Via Localport
Ivrea e il Canavese si sono svegliati questa mattina sotto una poetica coltre di neve, ma sono bastate poche ore perché si diffondesse ovunque una notizia che ha spazzato via la poesia e l’allegria: nella notte è morto, nella sua casa sulla collina del Crist, Silvano Fumero, uno dei personaggi più importanti della vita imprenditoriale del territorio.
Fumero, saluzzese di nascita, dopo aver conseguito la laurea in chimica all’Università di Torino nel 1966, si è dedicato al settore delle biotecnologie: fin dal 1971 ha operato all’interno della Rbm di Colleretto Giacosa e, come general manager di questa azienda è stato, negli anni Ottanta, tra i fautori della creazione del Biopark del Canavese, una delle più importanti realtà imprenditoriali del territorio nel “dopo Olivetti”.
Fucina di innovazione e ricerca, il Biopark deve molto del suo successo proprio alle doti imprenditoriali di Fumero che lo ha fatto crescere, sotto la sua guida. E quando il “gioiello” ha dimostrato di saper camminare sulle sue gambe, Fumero non ha esitato nel lanciarsi in una nuova e stimolante avventura, la Eporgen, realtà realizzata sempre all’interno del Biopark, votata ad accogliere nuove realtà imprenditoriali per garantire loro l’ambiente ideale per passare dalla fase di studio a quella della realizzazione delle iniziative. Un moderno mecenatismo grazie al quale i ricercatori possono sperare di veder trasformata in azienda la loro ricerca. Un ancora importante per trattenere in Italia, e ospitare in Canavese, studiosi e ricercatori, per porre un argine alla “fuga di cervelli” che troppo spesso impoverisce il panorama scientifico nazionale.