Commenti al bilancio del Comune di Torino: le uscite

Il  Comune di Torino ha effettuato risparmi sulla spesa:

  • per dipendenti, questa voce ha ridotto il suo peso dal 33% del totale uscite 2008 al 31% del totale uscite 2010 ;
  • per trasferimenti, essi costituivano l'8% della spesa nel 2008, ma solo il 7% nel 2010; minori trasferimenti alle famiglie indigenti?
  • per rate mutui, esse costituivano il 18,10 % della spesa nel 2008 ed il 17,79% nel 2010; riduzione modesta, forse dovuta ad un abbassamento dei tassi di interesse vigenti sul mercato. Va anche apprezzato che e` stato possibile aumentare la componente delle rate di mutuo dedicata al rimborso del debito, mentre si riduceva quella riguardante il pagamento di interessi. Se le entrate si riducessero questa quota potrebbe crescere ulteriormente, pur restando le rate immutate. Se poi si decidessero nuovi investimenti, questa quota potrebbe crescere ulteriormente. Da qualche parte deve esistere una soglia che non si puo' oltrepassare: dov'e'?

E' invece aumentata la percentuale di spesa assegnata a:

  • acquisti di beni e servizi (+3%),
  • acquisti di servizi da  AMIAT, IRIDE, GTT, SMAT, AFC (+1%), 
  • imposte e tasse (+1%).

Sopratutto la prima di queste 3 voci farebbe pensare alla possibilita` che il Comune di Torino abbia scelto di produrre meno servizi in proprio acquistandoli pero' dall'esterno. 

Commenti al bilancio del Comune di Torino: le entrate

ENTRATE

Dal lato delle entrate possiamo notare come le entrate tributarie vengano a giocare un ruolo sempre piu' importante nonostante l'abolizione dell'ICI sulla prima casa dei poveri (fatta da Prodi) e dei ricchi (fatta da Berlusconi). Se nel 2008 contavano per il 31% delle entrate totali, nel 2009 e nel 2010 contano per il 33 %. Praticamente le spese di Torino sempre piu' sono pagate con tasse, quella per la raccolta rifiuti in particolare (essa e` cresciuta del +7,38%), essendo le altre sostanzialmente stabili.

Anche le entrate extratributarie e diverse, che comprendono anche le multe, vengono ad avere un ruolo sempre piu' importante (dal 30 al 31% del totale entrate). Ad onor del vero va detto che il comune preventiva una modesta crescita dei proventi da multe e dei  CANONE OCCUPAZIONE SUOLO AREE PUBBLICHE, mentre cerca di divenire piu' efficace nell'incassare le somme che terzi gli devono a vario titolo (RECUPERI E RIMBORSI DA ENTI E DA PRIVATI). Infatti il preventivo 2010 prevede che questa voce cresca del 122% passando da 32 a 71 milioni. Ovviamente, mentre va apprezzato che il Comune diventi piu' bravo a farsi pagare, va notato che quando si riuscisse ad incassare tutto quanto ci e` dovuto, non si potrebbe piu' utilizzare questo strumento . Speriamo comunque che la voce a preventivo venga realizzata. Va anche notato come le concessioni edilizie dovrebbero portare 46 milioni nel 2010, contro i 52 del 2009 ed i 62 del 2008. Si tratta di somme ragguardevoli, che comunque gia' nel 2008 erano inferiori ai proventi da multe (72 milioni nel 2008) e nel 2010 sono inferiori ai proventi da multe, canoni e concessioni e recuperi da enti e da privati. In parole povere le concessioni edilizie sono fonti di entrate, ma non di entrate astronomiche. Non e` con questo tipo di entrate che si puo' finanziare grandi investimenti.

 Sul fronte delle entrate va ricordato che il preventivo prevede una cospicua crescita delle entrate da dividendi sulle partecipate, da 25 a 37 milioni (+48%). Questa voce rappresenta comunque solo il 3% delle entrate totali, andrebbe comunque compreso come mai la Citta` di Torino ritenga che le sue partecipate debbano nel 2010 fruttare tanto di piu' che nel 2009 o 2008 (miglior clima economico?).

I trasferimenti sono invece la voce di entrata in calo. Essi rappresentavano il 37% delle entrate nel 2008, il 35% nel 2009 e dovrebbero rappresentare solo il 33% nel 2010. Una calo importante.

Tra il 2008 ed il 2010 i trasferimenti calano del 7%. Si noti pero' che nel 2008 i trasferimenti dello stato rappresentavano  l'80% dei trasferimenti totali ricevuti. Nel 2010 lo stato conta solo per il 76%, avendo ridotto il suo contributo del 12%, mentre regione [+6%] ed altri enti (Unione Europea?) [+26%] aumentano il loro. Il problema e` che il dimagrimento di un elefante (lo stato) e l'ingrassare di una pulce o di un gatto (regione ed altri enti) non si bilanciano. Torino su questo fronte perde entrate.

Infine va detto che il totale entrate essendo di 1362 milioni di euro risulta inferiore di 15 milioni di euro rispetto alle uscite; questa cosa non sembra positiva.

Obtorto collo , l'indice di autonomia finanziaria di Torino cresce passando dal 61%  del 2008 al 65% del 2010. Le entrate di cui Torino dispone  sono per circa 2/3 indipendenti da contributi esterni e generate localmente.

 

 

 

Civicum e Torino

http://blog.civicum.it/wp-content/uploads/2010/03/civicum_chiarezza_bilanci_rating_2010.pdf

Il rapporto della Fondazione Civicum sulla chiarezza dei bilanci civici assegna 4 stelle a Reggio Emilia, 3 a Trento e 2 a 13 comuni tra cui Torino e Milano.

In particolare Torino e Genova  prendono 33 punti su 100, Milano 28 su 100 e Roma e' non classificata.

 

Morale: Torino potrebbe fare molto meglio, ma tra le 4 grandi metropoli italiane nessuna fa meglio di lei.

Profumo candidato sindaco

Dobbiamo ancora capire cosa pensa su questi temi:
a) ritiene opportuno fare crescere l'indebitamento della citta`?
b) c'e` bisogno di piu' case a Torino?
c) cosa significa fare una citta eco-sostenibile?
d) il decentramento delle decisioni e` una moda o e` qualcosa di utile e sensato?
d)Torino e` autosufficiente o necessita un'area metropolitana?
e)esiste un modo piu' veloce di far crescere il reddito di Torino del permettere alle donne che lo desiderano di lavorare ed avere una famiglia?
f) la citta` puo' crescere solo d'immigrazione o ha anche bisogno di permettere a chi e` a Torino di avere figli e di educarli?
g)possiamo fare si' che le strade di Torino siano piu' sicure e vi siano meno incidenti?

Alcune idee per il futuro Sindaco

Due osservazioni circa il quadro generale in cui la futura amministrazione comunale si trovera` ad operare:
a) cambiamento climatico; gia` nel 1993 sapevamo che il clima stava cambiando e che almeno in parte cio’ era causato dall’ uomo, oggi pero’ ne abbiamo la quasi assoluta certezza; inoltre documenti come il rapporto Stern o le previsioni del Pentagono vengono ad evidenziare come la lotta al cambio climatico debba essere la priorita` numero 1 di ogni amministrazione ad ogni livello.
b) La crisi economica va intesa sopratutto come crisi italiana; l’economia globale e` cresciuta molto negli ultimi quindici anni, non cosi’quella italiana. La crescita economica e` il presupposto per aumenti salariali e per la spesa pubblica ed essa dipende da sviluppo tecnologico e accumulazione di capitale. Negli ultimi anni in Italia entrambi sono stati scarsi. Quindi la crescita e` destinata ad essere modesta. Chi vuol godere perche’ forse nel 2010 e nel 2011 cresceremo dell’1% dopo due anni in cui abbiamo perso il 7%, faccia pure; si tratta comunque di una magra consolazione. Tra tutti i paesi sviluppati l’Italia e` quello che dal 1980 al 2009 ha piu’ ridotto la sua quota nella produzione mondiale: di ben il 37%, contro il 33 % della Germania, il 31% della Francia, il 20% del Regno Unito e l’11% degli USA. In queste condizioni le risorse di cui disporra` qualunque governo e quindi qualunque amministrazione locale saranno limitatissime.

Alcune implicazioni e proposte:

I. La futura amministrazione comunale avra` risorse limitatissime e potra` offrire poco in termini di quantita` di denaro spendibile per i cittadini. Potra’ fare affidamento sull’indebitamento solo in misura molto limitata. E` vero che qualche cessione di partecipazioni azionarie potra` servire a diminuire l’indebitamento; e` altresi’ vero che questo tipo di manovra si puo’ fare solo una volta. I gioielli di famiglia si vendono una volta e poi basta. Quindi se, dopo aver venduto quote di aziende partecipate, si decidesse di indebitarsi di nuovo, lo si farebbe senza alcun paracadute. Ci si dovrebbe impegnare a pagare tutti i debiti con le decrescenti risorse correnti del futuro.Bisognera` avere una discussione aperta e franca su quanti soldi e’ bene che il Comune di Torino spenda ogni anno per il servizio del debito.

II. Un’amministrazione che non puo’ fornire ai cittadini molti beni e molti servizi puo’ pero’ avvicinare le scelte ai cittadini, con un maggiore decentramento. Oggi troppe decisioni che potrebbero essere prese a livello di circoscrizione vengono prese a livello di amministrazione cittadina. Cio’ sposta inutilmente le scelte lontano dai cittadini (perche` un senso unico in via Frinco o in via Condove deve essere deciso a livello centrale?, perche’ per aggiungere un lampione deve intervenire l’’amministrazione centrale? ) e non risponde ad una logica liberale ne’ ad alcun principo di sussidiarieta’. Ci lamentiamo del centralismo del governo di Roma, ma poi ripetiamo a livello locale gli stessi errori, portando quasi ogni decisione davanti al Conte Verde. Le circoscrizioni potranno eventualmente diminuire di numero, ma dovranno avere tutte le responsabilita` amministrative salvo alcune, di ampio raggio, come gli assi metropolitani, specificamente attribuite, prima all’amministrazione comunale e presto all’autorita` di area metropolitana. Questa non si e` fatta anche perche` e` difficile pensare che i paesi della cintura vogliano entrare in un’area metropolitana dove il “monolite” Torino la farebbe sempre e comunque da padrone. Solo le circoscrizioni potrebbero trattare da pari con i comuni della cintura. Un comune da 900.000 abitanti non potra` farlo mai. Cosi’ per mantenere questa entita` da 900.000 abitanti ci obblighiamo a non vedere la realta`: Torino e` un’area di un milione e mezzo di abitanti e come tale deve presentarsi nel mondo. Le scelte di area metropolitana vanno messe nelle mani di un’autorita` di area metropolitana, le altre vanno gestite a livello circoscrizionale.
III. Il cambio climatico deve essere centrale rispetto al programma municipale. Berlusconi nega il cambio climatico e non contribuisce alla stesura di un nuovo protocollo di Kyoto, che egli invece osteggia. Il ministro Ronchi (si veda La Stampa del 16 luglio) si oppone al taglio del 30 % dei gas serra come proposto da Germania, Francia e Regno Unito. Non possiamo criticarli, se poi non introduciamo politiche chiare. Penso in particolare ai trasporti ed all’edilizia, le due principali fonti di inquinamento urbano.
a. La scelta verso trasporti di tipo sostenibile deve divenire piu’ evidente. Non si puo’ predicare la lotta al cambio climatico ed allo stesso tempo costruire posteggi, sottopassaggi e cavalcavia, tutte opere che attraggono traffico.
b. A Torino circolare in bicicletta continua ad essere pericoloso, data la scarsita` di percorsi ciclabili dedicati. In particolare l’attraversamento da est ad ovest della citta’ e del Centro Crocetta in particolare e` pressoche’ impossibile, se non si vuole rischiare la propria vita.
c. L’intermodalita` deve divenire una regola. Dobbiamo urgentemente collegare la stazione FS di Lingotto con il complesso del Lingotto e con via Genova. Dobbiamo inoltre collegare meglio Lingotto FS con piu’ linee tramviarie e di bus quali il 18 ed il 4. A Porta Susa dobbiamo far si’ che la stazione dei pulman e la stazione FS, se possibile coincidano: sotto passano i treni, sopra ci siano i pulmann. Solo dando sempre un forte vantaggio al mezzo sostenibile, possiamo sperare che venga usato.

IV. A Torino non si dovra` piu’ costruire alcun edificio che consumi energia; tutti i nuovi edifici dovranno non consumare e possibilmente produrre energia per la collettivita`. Attorno a cio’ dovremo sviluppare delle competenze di tecnici ed artigiani ed eventualmente costruire una vera e propria filiera dell`edilizia sostenibile.

V. L’immigrazione e’ una risorsa: si’, ma.
E` vero che l’immigrazione e` una risorsa ed in generale favorisce la crescita dell’economia ed il benessere della maggioranza dei cittadini. E` altresi` vero che il 10 o 15% piu’ povero della popolazione e` danneggiato dall’immigrazione.
I piu’ poveri competono con gli immigrati per gli stessi lavori e per gli stessi servizi sociali.

Una politica sensata non deve pensare di combattere l’immigrazione, ma deve attivamente trasferire risorse e servizi a quella minoranza che dall’immigrazione viene danneggiata
. Dimenticarsi di loro e`una grave ingiustizia e fomenta le loro giuste proteste.  

 Ci vuole ricerca su questi temi e bisogna tenere conto dei risultati della ricerca quando si fanno le strategie per il futuro.

Toro alle porte palatine
 

Mancano De Gasperi ed Adenauer

Se i partiti politici avessero dei De Gasperi o degli Adenauer e se gli elettori li votassero, non staremmo nella condizione in cui siamo.
Nel dopoguerra, bruciati dal passato, la gente guardava al futuro; oggi si guarda solo al passato. Si vota chi ti promette che il mondo non cambiera', un'illusione impossibile.
Questo e` un problema condiviso da tutti i principali gruppi politici. Non e` un problema di destra o sinistra. Sarebbe troppo bello sapere che i buoni stan da una parte ed i cattivi dall'altra.

A proposito di firme false

O si punisce severamente chi beneficia di firme false oppure si dice che e` lecito raccogliere firme false e si incentiva e premia il farlo. Se vogliono, il governo e la sua maggioranza aboliscano l'obbligo di raccogliere firme: alle prossime elezioni avremo un milione di liste…ma se questo e` cio' che si vuole, a me va anche bene.
 Brogli ne fanno tanti a destra come a sinistra, ma se alle ultime elezioni regionali piemontesi ci fosse stata anche solo una lista che ha fatto tutto correttamente, sarebbe giusto dire ad essi: "siete dei fessi, perche` avete rispettato le regole!" ?

Che regole vogliamo per il futuro?

Sono le regole che fan si che chi e` eletto debba essere obbedito da tutti, anche da chi non lo ha votato.
Senza regole non ci sono presidenti, assessori, ministri, portaborse ed addetti stampa. 
A me va bene qualunque regola, purche`, fissata una norma,  poi la si rispetti e la si faccia rispettare. Questo paese e` cosi' degradato perche' premia i furbi e punisce chi rispetta le regole.
Un motore funziona secondo certe regole con un certo numero di giri, con certe leve, con una batteria con un certo voltaggio, ecc.
Se queste regole non sono rispettate, il motore non va piu' avanti e si inceppa. Questo e` il caso dell'Italia.
A scanso di equivoci: di furbi ce ne sono a destra come a sinistra. Cosi' come di persone oneste.