I torinesi di Silicon Valley lanciano il nuovo You Tube

Da Lastampa.it

La sfida ai giganti di You Tube e Second Life è un ponte lungo migliaia di chilometri che collega Torino alla Silicon Valley. È un azzardo, forse, una sfida che mischia capitali americani e i volti torinesi di due amici di vecchia data: Arturo Artom, imprenditore di 40 anni, e Luca Ferrero, «creativo», 39 anni.
Ad aprile la loro ultima invenzione sfiderà i colossi del web: il sito che ospita milioni di video fai da te e il tempio degli avatar e delle vite alternative. Sta tutto racchiuso in un nome che la dice lunga: Your Truman Show. Spiega Luca Ferrero: «You Tube è una piattaforma orizzontale, permette di caricare qualunque tipo di filmato. La nostra sarà invece una piattaforma verticale che raccoglierà storie di vita, le classificherà e permetterà ai visitatori di votarle e recensirle». Raccontare se stessi, esperienze, frustrazioni, drammi e felicità: ecco cos’è il Truman Show di Artom e Ferrero. Che ha preso piede a San Francisco, con capitali e dimensione made in Usa.

Ma con tecnologia torinese. «La Silicon Valley è stata una scelta naturale – racconta Artom -. C’è un bacino d’utenza e un’attenzione per questo genere di iniziative impensabile per l’Italia. L’anno scorso nella sola Silicon Valley sono stati investiti 45 miliardi di dollari in innovazione. Qui è nato il nostro progetto, qui si è costruita la squadra di lavoro, qui sono nati i contatti con gli italiani della Silicon Valley». Il cuore tecnologico e grafico, però, è a Torino. Dove hanno sede Advice e Ok Santiago, le due società che hanno lavorato alla costruzione della piattaforma.

Alle illuminazioni sono abituati, Artom e Ferrero: lavorano in sincrono, uno sforna idee, l’altro cerca il sistema di metterle in pratica. Arturo Artom, una laurea in Ingegneria al Politecnico, è un imprenditore con il vizio della tecnologia. Con il suo Telsystem nel 1993 sfidò il monopolio dell’allora Sip. Sua è anche Netsystem, impresa che smista internet via satellite. Fino a Muvis, l’ultima avventura intrapresa con l’amico e socio Ferrero: lampadine design e intelligenti. Ferrero il creativo.

Regista in diverse emittenti locali, regista in esterna della troupe del Gabibbo anni fa. Sempre alla caccia di un’intuizione: «Avevo 18 anni, andai a Videogruppo a presentare l’idea di lanciare messaggi in tv. Qualche anno più tardi nacque Stranamore, che è l’esatta applicazione di quell’idea».

Ora, la sfida di Your Truman Show è di quelle ardue. Si rischia di cozzare contro colossi quali You Tube. E finire k.o. in un attimo. Serve aprirsi un varco, attirare i videoblogger, costruire loro un approdo sicuro. Follia o idea vincente, si vedrà tra qualche mese.

Torino Wireless: i suoi primi cinque anni

Sono stati celebrati i primi 5 anni di Torino Wireless con un evento a cui erano presenti tra gli altri il presidente della Fondazione Torino Wireless, Rodolfo Zich, di fronte a Luigi Nicolais, Ministro dell’Innovazione e della Funzione Pubblica, alla Presidente della Regione Mercedes Bresso, al Sindaco, Sergio Chiamparino e ai rappresentanti di tutte le istituzioni territoriali, Regione, Andrea Bairati, Provincia, Alessandra Speranza, Camera di Commercio, Alessandro Barberis.

Hanno contribuito al dibattito su futuro di Torino Wireless anche Francesco Profumo, Politecnico, Mario Calderini, Finpiemonte, Piero Gastaldo, Compagnia di San Paolo, Marco Mezzalama, Politecnico, Andrea Pininfarina, Confindustria, Alberto Tazzetti, Unione Industriale di Torino.

La Fondazione Torino Wireless entra nel suo quinto anno di attività in compagnia di 182 imprese che hanno usufruito dei servizi di supporto, tecnologici, manageriali e finanziari, attivati dalla Fondazione, in collaborazione con i soci pubblici e privati, per favorire la loro crescita e affermazione sui mercati.

Nei suoi primi 4 anni Torino Wireless ha lavorato per lo sviluppo delle imprese ad alto potenziale muovendosi in più direzioni: collaborazione diretta con start up e PMI, avvio di grandi progetti per imprese già affermate, raccolta e gestione di risorse finanziare pubbliche e private per l’accelerazione di impresa, per il sostegno alla Ricerca e Sviluppo e per la creazione di nuovi brevetti.

Uno dei risultati più sorprendenti è stata la capacità di Torino Wireless di mobilitare risorse finanziarie: oltre 80 milioni di euro nel quadriennio 2003-2006, che diventano 120 milioni nel quinquennio 2003-2007 e con un obiettivo di circa 300 milioni entro il 2012. Fondi resi disponibili da Venture Capital, bandi FAR, bandi su Grandi Progetti e direttamente da Torino Wireless.

Gli atti della giornata 

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Lunchtime

Torino Internazionale ha lanciato l’iniziativa Lunchtime, un ciclo di incontri mensili, con carattere molto informale, organizzati durante la pausa pranzo e accompagnati da un rapido buffet.

Gli incontri sono introdotti da due interventi che indicano i termini di una questione, aprendo il successivo dibattito, a cui sono invitati ad esprimere il proprio punto di vista tutti i presenti. L´iniziativa si sposa con uno degli obiettivi dell´Associazione: costruire e consolidare un discorso pubblico condiviso su alcune questioni di rilievo per la società locale.

Il pubblico di Lunchtime è per definizione composito ed eterogeneo: amministratori locali, studiosi, operatori pubblici e privati, studenti si mescolano per garantire un confronto di idee efficace quanto estraneo a ogni logica precostituita.

I primi due incontri sono stati su Public utilities tra sfera pubblica e mercato e Essere lavoratori della conoscenza.

I successivi appuntamenti previsti, riguarderanno i seguenti temi: l’importanza delle risorse private per la cultura, le possibilità e i rischi della multiculturalità, la novità dell’industria creativa.

I primi 5 anni di Torino Wireless per la crescita del territorio

logo_torinowireless.jpgIl 2007 rappresenta il quinto anno di attività del Distretto Tecnologico dell’ICT del Piemonte e della Fondazione Torino Wireless, suo strumento operativo e di governance. Il Distretto è a metà percorso del suo orizzonte strategico e del mandato decennale avuto dai suoi promotori.

L’incontro sarà quindi l’occasione per tracciare un bilancio economico, industriale e finanziario, per documentare l’apporto fornito al tessuto imprenditoriale e condividere il percorso tracciato da Torino Wireless per consolidare il Distretto nel prossimo quinquennio. Una strategia di sviluppo in sintonia con gli indirizzi della programmazione regionale che vede la Fondazione sempre più come soggetto animatore e di coesione delle reti informali territoriali che uniscono pubblico e privati.

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E' partito a Torino il Polo del Venture Capital Italiano

Il Polo del Venture Capital raggruppa undici fondi che coprono tutti i segmenti del venture capital, dall'Angel Investing al late stage, e rappresentano complessivamente risorse finanziarie gestite per circa un miliardo di euro. Possono pertanto contribuire ai più ambiziosi progetti di crescita delle imprese più promettenti a vari stadi di sviluppo, dallo stadio pre-competitivo all'affermazione sui mercati internazionali.
Nato sotto la regia di Torino Wireless e con la collaborazione del Politecnico di Torino, il Polo è costituito da sei fondi italiani e da cinque fondi internazionali.

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E' partito a Torino il Polo del Venture Capital Italiano

polo-venture-capital.JPGIl Polo del Venture Capital raggruppa undici fondi che coprono tutti i segmenti del venture capital, dall’Angel Investing al late stage, e rappresentano complessivamente risorse finanziarie gestite per circa un miliardo di euro. Possono pertanto contribuire ai più ambiziosi progetti di crescita delle imprese più promettenti a vari stadi di sviluppo, dallo stadio pre-competitivo all’affermazione sui mercati internazionali.

Nato sotto la regia di Torino Wireless e con la collaborazione del Politecnico di Torino, il Polo è costituito da sei fondi italiani (Piemontech, Innogest Capital, Club degli Investitori, Strategia Italia, Eporgen Venture, Principia Fund) e da cinque fondi internazionali (TLcom Capital, Doughty Hanson &co Technology Limited, Intel Capital, 360 Capital Partner, Jupiter Venture).

Il progetto si ispira ad alcune esperienze americane, come quella di Austin (Texas), in cui, allo stesso piano del 6300 Bridgepoint Parkway, hanno sede alcuni fondi tra i più attivi e di maggiore reputazione in quell’area (Sevin Rosens, Arch Venture, Bridgepoint Venture Partners, etc.). Ogni fondo agisce autonomamente. La vicinanza, tuttavia, permette di confrontarsi agilmente e di accelerare le operazioni di co-investimento. Tale indirizzo è diventato un punto di riferimento per gli imprenditori del Mid-West.

La nascita di un Polo del Venture Capital è favorita dalla caratteristica cooperativa degli operatori del Venture Capital, spesso più interessati a coinvestire che a competere su singole opportunità. Inoltre, nel contesto italiano attuale, in cui venture capital e crescita di imprese innovative sono fenomeni da sviluppare, far sistema attraverso un Polo è premiante rispetto a dinamiche concorrenziali tra gli operatori del venture.

Scegliendo la Cittadella Politecnica, come sede operativa del Polo, e precisamente negli spazi dell’incubatore I3P, la nuova struttura, pur avendo un ambito operativo nazionale, sarà vicina alle idee, ai progetti e soprattutto all’intraprendenza tecnologica e imprenditoriale che la città di Torino ha saputo esprimere negli ultimi anni, introducendo un nuovo importante stimolo nei confronti delle imprese. La Cittadella è infatti il nuovo Campus aperto del Politecnico di Torino, dove si sta affermando un modello di sviluppo locale basato sulla partnership di ricerca e formazione tra il Politecnico di Torino e le aziende innovative, che dalla vicinanza, anche fisica, con l’Università, e ora anche con il Polo del Venture Capital, possono trarre nuove opportunità di crescita.

E’ ormai noto come il Politecnico di Torino – afferma il Rettore, prof. Francesco Profumo – punti a essere parte sempre più attiva nel processo sviluppo del sistema locale e a diventare un punto di riferimento forte per la promozione del trasferimento tecnologico e della conoscenza, dell’innovazione e dei servizi al territorio, che si aggiungono alle missioni tradizionali dell’Università di formazione e ricerca. Il Polo del Venture Capital, all’interno della Cittadella, rientra in questo quadro e rappresenta la “quinta gamba” su cui l’Ateneo può contare per mettere a disposizione del territorio le proprie competenze. La presenza nella Cittadella di un Polo Venture Capital, che possa sostenere e investire in “nuove idee”, completa la strategia.

La filiera della creazione d’imprese innovative che vede l’azione sinergica degli incubatori universitari, degli Enti locali e di Torino Wireless, aggiunge il Prof. Vincenzo Pozzolo, Presidente di I3P, l’Incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino, si completa perfettamente con la presenza del Polo del Venture capital, una realtà che può portare il contributo fondamentale del cosiddetto smart money, cioè degli investimenti uniti alla capacità di giudicare la qualità delle proposte e fornire supporti di management alle imprese.

Per rendere più rapidi i processi decisionali, ha precisato Claudio Giuliano, Polo del Venture Capital, i fondi si scambieranno costantemente informazioni sulle operazioni esaminate e le relative valutazioni sulle performance potenziali. Inoltre, il Polo promuoverà un programma congiunto di “Entrepreneur in Residence” che avvicinerà senior manager con spirito imprenditoriale a opportunità imprenditoriale, e, viceversa, permetterà a iniziative embrionali di partire con una squadra gestionale di primissimo livello. Con l’avvio del Polo, gli imprenditori italiani hanno un indirizzo a cui far riferimento. Dopo un periodo di sostanziale assenza di Venture Capital in Italia, il Polo vuole dare il segnale che il Venture Capital è presente e cerca attivamente opportunità di investimento.

“Il coordinamento tra formazione, ricerca e impresa non può che essere un valore aggiunto per la nostra regione, ha aggiunto – Mario Calderini, Presidente di Finpiemonte – in linea con l’attuale politica regionale sull’innovazione e la ricerca. Sono molto contento anche per il coinvolgimento dei fondi esteri: ciò dimostra che a livello internazionale si crede nel Piemonte come luogo di ricerca e innovazione tecnologica. Mi auguro che si realizzi presto un sistema di formazione integrata tra accademia e sistema finanziario”.

Con questa iniziativa, si completa l’azione di Torino Wireless volta a dotare il territorio di strumenti di finanziamento all’innovazione – ha dichiarato il prof. Rodolfo Zich, Presidente di Torino Wireless – a partire dal primo fondo di distretto, Piemontech, continuando per l’avvio del più ambizioso progetto Innogest Capital, lanciato nel 2005 insieme a Ersel, e del Club degli Investitori; e infine la creazione del Polo del Venture Capital, che porta in Piemonte un sistema di fondi, anche stranieri, pronti a investire nelle migliori idee e progetti tecnologici.

Il VII Programma Quadro sulla ricerca

L’Unione Europea punta a diventare a medio-breve termine leader nel mondo in quanto a crescita economica basata sulla disponibilità di alta tecnologia e dinamismo, e per raggiungere questo traguardo ha giustamente deciso di investire molto dal punto di vista economico sullo sviluppo dell’innovazione scientifica e tecnologica.Il VII Programma quadro (Seventh Framework Programme), detto 7PQ (FP7), varato lo scorso dicembre, destina infatti per il periodo 2007-2013, 54 miliardi di euro per la ricerca, con un incremento del 60% rispetto a quanto messo a disposizione con il precedente Programma. Il VII Programma è strutturato in quattro sottoprogrammi che corrispondono a quattro caratteristiche di base della ricerca europea: Ricerca collaborativa (in particolare tra università e aziende), Idee (sviluppo della creatività), Risorse umane e Infrastrutture (Capacities). A questi si aggiunge uno specifico programma per l’attività di ricerca nucleare (Euratom).

La parte più cospicua di finanziamenti andrà alla ricerca collaborativa sotto la sigla “Cooperation”: oltre 32,3 milioni di euro complessivi, articolati in 10 priorità tematiche: salute; prodotti alimentari, agricoltura e biotecnologie; tecnologie dell’informazione e della comunicazione; nanoscienze e nanotecnologie; materiali e nuove tecnologie di produzione; energia, ambiente e cambiamenti climatici; trasporti e aeronautica; scienze socioeconomiche e scienze umane; sicurezza; spazio.

Alle iniziative per la formazione del capitale umano sono riservati 4,7 milioni di euro.

Alle “Capacities” per lo sviluppo di politiche in grado di accrescere il potenziale di ricerca e innovazione in Europa vanno 4,2 milioni di euro, articolati in sei aree di intervento: Infrastrutture di ricerca, Ricerca per le Pmi, Regioni della Conoscenza, Potenziale di ricerca nelle regioni della convergenza, Scienza nella Società, Cooperazione Internazionale.

Una novità di rilievo del VII PQ è il programma “Ideas” dedicato alla ricerca di base, a cui andranno circa 7,5 milioni di euro per lo sviluppo del Consiglio europeo della ricerca, una struttura esplicitamente dedicata al riconoscimento e alla promozione dell’eccellenza europea.

Una particolare attenzione è riservata alla Cooperazione Internazionale, presente non solo come asse dedicato nel programma Capacities ma anche trasversalmente in ciascuna delle priorità tematiche del programma Cooperation, auspicando che un generoso contributo alla crescita delle capacità tecnologiche dei paesi meno sviluppati possa, a medio termine, rendere l’Europa attraente per nuove generazioni di ricercatori.

Storicamente i settori italiani maggiormente coinvolti nei Programmi pluriennali dell’UE sono quelli di Terra e ambiente, Progettazione molecolare, Materiali e dispositivi, Ict e Sistemi di produzione.

A fine dicembre 2006 è già stata pubblicata una prima serie di bandi per la presentazione di progetti.

Le informazioni sul VII Programma Quadro sulla ricerca

A Torino parte il Polo del Venture Capital

Le idee, i progetti, le azioni e soprattutto l’intraprendenza tecnologica e imprenditoriale che Torino ha saputo esprimere negli ultimi anni trova un nuovo riscontro presso prestigiosi venture capital, italiani ed internazionali.

Da febbraio, presso la Cittadella Politecnica, inizierà ad operare stabilmente il “Polo del Venture Capital” per dialogare con gli imprenditori e le imprese più dinamici e individuare i migliori progetti ad alto contenuto tecnologico da finanziare.

Torino 2008 World Design Capital

Nel 2008 Torino sarà la prima World Design Capital. Assegnando questo titolo a Torino i due organi mondiali Icsid (International Council of Societies of Industrial Design) e Ida (International Design Alliancel hanno riconosciuto alla città innanzitutto la volontà progettuale di rinnouare sé stessa attraverso innovazione e creatività. A un anno dall´inizio di un evento che non ha precedenti, questo incontro vuole mostrare il lavoro svolto finora e indicare gli obiettivi che la città si è data, consapevole del ruolo dì beta-tester del progetto World Design Capital.

Il design ci appartiene, ci viene incontro con uno frequenza quotidiana. Perciò Torino 2008 World Design Capital vuole offrire una visione più chiara possibile, bilanciando la sensibilità italiana e il valore dell´identità piemontese – coraggiosa, sfaccettata e spesso nascosta – con i temi rilevanti, i significati e i fatti del design contemporaneo. Il design è prima di tutto il privilegio di porsi domande. In sintonia con questa percezione, Torino 2008 uuole formare il proprio carattere adottando soluzioni e metodi nuovi, stimolando una partecipazione aperta e creando un sistema di comunicazione visiva che evolve attraverso l´impegno e l´esperienza di coloro che accolgono il design come invito a migliorare la uita.

Il sito ufficiale della manifestazione.