CriticalCity vince i Kublay Awards

Via Vittorio Pasteris

CriticalCity ha vinto i Kublai Awards 2009

CriticalCity è una piattaforma di riqualificazione urbana ludica e partecipata. E’ un progetto innovativo per mettere al centro i cittadini e trasformarli in motore attivo della trasformazione sociale, culturale e fisica del territorio urbano. Molti cittadini non sono soddisfatti della condizione della propria città, molti la vivono a fatica, la subiscono ma non sanno da dove cominciare, non hanno a disposizione uno strumento semplice per poter agire direttamente sulla propria città e fare qualcosa – anche di piccolo – per cambiarla, per renderla più vivibile, migliore. CriticalCity risponde al bisogno di potersi impegnare per la propria città e pensa che il modo più efficace per riuscire in questo sia di trasformare questa attività in un gioco.

Il piano di E-government 2012 del Governo

Via Vittorio Pasteris

Berlusconi e Brunetta, hanno presentato oggi il Piano E-Government 2012.

La sintesi del piano.

Per leggere la versione estesa del progetto: parte primaparte seconda

Firmato accordo Fiat-Chrysler

Via Corriere.it

È stato firmato il preliminare d’accordo fra la Fiat e la Chrysler. Fiat, Chrysler e Cerberus capital management (che detiene l’80,1% del capitale di Chrysler) hanno annunciato infatti la firma di un accordo preliminare non vincolante per stabilire un’alleanza strategica globale. L’alleanza prevede anche, tra l’altro, che i due gruppi sfruttino le rispettive reti di distribuzione.
Fiat riceverà una quota iniziale in Chrysler del 35% in base all’alleanza con la casa americana, che non contempla per Torino alcun investimento in contante in Chrysler nè un impegno a finanziare Detroit in futuro. Lo si legge sempre nella nota congiunta delle due società. Il vicepresidente della Fiat John Elkann ha poi chiarito che Fiat potrebbe però salire successivamente oltre la quota del 35%. L’accordo con Chrysler «è buono, ci sono tante cose in divenire e possiamo salire» ha detto Elkann.
L’amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne ha invece dichiarato: «L’iniziativa rappresenta una pietra miliare nello scenario in rapido cambiamento del settore e conferma l’impegno e la determinazione di Fiat e Chrysler nel continuare a giocare un ruolo significativo nel processo globale»
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Alleanza tra Fiat e Chrysler

Salvatore Tropea su Repubblica

Ancora un matrimonio americano per Fiat dopo il divorzio con General Motors? Sembrerebbe proprio di sì e questa volta il contraente potrebbe essere la Chrysler ovvero la più piccola delle big three dell´auto a stelle e strisce. Ad essa il Lingotto assicurerebbe tecnologia per motori e piattaforme destinate a vetture di piccola-media cilindrata e in cambio entrerebbe nel capitale della società con una quota che potrebbe essere non inferiore al 20 per cento oltre ad assicurarsi una presenza industriale e commerciale negli Stati Uniti dove intende da tempo rientrare ma sinora con scarso successo.

Le voci su questa partnership (anticipate da Automotive News) hanno messo in agitazione gli ambienti internazionali non solo dell´auto ma anche della finanza che hanno puntato i riflettori su Torino e Detroit in attesa di sapere come finirà la partita. In serata Il Financial Times Online si è spinto fino a scrivere che Fiat e Chrysler avrebbero già firmato un memorandum di intesa per arrivare ad un´alleanza che potrebbe essere annunciata già nei prossimi giorni e che vedrebbe il gruppo italiano acquistare subito il 35% con l´opzione a prendere la maggioranza in un secondo momento.
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Dove vai se il grattacielo non ce l'hai?

Alberto Statera su Affari e Finanza di Repubblica

Non c’è città d’Italia grande o media, da Nord a Sud, da Torino a Rimini, che non abbia in progetto la costruzione di un grattacielo o almeno di un grattacielino, nonostante la nuova tendenza verso le «città compatte» e i problemi di sicurezza, di costi energetici e di impatto ambientale che pone la verticalità. Ma che c’è di meglio per attirare cospicui investimenti? A Milano i cosidetti developers stanno spargendo su 8 milioni di metri quadri di aree dismesse dall’industria manifatturiera una selva di grattacieli firmati da architetti di fama mondiale. Dalla Bovisa all’ex Ansaldo, da Porta Vittoria a Porta NuovaGaribaldiRepubblica, dal Portello a MontecitySanta Giulia, sono venticinque i grandi progetti che stanno cambiando lo skyline meneghino. Quanti sono i grattacieli che svetteranno a far ombra alla Madonnina? C’è quello nuovo della Regione a Garibaldi, poi un’infinità di grattacielini «alla lombarda», una trentina di piani o poco più, tipo l’attuale Pirellone, definiti non proprio grattacieli, ma «casetorre». A City Life, nell’area della vecchia Fiera, tra le proteste dei residenti nella zona e di una parte della milanesità intellettuale, ne sorgeranno tre, uno dei quali alto 209 metri. Il nuovo Pirellone, fortemente voluto dal presidente della Regione Roberto Formigoni, è già a buon punto ad opera dell’Impregilo e, manco a dirlo, già oggetto di un’inchiesta della magistratura per l’aumento dei prezzi.
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Creare lo spazio, intelligentemente ordinato

Via Rainews 24

La politica deve favorire le forze dell’innovazione che operano all’interno della societa’. L’invito e’ stato espresso dal governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, intervenendo a un convegno su Guido Carli. “Chiunque abbia o possa avere responsabilita’ di comando nella sfera pubblica e nella sfera privata, puo’ creare lo spazio, intelligentemente ordinato, perche’ queste forze possano agire”, ha precisato Draghi, aggiungendo che questo deve essere fatto “con l’urgenza, la determinazione, la serieta’ che la situazione attuale richiede”.

Torino: rilancio e originalita'

Marina Cassi intervista Bruno Manghi su La Stampa

Coniugare, coniugare. Mica si decide tutto quel che succede, le cose accadono». Bruno Manghi è uno di quei torinesi che non si montano mai la testa. E sorride sornione alla sollecitazione di riflettere sull’affermazione del sindaco che, l’altro giorno, ha detto: «La sfida di oggi è coniugare movida con industria».
Il tema non è nuovo, ma oggi con la crisi come si declina?
«Mi fa ridere l’idea che ci sia un’élite che decide».
Non è così?
«Quando mai. Torino è una città particolare, verticale: la grande azienda, il municipio. A Milano e in Veneto, invece, le cose le cambia la società. Qui si pensa che non sia così, invece anche qui certe cose, come un piano regolatore, le fa il pubblico, ma il resto avviene per conto proprio».
Che cosa significa?
«Dopo lo choc della crisi Fiat dell’80 e la fine di una certa politica politicante c’è stato il periodo dei sindaci e della loro macchina. Ci sono state le Olimpiadi e tanto altro. I soldi sono stati spesi bene. Questo è bello, ma non è un modello eterno».
Ma, ad esempio, in campo culturale e turistico la città può far nulla?
«Torino è una città che deve scegliere le cose originali».
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Un ascensore sociale guasto

Via Repubblica

«Si è guastato l´ascensore: non si può più salire di classe. Chi nasce in una famiglia di operai o di commessi avrà 70 probabilità su cento di fare lo stesso mestiere dei genitori. Chi cresce in una famiglia di professionisti avrà 70 probabilità su cento di ripercorrere le orme di padre e madre. Una situazione che blocca centinaia di giovani: bisogna far ripartire questo ascensore perché la meritocrazia torni una carta spendibile». Luciano Gallino, sociologo del lavoro, conclude così dopo quasi due ore di dibattito e confronto il suo intervento al convegno sul tema «L´Italia da sbloccare. E Torino?» organizzato da NewTo in collaborazione con Repubblica e che ha preso spunto dall´inchiesta condotta da Ettore Livini su R2.

L´ultima battuta è di Alberto Dal Poz, imprenditore in carriera che sprona i tanti giovani presenti nell´auditorium della Fondazione Sandretto a crederci. E il suo può essere l´esempio giusto per dimostrare che anche in un Paese come l´Italia allergico al ricambio della propria classe dirigente ci può essere spazio per quei giovani che hanno ancora voglia di fare: lui nel ‘95 ha aperto la prima impresa oggi ha un´azienda anche negli States. Ma c´è anche il rovescio della medaglia, quello raccontato da un docente universitario di 27 anni che si trova a dover vivere con 800 euro al mese: «Così non è difficile ma impossibile lasciare la casa dei propri genitori, mettere in piedi qualsiasi progetto». Un giovane imprenditore del mondo dell´Ict sostiene che in Italia «si è costretti nella bambagia» e un altro sottolinea come manchi alla fine una visione per questo progetto che punta a sbloccare il Paese (e Torino).

I 5 finalisti per il Kublai Award 2008

Via Vittorio Pasteris

Dopo quasi 20 giorni di confronti, discussioni ed aggiornamenti sono stati selezionati i 5 progetti finalisti, fra i quali la commissione sceglierà il vincitore del Kublai Award 2008 . Il vincitore sarà premiato al KublaiCamp in programma a Roma il 24 gennaio.

Ecco i 5 progetti selezionati

  • Angeliperviaggiatori / Angeli di Napoli: un servizio che offre la possibilità di trovare un amico nelle città che vuoi visitare
  • Critical City: un progetto/piattaforma di riqualificazione urbana ludica e partecipata
  • Frame una piattaforma collaborativa online per la redazione di progetti di design destinati alle imprese manifatturiere della Campania
  • Kinovan : un A-team di professionisti della crossmedialità, in grado di raggiungere, grazie al Kinovan (furgone 4×4), anche le più remote zone del centro-sud Italia
  • Lucania Film Festival / ArtZoneun festival (internazionale) di Cinema per riscrivere il futuro di una comunità