Emanuela Minucci su Lastampa.it
Non sarà il Guggenheim, ma poco ci manca. Certo è che la stretta di mano fra il sindaco Chiamparino e lamministratore delegato di Rfi Mauro Moretti (ieri a Roma) se sarà seguita da un accordo nero su bianco, sancisce la nascita di un nuovo, cruciale trampolino per la città: dal punto di vista culturale, turistico ed economico.
Il tutto grazie allintervento della Fondazione Crt, che ha puntato fondi freschi (si parla di 55 milioni di euro) sullintera operazione. Come? Proponendo a Rfi di comprare i muri delle Ogr, le ex Officine Grandi Riparazioni che si affacciano su corso Castelfidardo, nel cuore di Spina 2. Un modo per poter finalmente disporre di quel duomo dellarcheologia industriale e trasformarlo nel più completo e moderno polo dellarte contemporanea di Torino e inserirlo nel circuito delle eccellenze europee dellarte. «La Fondazione Crt – spiega lassessore allUrbanistica Mario Viano, che ha accompagnato il sindaco nella sua missione romana – ha fatto unofferta economica che a Roma hanno ritenuto molto interessante. Ora non restano che da approfondire alcuni aspetti tecnico-procedurali, ma la strada è spianata». Soddisfatto il primo cittadino che ha commentato: «speriamo che laffare vada in porto, quando sono in gioco cifre del genere il condizionale è dobbligo». E anche lassessore alla Cultura Fiorenzo Alfieri, che da anni ormai punta su questo gioiello dellarchitettura industriale torinese per trasformarlo in roccaforte dellarte contemporanea in cui Torino già eccelle, ieri si è rallegrato della notizia.
«La Crt si è detta disponibile ad acquisire limmobile – ha continuato Viano – per traslocare fra quei muri tutte le sue collezioni di arte contemporanea. La Città farà il resto, completando lallestimento del museo con la Gam e il resto del sistema di arte contemporanea». Un progetto di grandissimo respiro, dunque, che fra laltro non pone nemmeno un problema dal punto di vista delle varianti urbanistiche necessarie alla metamorfosi della struttura: «Dal momento che se ne ricaverà un museo – ha aggiunto Viano – e il museo è un servizio pubblico, non cè quindi alcun bisogno di cambiare il piano regolatore». Non è la prima volta che si pensa di trasferire nelle Ogr parte della Gam o comunque trasformarle in un polo dellarte contemporanea. Fra le ultime suggestioni cera anche quella di allestire nelle Ogr la seconda sede italiana (dopo Venezia) del Guggenheim Museum. Adesso però, anche se non si tratta del prestigioso museo newyorkese, è arrivata la vera svolta. Un bel passo avanti rispetto allultimo accordo, che risale allagosto scorso, quando Comune e Ferrovie firmarono lagognato patto sul cosiddetto «Duomo», ledificio a forma di «H» che è il più pregevole manufatto architettonico delle ex Ogr. Il fiore allocchiello di Spina 2 venne ceduto in comodato gratuito a Palazzo civico per 30 anni. In quella data Palazzo Civico annunciò pure il primo progetto di utilizzo di parte della struttura, che prevedeva lavori «leggeri» di sistemazione, da 500 mila euro.
Se lintervento sarà confermato, la pregiata architettura potrà essere aperta al pubblico, inaugurandone la vocazione espositiva. A giugno 2008 (anche questo dovrebbe essere un appuntamento confermato) le Ogr accoglieranno una grande mostra sulle trasformazioni della città, in occasione del congresso mondiale degli architetti. Quando sarà conclusa tutta loperazione? «Ci auguriamo entro il 2010 – ha concluso ieri Viano – un anno in anticipo rispetto alle celebrazioni dei 150 anni dellUnità dItalia».