Sette aziende promosse al MIT del Politecnico

Giovanni Favro dalla Stampa del 6 maggio

Il Politecnico ha scelto i suoi «magnifici sette». Tanti sono i gruppi industriali selezionati dall’ateneo fra i 29 che da mezzo mondo, dopo aver letto il bando sul Financial Times, hanno presentato domanda per insediare i loro centri di ricerca nella Cittadella del Poli, per poter lavorare a stretto contatto con i suoi scienziati e laboratori. Fra le prescelte che sbarcheranno con i loro migliori cervelli in corso Duca degli Abruzzi 24, ci sono autentici colossi. Microsoft, e altri numeri uno al mondo nei loro settori, come la Vishay, la cinese Huawei e l’italiana Metecno. Se sette, e non di più, sono i marchi, è perché il Poli non ha per ora spazi per ospitarne altri nel campus (fuori dal quale le industrie non vogliono collocarsi). Come spiega il rettore Francesco Profumo, «per i 22 esclusi, scrematura degli 85 fattisi avanti in prima battuta, ho creato una lista d’attesa».

I sette, alcuni dei quali sbarcano con i loro ricercatori per la prima volta non solo a Torino, ma in Italia, sono stati scelti badando a più fattori, «dalla qualità delle imprese alle loro prospettive di sviluppo, alla nostra necessità di variare i settori, per lo sviluppo armonico dei segmenti dell’ateneo». S’insedieranno «entro uno o due mesi» nelle ex Fucine Ogr, in 4 mila mq del «Business and Research Center», che ospiterà anche la nuova sede dell’Incubatore di imprese innovative. Qui ha già ha trovato casa anche il primo polo di venture capital italiano: 11 fondi che gestiscono un miliardo di euro.

Il modello, molto in piccolo, è quello del Massachusetts Institute of Technology, dove convivono campus universitari e industriali. Sempre in piccolo, è l’idea applicata da Profumo con General Motors, che insedierà al Poli il suo centro di ricerca mondiale sui diesel. Con l’arrivo dei 7, i vantaggi saranno, oltre ai contratti di ricerca pagata al Poli, più d’uno. «Siamo soddisfatti di questo ennesimo riconoscimento alla nostra qualità scientifica. I ricercatori aziendali saliranno nel campus a 1300, sommando i 650 di General Motors, i 500 delle 80 aziende dell’Incubatore e i 7 centri, in ciascuno dei quali lavorerà una ventina di persone. Oltre ad offrire lavoro ai nostri dottori di ricerca, sarà occasione di internazionalizzazione e crescita per l’ateneo e per la città».

Le prescelte: Chi sono e cosa fanno
Asja Ambiente: torinese, opera nelle tecnologie per produrre energia da fonti rinnovabili.
Huawei Technologies: cinese, leader mondiale per i dispositivi di telecomunicazione.
Intelligence Focus: è spin-off del Poli, opera nella security informatica.
Jac Automotive: cinese, produce veicoli commerciali leggeri.
Microsoft Corporation:
è il colosso informatico creato da Bill Gates.
Metecno Group: milanese, opera nell’edilizia, è il più grande produttore al mondo di pannelli coibentati.
Vishay Semiconductors: leader mondiale nella componentistica di potenza, tra le più grandi fabbriche di semiconduttori del pianeta.

Il mare a Porta Nuova

A Torino nei prossimi anni la stazione di Porta Nuova perderà la sua utilità a causa della nuova linea ferroviaria interrata, risultèrà tagliata fuori dal percorso dei treni, nasceranno altre stazioni.
E’ una occasione straordinaria per la città: lo scalo di Porta Nuova con un’area di 200.000 metri quadrati di binari è in attesa di nuove destinazioni d’uso.

Il Mare a Porta Nuova propone di realizzare un sogno collettivo: portare un po’ di mare a Torino, un bacino d’acqua balneabile al posto dei binari dismessi. Il prezioso edificio di Porta Nuova potrà essere trasformato in stazione termale, per offrire bagni caldi nel lungo periodo invernale.

http://www.youtube.com/watch?v=NfpxbAxKXS8

Inspirational Design Happenings

Giungono alla terza edizione gli incontri con designer di fama internazionale cominciati nel 2005, gli Inspirational Design Happenings hanno avuto molto successo, sia di pubblico che di critica.

Il 21 giugno 2007 sarà ospite al Villaggio Olimpico di Torino Martin Venezky, il graphic
designer di culto, considerato uno dei più influenti grafici degli ultimi vent’anni. Autore
del libro “It is beautiful… then gone”, pubblicato da Princeton Architectural Press, Venezky ha il merito di aver messo a fuoco il rapporto tra design e malinconia, rivelando la poetica di un processo creativo “bottom-up”, del quale si conosce la strategia, mai la meta.
Venezky è riconosciuto come creatore di visual che ammiccano alla cultura psichedelica
della West Coast, approfonditi soprattutto nel suo originale lavoro per la rivista californiana
Speak.

Il 28 giugno sarà ospite a Venezia Ian Anderson, fondatore di The Designers Republic, il
gruppo che più di ogni altro ha contribuito a definire la principale tendenza grafica degli
anni ’90, legandosi soprattutto alla ricerca estetica, alla sperimentazione radicale e alla
musica elettronica contemporanea.
Fondato nel 1986 a Sheffield (UK), il gruppo raggiunge la fama con le copertine degli
album per l’etichetta Warp. Lo stile è giocoso e vivace, ma anche caratterizzato da un puro
essenzialismo, in grado di mescolare immagini di manga con i loghi di grandi marchi. TDR
si dedica principalmente a creare interfacce per videogiochi, artwork musicali e packaging.
Gli Inspirational Design Happenings degli scorsi anni hanno avuto ospiti come KesselsKramer, Tomato, Droog Design, Ora Ito, FAT, Karlssonwilker e Scott King.

A questi si aggiungono ora due nuovi nomi, in appuntamenti rivolti come sempre ai giovani
rappresentanti della “creative industry”: designer e architetti emergenti, nonché a tutti gli
appassionati di design.

Per maggiori informazioni

Una torinese nella top100 di Time

Anche quest'anno Time ha pubblicato la sua top 100 che elenca "The most influential people in the world" . L'elenco è diviso in 5 sezioni: leader e rivoluzionari, costruttori e titani, artisti e gente di spettacolo, scienziati e pensatori, eroi e pionieri". I 100 nomi includono rappresentanti di 27 Paesi.

Della hit parade fanno parte in stragrande maggioranza uomini: le donne sono solo 29% e tra queste Sonia Gandhi , presidente del Congresso Nazionale Indiano e l'unica rappresentante indiretta dell'Italia essendo cresciuta ad Orbassano prima di sposare Rajiv Gandhi.

La top 100 di Time 

ADVcamp: gli addetti della comunicazione si incontrano

Il mondo della pubblicità è quello che più di tutti subisce gli effetti dei cambiamenti sociali. Chi lavora in questo campo sa bene che per comprendere davvero l’essenza di una società bisogna osservarne accuratamente i metodi e le tecniche di comunicazione. Coloro che lavorano nell’ambito della comunicazione, soprattutto pubblicitaria, sanno bene che bisogna continuamente adeguarsi alle tendenze, ai mutamenti sociali. E’ un continuo processo di ricerca e analisi. Con l’avvento dei New Media però questa evoluzione è ancora più accelerata ed il concetto classico di advertising sta percorrendo strade sempre più diverse e “non convenzionali”.

Dopo il successo in tutto il mondo della formula BarCamp, anche in Italia questa nuova forma di incontri organizzati dal “basso” sta riscuotendo grande interesse. In Italia il trend è quello di organizzare sempre più BarCamp tematici. Seguendo questa scia input/TORINO ha deciso di organizzare un BarCamp a Torino dedicato alle nuove forme di comunicazione e ai nuovi mondi dell’advertising.

Il tema dell’ ADVcamp sarà: “Le nuove frontiere della comunicazione e l’evoluzione delle agenzie“.

Tutti coloro che lavorano nel mondo della comunicazione e della comunicazione pubblicitaria, sono quindi invitati a partecipare per confrontarsi e discutere in maniera del tutto libera ed informale, così come tipico della formula BarCamp.

Il wiki dell’Advcamp

Qualche soluzione interessante dall'European Mobility Forum

Durante l’European Mobility Forum si sono succeduti seminari, presentazioni d’innovazioni, incontri di brokerage ed è stata quindi fornita alla platea una grande occasione per scoprire importanti novità e tendenze tecnologiche nell’infomobilità.

Qualche idea e qualche prodotto tra le soluzioni viste al Lingotto

L’AUTO HA ORA LA SESTA PORTA
Il Centro Ricerche Fiat con il suo dipartimento di Infomobility ha presentato la sua visione sulla connessione dei veicoli con le infrastrutture di servizio e con gli altri veicoli, per una mobilità efficiente e sostenibile.
Il Centro Ricerche Fiat è attivo su diversi progetti connessi alla mobilità e alla sicurezza, e la testimonianza più tangibile della validità dei risultati dell’attività di Ricerca & Sviluppo è il nuovo Blue&me Nav. Per 4 anni il Centro Ricerche Fiat ha lavorato con Microsoft allo sviluppo di una piattaforma telematica aperta e sempre aggiornabile con nuovi contenuti per ”Infoteinment” e predisposta a soluzioni innovative per servizi di SOS, informazioni sul traffico o per relazionarsi con le compagnie assicurative.
Attualmente il computer di bordo implementato per veicoli Fiat consente di connettere il proprio telefono e gestire la rubrica personale a bordo, sfruttare le funzioni di riconoscimento vocale universale per telefonare e ascoltare gli SMS ricevuti senza dover mai staccare le mani dal volante, e ascoltare la musica connettendo il lettore mp3 direttamente alla porta USB, la cosiddetta “sesta porta” dell’auto per la comunicazione semplice ed efficiente con l’esterno.

VIDEOSORVEGLIANZA COMODA E SICURA
Con 20 anni alle spalle nel mondo nell’ICT, Webon4 porta all’European Mobility Forum la sua esperienza nel mondo informatico con un particolare orientamento al WEB e alle tecnologie wireless. Webon4 ha proposto una soluzione domotica, anche grazie al sostegno di Piemontech e alla collaborazione dell’Istituto Superiore Mario Boella, denominata FreeDHOME e che coniuga videosorveglianza e domotica attraverso applicazioni evolute che garantiscono semplicità di installazione di utilizzo.
Tale soluzione, a differenza delle altre, non necessita di PC e software da installare localmente. L’accesso ai sistemi avviene semplicemente attraverso il portale web con una procedura analoga all’home banking o, grazie all’applicazione Freedhome Mobile, tramite cellulare e PC portatili dotati di data card HSDPA/UMTS/EDGE/GPRS.
FreeDHOME è un’innovativa soluzione di video sorveglianza di esercizi commerciali, studi professionali o abitazioni private che consente di monitorare ed interagire in tempo reale con gli impianti installati, sirene, luci, cancelli e telecamere motorizzate, attraverso un PC o il cellulare.

LA MAMMA DIVENTA DIGITALE
Sistemfamily.one è stato concepito come un sistema di controllo per i neo patentati. Più che un controllo però è inteso come una forma di accompagnamento e di tutela per questa particolare categoria di automobilisti. Con Sistemfamily.one il genitore, ad esempio, ha la possibilità di conoscere se il figlio guida con coscienza e di eventuali comportamenti che possano essere dannosi o semplicemente pericolosi.
L’utilizzo di questa tecnologia è molto semplice. Una volta installato Sistemfamily.one sull’autoveicolo, l’apparecchio invia al genitore una serie di dati, monitorando costantemente il veicolo. Dati accessibili via cellulare, tramite un semplice sms o attraverso un PC. Il genitore può, ad esempio, impostare una velocità limite da non superare, ed un tempo limite durante il quale questa velocità può essere superata, come nel caso di un sorpasso o per uscire da situazioni di pericolo. Una volta scaduto questo tempo prestabilito parte l’invio dell’sms che avvisa dell’avvenuto superamento di tali limiti. Lo scopo non è di controllare, anche se su esplicita richiesta è possibile usufruire della funzione di localizzatore, ma di abituare i propri figli ad uno stile di guida più prudente.
Il prodotto non è in vendita, è disponibile in locazione per 2 o 3 anni sottoscrivendo un contratto che comporta il pagamento di un canone mensile che varia dai 30 ai 40 euro, in base alla durata. Alla scadenza il genitore può decidere di riscattare o no l’apparecchio e con un costo minimo annuale (50 / 80 euro) utilizzarlo nell’auto come sistema di antifurto satellitare, con un notevole abbassamento dei costi assicurativi.

IL CONTROLLO DEI RIFIUTI PERICOLOSI
In Italia, come del resto nella maggior parte dei Paesi dell’Unione Europea, negli ultimi anni si è registrato un vertiginoso aumento della produzione di rifiuti definiti “pericolosi”. Per gestire questo trend sono stati istituiti numerosi studi e programmi.
“Ritiro” è un progetto nato dalla collaborazione di sei aziende (Consoft Sistemi, Csdomotica, Ecostudio, Vasco De Gama, Finsoft, HAL Service) patrocinato e in parte finanziato da Torino Wireless. Ritiro è un sistema che punta al monitoraggio e alla tracciabilità dei rifiuti pericolosi. Lo scopo del sistema è di tenere sotto controllo, non solo il percorso dal sito di origine del rifiuto al sito di smaltimento, ma di monitorare in tempo reale attraverso un’elaborazione continua tutte quelle informazioni riguardanti la tipologia del rifiuto, la quantità della singola partita di rifiuto associato alla specifica tipologia, l’origine dello stesso e le condizioni dei contenitori di trasporto.
Ritiro si avvale di sensori, applicati sui contenitori direttamente allo stoccaggio, che trasmettono dati in tempo reale ad una unità intermedia che passa questi dati al mezzo di trasporto provvisto di una “scatola nera” denominata Genio, capace di intervenire in caso di problemi senza dover passare dal centro servizi. Tutto questo attraverso un sistema monitorato da un satellite, in futuro dal sistema Galileo. La nascita di un primo prototipo è prevista per la fine dell’anno, mentre una vera produzione e messa in commercio è prevista entro i primi mesi del nuovo anno. L’utilizzo di questo sistema in larga scala porterebbe all’abbassamento dei costi di gestione dello smaltimento di questi rifiuti e sicuramente ad un minor impatto ambientale.

E-WINE: TRACING THE BOTTLE
Immaginate di acquistare una bottiglia di vino o di ordinarne una al tavolo di un ristorante e, utilizzando il vostro cellulare o palmare, di poter ripercorrere l’intera storia del vino (dai processi di trasformazione in cantina alle lavorazioni nei campi, dalle fasi fenologiche alle rilevazioni di agrometeorologia), scoprire gli abbinamenti consigliati con i cibi, navigare nel vigneto mediante fotografie satellitari, con la garanzia dell’autenticità del prodotto che si sta per acquistare.
Tutto ciò è possibile grazie all’applicazione delle nuove tecnologie in settori tradizionali come quello dell’agroalimentare.
Il progetto “e-Wine: tracing the bottle”, realizzato da Torino Wireless in collaborazione con la Camera di commercio di Torino e l’Istituto Superiore Mario Boella, ha portato alla sviluppo di un sistema che intende far leva sulla tracciabilità alimentare per valorizzare la qualità e l’autenticità di prodotti tipici.
La soluzione, sviluppata e gestita con il coinvolgimento di tre aziende del Distretto Torino Wireless – 3A, LogiTagTech e Thinkmobi – è già stata sperimentata in 3 cantine piemontesi (Batasiolo, La Giribaldina, Marchesi Alfieri). Il notevole interesse suscitato lascia prevedere una veloce adozione a livello commerciale della soluzione o di parte di essa, sia da parte delle aziende coinvolte nella sperimentazione, sia di altre cantine che si stanno progressivamente aggregando.
Come funziona il sistema?
La lettura delle informazioni avviene accostando un palmare o uno smart phone a una bottiglia di vino dotata di “etichetta intelligente” in cui si integrano un tag RF-ID e un barcode 2D.
Non solo un motivo di interesse per il consumatore, ma soprattutto una grande opportunità di marketing per i produttori che potranno: differenziare i propri prodotti, rendere più visibile la qualità dei propri processi produttivi attraverso l’integrazione con il sistema di tracciabilità interno all’azienda, seguendo la bottiglia nel suo percorso dalla vigna al consumatore, adottare una tecnologia anticontraffazione, raccogliere le statistiche sulla lettura delle etichette per effettuare azioni di marketing mirate.
Inoltre, dotando le bottiglie di vino di etichette intelligenti, potranno essere automatizzate in parte le procedure di logistica e distribuzione, dall’identificazione del prodotto fino alla sua spedizione, creando le condizioni per la nascita di servizi di logistica integrata.

Mobilità: dalla gestione tattica a quella strategica
Multe, telecamere, gratta e sosta, persino costose fioriere che si aprono solo con il telecomando affidato a pochi residenti, tutto può essere utile.
Il tema diviene complesso quando aumenta di scala il volume del traffico oppure la volontà politico-progettuale di attuare una gestione del traffico più avanzata, che sia occasione per realizzare concretamente i concetti di pianificazione territoriale e servizio al cittadino.
La soluzione di Q-Free, basata sull’utilizzo integrato di un OBU – On Board Unit a standard DSRC europeo e di una carta elettronica (smart card) è orientata a supportare questo tipo di approccio
La soluzione è infatti assolutamente innovativa, in quanto permette, con semplici modalità di attuazione, di integrare i servizi di mobilità connessi al veicolo (pedaggio stradale e autostradale) e quelli connessi alla persona (parcheggi, ristorazione, trasporti pubblici, servizi on demand), non solo in ambito italiano, ma anche a livello europeo, grazie all’adozione di uno standard comune.
Una soluzione scalabile, personalizzabile, longeva, e che offre servizi al cittadino anziché porre divieti

Concorso i giovani e le Scienze

Un razzo ad acqua, un robot sminatore, una soluzione biotech contro l’acne, un innovativo impianto di depurazione biologica di acque di scarico miste (civili e industriali), uno studio sulla dinamica del traffico , un contributo sull’anoressia, il progetto per una micro centrale idroelettrica ad acqua fluente, una ricerca su alcune patologie come la Sla, o il monitoraggio della qualità ambientale tramite la ricerca di metalli pesanti nel mondo delle api: ecco solo alcuni esempi di prototipi , invenzioni, ricerche e interessanti soluzioni a problemi di tutti i giorni , che si possono vedere alla Fast il 16 e il 17 aprile, nel corso della mostra delle realizzazioni dei neo-Archimede 2007, ragazzi dai 14 ai 20 anni di tutta Italia .

Hanno sviluppato progetti innovativi e per questi vengono premiati a livello nazionale e parteciperanno ad altri concorsi europei e internazionali tenendo alta la bandiera dell’Italia. “Quest’anno,”dice Alberto Pieri, segretario generale della Fast, “sono arrivati alla Fast 85 progetti, inviati complessivamente da 182 studenti. Di questi 103 sono maschi e 79 femmine.

I lavori realizzati da gruppi di tre sono 40; quelli preparati da due giovani sono 24; i singoli sono 21. La provenienza geografica coinvolge 11 regioni italiane; 51 progetti sono lombardi, 7 vengono dalla Sicilia; 6 dal Piemonte; 5 sono i contributi giunti dalla Puglia; 3 quelli dal Friuli, dal Veneto e dalla Liguria; sono presenti con 2 lavori ciascuno Lazio, Emilia Romagna e Toscana. Chiude la lista la Calabria con un solo contributo”.

I progetti ammessi alla finale nazionale a Milano (mostra aperta al pubblico lunedì 16 ore 9.00-19.00 e martedì 17 aprile 2007 ore 9.00-11.00, segue la cerimonia di chiusura) sono 20.

Le regioni rappresentate sono otto: la parte del leone spetta alla Lombardia con 9 progetti; seguono con 3 il Piemonte; 2 il Friuli e la Puglia e con uno studio ciascuno Veneto, Emilia Romagna, Toscana e Sicilia.

Per informazioni: Fast

Cervelli italiani nel mondo: unitevi!

Via Lastampa.it

Siamo pragmatici ma con princìpi. Non che il problema della fuga dei cervelli non sia importante. Ma l’incontro che abbiamo organizzato per il 13 e 14 aprile a Washington, fra oltre 120 professori italiani che insegnano scienze umane in Nordamerica, punta semplicemente a fare i conti con un dato di fatto. Sono 244, negli USA e in Canada, i nostri colleghi umanisti con tenures, che insegnano cioè stabilmente. In un mondo in cui entriamo comunque tutti in rete, vogliamo cooptarli, coinvolgerli, non farli sentire esuli, reinserirli di fatto in un circuito. Creare una rete permanente dell’irradiamento culturale italiano nelle scienze umane e sociali. Offrire un servizio, e nello stesso tempo sottolineare il peso della nostra presenza nell’organizzazione scientifica e accademica di alcuni dei paesi più avanzati del mondo».

A parlare è Aldo Schiavone, direttore del SUM, l’Istituto Italiane di Scienze Umane. Un network che sotto questa sigla comprende non solo l’Istituto di Studi Umanistici dell’Università di Firenze, la Scuola Superiore di Studi Umanistici dell’Università Bologna e quelle omonime delle Università di Siena e Roma La Sapienza, ma anche la Scuola di Formazione nelle Scienze Umane e Sociali dell’Università di Napoli e la Scuola Europea di Studi Avanzati, in cui sono a loro volta riuniti tre altri storici istituti napoletani, l’Orientale, il “Suor Orsola Benincasa” e l’Istituto di Studi Filosofici.

Questa rete di «scuole di eccellenza» creata da Schiavone — affiancato, a Bologna, da Umberto Eco, oltre che da cattedratici di lungo corso tra cui Mario Citroni, Franco Cardini, Maurizio Bettini, Omar Calabrese, Andrea Giardina, Ernesto Galli della Loggia — è stata oggi trasformata dal Ministero dell’Università in un unico “Istituto di alta formazione dottorale” con ordinamento speciale, inserito a tutti gli effetti nel sistema universitario pubblico. E tuttavia sostenuto anche da sponsor privati: «È stato il nostro principio di autoregolamentazione etica – spiega Schiavone – a farci sostenere anche da risorse private, e non solo da quelle pubbliche, specie per iniziative come questa di Washington: non un euro dei contribuenti è stato speso per l’incontro, che è interamente pagato dalle risorse private della Fondazione SUM».

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Maghi digitali sotto la Mole

Luca Castelli su Lastampa.it

Benvenuti nella «Torino Valley», trampolino di lancio per la sfida a YouTube di Arturo Artom e straordinaria culla di idee e innovazioni tecnologiche di respiro internazionale.

Qui ha avuto i natali Leonardo Chiariglione, l’ingegnere partito da Almese, bassa Val di Susa, e finito sulle pagine di «Time» nell’elenco dei 50 uomini più influenti in campo tecnologico. E’ stato lui a fondare l’Mpeg Group, un collettivo di scienziati a cui si devono le attuali potenzialità multimediali di Internet (i video Mpeg, i brani Mp3).

Nel 1999 Adriano Marconetto, Gianluca Dettori e Franco Gonella ebbero invece la bella pensata di aprire un negozio musicale con sede in via Principi D’Acaja. Si chiamava Vitaminic ed era il primo a cercare di vendere canzoni tramite Internet in tutta Europa. Quattro anni dopo, con un’idea simile e il contributo delle case discografiche, Steve Jobs lanciò iTunes e conquistò il mondo della musica online.

Internet si nutre di intuizioni. Come quella che un paio d’anni fa spinse Carlo Infante e Maurizio Cilli a ideare Glocalmap.to, piattaforma online basata su mappe fotografiche della città alle quali si potevano allegare foto, video, immagini. Pochi mesi dopo la geolocalizzazione e le cartine su Internet avrebbero trovato un successo globale grazie alle Google Maps.

In un’epoca in cui il volto più dinamico di Internet si riflette nel social networking, nella creazione di comunità virtuali, nella condivisione di dati e informazioni, Torino si conferma puntualmente uno dei centri nevralgici nazionali della nuova società digitale. Nel bene e nel male. Nei locali di Hiroshima Mon Amour lo scorso 2 dicembre è stato ospitato uno dei primi BarCamp italiani, evento autogestito nato in California nel quale blogger, appassionati e semplici curiosi presentano conferenze e workshop dedicati alle nuove tecnologie. E’ invece grazie all’Università di Torino se sono approdate in Italia le Creative Commons, licenze di copyright alternativo molto diffuse su Internet, adattate al nostro ordinamento dal Dipartimento di Scienze Giuridiche sotto la guida del prof. Marco Ricolfi.

All’ombra della Mole hanno trovato origine anche due dei casi di «cronaca Web» più discussi di recente: il video su YouTube del ragazzo down picchiato dai compagni di scuola e la sentenza di Cassazione a favore dei due studenti del Politecnico responsabili della condivisione di musica e film protetti dal diritto d’autore. Gioventù ribelle? Non solo. Complice il potenziamento delle infrastrutture, nelle aule delle università cittadine continuano a nascere idee innovative, a volte talmente valide da sedurre i big dell’industria informatica mondiale. Ne sanno qualcosa i quattro ragazzi responsabili di «Hello World», progetto premiato la scorsa estate in India da Microsoft come miglior idea innovativa del 2006. Un sogno nato nel cuore di Torino. Anzi, della Torino Valley.

Torino Valley cresce e si moltiplica

E’ partito dal primo aprile Torino Valley, il Piemonte che produce innovazione, un progetto per promuovere e consolidare Il Piemonte che produce innovazione.Torino sta diventando la città dell’innovazione; il destino industriale ed economico di Torino e del Piemonte è evidente essere quello di diventare territorio della scienza, della tecnologia della ricerca e dell’innovazione; Torino Valley vuole contribuire a velocizzare e amplificare il potenziale del processo di sviluppo della comunità di persone, aziende, enti che vivono l’innovazione e la ricerca.
Torino Valley vuole proporre un vero brand per dare riconoscibilità al territorio geografico, economico, agli attori economici e ai singoli individui che vi operano aumentando l’auto consapevolezza di tutti gli operatori.

Torino Valley vuole essere la comunità compartecipata dei protagonisti della trasformazione torinese e piemontese, generando altre sottocomunità verticali, creando comunicazione interna ed esterna per diventare una fonte di informazione, un hub di comunicazione su quello che avviene nella Torino Valley dell’innovazione e dello sviluppo economico per chi la vive e per il mondo esterno.

Per circa un anno Torino Valley è stato un blog che ha cercato di costruire un primo abbozzo di comunità intorno a informazioni e riflessioni. Ora Torino Valley si è trasformato in un progetto complesso che comprende aree distinte e indipendenti con diverse funzioni strategiche: un sito-portale classico, il blog, un wiki che permette di creare e condividere informazioni, una piattaforma di e-learning, un sito per terminali mobili, uno shop per prodotti di merchandising e altro ancora

Torino Valley è per tutti gli individui, le aziende e le istituzioni che operano sul suo territorio. Torino Valley è aperta a tutti coloro i quali vorranno partecipare alla sua costruzione

Torino Valley si rivolge ai blogger proponendo loro un network di siti chiamato Pensa Torino che vuole diventare un gruppo impegnato nel cercare di ideare e progettare il futuro economico e evolutivo di Torino. Sempre per i blogger Torino Valley propone il Network Torino Valley in Feedburner per guadagnare attraverso la visualizzazione di pubblicità nel feed RSS.

Torino Valley sfrutta tutti gli strumenti del web 2.0 e utilizza per la sua costruzione solo software Open Source come Joomla, WordPress, Wikimedia e Moodle. Torino Valley non è solo una rete virtuale, ma vuole diventare una rete reale, infatti in futuro organizzerà eventi e meeting a Torino e in Piemonte.
Torino Valley è anche un gruppo su Linkedin il maggiore social network di tipo business al mondo e nasce grazie alla collaborazione di Topix.