Riparte Futura

Via Vittorio Pasteris

Riparte Futura il giornale prodotto dal Master in giornalismo dell’Università di Torino organizzato dal Corep. Con questo numero la rivista riparte da venti facce nuove. I ragazzi della scorsa edizione del master in giornalismo dell´Università di Torino hanno passato il timone ai nuovi aspiranti giornalisti che cureranno il mensile per i prossimi due anni.

La nuova redazione è formata da giovani tra i 22 e i 30 anni provenienti da tutta Italia. Fin dal 2005 il giornale si è caratterizzato per la sua natura di periodico free press e per il suo pubblico di studenti e di giovani di Torino.

La tiratura di futura si aggira intorno alle 35.000 copie, e dal numero di marzo 2007 Futura ha adottato il full color, rinnovandosi anche esteticamente.

Futura ovviamente non tradirà il suo passato, sarà arricchita da nuovi punti di vista e sarà ancora più aperta al fondamentale contributo dei suoi lettori. Per questo sarà potenziata la versione on-line, così tutti potranno accedere alle notizie, ai blog e ai contenuti multimediali del giornale più facilmente e in tempo reale. Futura è di nuovo in giro e anche in rete. Per conoscervi, interessarvi e coinvolgervi.

Mediapedia, l'enclopedia dei media in rete

Nell’ambito degli incontri promossi da Sottodiciotto Filmfestival 2008 la Fondazione per la Scuola della
Compagnia di San Paolo presenta con l’Università degli Studi di Torino, cattedra di Storia e teoria dei media, il portale on line Mediapedia: uno strumento per pensare ( o ripensare) al rapporto tra media e insegnamento nelle scuole superiori e un progetto di collaborazione attiva con gli insegnanti.

Il titolo dell’incontro è “Educare ai media, educare con i media. Presentazione del progetto Mediapedia”, si svolgerà il 4 Dicembre 2008 alle ore 16.30 presso il Centro di Produzione RAI, Sala del Museo della radio e della televisione in Via Verdi 16 a Torino

Sviluppato dal lavoro congiunto della Fondazione per la Scuola e della cattedra di Storia e teoria dei media dell’Università di Torino, Media-Pedia è un progetto che prevede uno sviluppo progressivo attraverso la collaborazione continua con il mondo della scuola. Gli insegnanti interessati possono contribuirvi sia proponendo osservazioni, critiche e integrazioni alle informazioni che vi sono contenute sia offrendo esempi di pratiche didattiche e commentando i suggerimenti e le pratiche proposte da altri.

Il patrimonio di sapere così elaborato, a partire da un primo nucleo di voci che saranno disponibili in coincidenza con l’inizio dell’anno scolastico, sarà costantemente in crescita ma sempre sotto la responsabilità scientifica di esperti riconosciuti. Può essere sia utilizzato dall’insegnante per la propria informazione e formazione sia usato per costruire unità didattiche da usare con le classi.

Il corso in ottica e optometria

Lunedì 1 dicembre, alle 14.30, presso la sala conferenze del plesso scientifico-tecnologico, si terrà il seminario inaugurale dell’anno accademico 2008/2009 del corso di laurea in ottica e optometria dell’Università di Torino.

Interverrà il Prof. Robert Sanet, del Southern  California College of  Optometry, relatore di fama internazionale sul tema dei problemi visivi collegati all’apprendimento.  Il seminario ha come oggetto il ruolo della visione nei disturbi dell’apprendimento e la valutazione optometrica delle abilità visive necessarie per un buon rendimento scolastico.

Il corso di laurea in Ottica e Optometria dell’Università di Torino, attivato dal 2006,  fornisce una preparazione di livello universitario ai professionisti del settore ottico e optometrico in accordo con la normativa dei maggiori paesi europei. Il corso prevede sia attività di laboratorio sia tirocini obbligatori e coinvolge direttamente professionisti e ricercatori del settore.

Per informazioni

L'infrastruttura del Talento

Si terrà il 10 dicembre prossimo la quarta conferenza annuale del Consorzio TOP-IX, dal titolo. “L’infrastruttura del talento”. L’infrastruttura del Talento è l’occasione per ragionare sugli sviluppi di Internet in tutte le sue componenti – infrastruttura fisica, middleware ed applicazioni – in modo che la Rete sia sempre più uno strumento per far emergere e coltivare il talento.
La conferenza annuale sarà l’occasione per riflettere sulle strategie per favorire la sviluppo di Internet. Durante la giornata saranno analizzati alcuni importanti trend come lo sviluppo di soluzioni di cloud computing e la sempre maggior diffusione del modello Software as a Service (SaaS), presentando in particolare le opportunità legate allo sviluppo di queste piattaforme innovative.

La conferenza è un’opportunità di discutere le azioni che potrebbero rendere l’Italia ed il Piemonte protagonisti dello sviluppo di Internet in Europa.

La Conferenza Annuale TOP-IX 2008 ospiterà interventi frontali, tavole rotonde interattive e partecipate e contenuti video; come da tradizione, sarà dato ampio spazio al dibattito in sala ed on-line favorendo in ogni modo l’interscambio tra partecipanti e relatori.

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innovation4business @ csp

http://www.youtube.com/watch?v=MrcpfBtz51c&lt

Si e’ svolto l’11 novembre nelle sede dell’Unione Industrale di Torino la  presentazione del progetto Innovation4Business  un’iniziativa di trasferimento tecnologico di CSP e Torino Wireless svolta in
collaborazione con Unione Industriale di Torino, Finpiemonte e con il contributo
di Regione Piemonte.

Sul sito di CSP sono disponibili le presentazioni di alcuni degli interventi tenuti durante l’incontro e altro materiale.

La ricerca perduta

Andrea Rossi su Lastampa

Sette di sera. Via Giuria, al primo piano Francesco Prino, professione ricercatore, è ancora in ufficio. Il suo team lavora al progetto Alice. Da quel laboratorio sono usciti due «pezzi» dell’Lhc, il maxi acceleratore di particelle realizzato al Cern di Ginevra per ricreare i primi momenti successivi al Big Bang. In quattro anni di lavoro il ricercatore Francesco Primo ha raggiunto quota 1600 ore «extra» lavorate. Il ministero non gliele pagherà mai, perché non era tenuto a farle. Lui lo sa e ci scherza su: «Se mia moglie lo viene a sapere rischio il divorzio».

Gli Stakanov dell’Università non estraggono carbone come il leggendario minatore sovietico, ma idee, volumi, progetti. Macinano giornate tra cattedra e laboratorio, accumulano ore in eccesso che mai saranno pagate. Un esercito di under 40: 857 all’Università, 347 al Politecnico dove al conto vanno aggiunti 588 assegnisti e 700 dottorandi. Precari, molti, eppure pilastri della ricerca. Poi ci sono docenti e direttori di dipartimento, e anche qui – per molti – le ore lavorate e le nottate in bianco non si contano.
In Italia non hanno molti rivali. Basta scorrere l’ultimo rapporto del Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca (Civr), che vede Università e Politecnico piazzate ai primi posti in molti settori, a cominciare dalle aree scientifiche e tecnologiche. Un universo che produce ad altissimi livelli ma vive al limite e – ora che nuovi tagli sono in arrivo – spesso oltre. Prendete Francesca Filippi. Il computer su cui lavora al dipartimento di Progettazione architettonica è suo, nel senso che l’ha comprato di tasca propria: «Siamo in tanti, senza telefono e a volte anche senza una targhetta fuori dall’ufficio».
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Da Banca della Memoria a Memoro

Banca della Memoria, il progetto web fondato da quattro ragazzi torinesi e inaugurato il 15 Giugno 2008 con la pubblicazione on-line del sito www.bancadellamemoria.it, si trasforma e diventa “Memoro – la banca della memoria”.

Spiega Lorenzo Fenoglio, uno dei quattro: “Avevamo bisogno di un nome internazionale, un unico nome che fosse pronunciabile e associabile al concetto di memoria nel maggior numero possibile di paesi.” Memoro” significa “io ricordo” in esperanto, e ci è subito sembrato il nome migliore, sia per la società che per lo sviluppo internazionale del progetto.”

Anche se il vecchio indirizzo rimarrà attivo e aggiornato in tempo reale, sarà www.memoro.org la nuova “casa” delle memorie raccolte. Spiega Luca Novarino: “La home page di Memoro sarà la porta attraverso cui accedere ai diversi siti nazionali. Al momento, oltre all’archivio italiano è già online il sito tedesco, con oltre 25 video, raccolti dalla redazione di Monaco. Seguiranno a breve le sezioni di Regno Unito, Stati Uniti, Francia e Spagna.”

Il progetto ha raccolto in Italia un grande successo di pubblico ed ha beneficiato di una forte attenzione da parte dei media. Racconta Franco Nicola: “dal 15 Giugno 2008 abbiamo avuto oltre 270.000 visite, sono on-line 416 video e abbiamo ancora da montare materiale pari almeno a due volte questo numero. Inoltre arrivano ormai quotidianamente filmati realizzati dagli utenti. Questo è il punto di arrivo: un progetto in cui siano gli utenti a riscoprire il valore delle esperienze delle persone anziane a loro vicine e in cui la condivisione generi ricchezza culturale.”

Una ricchezza che giorno per giorno rischia di scomparire. Valentina Vaio: “il nostro simbolo, ovvero una clessidra, sta a ricordare quanto sia importante ed urgente trasmettere le esperienze e la saggezza raccolte durante una vita intera. Un tempo queste venivano tramandate attraverso i racconti degli anziani ai bambini. La società odierna lascia sempre meno spazio a questi “scambi”. Ci piace pensare di essere un piccolo stimolo a cambiare

Diretta radiofonica congiunta delle radio universitarie

Venerdì 14 novembre, dalle 9.30 alle 12.30, lo diretta radiofonica promossa da Raduni, l’associazione degli operatori radiofonici e televisivi universitari, affronterà i temi della riforma universitaria proposta dal ministro Gelmini, seguirà lo sciopero generale dell’Università e della ricerca, farà parlare i ricercatori. Tra gli altri ospiti del mondo della cultura, dell’arte e dello spettacolo: Paola Cortellesi, Marco Travaglio, Alessandro Bergonzoni, Massimo Gramellini, Margherita Oggero, Davide Ferrario.

Inoltre Daniele Luttazzi, che racconterà la sua esperienza di aspirante ricercatore: «La situazione la conosco molto bene perché 25 anni fa fu il mio professore di gastroenterologia a spiegarmi che la situazione della ricerca medica in Italia era piuttosto disastrosa e che lui non avrebbe potuto aiutarmi – ricorda Luttazzi -. Mi spiegò un po’ come funzionavano i sistemi di assegnazione dei posti nell’Università Italiana, per quello che ne sapeva all’epoca, ed era già una situazione baronale impestata. Io decisi da quel momento che la cosa non mi interessava più. Nel frattempo i miei colleghi che hanno continuato a fare ricerca, ogni volta che ci si incontra casualmente mi dicono “Daniele ti sei salvato” perché purtroppo la situazione non ha fatto che peggiorare e incancrenirsi».

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