Una scuola di buona politica

Quattro Istituti torinesi di cultura, intitolati rispettivamente a Gobetti, Gramsci, Rosselli e Salvemini, hanno fatto nascere a Torino una Scuola per la buona politica, prendendo a modello la Scuola omonima creata a Roma dalla Fondazione Basso.

Obiettivo della Scuola è l’attivazione di una sfera pubblica, ossia di uno spazio di discussione per la rivitalizzazione di una opinione pubblica critica, diffusa ed estesa. L'autonomia morale e intellettuale che contraddistingue i nostri Istituti di cultura impone di perseguire questo obiettivo in modi e forme del tutto indipendenti da partiti e prospettive di partito e più in generale da progetti o interessi di gruppi e/o istituzioni politiche nazionali o locali.

Perciò la Scuola, nella sua struttura e nelle sue attività, intende differenziarsi chiaramente dalle numerose iniziative in apparenza simili che stanno pullulando in Italia. La Scuola intende inoltre differenziarsi anche dall’impostazione seguita da altre istituzioni culturali, universitarie o para-universitarie, che adottano il cosiddetto modello “dell'eccellenza”, in quanto non si propone compiti di “alta formazione”, bensì di educazione ed auto-educazione alla cittadinanza democratica, richiamando l'attenzione attiva dei suoi fruitori su questioni rilevanti per il cittadino come tale, che voglia essere un soggetto critico e incisivo nella società civile e nella società politica.
 
La Scuola intende privilegiare come allievi-interlocutori le figure dei “mediatori”, con particolare attenzione al mondo delle professioni educative e comunicative, e cioè ad insegnanti, soprattutto ai più giovani, a giornalisti, ma anche a pubblici amministratori delle più diverse sedi e livelli e a soggetti che operano nel mondo del volontariato civile.

 Il sito della scuola

Parte Agora Torino Valley, il network di blog di divulgazione scientifica

Abbiamo lanciato in rete Agora Torino Valley, una nuova iniziativa di Torino Valley.
ATV vuole essere un network di blog che si occupano di diverse tematiche di divulgazione scientifica.

L’obiettivo di Agora Torino Valley è di accrescere la quantità e la qualità della divulgazione in rete utilizzando uno strumento potente e flessibile come il blog.

Al lancio, Agora Torino Valley parte con una prima squadra di blogger che si occuperanno di medicina, biologia, matematica, ma anche delle città della scienza o dell’utilizzo del web 2.0 nella scienza. A questa prima infornata di blog ne seguiranno a breve altri a coprire altri campi dello scibile scientifico e tecnologico

Il feed aggiornato sugli ultimi articoli scritti è reperibile presso
feeds.feedburner.com/torinovalley/agoranetwork

Apre l'anno del Politecnico

Lunedì 15 ottobre alle ore 10. 30 presso l'aula magna Giovanni Agnelli del Politecnico di Torino si è svolta la  cerimonia di  inaugurazione dell'anno accademico  2007/08 del Politecnico di Torino. Durante la cerimonia si svolgerà il conferimento della Laurea ad Honorem in ingegneria energetica a Alan J. Heeger, premio Nobel per la chimica 2000.

I temi

  • Le 5E del Politecnico: Energy, Environment, Economy, Ethics in Europe
  • Il Politecnico di Torino per il governo delle grandi trasformazioni

Negli ultimi anni, il Politecnico di Torino ha costruito, insieme alle principali Istituzioni nazionali e locali e a tutte le forze attive dentro e fuori all’Università, la propria visione strategica del futuro. Il piano strategico del Politecnico di Torino è una sfida aperta ai grandi processi di cambiamento che interessano gli Atenei italiani e alle trasformazioni del contesto sociale, economico e tecnologico in cui essi operano. Nuovi saperi, nuove tecnologie, nuova etica, nuovi diritti, nuove emergenze, nuove relazioni tra culture, discipline e persone: compito dell’Ateneo è produrre conoscenza e talenti per il mondo in cambiamento. Oggi, il Politecnico raccoglie le proprie migliori risorse attorno a cinque grandi sfide: Energy, Environment, Ethics, Economy, in Europe.
Le 5E che disegneranno il futuro.

Programma

  • Relazione del Rettore, Francesco Profumo
  • Intervento dell’Assessore all’università, ricerca e politiche dell’innovazione della Regione Piemonte, Andrea Bairati
  • Indirizzo di saluto degli studenti e del personale tecnico amministrativo
  • Intervento del Ministro per l’Università e la Ricerca, Fabio Mussi
  • Prolusione del Prof. Roberto Pagani, Professore di Tecnologia dell’Architettura sul tema “Architettura e sostenibilità: utopia o un nuovo impegno di progetto?”

Laurea ad Honorem

  • Presentazione del Preside della I Facoltà di Ingegneria, Donato Firrao
  • Laudatio, Giovanni Vincenzo Fracastoro
  • Lectio, Alan J. Heeger – Premio Nobel per la Chimica 2000
  • Conferimento Laurea ad Honorem in Ingegneria Energetica

Radio-Azioni

Radio110, a partire da lunedì 8 ottobre, trasmetterà Radio-Azioni, il primo contenitore istituzionale dedicato alla vita in Ateneo. Tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 12.15 la programmazione della videowebradio d'Ateneo sarà interamente dedicata ad argomenti di interesse universitario.

Radio-Azioni, condotto a rotazione da otto studenti universitari prevede:

dalle 10.00 alle 10.30 : UNI-EVENTITA' è uno spazio dedicato agli eventi più importanti del mondo universitario. Ogni giorno approfondimenti, interviste e ospiti in studio per offrire informazioni sui principali avvenimenti del nostro Ateneodalle 10.30 alle 10.40: A PAGINA 110, la rassegna stampa a cura della Redazione di 110webradio

dalle 10.40 alle 11.00 : COSE DA STUDENTI: Ogni giorno è ospitato in studio uno studente che racconta la propria esperienza all'interno dell'Università. Raccoglieremo testimonianze e suggerimenti a tutto campo per orientarsi nella vita universitaria: dalla preparazione di un esame, all'organizzazione del lavoro per la stesura della tesi, ma anche esploreremo il mondo dell'associazionismo studentesco, facendo conoscere le iniziative e le opportunità che questo propone. dalle 11.00 alle 11.15: FUTURA NEWS a partire dal mese di novembre il VGr (video giornale radio) del Master in Giornalismo riprenderà la messa in onda quotidiana in audio e video

dalle 11.15 alle 11.30 NORD SUD OVEST ESTERO: Sono presentati in questo spazio tutti i progetti di collaborazione internazionale dell’Ateno, dei propri docenti, studenti e personale tecnico-amministrativo.

dalle 11.30 alle 12.00 STILE LIBERO: è lo spazio riservato al conduttore del giorno che presenta e conduce la sua rubrica. Musica, attualità, sport, nuove tecnologie e tanto altro. Da mercoledì 10 ottobre RADIO CUS, la
rubrica settimanale interamente dedicata allo sport universitario curata dall redazione della radio in collaborazione con l’ufficio stampa e l’ufficio marketing del CUS Torino.

Ritorna il Festival della Scienza a Genova

festival scienza
Via Omnia Scientia

Premiato da un successo esponenziale che lo ha portato nel corso degli anni ad affermarsi come il più atteso appuntamento dedicato alla divulgazione scientifica italiano (raggiungendo nel 2006 la quota record di 250 mila visite) e come una delle 10 best practices selezionate dalla Commissione Europea, torna a Genova dal 25 ottobre al 6 novembre 2007 il Festival della Scienza, dedicato quest’anno al tema chiave della Curiosità.

Tredici giorni per indagare le ultime frontiere e le più originali scoperte del panorama scientifico contemporaneo, valorizzando e coinvolgendo un intero territorio, la Liguria, in una festa che si snoda attraverso il porto, le strade, i palazzi storici e i musei di una delle più suggestive città marinare d’Italia con incursioni in diversi altri luoghi della provincia e della regione. Un momento di confronto per la comunità scientifica, occasione di scambio reciproco tra esponenti delle più diverse discipline, ma anche una possibilità di arricchimento e di incontro tra i saperi più all’avanguardia e il desiderio di conoscenza di ogni comune cittadino.

Ottobre scienza 2007 a Torino

Ottobre scienza 2007 è una iniziativa a cura di 25 Scuole coordinate dal Liceo Scientifico Copernico
con il contributo della Regione Piemonte, in collaborazione con Provincia di Torino, Città di Torino Museo Regionale di Scienze Naturali, Università di Torino, Politecnico di Torino, Accademia delle Scienze di Torino, Associazione per l’Insegnamento della Fisica, Scuola Interateneo di Specializzazione, C.I.C.A.P.
Decine di esperimenti scientifici eseguibili dal vivo, mostre interattive, conferenze, workshop ed una lezione-spettacolo.

In occasione della manifestazione dal 6 al 14 ottobre 2007 saranno allestite in più punti del capoluogo piemontese mostre interattive su diversi temi di carattere scientifico, con numerosi esperimenti eseguibili dal vivo sotto la guida degli studenti che li hanno preparati.Ottobre Scienza è visitabile dal 6 al 14 ottobre 2007. Le mostre e le conferenza sono dislocate presso il Museo Regionale di Scienze Naturali (via Giolitti, 36 Torino), l’8 Gallery (Lingotto – via Nizza, 262 Torino), la sede di Ingegneria dell’Autoveicolo (Lingotto – via Nizza, 230 Torino) e l’Accademia delle Scienze (via Accademia delle Scienze, 6 Torino).

Sarà il momento di sintesi di un progetto più ampio che ha visto le scuole coinvolte in molte iniziative attuate nel corso del passato anno scolastico, per la realizzazione di esperimenti inseriti nella mostra itinerante “Il bello della scoperta” e nelle manifestazioni di “Scienza in piazza” organizzate in alcuni comuni della provincia.

“Ottobre Scienza” prevede anche Conferenze, Workshop e Spettacoli su argomenti associati ai temi delle mostre. Le mostre, frutto della collaborazione tra scuole superiori, università e politecnico, saranno presentate al pubblico dagli studenti nella giornata di inaugurazione e gestite anche da animatori opportunamente formati che guideranno gli ospiti nel loro viaggio nella scienza.

Presso il Museo Regionale di Scienze Naturali
C’era una volta…a ritroso nel tempo fra fluidi e cariche elettriche
Si vuol fare apprezzare attraverso esperimenti su fluidi ed elettricità la bellezza di antichi strumenti dei laboratori di fisica tra ’800 e ‘900 di alcuni licei di consolidata tradizione.
La mostra si articola in due percorsi

  • fluidi: strumenti per la verifica e l’applicazione dei principi di Archimede, Pascal, Stevin per l’esperimento di Torricelli, per creare il vuoto;
  • elettricità: macchine elettrostatiche, rivelatori di carica elettrica, elementi di circuiti elettrici, strumenti di misura, apparecchi per la verifica dell’interazione fra fenomeni elettrici e magnetici, simpatiche e curiose applicazioni d’altri tempi.

La luce e i colori
Consente di esplorare la complessità della luce e soprattutto la percezione del colore attraverso esperimenti tradizionali o legati alla vita quotidiana, con un approccio sia di tipo fisico, sia chimico sia biologico.
La mostra si articola in 4 sezioni:

  • Le antiche concezioni della visione, da Euclide a Keplero
  • La luce ed il colore nei modelli ondulatorio e corpuscolare
  • Il colore degli oggetti e l’utilizzo dei colori in chimica
  • La matematica dei colori e la fisiologia della percezione dei colori

Quantum, dal diapason al Principio di indeterminazione
Laboratorio dedicato alla meccanica quantistica. Cinque esperimenti per affacciarsi al mondo delle particelle elementari, per dare un’occhiata all’interno dell’atomo e per comprendere la natura del Principio di Indeterminazione di Heisenberg
Presso Ingegneria dell’autoveicolo al Lingotto
Bricolage della fisica- fare scienza con cose di tutti i giorni
Per avvicinarsi all’essenza scientifica non occorre l’utilizzo di strumenti sofisticati ma si possono ottenere buoni risultati anche utilizzando oggetti “casalinghi” è sufficiente stimolare la fantasia, si scopre così la fisica che si nasconde dietro la nostra esperienza quotidiana. Al visitatore è rivolto l’invito a “bricoler” ossia a “fare mestieri diversi”. Contiene due sezioni una sul tema della produzione e del trasporto dell’energia (dalle macchine semplici alle macchine termiche e ai fenomeni elettromagnetici) e l’altra sui giochi

Robotica e metodi di controllo automatico
Una sezione della mostra riguarda il controllo automatico degli ambienti, è stata predisposta dall’istituto tecnico “Peano” di Torino ed è già risultata vincitrice del primo premio in un concorso promosso dalla camera di commercio di Torino. Il sistema proposto consente il controllo e la gestione in remoto, via rete LAN/Internet, dell’impianto d’illuminazione di locali domestici o pubblici, nonché il monitoraggio di alcune grandezze fisiche ambientali (umidità, temperatura,..) allo scopo di ottimizzare i consumi energetici. La seconda sezione è predisposta predisposta dall’ITIS “Ferrari” di Susa in relazione al progetto “Robotica come strumento didattico”

Il bello della scoperta
E’ la mostra itinerante già proposta dalla Provincia di Torino, che ha circolato nelle scuole in questi due anni scolastici. Contiene due sezioni: una sezione espositiva con 33 pannelli dedicati ai dieci esperimenti più “belli” della storia della fisica e una sezione sperimentale con alcuni esperimenti ad essi correlati.

La Matematica in festa: le coniche una triade un modello
Un percorso unificante aperto sulle coniche nella matematica e nella fisica presentato dagli studenti di alcune classi dell’IIS Moro di Rivarolo Canavese. Il percorso consente di visualizzare le sezioni coniche secondo Menecmo, di apprezzarne la costruzione e le caratteristiche focali (costruzioni a filo teso, con elissografi, iperbolografi e parabolografi, su lavagna magnetica, con piegature e con Cabrì) e di giungere infine a un modello unificato per le coniche. La mostra contiene anche una sezione con curiosità, giochi e applicazioni alla fisica.

presso 8 Gallery al Lingotto
Physic@: utilizzo di sensori e convertitori analogico digitali per realizzare esperimenti di fisica (elettromagnetismo, meccanica, acustica, risonanze);

100 giorni di sole
Una postazione permetterà di vedere il sole da un altro punto di vista svelando aspetti e dinamiche inaspettate. Con uno spettroscopio sarà possibile scoprire qualche piccolo segreto sui colori dell’arcobaleno

Il programma completo degli eventi

La carica dei professori nonni

Via Giovanna Dall’Ongaro su Galileonet.it

Il “caso Italia” descritto sulle pagine di Nature Physics: docenti anziani e nessun ricambio generazionale. Perché manca un flusso costante di nuove assunzioni, come invece accade negli Usa e in Francia

 L’anomalia italiana balza subito agli occhi. L’età media dei professori universitari in alcuni paesi europei svetta sulle altre, mettendoci in evidente imbarazzo: nel nostro paese la percentuale di ultrasessantenni che insegnano nelle facoltà di fisica è la più alta del vecchio continente. Un dato riportato in un editoriale pubblicato su Nature Physics a firma di due giovani (il dato anagrafico è d’obbligo) fisici italiani, Francesco Sylos Labini (ricercatore del centro Enrico Fermi e del Cnr) e Stefano Zapperi (ricercatore anche lui del Cnr e dell’Infm), intenzionati a descrivere il “caso Italia” ai lettori della prestigiosa rivista.

Il ritratto assume da subito i toni di una grottesca caricatura: un’università in mano a docenti dai capelli bianchi, in posizione di potere, con stipendi invidiabili, attorniati da giovani senza alcuna capacità decisionale e sottopagati. E invece è il fedele identikit di un paese in cui il momento di lasciare la cattedra non arriva mai, in cui abbondano i corsi tenuti da professori di 70 anni, in cui il 41 per cento dei professori di fisica ha appunto superato i 60, mentre solo il quattro per cento ne ha meno di 40. Se poi si fa riferimento ai soli professori ordinari il quadro peggiora: il 47 per cento supera i sessanta e tra i fisici si arriva al 64 per cento. E, dato inquietante, la situazione non sembra destinata a cambiare.

Le colpe? Non possiamo attribuirle esclusivamente all’elevata età pensionabile, dicono gli autori, perché dall’estero abbiamo la dimostrazione che un efficace sistema di reclutamento può compensare il divario generazionale. Negli Stati Uniti per esempio dal 1994 non esiste alcun obbligo per i professori universitari ad andarsene in pensione a un’età stabilita. I criteri più flessibili per l’avanzamento di carriera, correlati al merito e non solo all’anzianità, hanno permesso di mantenere giovani gli staff delle università statunitensi: così dal 1992 al 2003, nonostante l’eliminazione dell’obbligo di pensionamento, la maggior parte dei docenti è rimasta nella fascia d’età trai 45 e i 54 anni.

Inutile, insomma, prendersela con chi a una veneranda età continua ad avere voglia di svolgere il proprio lavoro e riesce ancora a farlo bene. La situazione italiana dipende, invece, in larga misura dall’irregolarità dei flussi di reclutamento. Alle assunzioni in massa degli anni Ottanta, per esempio, non è seguito un costante ricambio generazionale e il modo più diffuso per ottenere l’agognato contratto resta quello di resistere il più possibile, da precario, in un istituto, per ricevere prima o poi il “premio fedeltà”. Che non tiene conto però dei meriti individuali. E così un nuovo arrivato di gran talento può venire scavalcato da un mediocre ricercatore con qualche anno in più di precariato. Il governo Prodi, contrariamente a quanto promesso, denunciano i due fisici, non ha fatto altro che assecondare questa tendenza. Il budget stabilito per il 2007 per sanare la posizione dei ricercatori del Cnr, per esempio, è stato impiegato ancora una volta a beneficio dell’anzianità e non del merito.

Niente a che vedere con quel che accade oltralpe, dove i ricercatori non devono aspettare i capelli bianchi per ottenere un incarico a tempo indeterminato. Tanto che molti giovani cervelli nostrani hanno pensato di trasferirsi là. Il Cnrs francese ha quest’anno reclutato sette nuovi ricercatori in fisica teorica, di cui quattro italiani. L’inverso, neanche a dirlo, non si verifica quasi mai. Eppure il loro sistema non è molto dissimile da quello italiano con salari e carriera che vanno di pari passo con l’anzianità. La differenza, anche qui, è data dalla costanza nelle nuove assunzioni.

Ecco come scoveremo i mecenati

Elisa Rosso, Direttore Associazione Torino internazionale su La Stampa

I tagli alla spesa pubblica per la cultura, di cui ha parlato in questi giorni l’inchiesta di Gabriele Ferraris, hanno profonda incidenza su una città come Torino, che su questa risorsa ha investito molto, ritenendola strategica per diversificare l’economica del territorio. Come sappiamo, sono tante le iniziative per coinvolgere i privati, in particolare su progetti di grande scala. Ma il potenziale culturale di una città è fatto anche di iniziative con dimensioni ridotte e bisogni misurati. Su queste, il singolo cittadino che voglia dare un proprio contributo può fare qualcosa, a condizione che il suo intervento si assommi a quello di altri e sia convogliato su programmi e obiettivi chiari. Uno dei modelli più interessati cui ispirarsi è la community foundation (fondazione di comunità), nata in America a inizio Novecento. Ora questo strumento, importato in Italia dalla Fondazione Cariplo, è oggetto di uno studio di fattibilità da parte dell’Associazione Torino Internazionale, con un finanziamento della Compagnia di San Paolo e la collaborazione della Fondazione Agnelli: esplorare la disponibilità a costituire una fondazione di comunità, specializzata nella raccolta di capitali privati per progetti culturali, è fra le azioni auspicate dal 2° Piano strategico di Torino.

L’originalità dell’idea è mobilitare risorse filantropiche su un certo territorio, a favore del territorio stesso: i torinesi che sosterranno la fondazione di comunità sapranno che investirà tutto in ambito locale. Inoltre, rispetto alle fondazioni tradizionali, le risorse non provengono da pochi grandi finanziatori stabili, ma da una molteplicità di donazioni, lasciti e légati di tutte le entità. Negli Usa è possibile trovare fondazioni comunitarie nelle aree disagiate come nei quartieri ricchi: la spinta che le fa nascere, infatti, non è dettata solo dalla necessità, ma dall’interesse delle persone verso il luogo dove vivono.

La base etica di questo strumento è che ha finalità pubbliche, partendo da logiche private: la trasparenza e l’organizzazione snella garantiscono che quasi il 100% delle risorse sia impiegato per i progetti e non per il mantenimento della struttura. Per incidere veramente, la fondazione dovrà sapersi garantire continuità. Il principale ostacolo è che la fiscalità italiana incentiva poco la donazione; tuttavia noi siamo ottimisti: basta pensare a “Specchio dei Tempi” per convincersi che le persone possono mostrare una moderna cultura del dono.