E' partito a Torino il Polo del Venture Capital Italiano

polo-venture-capital.JPGIl Polo del Venture Capital raggruppa undici fondi che coprono tutti i segmenti del venture capital, dall’Angel Investing al late stage, e rappresentano complessivamente risorse finanziarie gestite per circa un miliardo di euro. Possono pertanto contribuire ai più ambiziosi progetti di crescita delle imprese più promettenti a vari stadi di sviluppo, dallo stadio pre-competitivo all’affermazione sui mercati internazionali.

Nato sotto la regia di Torino Wireless e con la collaborazione del Politecnico di Torino, il Polo è costituito da sei fondi italiani (Piemontech, Innogest Capital, Club degli Investitori, Strategia Italia, Eporgen Venture, Principia Fund) e da cinque fondi internazionali (TLcom Capital, Doughty Hanson &co Technology Limited, Intel Capital, 360 Capital Partner, Jupiter Venture).

Il progetto si ispira ad alcune esperienze americane, come quella di Austin (Texas), in cui, allo stesso piano del 6300 Bridgepoint Parkway, hanno sede alcuni fondi tra i più attivi e di maggiore reputazione in quell’area (Sevin Rosens, Arch Venture, Bridgepoint Venture Partners, etc.). Ogni fondo agisce autonomamente. La vicinanza, tuttavia, permette di confrontarsi agilmente e di accelerare le operazioni di co-investimento. Tale indirizzo è diventato un punto di riferimento per gli imprenditori del Mid-West.

La nascita di un Polo del Venture Capital è favorita dalla caratteristica cooperativa degli operatori del Venture Capital, spesso più interessati a coinvestire che a competere su singole opportunità. Inoltre, nel contesto italiano attuale, in cui venture capital e crescita di imprese innovative sono fenomeni da sviluppare, far sistema attraverso un Polo è premiante rispetto a dinamiche concorrenziali tra gli operatori del venture.

Scegliendo la Cittadella Politecnica, come sede operativa del Polo, e precisamente negli spazi dell’incubatore I3P, la nuova struttura, pur avendo un ambito operativo nazionale, sarà vicina alle idee, ai progetti e soprattutto all’intraprendenza tecnologica e imprenditoriale che la città di Torino ha saputo esprimere negli ultimi anni, introducendo un nuovo importante stimolo nei confronti delle imprese. La Cittadella è infatti il nuovo Campus aperto del Politecnico di Torino, dove si sta affermando un modello di sviluppo locale basato sulla partnership di ricerca e formazione tra il Politecnico di Torino e le aziende innovative, che dalla vicinanza, anche fisica, con l’Università, e ora anche con il Polo del Venture Capital, possono trarre nuove opportunità di crescita.

E’ ormai noto come il Politecnico di Torino – afferma il Rettore, prof. Francesco Profumo – punti a essere parte sempre più attiva nel processo sviluppo del sistema locale e a diventare un punto di riferimento forte per la promozione del trasferimento tecnologico e della conoscenza, dell’innovazione e dei servizi al territorio, che si aggiungono alle missioni tradizionali dell’Università di formazione e ricerca. Il Polo del Venture Capital, all’interno della Cittadella, rientra in questo quadro e rappresenta la “quinta gamba” su cui l’Ateneo può contare per mettere a disposizione del territorio le proprie competenze. La presenza nella Cittadella di un Polo Venture Capital, che possa sostenere e investire in “nuove idee”, completa la strategia.

La filiera della creazione d’imprese innovative che vede l’azione sinergica degli incubatori universitari, degli Enti locali e di Torino Wireless, aggiunge il Prof. Vincenzo Pozzolo, Presidente di I3P, l’Incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino, si completa perfettamente con la presenza del Polo del Venture capital, una realtà che può portare il contributo fondamentale del cosiddetto smart money, cioè degli investimenti uniti alla capacità di giudicare la qualità delle proposte e fornire supporti di management alle imprese.

Per rendere più rapidi i processi decisionali, ha precisato Claudio Giuliano, Polo del Venture Capital, i fondi si scambieranno costantemente informazioni sulle operazioni esaminate e le relative valutazioni sulle performance potenziali. Inoltre, il Polo promuoverà un programma congiunto di “Entrepreneur in Residence” che avvicinerà senior manager con spirito imprenditoriale a opportunità imprenditoriale, e, viceversa, permetterà a iniziative embrionali di partire con una squadra gestionale di primissimo livello. Con l’avvio del Polo, gli imprenditori italiani hanno un indirizzo a cui far riferimento. Dopo un periodo di sostanziale assenza di Venture Capital in Italia, il Polo vuole dare il segnale che il Venture Capital è presente e cerca attivamente opportunità di investimento.

“Il coordinamento tra formazione, ricerca e impresa non può che essere un valore aggiunto per la nostra regione, ha aggiunto – Mario Calderini, Presidente di Finpiemonte – in linea con l’attuale politica regionale sull’innovazione e la ricerca. Sono molto contento anche per il coinvolgimento dei fondi esteri: ciò dimostra che a livello internazionale si crede nel Piemonte come luogo di ricerca e innovazione tecnologica. Mi auguro che si realizzi presto un sistema di formazione integrata tra accademia e sistema finanziario”.

Con questa iniziativa, si completa l’azione di Torino Wireless volta a dotare il territorio di strumenti di finanziamento all’innovazione – ha dichiarato il prof. Rodolfo Zich, Presidente di Torino Wireless – a partire dal primo fondo di distretto, Piemontech, continuando per l’avvio del più ambizioso progetto Innogest Capital, lanciato nel 2005 insieme a Ersel, e del Club degli Investitori; e infine la creazione del Polo del Venture Capital, che porta in Piemonte un sistema di fondi, anche stranieri, pronti a investire nelle migliori idee e progetti tecnologici.

Le start-up finanziate da Torino

da Repubblica Affari & Finanza del 5 febbraio 2007

Dal polo del wireless a quello del venture capitalist. La Fondazione Torino Wireless gioca la caria della finanza. Un primo passo era già stato fatto con Innogest Capital, fondo italiano di Early Stage dedicato alle giovani imprese. Promosso da Torino Wireless ed Ersel, e gestito da Innogest SGR. il fondo con un capitale fino a 60 milioni di euro, si è posto l’obiettivo di investire in almeno venti imprese nell’arco di un quinquennio.

La missione di Innogest è stata quella di trasformare imprenditorialità e tecnologie del Paese in grandi imprese e generare elevati ritorni finanziari per gli investitori. Innogest Capital fornisce solo capitale, ma costituisce per le imprese un partner con cui confrontarsi e condividere un percorso di crescita, in grado di accompagnarle verso il mercato, assicurare solide basi fìnanziarie e un supporto attivo a sostegno del team imprenditoriale. Gli investimenti spaziano da 500mila a 3 milioni di euro per singola operazione.

Il fondo è posizionato sul segmento del Venture Capital di primo livello (Early Stage o Seed Capital), che è successivo ai finanziamenti di start-up (Angel investment), che nel modello integrato sviluppato dalla Fondazione Torino Wireless è stato affidato a Piemontech con investimenti compresi tra 20 mila e 200 mila euro.
Innogest Capital investe nelle PMI che presentano le caratteristiche fondamentali per favorire la remunerazione del capitale, management di alto profilo, tecnologie differenzianti, alta crescita, capacità di svilupparsi nel mercato italiano e poi in quello intemazionale.

Piemontech, invece, ha sinora permesso la nascita di una decina di realtà imprenditoriali che hanno terminato il periodo di incubazione e che ora sono pronte a proseguire la strada in autonomia: dalla ATS – Alps Telecomunications Software, che sviluppa soluzioni software per reti di telecomunicazioni, a Casper Technology, che ha lanciato il ciptotelefonino anti intercettazioni: dalla CSDomotica, che realizza soluzioni wireless per l’home e business automation, a Dynamic Fun, attiva nel settore delle soluzioni wireless per il business e per li mobile gaming; e ancora la Faber Software che realizza software per la modellazione, simulazione e controllo di Sistemi complessi e la Iplug, con soluzioni VOIP basate su open source; la Ovolab una delle principali software house italiane per Macintosh; la Sc-Aip che realizza software e algoritmi per l’imaging elettromagnetico, sistemi per la tomografia elettrica e capacitiva; Sicurante, società operante nell’Information Security.

Da quest’esperienza è nata l’idea di lanciare un Polo del Venture Capital con l’adesione di Club degli Investitori, Strategia Italia, Intel Capitalm 360 Capital Partners, TLcom Capital, Doughty Hanson &co Technology e Jupiter Venture.

Infosecurity e Storage Expo

Infosecurity

Infosecurity e Storage Expo dal 6 all’8 febbraio in Fieramilanocity  rappresentano un consolidato connubio nel panorama fieristico italiano. Un appuntamento di riferimento per tutti gli operatori professionali che all’interno delle aziende si occupano di alcuni degli aspetti più importanti dell’Information Technology.

La sicurezza IT presenta ogni giorno problematiche differenti, che richiedono, sempre di più, la massima attenzione, non solo degli IT Professional ma soprattutto del management aziendale al fine di proteggere e garantire lo sviluppo del business.

Le strategie di Information Technology, infatti, rientrano “di diritto” nei piani di sviluppo del business delle aziende di tutti i comparti produttivi. Infosecurity e Storage Expo dedicano il programma dei convegni 2007 alle tematiche di maggior attualità e priorità per tutto il pubblico dei decisori d’acquisto: un target di pubblico che è sempre più coinvolto in queste problematiche.

Il programma propone un fitto calendario di appuntamenti, fra i quali una giornata di lavori dedicata a tematiche in grado di coniugare IT Security e Data Storage. Il corretto uso di tecnologie di Storage e di Security possono facilitare notevolmente le attività che un'azienda deve intraprendere per far fronte a tali esigenze. Nel corso dell’incontro dedicato a “Tecnologie, norme e standard per la sicurezza delle informazioni” esperti in ambito legale e normativo esporranno lo stato dell'arte in materia; i fornitori leader di Mercato illustreranno casi reali in cui le tecnologie hanno aiutato le aziende a raggiungere i livelli di conformità richiesti. È sempre più vasto, infatti, il repertorio di norme e Standard in ambito Security che un'azienda è chiamata a soddisfare: Testo Unico sulla Privacy, Legge sulla Data Retention, Legge sul Diritto d'Autore, Legge sulla Pedofilia online, Basilea 2, norme ISO, Common Criteria, ecc. Un appuntamento di grande respiro volto a fornire un utile supporto a tutti coloro che devono operare queste scelte in azienda.

Le nuove frontiere dell’IT Security sono invece al centro di alcuni importanti appuntamenti. Da “Identità digitale: una sfida per il futuro”. Un incontro nel corso del quale, rappresentanti delle Istituzioni ed esperti del settore, illustrano le iniziative più significative in ambito nazionale, metodologie e prodotti che possono contribuire ad una soluzione radicale per la gestione delle identità digitali, sia per gli utenti sia per gli amministratori di sistema. Un importante contributo sarà offerto dai fornitori leader di mercato che presenteranno alcuni esempi reali in cui il problema è stato risolto con successo.

“La sicurezza delle applicazioni web”. Il web è ormai diventato l'ambito di riferimento per lo sviluppo di tutte le applicazioni di rete, quali ad esempio home banking, e-commerce, e-government, e-health, ecc. La stragrande maggioranza di tali applicazioni richiede spesso il soddisfacimento di requisiti di sicurezza molto stringenti. Scopo del convegno è illustrare le metodologie e le tecnologie oggi presenti sul mercato per la realizzazione o la messa in sicurezza di applicazioni web. Alcuni fornitori illustreranno le tecniche utilizzate in casi concreti.

Come tradizione, completa il programma un ricco calendario di workshop aziendali volti ad illustrare prodotti, soluzioni e dimostrazioni pratiche sulle soluzioni più innovative di IT Security e Data Storage .

Il VII Programma Quadro sulla ricerca

L’Unione Europea punta a diventare a medio-breve termine leader nel mondo in quanto a crescita economica basata sulla disponibilità di alta tecnologia e dinamismo, e per raggiungere questo traguardo ha giustamente deciso di investire molto dal punto di vista economico sullo sviluppo dell’innovazione scientifica e tecnologica.Il VII Programma quadro (Seventh Framework Programme), detto 7PQ (FP7), varato lo scorso dicembre, destina infatti per il periodo 2007-2013, 54 miliardi di euro per la ricerca, con un incremento del 60% rispetto a quanto messo a disposizione con il precedente Programma. Il VII Programma è strutturato in quattro sottoprogrammi che corrispondono a quattro caratteristiche di base della ricerca europea: Ricerca collaborativa (in particolare tra università e aziende), Idee (sviluppo della creatività), Risorse umane e Infrastrutture (Capacities). A questi si aggiunge uno specifico programma per l’attività di ricerca nucleare (Euratom).

La parte più cospicua di finanziamenti andrà alla ricerca collaborativa sotto la sigla “Cooperation”: oltre 32,3 milioni di euro complessivi, articolati in 10 priorità tematiche: salute; prodotti alimentari, agricoltura e biotecnologie; tecnologie dell’informazione e della comunicazione; nanoscienze e nanotecnologie; materiali e nuove tecnologie di produzione; energia, ambiente e cambiamenti climatici; trasporti e aeronautica; scienze socioeconomiche e scienze umane; sicurezza; spazio.

Alle iniziative per la formazione del capitale umano sono riservati 4,7 milioni di euro.

Alle “Capacities” per lo sviluppo di politiche in grado di accrescere il potenziale di ricerca e innovazione in Europa vanno 4,2 milioni di euro, articolati in sei aree di intervento: Infrastrutture di ricerca, Ricerca per le Pmi, Regioni della Conoscenza, Potenziale di ricerca nelle regioni della convergenza, Scienza nella Società, Cooperazione Internazionale.

Una novità di rilievo del VII PQ è il programma “Ideas” dedicato alla ricerca di base, a cui andranno circa 7,5 milioni di euro per lo sviluppo del Consiglio europeo della ricerca, una struttura esplicitamente dedicata al riconoscimento e alla promozione dell’eccellenza europea.

Una particolare attenzione è riservata alla Cooperazione Internazionale, presente non solo come asse dedicato nel programma Capacities ma anche trasversalmente in ciascuna delle priorità tematiche del programma Cooperation, auspicando che un generoso contributo alla crescita delle capacità tecnologiche dei paesi meno sviluppati possa, a medio termine, rendere l’Europa attraente per nuove generazioni di ricercatori.

Storicamente i settori italiani maggiormente coinvolti nei Programmi pluriennali dell’UE sono quelli di Terra e ambiente, Progettazione molecolare, Materiali e dispositivi, Ict e Sistemi di produzione.

A fine dicembre 2006 è già stata pubblicata una prima serie di bandi per la presentazione di progetti.

Le informazioni sul VII Programma Quadro sulla ricerca

Trackability a Milano

Trackability è il primo evento nazionale interamente dedicato alle tecnologie innovative per la tracciabilità, RFID ed identificazione automatica. Dal 6 all' 8 Febbraio la manifestazione è interamente dedicata al tema della tracciabilità di merci e persone, focalizzerà la sua attenzione su diversi aspetti della tracciabilità, rintracciabilità ed identificazione automatica.

Secondo una recente ricerca del MIP, Business School del Politecnico di Milano, attualmente sono circa 500 le applicazioni o i progetti sviluppati, con un tasso di crescita del 70% solo nell'ultimo anno e i maggiori ambiti di utilizzo si riscontrano nel settore tessile (circa il 20%) e nell'automotive (16%). L'impatto economico previsto dallo sviluppo della tecnologia RFID è dell'ordine di migliaia di miliardi di euro, cifra di tutto rispetto che ha meritato l'attenzione della Commissione Europea, tanto che il 23 novembre 2006 è stata varata una norma per l'armonizzazione dello spettro radio per le apparecchiature di identificazione a radiofrequenza (RFID) che operano in banda UHF. Quando la normativa europea entrerà in vigore, già il prossimo 23 maggio 2007 dopo un periodo di transizione di sei mesi, le aziende europee avranno la possibilità di operare con standard uniformati, chiari e semplici.

A Torino parte il Polo del Venture Capital

Le idee, i progetti, le azioni e soprattutto l’intraprendenza tecnologica e imprenditoriale che Torino ha saputo esprimere negli ultimi anni trova un nuovo riscontro presso prestigiosi venture capital, italiani ed internazionali.

Da febbraio, presso la Cittadella Politecnica, inizierà ad operare stabilmente il “Polo del Venture Capital” per dialogare con gli imprenditori e le imprese più dinamici e individuare i migliori progetti ad alto contenuto tecnologico da finanziare.

A Torino parte il Polo del Venture Capital

Le idee, i progetti, le azioni e soprattutto l’intraprendenza tecnologica e imprenditoriale che Torino ha saputo esprimere negli ultimi anni trova un nuovo riscontro presso prestigiosi venture capital, italiani ed internazionali.

Da febbraio, presso la Cittadella Politecnica, inizierà ad operare stabilmente il “Polo del Venture Capital” per dialogare con gli imprenditori e le imprese più dinamici e individuare i migliori progetti ad alto contenuto tecnologico da finanziare.

Il “Polo del Venture Capital” si presenterà ad operatori economici, istituzioni e media per illustrare i propri obiettivi, i risultati potenziali e i criteri che guideranno i venture capital per scegliere i progetti più idonei alle aspettative dei mercati finanziari, nazionali ed esteri :
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Il Darvin Day a Milano: 8 – 11 febbraio 2007

Darvin Day

Come ogni anno i protagonisti del dibattito evoluzionistico internazionale si confronteranno fra loro e con il pubblico. In vista delle celebrazioni del bicentenario darwiniano del 2009 la manifestazione, come d’abitudine, abbraccerà linguaggi diversi e sarà composta non soltanto dalle sessioni di convegno, ma anche da serate a tema, spettacoli, laboratori per bambini e per ragazzi.

Lo stile divulgativo, misto agli approfondimenti, sarà calibrato per un pubblico curioso, non necessariamente di addetti ai lavori, con particolare attenzione agli studenti delle scuole superiori e agli universitari, nell’intento di coltivare l’interesse per la cultura scientifica in un paese dove ancora essa non sembra adeguatamente valorizzata.

L’edizione 2007 è dedicata a un tema affascinante, che si lega alla gioventù di Darwin e alle sue prime ricerche.
Il grande naturalista inglese aveva avuto come influenti maestri i migliori geologi inglesi del suo tempo. I suoi primi appunti, scritti al ritorno dal viaggio con il Beagle, sono fortemente impregnati di osservazioni geologiche. Le sue riflessioni sulle trasformazioni della crosta terrestre, sulle distribuzioni dei fossili, su terremoti e vulcani, sulle origini degli atolli corallini, sono state in qualche modo il crogiuolo intellettuale dentro il quale è nata poi la teoria dell’evoluzione. Discutere di Darwin geologo sarà quindi un ottimo pretesto per illustrare i risultati più recenti delle ricerche sull’evoluzione del pianeta Terra e sulle relazioni fra gli esseri viventi e gli ecosistemi in cui sono immersi.

Un tema, insomma, che connette l’evoluzione della vita con i grandi scenari dell’evoluzione della biosfera, e coinvolge inevitabilmente la questione delicata e urgente dei rapporti fra la specie umana e l’ambiente. Gli autorevoli esperti presenti, italiani e internazionali, apriranno dunque suggestive finestre su oceani, atmosfera, vulcani, terremoti, ghiacci, isole, continenti, clima, biodiversità, senza dimenticare mai lo sguardo del tempo profondo che anima gli evoluzionisti. Non mancheranno approfondimenti di attualità, legati ai nuovi studi sull’evoluzione delle credenze e alle critiche, scientifiche e filosofiche, che mostrano la totale inconsistenza della cosiddetta dottrina del “disegno intelligente”.

Chi non potrà essere presente al compleanno di Darwin al Museo Civico di Storia Naturale di Milano, e nelle altre sedi cittadine e lombarde dove si terranno gli incontri, potrà seguirli direttamente tramite Pikaia il portale dell'evoluzione

Torino 2008 World Design Capital

Nel 2008 Torino sarà la prima World Design Capital. Assegnando questo titolo a Torino i due organi mondiali Icsid (International Council of Societies of Industrial Design) e Ida (International Design Alliancel hanno riconosciuto alla città innanzitutto la volontà progettuale di rinnouare sé stessa attraverso innovazione e creatività. A un anno dall´inizio di un evento che non ha precedenti, questo incontro vuole mostrare il lavoro svolto finora e indicare gli obiettivi che la città si è data, consapevole del ruolo dì beta-tester del progetto World Design Capital.

Il design ci appartiene, ci viene incontro con uno frequenza quotidiana. Perciò Torino 2008 World Design Capital vuole offrire una visione più chiara possibile, bilanciando la sensibilità italiana e il valore dell´identità piemontese – coraggiosa, sfaccettata e spesso nascosta – con i temi rilevanti, i significati e i fatti del design contemporaneo. Il design è prima di tutto il privilegio di porsi domande. In sintonia con questa percezione, Torino 2008 uuole formare il proprio carattere adottando soluzioni e metodi nuovi, stimolando una partecipazione aperta e creando un sistema di comunicazione visiva che evolve attraverso l´impegno e l´esperienza di coloro che accolgono il design come invito a migliorare la uita.

Il sito ufficiale della manifestazione.