le potenzialità culturali (nel teatro, nella pittura, nella musica, nel cinema, nel multimediale e nella letteratura) di una città che da tempo non è più solamente fabbrica.

A torino il supermercato drive-in telematico

Via Vittorio Pasteris

A Torino, nel supermercato di Corso Romania, all’entrata della città è stato realizzato il primo AuchanDrive, il primo supermercato drive-in in Italia, per evitare di perdere tempo inutile nel fare la spesa.

Come funziona: via internet si scelgono i prodotti da comprare in un assortimento di 400o prodotti.
Si comunica l’ora del ritiro passate almeno due ore dall’ordine.

A quel punto non resta che salire in macchina all’ora prevista, raggiungere il supermercato, comunicare il proprio arrivo all’area di carico e i comessi del supermercato caricheranno la spesa direttamente sull’auto, pagamento alla cassa e via verso casa.

Ovviamente le comodità crescono su spese ricorrenti o ripetitive. E’ possibile riutilizzare vecchi ordini enza bisogno di selezionare nuovamente gli articoli uno per uno. Oppure creare una lista di aquisto con i prodotti che si desiderano, volta per volta per salvarla e trasformarla in una spesa vera e propria.

L'innovazione a Torino secondo Torino plus

Da Innovazione Torino +

Dopo un secolo vissuto da capitale italiana dell’auto Torino ha diversificato le proprie vocazioni e, contemporaneamente, si è concentrata sui settori produttivi ad alto contenuto di conoscenza. Investire su produzioni con forti valori immateriali basati sulla ricerca e l’innovazione: questa è la strada che l’economia cittadina ha intrapreso per disegnare il proprio futuro.

Quattro i settori individuati come strategici: l’automotive, l’Ict, l’aerospazio e la finanza. L’automotive era e rimane – seppur in forma differente – un punto di forza dell’economia cittadina e regionale. La concentrazione di imprese, una ritrovata competitività e ambiti di eccellenza specifici come il design – che a Torino è protagonista non solo nel settore automobilistico con nomi come Bertone, Giugiaro, Pininfarina – o le ricerche sulle fonti d’energia alternativa come l’idrogeno, sono gli ingredienti di un rinnovato protagonismo sui mercati internazionali. L’Information and Communication Technology ha a Torino il primo distretto “senza fili” del Sud Europa – Torino Wireless – oltre a diversi centri di ricerca, come quelli di Microsoft, di Motorola e il Tilab di Telecom Italia. Il settore aerospaziale beneficia della compresenza in città di competenze differenziate che vanno dalla metallurgia all’elettronica e di grandi realtà come Alcatel Alenia Space. La finanza, infine, è motore indispensabile per garantire la crescita del sistema, e l’esistenza di realtà come il gruppo San Paolo-IMI , diventato il terzo polo bancario dell’area euro dopo la fusione con Banca Intesa.

Queste sono le linee strategiche che porteranno le 228.000 imprese cittadine che esportano ogni anno beni per quasi sedici miliardi di euro (con un saldo positivo sull’import di quattro miliardi) a essere sempre più competitive in Europa e nel mondo: la sfida dell’internazionalizzazione è infatti il banco di prova della nuova economia torinese. Una sfida – quella dell’essere protagonisti in Europa – che si gioca tanto sul piano delle imprese quanto su quello delle istituzioni: hanno già sede a Torino, infatti, il Centro di Formazione dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, l’Istituto per la Ricerca sul Crimine e la Giustizia e lo Staff College delle Nazioni Unite e la European Training Foundation dell’Unione Europea.

Il capodanno del desing a Torino

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Update: E’ deceduto il settimo operaio ferito alla Thyssenkrupp. In segno di lutto e’ stata annullata la festa prevista questa sera in Piazza Castello in attesa del Capodanno. Annullato anche lo spettacolo pirotecnico di mezzanotte.

Torino entra ufficialmente nell’Anno Mondiale del Design con una straordinaria notte di capodanno, progettata appositamente per festeggiare Torino 2008 World Design Capital. Epicentro delle manifestazioni del 31.12.07 è piazza Castello, il cuore barocco della città protagonista sugli schermi di tutto il mondo durante i XX Giochi Olimpici Invernali del 2006: qui era la “Medals Plaza”, non solo palco delle premiazioni ma anche ribalta per grandi eventi musicali e quinta, tutte le sere, di spettacoli pirotecnici. Ed è nuovamente la musica ad animare la piazza, con una notte interamente sonorizzata da ‘live’ e ‘dj set’

Ma il Capodanno del Design va oltre un festeggiamento tradizionale: quello a cavallo tra l’ultimo giorno del 2007 e il primo del 2008 è un party urbano ‘plurale, collaborativo e distribuito’. Plurale perché costruito da un team composito, torinese e internazionale allo stesso tempo, plurale perchè rivolto a tutte le fasce di pubblico. Collaborativo perché proprio il pubblico, nella sua eterogeneità, viene chiamato a essere protagonista dell’evento, interagendo con artisti, oggetti e tecnologie.

Distribuito tanto nello spazio – attorno al cuore pulsante di piazza Castello tutta la metropoli vive un’intera giornata di design – quanto nel tempo, con i simboli che rimarranno, dopo la festa, sia sul territorio che nelle mani di ognuno. Ne sono un esempio i “Led Throwies”, piccoli oggetti luminosi costruiti assieme al pubblico nel corso della giornata e che la sera ognuno potrà disseminare per la città, formando una sorta di specchio al contempo plurale, collaborativo e distribuito allo spettacolo verde che illumina il cielo di Torino.

Oppure le mega sfere cangianti del progetto “Zygote – Tangibile Interaction”, palloni enormi e leggerissimi con cui la gente può giocare, facendo loro cambiare tonalità a ogni colpo. Grandi maxischermi creano uno spazio virtuale incastonato nell’architettura antica del centro cittadino – come quelli attraversati dalle immagini del video “Waiting for the early bus” degli artisti Botto & Bruno, mentre installazioni interattive come “Design-ME” producono in tempo reale multiproiezioni generate dalla vita della piazza. “Design Leaves”, cartoline e stickers dedicati ai più celebri oggetti di design rimarranno al pubblico come ricordo dell’inaugurazione dell’Anno Mondiale del Design.

Una lunga giornata, dunque, in cui festa e ‘public design’ si incontrano con la complicità degli spettatori-attori. Una notte di creatività e divertimento diversa da qualsiasi altro San Silvestro in Italia e nel mondo. La notte, verde, che dà il benvenuto a Torino 2008 World Design Capital.

Barcamp Torino 2008 spostamento data

Via Torino Valley blog

La data del Barcamp Torino 2008 è stata spostata al 22 e 23 Febbraio 2008, possible eventualmente uno spostamento alla settimana precedente.

Il primo giorno si svolgerà Webdays con conferenze tradizionali, il secondo giorno il Barcamp Torino 2008 in classico stile barcamp.

La sede dovrebbe essere il Circolo dei Lettori.

Sottodiciotto festival 2007

Mai come quest’anno Sottodiciotto Filmfestival, alla propria ottava edizione, offre una panoramica a 360 gradi sul cinema giovane di oggi e di ieri, con punti di vista sorprendenti sul “continente inesplorato” più frastagliato ed emozionante che ci sia: l’universo giovanile. Kermesse di rilievo nazionale, ospita in 10 giorni di programmazione dedicati a spettatori di tutte le età, oltre 300 film, anteprime, retrospettive e personali, classici restaurati, proiezioni e programmi speciali, concerti e spettacoli, performance, incontri con ospiti d’eccezione.

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La prima del Don Chisciotte made in Torino

Sta per uscire nelle sale di tutto il mondo Donkey Xote il film d’animazione in 3D, coprodotto dalla spagnola Filmax e dalla Lumiq Animation di Torino. Donkey Xote sarà presentato in anteprima mercoledì 5 dicembre a Barcellona alla presenza delle Autorità Spagnole e dei rappresentanti delle società Filmax e Lumiq.

Liberamente tratto dal “Don Chisciotte”, è la storia dell’eroe di Cervantes visto da Rucio, l’asino di Sancho Panza, secondo cui il celebre cavaliere sognatore della Mancha non era affatto pazzo, ma un intelligente, passionale ed entusiasta uomo d’azione, pronto a tutto per sconfiggere il terribile Cavaliere della Luna e rivelare così la vera identità della sua amata Dulcinea. Una vicenda d’armi e d’amore, di viaggi, avventure e grandi amicizie. Con una buona dose di umorismo e comicità.

Il trailer del film

Il film, costato 15 milioni di euro per trenta mesi di lavorazione, è il fiore all’occhiello della politica di trasformazione di Torino e del Piemonte in uno dei più importanti poli di produzione cinematografica nazionale e internazionale. Una co-produzione italo-spagnola, che ha visto lavorare sotto la Mole settanta tecnici e artisti specializzati nei vari settori dell’animazione in 3D provenienti da tutta Europa.

La produzione di Donkey Xote è stata per il cinema torinese e in particolar modo per gli Studios Lumiq, situati all’interno del complesso del Virtual Reality & Multi Media Park. Accanto ai film di live action, che grazie all’impegno di Film Commission Torino Piemonte sempre più spesso scelgono come set il Piemonte, la realizzazione di Donkey Xote dimostra la raffinata qualità raggiunta dal cinema d’animazione a Torino, che rappresenta oggi il polo più importante nella produzione italiana del settore.

Il Torino Film Festival di Moretti ha vinto

La Torino Allegra di Moretti di Gabriele Ferraris

Il Torino Festival che si è chiuso ieri – venticinquesima edizione, anno primo dell’era-Moretti – ce l’ha fatta. Un anno fa, la rassegna cinematografica torinese affrontava una sfida per la sopravvivenza: la quieta certezza di essere «il secondo festival italiano dopo Venezia» crollava davanti alla prepotente presa di potere della Festa di Roma. Vaso di coccio fra vasi di ferro, Torino doveva superare in fretta un handicap antico: la scarsa visibilità mediatica, conseguenza – in fondo nobile, e serenamente accettata – di una «diversità» cinefila che ne certificava la qualità artistica, ma non allettava l’informazione di massa sensibile soltanto alle passerelle di star. Il famigerato «tappeto rosso», insomma, sul quale a Roma e Venezia si pavoneggiano i divi nostrani e d’importazione, fra due ali di popolo acclamente; tappeto che a Torino non c’è mai stato, e mai ci sarà.

Affidare la direzione del Tff a Nanni Moretti fu una scelta intelligente, se non indolore. Intelligente, perché garantiva l’attenzione dei media allettati dal nome del regista illustre (e assai «personaggio» nel suo non voler essere «personaggio»), e insieme scongiurava ogni deriva pacchiana, ogni deragliamento dalla linea rigorosa del Festival torinese, ogni concessione alla volgarità dello showbiz.

Moretti e la sua squadra hanno confezionato un Festival dignitosissimo. E non penso solo ai film, che chi ne capisce più di me ha giudicato buoni ma non esaltanti, e accomunati da una mestizia di temi che si potrebbe, ingenerosamente, attribuire alla weltanschauung morettiana. Ingenerosamente perché la cifra del Tff è stata invece l’allegria: allegria del direttore, disponibile e complice oltre ogni previsione; allegria degli spettatori, che hanno affollato le sale come non mai; e allegria dei pubblici amministratori, che pagano e vorrebbero dei riscontri concreti. Li hanno avuti, con rassegne stampa spesse come volumi della Treccani; e qui, innegabilmente, l’effetto-Moretti sì è fatto sentire. O pensavate davvero che giornali e tigì spedissero legioni di inviati per puro entusiasmo cinefilo?

Moretti: Torino bella atmosfera, 2008 facciamo il bis di Giovanna Favro

Sono stato bene, qui. Sono stato bene con i collaboratori, mi va bene il periodo, novembre, e mi va bene questa città, Torino». Così ieri un Nanni Moretti sorridente ha tratto le somme del suo primo anno da direttore del Torino Film Festival. A chi gli ha chiesto cosa vorrebbe di Roma e Venezia, ha detto «mi basta quello che ho». E, fugando ogni nube sul 2008, ha promesso: «Nella prossima edizione metterò lo stesso impegno, energia e tempo che ho impiegato quest’anno». In privato confida di essere «così stanco che mi viene da piangere». Ma al Circolo dei lettori affollato di telecamere spiega: «Ho lavorato tanto, e mi sono divertito molto. Il trionfalismo è sempre seccante, ma è la verità: ci aspettavamo che andasse bene, ma non così tanto». La sola cosa che non gli è piaciuta? «Il Museo del cinema mi aveva promesso 8 giorni di sole e uno di grigio, invece ci sono stati due giorni di pioggia».

Al suo fianco la presidente della Regione Mercedes Bresso e tutto il suo staff, in testa Emanuela Martini. Tra il pubblico, Alberto Barbera e Alessandro Casazza del Museo del cinema, e il presidente del Festival Lorenzo Ventavoli. Ma anche Piero Chiambretti, che gli chiede «da conduttore del festival di Sanremo a direttore del festival di Torino: vieni a Markette? Dicevi che non ti piaceva il nome della trasmissione, e l’ho cambiato: una parte sarà “Speciale Chiambetti”». E Moretti: «Se hai cambiato il nome per me, e lo dici, vengo». Pierino: «Moretti è l’uomo giusto per Torino, città sobria e capitale del cioccolato». E poi: «Nanni? Roma ci fa una pippa!»